Critica Sociale - anno XLI - n. 12 - 16 giugno 1949

272 CRITICA SOCIALE Il dibattito sulla I. - La piccola proprietà coltivatrice Questo articolo, di cui pubblicherer_nonel prossimo fasci– colo la parte riguardante i contratti agrari, e quello seguen– te del compagno Saja rappresentano un indubbio contributo di compagni tecnici della questione alle discussioni sulla ri– forma agraria. Nel prossimo fascicolo pubblicheremo uno scritto del c_ompagnoPietra, sullo stesso argomento. . LA c. s. l motivi di dissenso. Crediamo opportuno riassumere in un quadro generale le ragioni, di dissenso sulle quali a più riprese ci siamo in– trattenuti in merito al p.rogetto di riforma agral'ia baBto sulla piccola proprietà coltivatrice. Avremo contemporanea– mente occasione di porre in evidenza i limiti entro i quali appare accettabile un progetto di riforme che abbia un tale indirizzo. La piccola azi,:mda. , 1) La piccola proprietà contadina si attua sulla piccola azienda; della piccola azienda rissume quindi tutti gli in– convenien'ti. In particolare: a} le funzioni produttive si svol– gono in scala ridotta e ìn còndizioni di isolamento ; b) le funzioni commerciali sono def' pari svolte per piccole par– t'lte; e) esistono maggiori difficoltà a segui,re il progresso t~cnico; cl) manca la possibilità di godere del vantaggio di una direzione capace e di una attrezzatura, specialmente mec– canica, efficiente... Da questo complesso di infer-iorità de– rivano gravami' che si riassumono: a), in costi di produzio– ne più elevati pér effetto di produzioni più basse, di maggior fatica o di maggiori altri oner>i ;I b) nella impossibilità di sfruttare al massimo il mercato per quanto riguarda i [>ro– dotti deperibili opyure· da, trasformare indus_trialmente op– pure per quelli· cui è dndispensabile, per affermarsi, J tipo òmogeneo è costante, c) nell'indirizzo produttivo specialmen– te volto ai prodotti di diretto con~umo... Vi sono settori di attività agricola nei quali la piccola azienda mani'festa pa,rti– colarmente le proprie insufficienze; uno di questi ·è la pro– duzione foraggera• ·e la conseguente attività zootecnica. 2) La piccola proprietà contadina può sorgere ovunque oppure essere· creata ovunque. Però non _in tutte le zone può proScperare. Alla sua affermazione occorrono: a) appropriate condizioni di, ambiente (ih _particolare possibilità di colture varie); b) cqngrue estensioni di ,terreno debbono costituire fa base aziendale; c) famiglie contadine idonee alla gestione autonoma. Dove tali condizioni non sono r,ispettate, la pic– cola proprietà langue ed immiserisce. Ciò è dimostrato: a) dalle piccole proprietà del latifondo contadino; b), dalle pic– ~olissime estensioni che costituiscono la proprietà ryarticel– lare di tante zone; c) dal fallimento dì tante iniziative che hanno ingoiato i sudati risparmi di intere famiglie contarline, illuse di trovare nella proprietà di un qualsiasi pezzo di terra la liberazione dalla schiavitù salariale. L'azione cooperativa. 3) Una parte dei predetti inconvenienti può venire supe– rata da un'efficiente organizzazione cooperativa che permet– ta alle piccole aziende di godere dei vantaggi delle grandi imprese: a) acquisto in comune od uso comune di strumenti e servizi produtliv,i; b) lavorazione e vendita in comune dei p~odotti; c) esercizio del credito ed altre funzioni generali quali la -direzione tecnica, l'assistenza, la mutualità ... L'asso– ciazione cooperativa dei piccoli produttori è altresì fattore importantissimo di elevazione morale poichè permette alla solidarietà e alla trattazione in comune dei problemi tecnici -id economici di superare la barriera di egoismo e di isola– mento in cui i piccoli proprietari si trovano chiusi. L'associazione cooperativa è indispensabile alla vita e al successo della piccola proprietà. Essa deve venire predisposta 1)0ichè non si improvvisa, nè nel suo aspetto materiale di BibliotecaGinoBianco • riforma agraria attrezzatnra, finanziament<> e gestione, nè tanto ineno nel suo aspetto morale di base educativa che solo lentamente può maturare e all'infuori cli ogni pretesa improvvisatrice. La cooperazione è particolarmente efficace al momento -ieU'im– pianto della piccola azienda e ai suo, sempre faticoso, av– viamento. E' pure assolutamente indispensabile a sorreggere la nuova pìccoh pr0prìetà quando si ,tratti di contadini nuovi alla conduzione autonoma dei poderi, cioè quando si tratti di salariati e braccianti cla trasformare in piccoli proprieta11i . Polverizzamento e frammentazi0ne. 4) In causa del libero commercio del'la terra anche per sin– goli appezzamènti, e del vigente dirdtto success0rio, tutte le piccole proprietà, comprese quelle organicamente costituite, sono esposte alla dannosa eventualità del polverizzamento e della frammentazione, vale a dire della progressiva ridu– zione di superficie delle singole piccole proprietà e dello smembramento in tanti appezzamenti separati, lontani l'uno dagli altri, frammisti a proprietà di terzi. Questi fenomeni di patologia fondiaria si formano nel corso di poche gene– razioni ed arrivano a compromettere in radice fo wolgi– mento di una sana attività agricola in causa delle difficoltà che frappongono alle lavorazioni del ter_reno, all'uso di ra– zionali rotazioni. all'introduzione di approp-riati mezzi tee- .,nici e così via, ,tutte difficoltà che si traducono in scarsi rendimenti, costi elevati, spreco di energia. 5) I predetti ·inconvenienti si prevengono e si ct,trano solo con una sana politica di coraggiosa difesa della piccola pro– prietà; difesa inquadrata nella considerazione non demago– gica della funzione sociale della proprietà ter,riera. Si tratta di tutelare la minima unità colturale, impedendone ;J fra– zionamento, anche contro la volontà del .proprietario che vuol smembrare per vendere oppure per suddividere in quote fra i suoi eredi, si tratta di ricomporre le unità colturali attualmente smembrate o troppo ridotte in estensione. Isti– tuti giuridici atti· allo scopo. sono in funmone in divers-i pae- · si, dove hanno salvato l'efficienza produttiva de!O':igricol– tura e •le fortune di una piccola proprietà organicamente co– stituita. Esistono già anche nella nostra .Jegislazione (nel Co– dice Civile e nella legge di bonifica) ma sono sanciti iri for– ma blanda· e non perentoria, quindi non hanno la necessaria efficacia. · La piccola proprietà esistente. 6) Qualsiasi orientamento po1itico -indkizzato alla cHfesa e allo sviluppo della proprietà contadina deve iniziare la sua azione dalla piccola proprietà esistente. Le ini~iative indi– scriminate che partono dall'idea preconc~tta di costituì-re co– munque e dovunque la piccola proprietà senza considerazione alcuna delle indispensabili ,premesse d 1 ordine tecnico ed eco– nomico e-, dei pericoli cui si va incontro, traggono ~videt'ite– menté orig,ine dall'errata convinzione che in fatto di piccole proprietà tutto sia roseo: realtà e prospettive. Solo così_si spiega tanto accanimento per la formazione ad ogni costo di nuovi piccoli proprietari, dimenticando l'estremo bisogno di aiuto e di difesa dei piccoli proprietari attuaJ.i. Nella pic– cola proprietà oggi esistente non mancano situazioni Ji fio- · ridezza (sempre conquistata con sudore ed enormi priva– zioni) ma prevalgono di gran lunga le gtandi miserie senza speranza di' miglioramento. Miseria dei contadini proprie– tari e miseria dell'agricoltura da essi praticata. Ecco p~Fchè una politica sana e sincera dovrebbe partire da inizia:tive riguardànti i piccoli proprietar,i attuali e .non pensare esclu– sivamente di aumentarne il numero senza migliorarne le condizioni. L'artifici~le improvvisa creazione di piccola pro– prietà nuova r.on può dare migli0r risultato della formazione ~pontanea che è avvenuta nel tempo in base ad un r>rocesso di rigorosa selezione di cui inutilmente si cerca di sminuire · l'importanza. Gli inconvenienti più gravi che minacciano !.1 proprietà contadina oggi esistente riguardano la eccessiva polverizzazione e frammentazione, la sua presenza ·n zone non adatte, la care..'1zadi adeguata organizzazione coopera-

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