Critica Sociale - anno XLI - n. 12 - 16 giugno 1949

CRITICA SOCIALE 267 Il • movimento Force sindacale Ouvrière francese Ritenicwno del massitmo interesse, nel momento in cui sta sorgendo nel nostro paese un organismo sindacale indipen:_ dente dalle influenze comuniste, questo articolo che il com– pagno Gallois ha scritto apposita,mente per noi, sulle ragioni che ha,nno portato in Francia alla creazione della Confédé– ration Général du Travail Force Ouvrière. LA c. s. Da un anno, importanti conflitti sociali hanno afferrato l'attenzione dell'opinione pubblica del mondo intero. Per com– prendere gli avvenimenti occor•re fare una breve scorsa nel passato. Un po' di storia non nuoce a questo fine per sa– pere che cosa è stata la C.G.T. lodata dagli uni e tanto vituperata dagli a-Itri. La Confederation Générale du Travai,l nacque a Limoges 1111 1895. Essa r•iunì nel suo seno deHe federazioni, costituite esse stesse di sindacati della stessa professione. A termini del suo testo costituzionale, l'organizzazione deve tenersi al di fuori di tutte le scuole politiche. E, d'altra parte, du– rante tutta la sua storia, il movimento sindacale ha sempre affermato il suo proposito di unire, sul terreno econe,r.i;co, l'insieme dei lavoratori in lotta per la [oro emancipazwne. L'addomesticamento delle masse operaie mediante l'infeu– damento ai partiti politici e, per incidenza, ai governi al potere, è stato in ogni tempo ,la controversia più acuta che si sia avuta in seno alla C.G.T. Dal 19()6 la carta di Amiens ha confermato .Ja posizione e l'orientamento del sindacalismo francese in termini ..estre– mamente netti. Si può giudicarne: « In Congresso aff':!rma l'intera libertà per l'affiliato al sindacato di partecipare, al di fuori del raggr,uppamenìo corporativo, a quel'1e forme di lotta corrispondenti alla sua concezione filosofica o oolitica, Iimitandosi a chiedergli, in reciprocità, di non introdurre nel sindacato le opinioni che -professa :.>. Più oltre, la stessa mozione precisa che le organizzazioni confederate non hanno « in quanto aggruppamenti 5indacali da preoccuparsi dei partiti e deUe sette che, fuori e a fian-· co, possono perseguire in tutta libertà la trasformazione so– dale>. Come si noterà, questa dichiarazione - e noi insistiamo su questo punto - non si limita ad affermare la neutralità del sindacaiismo nei confronti dei partiti, essa la esige da parte degli affiliati al sindacato nell'organizzazione stessa Così si trova affermato, come un leit-motw, che il sin– dacalismo ha un idealle proprio, una azione particolare, dei metodi ben suoi. E questa formula del sindacalismo rivo– luzionario, indipendente dai partiti come dal potere, è stata in ogni tempo la regola. Le cause della scissione del 1921. Tre scissioni in 26 anni costituiscono il biUancio :lell'in– fluenza sovietica sul sindacalismo francese. Alcuni ··esti ca– pitali dimostrano l'influenza primordiale di Lenin, tanto sul piano politico quanto su quello sindacale, su quello che co– munemente si chiama il movimento operaio e la lc.tta di classe. Bisogna sa-pere che se Lenin non ha apportato nien– te di nuovo al marxismo sull piano dottrinale, egli ha sa– puto creare, in maniera geniale, i principi d-i una nuova tattica rivoluzionaria in vista della rivoluzione mondiale. Egli ebbe l'originalità di adottare una duttilità tattica sconcer– tante, con il suo disprezzo dell'onestà intellettualle, ,a sua attitudine a piegarsi alle circostanze più opposte, la sua preoccupazione costante di approfittare dell'immediato 5enza esitazioni nè scrupoli. Il Vangelo comunista scritto da Lenin si intitola so: La malattia infantile del comunismo » di cui esistono ~izioni espurgate del dopoguerra. Basta citare qualcuno di questi testi che ne dicono abbastanza per comprendere l'imi)Or– tanza dell'apporto dato da Lenin. e La dittatura del proletariato è una lotta accanita, san- BibliotecaGino Bianco guinosa e non sanguinosa, violenta e pacifica, militare ed economica, pedagogica ed amministrativa contro le forze e le tradizioni del vecchio mondo. La forza dell'.abitudine pres– so milioni e decine di milioni di uomini è •la forza più te– mibile. Senza un ,partito, un partito di ferro e indurito dalla lotta, senza un partito forte della fiducia di tutti glli ele– menti onesti della classe in questione, senza un partito ca- • pace di seguire la mentalità delle 'masse e di influenzarla, è impossibile sostenere questa lotta con successo>. Agendo così, continua Lenin, « si ottiene nel suo in5ieme uno strumento proletario che, formalmente, non è c:>mu– nista, ma è · agile e relativamente largo, mdlto forte, che lega ,intimamente il partito alla classe e alla massa '! rea– lizza, sotto la di.rezione del partito, la dittatura della cla,se ». « Questa lotta deve essere senza quartiere e bisogna soin– gerla, come noi rabbiamo spinta, fino a disonorare com– pletamente ed a far caccia:re dai sindacati tutti gli incor– reggibili leaders dell'opportunismo e del social-chauvinismo. E' impossibile conquistare il potere politico (e non !Jisogna tentarlo fino a quando questa ,lotta non è stata spinta fino ad un certo punto ...) >. Per riuscire, aggiunge Lenin, « bisogna .saper consentire ad ogni sorta di sacrifici, superare tutti gli ostacoli più grandi per dedicarsi ad una ,propaganda e ad una agita– zione sistematiche, ostinate, perseveranti, ,pazienti, ,irecisa– mente -in tutte le istituzioni, le associazioni, le organizza– zioni - anche in seno alle più reazionarie - in cui vi sono delle masse proletarie ... >. E, infine, suprema indicazione per il noyautage, Lenin pre– cisa: «Non dubitiamone, i leaders dell'opportunismo r:cor– reranno a tutte le risorse della diplomazia borghese, al con– corso dei governi borghesi, del clero, della polizia, dei tri– bunalli, ,per chiudere ai comunisti l'ingresso nei sind1cati, per cacciarneli, per colmarli di noie e di insu-lti, di fastidi e di persecuzioni, per render loro la situazione insostenibik Bisogna saper resistere a tutto ciò, consentire a tutti i sa– crifici, usare anche, -in caso di necessità, di tutti gli stra– tagemmi, usare l'astuzia, adottare procedimenti illega'i, ta– cere qualche volta, celare la verità, al solo scopo ùi pene– trare nei sindacati, di restarvi e di svolgervi, malgrado tut– to, l'azione comunist:i... ». Ispirandosi unicamente al pensiero di Lenin, Zinoviev, pre– sidente del Comitato Esecutivo dell'Internazionale comuni– sta, proclama al 3• Congresso dei sindacati -russi: « L'In– ternazionale comunista pensa che sia venuta -l'ora per le organizzazioni sindacali, liberate dalle influenze borghesi, dai traditori del socialismo, di ricostituire la loro organizz:izio– ne internazionale ... >. Nel marzo 1920 il congresso del Partito comunista riu– nito a Mosca dichiara: « Dovunque vi sono dei proletari bi– sogna creare una cellula comunista ... Queste cellule esiste:-:ti nelle organizzazioni non di partito dipendono dall partito stesso e devono essere gerarchicamente raggruppate ... ➔• Egli preconizza dunque qui la tattica che resterà celebre sotto il nome di noyautage e in un manifesto celebre cono– sciuto sotto il nome « Le condizioni dell'Internazionale co– munista » precisa che è dovere dei comunisti - 3• condizio– ne - « di creare ovunque, parallelamente all'organizzazione legale, un orgànismo clandestino capace di assolvere, al mo– mento decisivo, iJ suo dovere verso la rivoluzione». La settima condizione esige la rottura con i rifornisti. · L'ottava raccomanda l'emancipazione delle colonie e con– siglia < di intrattenere fra le truppe della metropoli un'agi– tazione continua contro ogni oppressione• dei popoli colo– niali». Nella dodicesima condizione è detto che: « Il par– tito comunista non potrà svolgere il suo compito che 5e è organizzato neù modo più centralizzato, se una disciplina di ferro simile alla disciplina militare vi è ammessa ... "· La quattordicesima condizione segna l'asservimento dei partiti comunisti del mondo alla Russia con « il rifiuto di cornbat-

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