Critica Sociale - anno XLI - n. 11 - 1 giugno 1949
244 CRITICA SOCIALE forze già affiatate che sarebbe sterile disperder,e, quando proprio attorno al loro fulcro deve effet– tuarsi l'ulter.iore aggregazione. E' una superior,e e dinamica sintesi, quella a cui bisogna mirare: che non sia nè una pretta affilia– zione al P.S.L.I. (anche se sotto il nome di unità socialista) nè una dissoluzione del P.S.L.I., ma sia un suo vitale assurgere, proprio in funzione dei po– stulati stabiliti a Palazzo Barberini, i·n una più vasta e attiva compagine social,ista. 2. - Il problema della unificazione non consente remore. Mi sembra ovvio e pacifico che in ogni caso e quale che ne sia la soluzione era ed è necessario addivenirvi prima dell'estate, a scanso d,i v•edere raffreddare e logorarsi lo stesso problema. C'è tuttavia da chiedersi se le ragioni di presti– gio di partito che hanno indotto a tener ferma la . data d•el nostro congresso, pur con la promessa di tramutarlo in .congresso d,i unificazione, non. abbiano reso più arduo il problema. Esso infatti trova il ~10 punto critico nel peso da darsi nel congresso di uni– ficazione alla rappresentanza congressuale delle altre due formazioni - autonomisti staccatisi dal P.S.I. e U.d.S. -, rappl'esentanza non. coreografJca o fi. gurativa, trattandosi di una rappresentanza che de– v'essere ammessa al voto - e ad un voto non solo importante per i problemi posti sul tappeto, ma che deve essere vi-ncoJ.ativo per tutti i partecipanti. A stretto rigO'fe, secondo le comuni norme democra– tiche, la rappresentanza dovrebbe valutarsi sulla ba– se del numero degli aderenti. E tale è, gro-sso modo (1), il caso del P.S.L.I., i cui delegati son.o designati appunto sulla base degli iscritti, a seguito di rego– lari votazioni. Ma tale criterio - formalmente inec– cepibile - non si poteva e non si può pretend,ere dalle altre due formazioni, soprattutto dalla corrente degli autonomisti del P.S.L.I. E ciò non soltanto perchè si tratta di movimenti fluidi ed aperti, privi di struttura organizzativa regolar,e e di regolare tes– seramento, ma perchè - per lo men.o per gli auto– nomisti del P.S.I. - si tratta di movimenti in fieri, in fase di distacco e di iniziale aggregamento, ma non ancora in quella di consolidamento. Pret,endere un novero degli aderenti presupponeva con.cedere a queste correnti un ragionevole lasso di tempo. Ora, proprio l'ave·re insistito per tenere ferma la data prestab,ilita del congresso, aveva come implicita· la negazione di questa esigenza; e in conseguenza co– stringeva lo stesso P.S.L.I. ad accettare il criterio della attribuzione d~lla rappresentatività in base ad un novero puramente presuntivo. Ma questa conseguenza logica non poteva che ren– dere più ardue le trattative, ovviamente avendo gIJ uni int,eresse ad inflazionare la cifra, e gli altri a deflazionarla. E' una questione che non è puramente tecnica e formalistica, ma anche politica. E trovare la via d,i un ragio.nevole compromesso è scabroso. 3. - E guai d'altra parte a minimizzare il proble– ma dell'unità socialista all'esito di queste trattative. Se esse hànno una importanza deoisiva circa il pros– simo congresso d'unificazione, il processo dell'unità socialista. non va confinato nelle discussioni e nelle trattative diplomatiche dei massimi esponenti, al centro. Ed in una certa maniera, assai più di queste alchimie, premono e incoraggiano le iniziative uni– tarie che sempre più s'infittiscono alla periferia e che vedono, tra compagni di diversa provenienza, un affiatamento cosi incor.aggiante e concorde. E' la (1) Dico grosso modo, giaochè, come è noto, il computo dei voti nel co~resso straordinal'io del P.S.L.I. è stato pre– visto non &ulla base - 1-ea·le- degli iscritti del 1949 aJ mo– mento deUe v.otazioni precongressuaili, ma sulla base - pre– 'SunHv,a - dei voti veriiiiieati ed attribuiti iJD occasione del Congresso di Miilano deHo s,cor,sO gennaio, seco;ndo gli iscrit– ti del 1948. BibliotecaGino Bianco chiara dimostrazione di come sia intuitivamente sen– tito da tutti i socialJsti democratici che l'unità si fa dall'alto e dal centro, ma per un comune confluire di volontà, alla base. 4. - Auspicando il superamento delle difficoltà formali e procedurali -e la concorde con.vocazione del congresso di unificazione, quale dovrà esserne il carattere e la portata? Molti sono coloro che pensano che al congresso si dovrebbe dar-e soprattutto una funzione costituente - anche se il termine, un po' critico ed un po' re– torico di « costituente del socialismo » è alquanto in declino ed è comunque tale da allarmare le su– scettibilità di molti - e la funzione di determinare soprattutto le basi ideologiche comuni, rimandando ad un ulteriore congresso, tra qualche mese, il di– battito politico vero e proprio. A me sembra una tesi alquanto semplicistica ed alquanto confusa, che richiede di essere meglio chia– rita e circostanziata. Sono anch'io d'avviso che occorra al partito uni– ficato un certo periòdo di tempo perchè i suoi ade– renti s'affiatino, si conoscano, si amalgamino. E' vano nascondersi che esistono, e non solo in ragio– ne deHe attuali frazioni del P.S.L.I., diffidenze, ran– cori, ostilità, preconcetti nel confronto .dei « nuovi venuti». E tutto questo non può essere vinto e superato che da un più intimo e paritario affiata– mento. Bisogna, con la vita e l'attività comuni, crea– re una omogeneità che oggi non sussiste. Difettando ancora quest'omogeneità, non è effet– tivamente possibile richiedere al congresso di uni– ficazione d,i pronunciarsi con la debita autorità e con l'impegno di una comune osservanza su tut– ti i problemi politici del momento. E tanto meno !!Ul complesso, che è improntato da rapporti' di in– terdipendenza, dei problemi concreti, che -in un. par– tito socialista democratico, che voglia essere mo– derno e realizzatore, ha importanza certamente non minore dei grandi p·roblemi di fondo. Ma, ciò ammesso .e r-iconosciuto, dando anzi per premesso che sarà necessario addivenire a relativa– mente breve scadenza ad un più qualificato, concreto e puntualizzato congresso politico, non mi sembra d'altronde prospettabile, in maniera seria, che il congr,esso si limiti a tracciare una piattaforma ideo– logica comune e ad aprire· poi una specie di paren– tesi politica di qualche mese, dedicata al proseliti– smo ed all'affiatamento. In primo luogo la piattaforma ideolog,ica è già esistent,e di fatto, e la ricerca della sua estrinseca– zione formale è cosa indubbiamente importante ma non di tale importanza da assorbire tutto il con– gresso. Se le polemiche politiche e le posizioni fra– zionistiche non a\r,essero invelenito il problema, so– no convinto che non uno dei nuovi compagni ri– fiuterebbe di accettare quella « dichiarazione dei pri.ncipii » del P.S.L.I. che, con tutto il nostro pa– triottismo di partito, abbiamo trascurato di valori·z. zare a sufficienza, e che molti compagni della no– stra « d,estra », rileggendole senza prevenzioni, po– trebbero dichiarare il loro totale assenso alle tesi fon.– damen tali del « documento di unità socialista». Non è questo che .conta: ed i socialisti democratici ita– liani non. sono ancora separati per un divario ideo– logico. 5. - Ma soprattutto mi sembra assurdo che il con– gresso, stabilito pure l'orientamento ideologico, non abbia ,ad assumere anche un chiaro orientamento politico. Esso ·è la premessa necessaria perchè il partito unificato possa esercitare quella funzione di– namica, ad un tempo di attrazione e di propulsione, senza la quale l'unità socialista si r-iduce squallida– mente al meccanico incollamento dei cocci d'un va- . so che è rotto. Si tratta di sapere cioè se -ed in qual grado e con
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