Critica Sociale - anno XLI - n. 11 - 1 giugno 1949

CRITICA SOCIALE 263 e di rifiutare poi le conseguenze, cioè la pjirtecipazione al congresso della pace di Parigi e al nuovo fronte. Esaltò l'Astoria, come la maggior prova di capacità politica data dal partito. Infine ammonì il centro che nel partito da lui diretto non ci sarebbe stato più posto per quel gruppo come posizione politica: il centro aveva adem– pito la sua funzione permettendo di superare il mo– mento di « smarrimento » di Genova; ora esso era cri– minale cercando di far sopravvivere una posizione poli– tica inconsistente e pericolosa. « La sinistra è il partito » gli sfu~gì; e quella affermazione era il « no » reciso a qualunque transazione con il centro e insieme un augurio di .future prossime difficoltà per tutto il paese: chè l'in– transigenza di Nenni, insolita veramente nell'uomo, è segno di un ritorno alla battaglia delle forze della dit– tatura. « Naturalmente, Nenni disse sofismi grossi come ca- . se: che la « distensione » attuale era frutto del con– gresso di Parigi che aveva fatto indietreggiare la guerra; che il patto atlantico era un patto di Monaco (ma che cosa spartisce?) riuscito; che se esso non cadrà per le con– traddizioni interne della ,borghesia la guerra è inevita– bile; che pace e Russia si identificano. Erano sofismi grossi come -case; ma andavano tutti nello stesso senso; mentre quelli di Lombardi e anche di altri andavano a zig zag. E la risposta di Jacometti, mancata in tutti i punti (man– cata anche nell'averla voluta improvvisare, alle dieci di sera, davanti_ a un'assemblea stanca, lui che neppure arriva alla caviglia di Nenni tattico o oratore) diede la sensazione che la sinistra avesse trionfato. La mattina della domenica infatti e il pomeriggio e la sera e la notte fino alle tre passarono in contestazioni e lotte intorno al voto. Erano in contestazione tre federazioni, fra cui quella di Napoli, che avevano dato il voto alla sinistra ma le cui deleghe, malgrado la longanimità enorme rispetto al pagamento delle tessere spiegato nella verifica dei po– teri, la maggioranza della commissione di verifica con– testava. « Se queste federazioni votano; noi invaliderétno i risultati del congresso » dicevano gli uomini del cen– tro. « Se non votano, saremo noi che li invalideremo » rispondevano quelli della sinistra. E il caos cresceva, at– traverso le soluzioni proposte per risolvere il problema procedurale, che era in realtà il problema del partito: perchè, come poteva il centro non riconoscere nell'acca– nimento stesso per la vittoria, dopo la sua remissività, il segno di una volontà di distruggere il partito così come esso è stato dalla liberazione in poi per sostituirvi un partito saldamente in pugno a Nenni e a Togliatti"! « Verso sera il nodo fu tagliato dai sindacalisti che, nauseati da queste contestazioni, si astennero sulla pro– cedura dichiarando che invalidavano non il congresso ma il partito; e la sinistra passò. Il centro si inchinò alla col– la,borazione accettando di partecipare a un comitato cen– trale creato Il per lì per i bisogni della causa: escluse anzi dai suoi candidati (che pure sono trentuno) dei mem– bri· della direzione e dell'esecutivo passato, come Fab– bricotti e Bellanca, che avevano mani<festato velleità di non sottomettersi del tutto~--· LA SITUAZIONE GRECA Riproduciamo una corrispondenza di A. Alexander al quotidiano belga « Le peuple » sulla situazione interna greca, di cui già ci siamo occupati nel fascicolo scorso e che costituisce una delle maggiori questioni di con– torno al contrasto russo-occidentale in Europa. « Si è molto ,parlato, in queste ultime settimane, di negoziati di pace in Grecia. Praticamente, non se ne è fatto nulla. Questi rumori sono cominciati a circolare dopo gli approcci, più o meno precisi, fatti dal "governo delle montagne". E il macello della guerra civile conti– nua con pari violenza. La passione, gli odi sono stati spinti troppo lontano perchè si arrivi a intendersi dal– l'oggi al domani. E si giunge a pensare, ad Atene, che questa guerra finirà da sè, per mancanza di combattenti. Ciò che non è consolante. « Dal punto- di vista militare, la posizione dei go– vernativi è migliore che non sia stata negli ultimi tre arini. Di modo chi' nessun dirigente vuol prendere su di ·sè la responsabilità di proporre l'apertura di negoziati con i ribelli. « Quindi, si crede che non resti più che da attendere dai quattro "Grandi" l'iniziativa di risolvere il problema della pace in GreC'ia. Di fatto, è questa una questione complessa, che non si può c,,nsiderare seriamente senza l'intervento di Mosca, poiché è di là che si tirano i fili che muovono le marionette delle· montagne, di Tirana Biblioteca Gino Bianco o di Sofia. Questo sembra del resto essere il parere dei consiglieri americani. « D'altra parte, si manifesta, negli ambienti autorizzati della capitale ellenica, una certa inquietudine di vedere i britannici e gli americani disinteressarsi del problema greco per facilitarsi delle possibilità di intesa con Mosca in Germania. Tuttavia, su questo punto, il governo di– chiara di aver ricevu'to da Londra e da Washington delle assicurazioni formali che, qualunque sia l'esito della con-– ferenza di Parigi, la posizione degli alleati occidentali non ca;nbierà nei confronti ,del problema greco. L'even– tuale spostamento in Africa del nord delle basi militari anglo-americane del Vicino Oriente (di cui si parla molto qui) non influenzerebbe per nulla l'atteggiamento delle due potenze occidentali. Se la linea del Danubio è stata perduta, non è questione di abbandonare la linea di difesa che passa più a sud e che comprende la Grecia e- la Turchia . «Lo "State Department" ha anche dato ad Ateni:_ assi– curazioni formali che, nel caso in cui la congiuntura ellenica si spianasse mediante transazioni internazionali, ciò non avrebbe come conseguenza il rientro ufficiale in attività del partito comunista, almeno nell'immediato av– venire,. per ricominciare l'opera distruttiva. Il fatto è che l'atmosfera interna non è per nulla favorevole al comunismo che, con cinque anni di illegalità, si è reso disprezza·bile ed è aborrito in tutto il paese, dopo le sofferenze senza nome che ha inflitto al popolo ellenico. L'esclusione del partito comunista dalla vita pubblica del paese non implicherà per nulla l'ostracismo agli altri partiti di sinistra, repubblicano o socialista. « Al contrario, nel corso dello scambio di vedute greco– americano, Greci ed Americani sono rimasti d'accordo per facilitare l'espansione e le attività dei partiti repubbli– cano e socfalista, che ultimamente hanno rotto la loro ~olidarietà con il partito comunista dopo che questo si è dichiaratamente compromesso con i bulgaro-macedoni del N.O.F. e di altri comitati slavi che, durante la guerra, hanno strettamente collaborato con i tedeschi per strap– pare la Macedonia alla Grecia, e che sono oggi gli al– leati dei comunisti allo stesso scopo. Il solo partito in questa categoria che conti è il partito socialista, E.L.D., democrazia popolare ellenica che, recentemente, grazie alla mediazione del Comisco, ha messo a punto la sua posizione e da allora non cessa di svilupparsi imponendosi a tutti i partiti similari, che finirà per assorbire e assi– milare in un solo partito socialista di una certa impor– tanza. La sua etichetta un po' dissonante e ,balcanica di "democrazia popolare" potrebbe essere modificata, con vantaggio, in quella di partito socialista greco, senz'al– tro. È il solo rimprovero che gli si possa fa re. « Si pensa di poter ricorrere a nuove elezioni generali nel corso dell'autunno prossimo, se la situazione militare continua ad evolversi così favorevolmente. Le prossime elezioni legislative in Grecia si effettueranno sotto il con– trollo di osservatori dell'O.N.U. come quelle del marzo 1946 fatte dallo stesso Sophoulis. Se la situazione interna– zionale lo permette, si insisterà perchè l'U.R.S.S. vi sia rappresentata. Si anticiperà così di qualche mese la fine della presente legislatura che non ha fatto nulla di buo– no per il paese. Si è perso un tempo prezioso di più di tre anni, immergendosi in scandali ed in odiosi attacchi personali. In questo ambiente di feroci nazionalisti che il terrore comunista ha spjnto alla Camera, il partito li– beral-democratico a tendenze radical-socialiste del vecchio Sophoulis è stato sommerso e spostato> ... S. CATERINA VALFURVA (m. 1737) GRANDE ALBERGO Condizioni speciali per prenotazioni : L. 2400 aa giorno (vitto, alloggio, servizio, tasse) SPORT HOTEL L. 1600 al giorno (vitto, alloggio, servizio, tasse) Organizzazione F. Bertazzoni Via Ramazzini, 3 _MILANO - Telef. 266.148 Direttore: UGO GUIDO MONDOLFO Vice-direttore respons.: A...'ITONIO GREPPI Autorizzazione Tribunale M.llano 8/10/1948 n. 646 del Registro Ti-pografia Pinelli - Milano - Via Farneti, S

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