Critica Sociale - anno XLI - n. 11 - 1 giugno 1949
256 CRITICA SOCIALE sembra utile rilevare anzitutto le osservazioni relative alla estensione della nostra produzione: « Le industrie italiane, in particolare per qua.:ito riguarda i tessili, i macchinari e le att.rezzature, hanno un costo elevato principalmente a causa di una utilizzazione insufficiente de– gli impianti e perchè i prezzi di determinati prodotti vengono spesso fissati in relazione al mercato interno senza essere influenzati dalla concorrenza. ·Certe anomalie strutturali, da noi già esaminate, influiscono sui prezzi soprattutto nel cam– po dei macchinari e delle attrezzature. Una tassa scambi antieconomica e l'esuberanza di lavoratori che gravano sui libri-paga di certe industrie, sono altri fattori che contribui– scono a mantenere il costo elevato. Queste difficoÌtà po– Lranno essere risolte dagli italiani stessi. Un aumento della domanda sul mercato interno e una utilizzazione completa delle possibilità risolverii buona parte di essi. « Una energica azione da parte del Governo al fine di indirizzare gli investimenti verso la prodtlzione di beni stru– mentali sarebbe quanto mai opportuna. Un miglioramento del sistema fiscale dovrebbe permettere di modificare o abo– lire la tassa scambi. Purchè vengano adottate disposizioni opportnne, non vi sono ragioni perchè l'industria italiana con la sua manCI d'opera specializzata e paghe relativamente basse, non possa competere con successo sui mercati esteri in quei rami di attività in cui ,isisle un cerio margine fra il costo della mano d'op.era " il costo delle materie prime e degli impianti fissi ». Interessanti sono anche le osservazioni sulla possibilità per il. nostro Paese di acquisire nuovi mercati; e le probabilità di mantenere quelli nei quali abbiamo già avuto nello scorso anno una certa affermazione: « La rapida espansione delle esportazioni italiane oltremare (facilitata dalle riduzioni sulle tariffe concordate a Ginevra nel 1948) tende forse a velare le difficoltà che presenta uno sviluppo continuato per il futuro ed in particolare il proble• ma che si viene a creare rallentando le esportazioni verso i paesi europei. Con l'aumento della produzione nelle altre nazioni la concorrenza sui mercati d'oltremare è destinata ad aumentare, ed un ulteriore sviluppo delle esportazioni italiane verso detti mercati dovrebbe incontrare diflìcolta cre• scenti. Solo allora si potranno valutare appieno l'importanza e la gravità degli ostacoli che si frappongono all'esportazione italiana nei paesi europei in quanto pongono serie limita– zioni allo sviluppo industriale ed al raggiungimento della autonomia economica da parte dell'Italia ». Emigrazione; Dopo aver passato in rassegna le principali correnti della nostra emigrazione nell'anteguerra ed essersi soffermato sull'esiguità di quella veri,ficatasi nei trascorsi tre anni, il rapporto prevede per il 1949 un'emigrazione di .:H0.00-0 unità, non senza far rilevare ohe la deficienza dei trasporti marit– timi renderà piuttosto àifficile il raggiungimento di questo obiettivo. Il rapporto pertanto suggerisce di esaminare le seguenti proposte onde agevolare la corrente emigratoria italiana: 1) Concessione di prestiti ai Paesi dell'America Latina ed altr~ aree depresse;° 2) usar.e una parte del fondo-lire e dei fondi per l'assistenza tecnica per incrementare l'opera di qualificazione pro– fessionale; 3) aumento del naviglio ond,, effettuare il trasporto degli emigranti verso i paesi oltreoceanici; 4) proporre al Congresso degli S. U. di rendere valide per il -prossimo avvenire le quote d'immigrazione non godute dall'Italia nel periodo bellico. Anche da una .sommaria valutazione degli effetti che una accettazione di tali proposte potrebbe avere sul collocamento del no~tro. supero di mano d'opera, non si può che ricevere conferma all'opinione più volte da noi espressa, che l'emi– grazione non è che un esile sbocco e che la soluzione al nostro domi.:.ante problema, la disoccupazione, deve essere cercata nell'offrire maggiore opportunità di lavoro nell'am– bito nazionale. BibliotecaGino Bianco Politica ed amministrazione economica. Con le osservazioni contenute sotto questo paragrafo chiu– deremo la breve rassegna del rapporto Boffman. Infatti, gli altri capitoli sono piuttosto specifici e riguardano: 1) le osservazioni al programma a lungo termine presentato dal nostro Governo all'OECE; 2) le giustificazioni alla richiesta d'aiuto per l'anno 194,9-50. Per apprezzare adeguatamente queste parti del rapporto occorre essere perfettamente al corrente dei diversi programmi e, cifre alla mano, operare i confronti, non solo, ma occorre fare le giuste concessioni a quelle che sono le esigenze " diplomatiche » nella presenta– zione di determinate argomentazioni, forse non perfettamente comprensibili sul terreno esclusivamente economico. Comr. i nostri lettori rileveranno dai brani che sègaono, il ral:'porto attribuisce una e,norme impor'tanza al problema organizzativo dell'apparato bu;ocratico nel campo economico, tanto che dopo la lettura del rapporto si ha la sensazione che questo paragrafo avrebbe dovuto trovarsi all'inizio della trattazione. A noi, che abbiamo sempre posto fra le prime istanze dei nostri pro grammi elettorali la riforma della burocrazia e dell'organizzazione adatta ad una politica piani,ficata, le pa– role del rapporto suonano familiari e di conforto, perchè vengono dalle massime autorità economiche di un paese che, anche se ha della liberta e dell'iniziativa privata una vera adorazione, non per questo disconosce la necessità di una organizzazione, appunto perchè la libertit e l'iniziativa pri– vàta possano svilupparsi senza ledere i principi di giustizia sociale. " In ultima analisi, i maggiori impedimenti nei confronti della ripresa: italiana e del raggiungimento degli obiettivi E.R.P. in Italia consjstono nel fatto che l'Italia non può essere attualmente in grado di formulare i piani e le direi• tive che le permettano di giungere ad una reale politica economica nazionale e assicurarne la realizzazione. Se tale debolezza ed incapacità nel ricostruire l'attrezzatura buro– cratica è dopo la guerra temporaneamente incomprensibile, il suo protrarsi minaccia· qualsiasi progresso verso una ri– presa economica dell'Italia ... " In uno stato democratico costituzionale la pianificazione economica signi,fica l'amminisl razione coordinata e contro!- · lata di alcuni settori fondamentali dell'economia, quali la finanza pubblica, il credito bancario ed il commereio estero, avendo di mira alcune mete generali nella produzione e negli scambi ed in aderenza ad un bilancio economico na– zionale degli investimenti alquanto particolareggiato. L'espe– rienza degli altri paesi permette di conchiudere che la pia• nificazione economica ha bisogno di una attrezzatura ammi– nistrativa che soddisfi a queste tre esigenze: 1) essa do-' vrebhe essere indipendente dai principali ministePi che ab– biano mansioni esecutive; 2) necessita di uno stato mag– giore professionale e tecnico con ottima preparazione; e 3) richiede un'autorità effettiva nei riguardi dei ministeri inca– ricati dell'esecuzione, j,n modo da potere coordinare effet– tivamente le attività di questi ultimi e di essere sicuri che le direttive di politica economica approvate e definite siano seguite da tutti gli interessati ». I punti essenziali su cui si deve basare l'attività. coor– dinatrice sono: " 1) La preparazione di un bilancio degli investimenti nazionali (come parte di un bilancio economico nazionale) quale quello preparato ogni semestr.e dal Consiglio di consu– lenza economica del Presidente degli Stati Uniti e dalla Commissione del Bilancio nella Direzione della Pianifica– zione del Governo francese, e la sua realizzazione per opera dei Mi;,.isteri, degli Istituti parastatali, e del sistema ban– cario. « 2) Determinare una amministrazione uniforme per il controllo in genere dei crediti, in particolare degli investi– menti privati. " 3) Programmare le importazioni e coordinare la con– cessione delle licenze di importazione e la politica di con– trollo sui cambi. " Spetta evidentemente al Governo italiano di provvedere alla riorganizzazione dell'apparato amministrativo necessario alla preparazione e allo sviluppo dei programmi per la Ri-
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