Critica Sociale - anno XLI - n. 10 - 16 maggio 1949
234 CRITICA SOCIALE Il problema della Obiezione di coscienza Il problema della Obiezione di coscienza presenta vari aspetti, specie nei suoi rapporti con la politica attiva e con. tingente che è... quella che è. L'amico Ceronetti lo tratta nel mo complesso come pro– blema, in sostanza, puramente etico. Pur non essendo in tutto d'accordo, part-icolcrrmentesulle sue osservazioni po/i. tv.he , con lui, pubblichiwmo questo che si potrebbe definire , i/ d ocumento di una coscienza». LA CRITICA SOCIALE Per la chiarificazione spirituale, di cui l'epoca nostra ha bisogno, ci vorrà una nuova ascesa. I campioni 'di una civiltà purificata dovranno esse– re come gente svegliatasi or ora di buon mattino. Dovranno scuotere da sè i tristi sogni. Il sogno dell'anima loro, che è emersa dal putridume, e potrebbe ricadervi. Il sogno del loro cervello, che era -tutto filo di ferro, e il loro cuore di vetro li sogno degli artigli e delle zanne in cui s'erano trasformate le loro mani e i denti fra le labbra. E dovranno ricordarsi che l'uomo non può voler essere una belva. J, HUIZINGA - « L,1 crisi della Ci7,iltà » Divenni Obbiettore di Coscienza quando, di fronte all'in– calzare degli eventi contemporanei, capii che occorreva pri– mordialmente riassumere la confusa moÌteplicità di atteggia– . menti critiéi del pensiero facendone scaturire la coscienza di un dovere indefettibile; consolidarli e simboleggiarli in un gesto, Ora, l'Obbiezione d1 Coscienza può costituire la premessa (o il coronamento) di un atteggiamento ben più complesso e radicale, come vedremo, ecl :issume neces~ariamente i li– miti <lella sfera individuale in cui si sviluppa; ma se essa ha un significato e una portata universali, lo deve essenzial– mente a questo: di rappresentare, in un momento storico che brucia tutte le soluzioni nell'inesorabilità del suo dive– nire, l'unico blocco positivo di alcune tra le più alte e ango– scfate meditazioni sulla. crisi attuale dell'uomo occidentale e della sua civiltà. Definizione di Obbiezione di Coscienza. L'Obbiezione di Coscienza è il rifiuto di uccidere (per alcuni anche di « farsi uccidere»; ma a me pare più eroica e terribile così) quando la ragione di Stato o di classe lo impone: nelle guerre esterne, nelle persecuzioni civili, nelle sollevazioni e nelle esecuzioni. E' il rifiuto di uccidere, qua– lunque sacrificio· esso comporti, che può estendersi fino al rifiuto di apprendere l'uso delle armi -e di fabbricarne, e di indossare l'uniforme di ·coloro che la legge destina ad uccidere; Obbiezione di Coscienza significa, in linea gene– rale, rifiuto di obbedienza alle leggi sul servizio militare obbligatorio e conseguentemente aUe gerarchie militari ii ogni ordine e grado .lI). L'Obbiezione di Coscienza non sostituisce l'arbitrio indivi– dua/e alla legge? L'Obbiezione di Coscienza riconduce l'aziòne alla sua ·mi– sura umana; restituisce all'individuo la sua autonomia nei confronti dell'oppressione statale moderna; infine gli con– cede di sottoporre la legge ad un vag.Jio morale da cui, ac– cettate o respinte, le tavole usciranno purificate dalle conta- (1) Diverse associazioni di Obbiettori di Coscienza, fioren– ti specialmentte nei ,paesi anglosassoni e scandinavi, oppon– igono al servJ.zio militare obbligatorio il servizio civile vo– lontario inter-nazionale, eccellente iniziati\Va di solidarietà e di pace. Nelle due gu'erre mondiali, numerosi furono gli Ob– 'hiettori di Coscienza ohe arn-ischiarono la vita ,sui vari fron .. ti in qualità di ·portaferiti o si ,prodi-garono durante i' bom– bardamenti <!elle città. Qua,µdo non ci si può più opporre alla guerra, la pregiudiziale contro l'autorità (doverosa e uti– le m tempo di pace) si a,rresta al divieto di non uccidere. BibliotecaGino Bianco minazioni dell'irrealtà che incessantemente le crea. Prima, infatti, di filtrare attra,yerso la cçscienza, la legge è ema– nazione del vuoto, riflesso di un'astrazione. L'Obbiezione di Coscienza, affermando il diritto dell'uomo a giudicare la legge, ristabilisce il rapporto più intimo tra la legge e l'uomo: ridà alla prima il suo carattere positivo e al secondo la pos– sibilità di armonizzare, di fondersi, senza esserne sopraf– fatto, con le esigenze supreme rappresentate dalla legge stessa. Ma la moralità dell'Obbiettore di Coscienza va oltre alla esigenza armonizzatrice: perchè, se l'Obbiettore di Coscienza non riuscirà a perfezionare la legge, egli dovrà subirla in tutto il suo rigore. Si pensi all'inflessibilità, alla crudeltà delle cosiddette « leggi di guerra». {Una follia giuridica, in quanto la guerra è il sovvertimento di ogni legge ed è per– ciò manifestamente assurda la codificazione del caos; ma tant'è: questo inverosimile codice esiste e, pur mutuando la sua validità da un malinteso, che col diritto non ha nulla da spartire, viene generalmente applicato in tutta la sua durezza). Ebbene, l'Obiettore di Coscienza, violando tali leggi - c,•n cni qualsiasi compromesso è impossibile - cade automaticamente sotto le gravi sanzioni che esse prevedono. L'accusa di diserzione (è un disertore chi si rifiuta di spa– rare sul nemico) lo conduce difilato alla fucilazione. NuUa è più profondamente bello e puro di questa violazione d'una legge che è l'evidente contraffazione del diritto per l'af– fermazione di una legge più alta, cioè della « legge suprema:. per eccellenza: quella dell'unico amore che lega tutte le creature e s'identifica con la realtà stessa, con l'Essere. L'esempio classico di questa divina disobbedienza è sim– boleggiato in Antigone. Che cos'è la legge di Creonte se non la negazione della vera legge, del!a grande verità che sta scritta sugli astri, per la quale la dolce sorella di Poli– nice affronta serenamente il martirio? Per tutti c'è un fra– tello da seppellire e un tiranno che ,yuole impedirci di adem– piere a quel sacro dovere. Per tutti vale l'esempio della di– sobbedienza di Antigone. Da che parte stanno dunque l'arbitrio, la disobbedienza più turpe? Da quella di coloro che vogliono costingerci a marciare, inquadrati, sulle incancellate orme di Ca.ino. Es;i soli violano la legge: non c'è dubbio possibile. · Il diritto incorona invece colui che abbandona il sentiero di Caino per ascoltare unicamente la voce del proprio cuore. Ed è appunto in virtù di questa sublime rivolta che la leg– ge è salva. Importa sopratutto che «questa» legge non veng., violata. Benedetto il sacrificio di colui che, per salvarla, non esita a trafiggere il corpo orgoglioso .delle false leggi mon– dane - monumentale coacervo di trasgressioni a tuttociò, che l'universo ha· di valido, immutabile, santo. Attualità de/l'Obbiezione di Coscienza. « E se non tutti gli Stati e i popoli si sono dati volon– tariamente all'idolatria del militarismo, tutti però soppor– tano le conseguenze di questo sistema. Il prossimo avvenire rivelerà se questo ·mondo sia ancora capace di divincolarsi dagli orribili tentacoli del mostro. Che il militarismo sia più che un fenomeno meramente politico e rappresenti la forma più disastrosa delle continuate perdite di civiltà, è evidente· a ogni cervello pensante» (2). - Ancora una volta, sulla crisi della civiltà, la parola più alta l'ha detta Huizinga. Il militarismo, il sistema umilian– te della coscr1zio1:e obbligatoria sono scomparsi, è vero, dopo il secondo conflitto mondiale, dalle due nazioni più milita– riste del mondo: ma per ricomparire in più virulente forme non solo nelle grandi potenze della coalizione vittoriosa, ma anche "in molti piccoli paesi ex satelliti della coalizione vinta. Il tragico fenomeno, come giustamente osserva il grand6 storico Olandese, non è soltanto politico; cioè, al momento attuale, la ripercussione di disgraziate vicende diplomatiche, da cui emerge sempre più sinistro e fallace il mito della «sicurezza», della pace fondata sul riarmo crescente e lo spasmodico addestramento militare di milioni di uomini e di donne (3) esso è piuttosto l'espressione di una rovinosa, (2) J. HurZINGA: « Geschonden Wereld » (lo sceilll!>iO del mondo) : « L'lpernazionaU.sm-0 ». (3) La Russia, la Jugoslavia, 1a Gran Bretagna sono in te– sta alla graduatod•a- delle. nazioni rche fondano sull'elemento
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