Critica Sociale - anno XLI - n. 10 - 16 maggio 1949

232 CRITICA SOCIALE Confusione ideologica e disorientamento morale (Continuazic,ne e fine) Ora vogliamo 5olo attirare l'attenzione sul fatto che ii bol– scevismo, quale si Ì! cristallizzato nella realtà, è, in ultima analisi, un fenomeno patologico, non solo per la bestiale crudeltà alla quale i bolscevichi ricorronQ nella lotta contro chi vuole pensare con la propria testa, e particolarmente contro i socialisti, ma anche per la cervellotica ed antiquata loro concezione · sulla trasformazione rivoluzionaria della società nel senso collettivista e per il carattere della loro azione governativa, reazionaria e antistorica, giacchè · nel campo politico· ha creato un ordinamento dittatoriale, cioè un recidivo peggiorato dell'ancien régime, e nel campo eco– nomico.-sociale il capitalismo di Stato, la peggiore e la più rapace forma dello sfruttamento capitalistico. E non è privo d'interesse il fatto che, sotto questo punto di vista, il bolscevismo può essere considerato come un tentativo pra– tico di ,realizzare l'analoga concezione teorica prospettata ancora cent'anni fa da alcuni scrittori -socialisti. Basta ri– cordare· ·Blanqui, secondo il quale una piccola schiera di rivoluzionari, çonquista11do con un colpo di mano il potere statale, è capace di imporre, daH'alto in basso, il socialismo all'umanità. Oppure un altro noto pre-marxista, G. Weit-_• ling - sarto di professione, membro della « Lega dei Giu– sti» (1836) -, il quale poneva tutte le sue speranze nella dittatura di un solo uomo che, alla testa di un vittorioso esercito rivoluzionario, attuasse il socialismo. « Io vedo - leggiamo nella sua Garanzia dell'armonia e della libertà (1849) - giungere un nuovo Messia con la spada per rea– lizzare gli insegnamenti del primo Messia. Egli per ·il suo coraggio sarà posto alla testa d!:ll'esercito riveluzionario e con questo demolirà il putrido edificio del vecchio ordi– namento sodale, guiderà verso il mare dell'oblio le sorgenti delle lacrime e trasformerà la terra in paradiso». Coerente a tale ideologia messianica, il Weitling era anche avversar:o risoluto della democrazia, perchè « il dominio ·del popolo> è un ordinamento « inadatto, anzi pericoloso, per il giovine principio comunista», giacchè « se la nozione di sovranità popolare deve essere giusta, tutti dovrebbero comandare: ll)a tale nofl' può mai essere il caso, quindi, non·· vi è fnai vera sovranità' del popolo, ma l'accid~ntale sovranità di al– cuni in mezzo al popolo >. Non è qui, in germe,_ tutta la dottrina dell'élite, come classe politica, e, mutatis mutandis, pure la deformazione paternalistica dei concetti di libertà, di democrazia e di so– cialismo, con la conseguente dittatura di un sol partito despoticamente dominante, deformazione operata dal bol– scevismo? E l'indubbia presenza nella dottrina bolscevica di elementi di reminiscenza e di riviviscenza di una cosi semplicistica e superficiale concezione sociale e rivolazio– naria, creata un sec~lo fa, rion è la prova che il bolscevi– smo è un _fenomeno patologico .ed antistorico, imposto ini– zialmente, ad un pol?olo arretrato, manu militari, grazie ad una occasionale combinazione delle circostanze? Del re– sto, questo giudizio trova ·conferma anche nel fatto che il _bolscevismo,contrariamente al capitalismo, non è un feno– meno storicamente necessario, che espleta una funzione in– sostituibile almeno per un certo periodo di tempo, poichè le indiscutibili conquiste e realizzazioni di carattere capitali– stico; ottenute nell'Unione Sovietica, vengono ugualmente attuate in Europa Occidentale ed in America anche dal ge– nuino capitalismo, in regime di libertà e di democrazia, e le varie forme di statizzazione, che nell'Unione Sovietica sono soltanto l'ingannevole parvenza del socialismo, se fossero realizzate dal socialismo aemocratico, diventerebbero vera– .mente un passo verso la ricostruzione della Società nel senso socialista. Ebbene, no.nostante tutto ciò, malgrado che in Russia e nell'Europa Orientale funzioni un regime oliga,rchico· ditta– toriale, con un ordinamento coattivo del lavoro e che, sul BiblioteçaGino Bianco piano internazionale, il bolscevismo svolga una politica im– perialistica ed aggressiva e che in vari processi giudiziari, congegnati inquisitorialmente con lo scopo dello sterminio fisico dei 5uoi avversari politici e dissidenti ideologici, esso manifesti completo il suo anorma!ismo, tuttavia, camuffato. come è con la maschera del. più genuino marxismo, esso è -riuscito -ad inculcare in una cospicua parte degli intellet– tuali e delle masse lavoratrici una concezione socialista rea– zionariamente deformata e falsificata, strappandole così dal socialismo e deviandole, quindi. dalla via maestra della co– struzione collettivista. Que5ti brevi accenni agli essenziali elementi dell'attuale congiuntura generale sono sufficienti per convincersi che non ìl capitalismo, ma jl comunismo bolscevizzato è oggi il più pericoloso e più insidioso nemico del socialismo e del movimento operaio e, ~elio stesso tempo, fa ~emora prin– cipale che ostacola b. ricostruzione del mondo su un piano più razionale della convivenza umana nell'atmosfera della li- bertà, della democrazia e della pace. ' Difatti, chi può dubitare che le lotte ·fratricide che divi– dono oggi il movimento· socialista ed operaio, come pure' le divergenze, i fraintendimenti· e i dissidi interni in ogni par– tito- socialista (quello nostro compreso) siano provocati, non dal diverso atteggiamento nei confronti del capitalismo {sul quale tutte le correnti socialiste hanno un'opinione ugual– mente negativa) ma, invece, dalla differente posizione nei riguardi del bolscevismo? E, ugualmente, nel complesso delle cause che determinano la profonda crisi in cui si dibatte oggi il mondo, ·su chi ricade la colpa preponderante: sulle malefatte del capitalismo o sulla scellerata, insidiosa poli– tica del bolscevismo? Da qùanto abbiamo detto risulta evidente che solo quel partito socialista che terrà conto della suaccenata intricata complessità della congiuntura mondiale e darà una serena impa,rziale risposta ai due interrogativi testè formulati, saprà assumere nella letta sui due fronti un atteggiamento ra– zionale, cioè pienamente aderente alla realtà (1). Pertanto è indiscutibile che gran parte· delle discordanze e dei malintesi esistenti nel socialismo e nel partito è pro– vocata dal fatto che non si dà la dovuta attenzione al suac– cennato fenomeno, il quale, invece, deve essere 'fattore de– èisivo e determinante, perchè esso costituisce, nella compli– cata congiuntura odierna, un elemento che pone tutti gli altri in seconda linea, e perciò pµò ~ deve servire come comun denominatore di tutte le tendenze esistenti nel partito per armonizzare i. contrasti almeno in grado rispondente alle peculiari necessità della particolare situazione politica. Basta che il riconoscimento di questa verità diventi patri– monio comune di tutte le correnti per annullare le diver– genze, generate dalle reminiscenze delle antitetiche visioni ideologiche, e per <1ttutire quelle c~ncernenti gli orientamenti tattici. E col raggiungere questo obiettivo si farà una tappa importanti- sulla vi.i di chiarificazione dottrinale e politica, via che conduce alla compattezza d'azione necessaria per as– solvere in modo razionale gÌi urgenti compiti che le im– periose esigenze, sul piano nazionale ed internaziona:e, im– pongono in questo momento storico ad un partito quale è il nostro, cioè all'unico partito veramente socialista che esiste oggi in Italia. E prima di tutto, s'intende, il compito più prossimo e più urgente imposto al partito dalla storia, quel– lo, cioè, di concentrare in un unico organismo politico tutte le correnti demooratiche del socialismo italiano e strappare le altre tendenze, nonchè le masse operaie, alla deleteria influenza ·del comunismo e del fusionismo. Cosa vuol di~e « essere con le -masse lworatrici ». lnteresSt e opinioni. Il più doloroso e più grave fenomeno dell'attuale momen– to storico è costituito, certo, dal fatto che la classe lavo– ratrice in gran parte risulta oggi abbindolata dai fuochi (1) Senza però dimenticare (come purtroppo alcuni famto) la necessità di continuare a combattere contro• Il prlvllegld _cSJpita.Jistico, eru:ora potente e prepotente (La C. S.).

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