Critica Sociale - anno XLI - n. 10 - 16 maggio 1949
226 CRITICA SOCIALE Così il livello del consumo personale nel 1948 era tornato all'incirca quello pre-bellico ; circa il 3% in più del totale, ma 1'% in meno per abitante, poichè la p,opolazione è au– mentata del ,j!:1,, negli ultimi diéd anni. Tuttavia queste cifre non tengono pienamente conto dei mutamenti di qua– lità nè della scelta più ristretta che ha oggi il consumatore, La grande portata dei servizi sociali si rivela nel fatto che durante lo scorso anno 1 il Governo ha speso per i servizi sa– nitari e scolastici tre volte e mezzo la cifra spesa nell'ul– timo anno pre-bellico, Pur tenendo conto del fatto che i prezzi sono quasi raddoppiati nel frattempo, è questo un au– mento assai notevole. Sfortunatamente, noi siamo anche co– stretti a spendere tre volte quanto spendevamo nel 1938-39 per la difesa, Alla fine della guerra no'i attendevamo èon ansia il momento di ridurre notevolmente questo g-rave far– dello, ma le nostre speranze sono state deluse dal rapido peggioramento delle relazioni internaziona.Ji negli ultimi tre anni. Prima di abbandonare questa questione del livello di vi– ta, devo dire una parola sul mantenimento della piena oc– cupazione della mano d'opera. Tutte le principali parti in causa in Gran Bretagna sono unite n~lla loro determinazione di impedire ad ogni costo un ripetersi di quella disoccupa– zione che gettò la sua ombra sul nostro ·popolo nel periodo fra le due guerre. Alla vigilia dello scoppio della guerra vi erano nella sola Gran Bretagna 1 milione 250 mila disoccu– pati. Nel dicembre scorso tale cifra era inferiore a 350,000, meno del 2% della popolazione industriale, Ho già accennato alle pressioni inf°lazionistiche a cui è stata sottoposta la nostra economia dalla fine della guerra Il Governo prese un import'ante provvedimento per argimre queste pressioni, quando, nel febbraio dello scorso anno, e– manò un appello perchè ognuno esercitasse un freno vo– lontario riguardo all'aumento dei redditi personali di ogni genere. La risposta a questo appello è stata incoraggiante. Non soltanto esso fu seguito da un netto rallentamento dels l'aumento dei salari e degli stipendi, ma non vi fu pratica– mente più alcun aumento nei dividendi pagati dalle società agli azionisti, In seguito a ciò un severo fréno fu posto al– ['aumento dei prezzi in dettaglio; nei 12 mesi che seguireno l'appello lanciato dal governo l'indice dei prezzi al dettaglio salì di 3 punti, mentre negli 8 mesi !}recedenti era salito di 6 punti. Il prCJgrttmma di .im)estitmenti. Ho detto or ora che una delle nostre principali direttive politiche è stata l'attuazione di un grande programma di investimenti. Gli investimenti lordi, comprese le aggiunte: alle riserve e i lavori .in corso, assorbono attualmente circa un quinto della produzione nazionale lorda lnegli Stati Uni– ti la i>roduzione corrispondente è di circa un sesto), Gli in– ,vestimenti in capitali fissi sono stati durante lo scorso anno di circa Lst. 2000 milioni;· probabilmente· poco più della metà di questa cifra è costituita da lavori di riparazione e · manutenzione e !}OCO meno della metà da nuovi investimenti. La portata del totale programma di investimenti dipende dalla capacità della nazione di adattare le necessità dr investimenti ai risparmi monetari e ai rifornimenti di mano d'opera e di materiali alle industrie che pr.odueono beni capitali. Vi è naturalmente. un Jimite all'ammontare che possiamo investire in un dato anno. I nostri investimenti sono già notevoli, e aumentarne il livello significherebbe accrescere il problèma inflazionistie0 è le difficoltà cli finanziare tali investimenti, finanziamento che già ha assorbito larghe eccedenze del bi– lancio. Per quanto riguarda le difficoltà incontrate dall'ini– ziativa privata nel campo del finanziamento sono stati presi tuttavia. speciali provvedimenti per far sì che gli investimenti socialmente desiderabili non siano limitati da queste diffi. coltà. Un altro elemento limitatore è. costituito dalla scarsità materiale di alcuni prodotti, specie dell'acciaio e, in minor misura, del legname. I: compito principale nel pianificare gli investimenti è quello di far sì che le ,risorse disponibili siano assegna.te a quei tipi di investimenti che possono maggior– mente ,:ontribuire alla ripresa economica. In effetti più di me\à di tu•ti gli investimenti fissi è concentrata su un tipo o l'altro <li produzione e sui servizi fondamentali necessari ad appoggiarla, mentre gran parte del rimanente è destinato BibliotecaGinò Bianco all'edilizia e ad alfri servizi sociali che naturalmente danno un contributo diretto alla produzione. Non vengono natu– ralmente trascurate nemmeno le necessità di svilup!}o nei territori d'oltremare.con particolare riguardo allo sviluppo delle fonti di rifornimento di derrate alimentari e materie prime fuori dell'area del dollaro, e recentemente sono state prese speciali misure per aumentare i quantitativi di acciaio assegnati ai territori d'oltremare, Per quanto riguarda la distribuzione geografica degli in– vestimenti all'interno, ,. stato un importante obiettivo della politica del Governo fin dalla fine della guerra contribuire, con la creazione di nuove fabbriche, allo sviluppo di nuove industrie nelle regioni, un tempo note come « zone dei>resse », maggiormente colpite dalla disoccupazione, com.: ad esempio il Galles Meridionale, il Tynesi<le e il Clydeside, dove l'estra– zione del carbone dalle miniere e le industrie meccaniche pe– santi fornivano la maggior parte delle occupazioni alla ma– no d'opera. Il Governo ha già investito una somma di Lst. 30 milioni in t,1li edifici e si sono avuti inoltre notevoli inve– stimenti da parte di privati. Dalla fine della guerra, circa la metà delle licenze per la costruzione tli nuove fabbriche .è stata concessa per fabbriche destinate a queste « zone di svi– luppo», sebbene esse contengano meno di un decimo della pòpolazione industriale del paese. Infine, ila generale situazione del bilancio ha un gTande influsso sull'intera economia e t,o stesso si può dire del gra– do di eccedenza in tempi di inflazione; 'grado di eccedenza che non solo tende a disinflazionare l'economia, ma stabili- · sce una riserva della quale è possibile valersi per pareggiare un deficit se e quando si presentino sintomi deflazionistici che occorra cor·reggere. I controlli finanziari e fiscali soao di vitale importanza e sono una parte essenziale della capa– cità di pianificare l'economia. Per valutare i risultati dei bilanci del 1947 e 1948 e le prospettive per il 1949 il miglior modo è di guardare al ri– sultato finale per ogni anno, nei ,termini delle eccedenze raggiunte negli ultimi due anni e che intendiamo raggiungere nel 1949. Queste eccedenze sono di due- -tipi. Primo, l'ecce– denza degli incassi di Tesoro verificatisi su !}Qgamenti di ogni genere, '? in conto capitale o in conto corrente. Questo io chiamo l'avanzo compiessimo. Secondo, vi è l'eccedenza degli incassi sui pagamenti dopo aver dedotto da entrambi tutte le voci a caratter<" di prestito o capitale. Questo io chiamo l'avanzo eflettivCJ. Nel 1947 c'è stato un ~vanzo effettivo cli Lst. 3J8 milioni, sebbene su una base effettiva si avesse avuto un piccolo deficit di Lst. 14 milioni. Nel 1948, ,tuttavia, noi progettammo deliberatamente di realiz– za:re un largo avanzo complessivo, oltre ad un avanzo ef– fettivo, e i risultati concordarono perfettamente col i>rogetto': l'a,vanzo complessivo fu di Lst. 352 milioni e l'avanzo effettivo di Lst. 684 milioni, · P,er l'anno in c@rso il nostro progetto è stato modificato, Il risultato de! bilancio del 1948 fu di imporre un freno alle forze -dell'inflazione e di portare l'economia ad uno stato di sano equilibrio. Il compito per il 1949 non è tanto di porre sotto controllo la disinflazione, quanto di mantenere il freno già posto dal bilancio del 1948. Per raggiungere tale scopo, il nostro piano è di realizzare un piccolo avanzo complessivo di Lst. 14 milioni e di avere un avanzo effettivo di Lst. 492 milioni. Ciò va raffrontato all'avanzo effetti·vo di Lst. 684 milioni raggiunto nell'anno precedente e costituisce il con– gruo contributo disinflazionistico per il 1949, almeno per quanto è possibile prevedere sulla situazione economica per il prossimo anno. La ridistribuzione dei redditi. Ho parlato precedentemente del grado di -r-idistribuzione dei redditi da noi raggiunto. Questo punto può essere illu– strato con due tabelle, la prima sulla composizione del red– dito personale e la seconda sul reddito personale tratto dal favoro e dalla proprietà prima e dopo l'imposta. Tali tah~lle dimostrano che, dopo il pagamento delle im– poste rlirette, mentre prima della guerra i salari rappresen– tavano il 39% del totale e i profitti e redditi il 34'%, nel 1948 i sa'ari hanno rai>presentato il 48'% e i profitti, ecc., il 28¾,, il che costituisce un mutamento rilevante, specie se si oon– sidera che il termine «profitti» è usato qui nel senso più
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