Critica Sociale - anno XLI - n. 9 - 1 maggio 1949
CRITICA SOCIALE 215 t.n ma-ssa richiedeva -non solo nuove macchine e nuovi pro– cessi di fabbriiC8.zi.one, ma anche. una organizz.azione ammi– nistrativa del -tutto nuova. T<11y,lor ed d suoi soci e successori introdussero i nuovi metodd di organizzazion., scientifica del Jia,voro. Questa .cri-si ,non è, comunque, del tutto superata e già se ne prolffii una terza: una crisi dei quadri subalterni. La .-agione di ciò è sempJi.ce, F.;nora, ,l'industrJ,a americana n<>n ha scelto i suoi quadri, H ha i'll qualche modo trovati. Una simile situazione è stata resa possibile per d·l fatto stesso dell'es-trema giovi-nezza dell'in<WStria americana•. F-ord ha co– mimciato a ieostr.ui.r.e in un sertljplice hangar ed è morto re– centemente; nè questo esempio è unico. Ciò vuol dio-e che l'industria amerdJcana non è ,più voocbia degli uomini che Ia dirigono. Ne consegue che questi UOllli•ni sono cresciuti con lei ed ha'llJIJo tim,parato, empkicamente certo ma almeno p.ro– gressLvamente, a manovu-arru, i complessi e s·ottitll ingranaggi. Ciò non è più ,possibile -per il debuttante .. Come_ dunque scegliere i successO'l'i? Elcco •la er,lsl del quadri subalterni. Per un sdingolare paradosso, •Poriganizzazione scien– t11floa del lavoro eomplica H prO'blema, rendendo più di.ff1cile la conoscen,:a, e qudruli Ia valutazione degli uomini. In gene– rale è fi'iventato semp.re pdù difficHe, se non impos·si'bHe, ap– plicare il p,r-0cedim~-to ti-adizi-0na.Je di selezione, che con-si5te nel far scegliere e prO'ffiuovere un impiegato da un capo che I o COID.'Osce ipersona•lmente. La veriJtà è che H •problema è ancora mal risolto. Nuovi metodi o una nuova apiplkaz1'one di metool vece.hl- son-0 usati con maggiore o minor successo. Essi possono es,sere cle.'ssifi– oatl iill tre grandi eategord,e: la sl>lezione automatica, la sele– zione indLretta, ·la selezi,one a base scientifica o pseudo 1Scien– td,fiJca, La selezi-0ne aut-0mati!ca con&iste nel dete,r,mi.nare un certo standard che dà automa.Ucam-ente diTitto aUa ipr.omozione, co– me, pe.- esempio, hl si5te.ma deH'anzia•nità. Fortunatamente la selezione automatica non ha che una parte limitata, 5ebbene zianità sla con:.idera1a un serio elemento di a,p,prezzamento. La selezione automatica è anche uUli.zz.ata nel sell.60, negativo. Numerose s,ono le organizzazi·ond che :elimitrlano automatica– mellte i canò.'ida,ti che non possiedono .certi diplomi. La selezione indi•retta si 1 ha, q4allldo i:l capo, c·he ha il po:– tere di selezi,oDJe, non conoscendo direttamente i candidati, si avvale dei rapporti del suo agente. E' evidente che !I capo non trascurerà ailcun elemenito dL iniformazi,one diretta, ma , la .sua decisione sarà es,senzdalmente presa sulla base dei Taip– .parti. Di fatto, la ·selezioo:e .iindi-retta a-vvi~ne in vaTie forme, di cui Je tre tpri-nd;pa.Ji sono: la selezd·one sulla base del da– voro compiuto, la selezi-one anàlitica ,e la selezione pe-r eli– mdnazioni successive. D,i que..te ,la seconda non è ohe il perfezionamento delJa prima, in quanito si tienre ccm•to non solo o.èl lavoro fatto ma anche del carattere, dell 'a55iduità ecc. del candidato. La terza avviene media-nte la presentazione di, Uste dd candidati in base a sie-lezioni suecessive. La se-lezione a base scientilffoa o pseudo scientifica di.ffe– ri,sce Lnberamente daUe a'1tre. Essa è basata .sul.Je prove (t,ruts), che hmm-o dato finora ,risultati ecceHenti; ma che presentano •anche va,ri inconvenie n.ti. Bisogna disUnguere due sipecie di tests: quelli, <i'L aMitudJne reenka o pr-0fess-i~•le e quelli psicologLcd. I tPrimd non se.mbra ohe presentino notevoli i-ncon<venienti, purchè sla'll•O ben con– cepiti e ben a,p.plfoati. La d-i.fficoltà comiis,te nel determi,nare l•a ,parlicoiarità che è .-ealmèn-te unita al Javoro da l>ffettuare. Gravi erroci ,son-o stati e safI"B.nnoa•ncora -compiuti a questo -riguairdo, ma il valo,re pratico di essi "Ste.mbra' stalbHito. I tPi'ù importanti da•! tPUnto di vista della selezione dei quad,ri s·on<f ,f tests psicol• ogd.ci. 11 carattere, .J'd!niziativa, i•l sienso deHe 1relazi,o,ni socia-li, la lealtà, l'autorità ecc.: ecco le rprime qualità dei quad,ri. Sono dunque i tests detti: pslco– l<>~ci che debbono essere attent<11mente stuci'iati. o.-a, essi sono aippunto I più discutibiH ed il l·O'l'o uso semp.-e più genera– _Iizzato diventa inquietante. - Per semplificare la questione, conviene sup,porre che il test sia impiega,to In perfetta buona fede, e nemmeno esamrnare la pos~•ihili,tà che certe industrie potrebbero i11DiPiegareque,ito proceddmento ,per elimina.-e agevolmente gli individui· i,l cui tem.peramento, a torto o a migi•OOle,sembra !•oro non es-sere !Jll. armonia con hl loro Ldeale dello sviluppo sociale. Il test è, per i-potesi, fondato sulla legge dei grandi numeri. Un gruppo di •indivMui è a-couratàmente studiato nel suo 1n-– sleme. Le sue reazioni sono iregùstrate. Se quooto stesso grurp,po è coIDJPos-to di ,persone a<i'atte a certe funzion1 se ne deduce _ che altre persone, sie haD'llo, 11eLl'-lnsieme, .-eazioni simUI, sa– ra•nno ugua,lmente adatte alle stesse ifunzioni. Di fatto, questo ragionamento deduttivo, sottoposto - aWes'Jl"'rtenza, dà .-isultati fa,vorevoli dell'oNiinie dal 60 al 70%, sebbene la tecnka ne sia ancO'l'a agU in.iz.U. La proporzLone ,può e deve normalmen– te miitllorare. Tuttavia, ci sono degli ineonvenientt. I te•ts BibliotecaGino Bianco .sono, per definizoone, fondati sul cakolo deHe probabiUtà. Ess,i ,permettono dunque la selezione d-i l, n.di, vLdui ehe, a ba– &a.I'ISi su-ll'es,perienza di altri ind-irviic:i.'ui, -sembrano pa,rticoJar– ment~ adatti a ·certe funzl,oni. Il gr,up,po scelto &ulla base del tests sarà scelto pi-ù accuratamente che suHa base di aoltri p,rocedimenlti e eonter.rà meno elementL che non avrebbero do– vuto essere s,celtl!. Dunque sul IJ) ia.no oggettivo il loro va,lore è indiscuU.bHe. Ma, si chiede l'A., fra gii lnd-i<vidui res,pinti sulla base degli ste..si tes-ts non vi: sono dei valori perduti? I p,t'O'ffiOtO'ridei tests •ha,nno !a tendenza a eonsiderare !1 pro– l>lema del.fa qua'lltltà, ma •bisogna clllede.-si se non vi è, molto più lmportaJllte, un problema fi'i qualità. Fon.dati sul– l'-0sservazione delle qualità medie di un grup·po· determinato, i tests eliminano una forte percentua'1e di elementi indes-ide– rabili. Ma non elimina-no •a'llche cert-i individui· dot<iti di una forte personalità? E' un fatto ben- noto che gli individui più notev,oli h&'llJIJO,-in generale, difetti talvolta- sconcertanH In– sieme rulle briJ.l.antj qualità che li distlnguon-0. Rari sono gli UO'ffiini superforl sotto tutti gli <>51Petti,se pure ce ne sono. I tests non· rischiano di, elimina.-e ,le iper5ona•l-ità più forti, precisamente perchè •le reazioni di questi "10'11 sono conformi al norma-le? La •risposta, data itaivolta, che i tests non eliml– rebbero che .pochi di ques-ti in<i'ividu,1, non è s,oddis.faoonte. L'esl)erienza mostra eh-e gli indi,vidui veramente eccezio111ali sono rari fui ogni generazio-ne. Ohe cosa sa<rà H futuro se alcuni di essi sara,nno eliminati? ». Ombre sul bilancio. Nello sforzo, ess,e,no:iale e meritorio, ,per rLpor-ta.-e in pareg– g•o il bil'aneio del'lo ,Stato - &ulla cui via anehe i lineamenti del bilancio statale ,per il prossimo anno finanziario 1949-50 segnano a'lcuni ,pllilltL 'in attivo - appare tuttavia un'ombra inquietante: e ci-Oè l'impiego ,pa.-ziale del « fondo 11.-e > riea– vato dagli a,i.uti E.R.,P. ;per il risanamento del .bilancio. In un'analisi del bilaneio 1949-<50 appa11Sa in Mondo econo– m•i,co del 10 marzo, si osserva a questo rtgua,rdo: « C'è un· elemento nuovo che conforta gli ottimisti ufficiosi. Cioè vi è ,.,, provvi.o.enza del « foildo-liJre » H quale appare come la ProvviKienza di1vina e sembm abbia braccia smisurate. Si diice in.fatti Clbe il governo intenderebbe irimanere, 1per quanto riguarda il risultati dell'eseocizio in co•r<So,nei, limiti delle previsioni attingendo .per 77 miliardi al fondo lire e si d!,ce anehe che ,si a'Vrebbe i.liltenzione di• .ri:correr.e IPCr l'esercizio prossimo al « fondo-lire » per 172 mHiardi di 'lire. In questo modo l'esercizio 1949-50 si chiuderebbe con un defi'Cit <ii 380 miliardi di ILre e quello 1949-50 con uu defici-t di 158 miUaf– di di ,liTe ». « Dal ,punto di vLsta con1h1"bilenon vi sarebbe naturalmente nulla da obiettare e la relativa modestia del deficit previ5to per il 1Pros"Simo eseocizio ,potrebbe effettivamente con-sent.ire di (Parlare di ipa..reggio in viis-ta, se si dovesse pr~rio dimen– tLcaTe .che non si• tratta che <ii un gi"oco contabile ». « A.I quale proposito nella « St8lilJ)a > del 23 febbraio il prof. Dema·ri·a ha scritto che « uno strumento poco sincero di riduzione del disavanzo in questo e ,nel prossimo esercizio finanziario, ci ,pare tuttavia il « fona!o-lire » a cui si do– vrebbe attingere per quei 77 ,più 172 mHiardi. Anzitutto per– chè è -noto com·e esso a fine geninaio sia stato GQ)ipenadi 62 miliardi e In secondo Juogo ,pm-chè Ia funzione del « il' on.do– lire » è « d1 promuovere lo svilu'P'Po della -produzione indu– striale ed agricola ». Se il bilancio :pubblieo vi attinge per im– porti tainto rilevantd, quegli investimenti, basati IIIPIP.Untosul– l'aiuto E.R.P. non sono matematicamente fattibili. « ... In sostanza la riduzione del disavanzo ricorrendo al « fondo-IiTe > raippresen,ta una insincerità, e anche se, in li– nea ,politi-ca, possiamo esi,merei dall' entra.re i,n consid'erazioni moraliistrehe, :resta selDjpre vero che il « fondo-lire » non · è eterno e quindi un !Pareggio del bilancio conseguito per tale via croUeriebbe illon wppena l'af.flu6<So degli aiuti amerkanl venisse a ce5sare. Questo a prescindere da tutte le conside– razi,oni che è ormai necessa·rlo che Il governo si disponga a ferie nel mooo più eoncreto per qua,nto concerne l'entità degli aiuti americani medesimi, s01prattutto per qua,nto riguarda la utilizzazione integraJe delle assegnazioni e del gioco, che pare si stda •risolvendo In modo più negativo di quanto era stato immaginato, <ilelle partite degli scambi l,nter-europei. « E' evidente che l1il1 rÌlDIPiociolimento del fondo Ure ri– spetto aHe ,previsioni Iniziali per l'esercizfo in corso o per Il prossimo esercizio non ,potrà non avene ef.fetti sulla politica economica generale e sulla stessa politica finanziarla >. Direttore: UGO GUIDO IIONDOLFO Vice-direttore respons.: ANTONIO ·GREPPI Autorizzazione Tr!hnnale Milano 8/10/1948 n. 646 del Registro Ti,pografia Pinelli - Milano - Via Farne-ti, 8
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