Critica Sociale - anno XLI - n. 9 - 1 maggio 1949
212 CRITICA SOCIALE trinseca essenza ideologica, dato che entrambe esse avevano identiche mete finali, ugualmente rivolte alla trasformazio– ne rivoluzionar,ia della società in senso coNettivista. Quin– di, se le esigenze del'la logica e deUa coscienza continuas– sero ad essere rispettate in conforn;ità con le acquisizioni vere ed autentiche deU'evo!.uzione storica del pensiero uma– no verso l'ideale uguaJitario, le relazioni fra socialismo e comunismo dovrebbero essere anche oggi razionalmente di– scipli.na ,te da criter-ii direttivi suggeriti appunto dal'la con– statazione del.l'autentica natura delle due ramificazioni del medesimo fenomeno. S'intende che pure al1ora i-1 complesso movimento socia– lista, nel•la sua elaborazione teorica e nell'azione pratica, sarebbe, come lo era. sempre, ugualmente articolato in va– rie tendenze e partiti, tra le quali per forza sorgerebbero contrasti e polemiche, anche aspre. Ma finchè i dissensi ri– mangono nell'orbit, del problema de\. metodo, oioè del'1a via più sicura per a,rrivare alla medesima mèta finale, tali po– i<èmiche; qualora non siano i,mpregnate di spi,d,t0. fazioso e di personalismi, sono utii!i perchè hanno un benefico effetto dt chiarificazione. Non vi è, dunque, nulla di male in si– miie naturale conflitto di opinioni, conflitto che è anzi ne– cessario, secondo i:l,noto proverbio, per fa,r scaturire la vec rità. Il ma1e comincia, quando la contrastante diversità tra due .metodi -e due modi di agire viene generata, invece, dal– le oppo&te ed antitetiche visiioni teoriche circa i principi direttivi della convivenza umana in generale e del,la rivolu– zione socialista in pa4"ticolaire. Al,lora sorge una distinzio– ne qualitativa, una divergenza oioè tta la stessa intima na– tura etica di 'due atteggiamenti politici e dei due modi d'a– gire, che si ma,nifesta talvolta in forma così -radicale da trasformare una divergenza di metodo in un contrasto di principi moralmente incompatibili. E, per logica conseguen– za, j.J problema della via si trasforma in problema di so– rtanza ideologica e programmatica. Appunto questo effetto ha prodotto la rivoluzione d'otto– bre. Solo da questo momento il dissidio tra il socialismo e il comunismo bolsGevizzato è diventato non più un disaccordo tattico tra due tendenze della stessa dottrina, ma un ra– àicale contrasto fra due sistemi talmente divergenti e ·op– posti nel loro intrinseco contenuto dottrinale, ideologico e monl!le da contrnpporsi fra di loro come l'antitesi tra so– ciaJismo e antisocialismo, fra democrazia e tirannide, fra J;)4"ogressoe reazione. Stando cosl le cose, ogni osservatore imparziale deve constatare un fatto storicamente inoppu– gnabile, queJ.lo, cioè, che l'avvento del bolscevismo al pote– •re'in Russia ..ha provocato - per la prima volta nella già non breve storia del socialismo - in seno al movimento sooiailista ed operaio di tutto j,J mondo una scissione tanto profonda ed aspra da scavare un solco moralmente invali– .cabile fra le due sue principa.Ji ramificazioni odierne: so– oialismo olassi.co , basato sui pnincipii della libertà e delb. démocrazia, e comunismo, nella sua interpretazione bolsce– vica, autorit'lrio, dittatoriale e totalita,rio E la colpa di que– sta lotta fratricida, così deleterià nella dramma-tica congiun– tura dell'attuale momento stori~o. ricade, ripetiamo, inte– ramente sul bolscevismo e ,anzitutto, s'intende, sul suo idea– tore e creatore Già per il suo temperamento autoritario - non drsoiplinato da una la,rga m~nta.Jità ,filosofica, nè tem– perato ria una adeguata sensibilità etica -, essendo refrat– ta-rio alfa comprensione dell',inscindibi-le legame intrinseco' fra libertà, democrazia e socialismo, Lenin, nell'atmosfera iì1focata dal travaglioso svolgimento della rivoluzione di marzo, facilmente fu spinto a tentar di attuare 'l'utopistica sua idea, che, cioè, basta ad una compatta minoranza rivo– luzionaria impadronirsi del· potere, burocratizzare con una aff.rettata statizzazione la vita economica e subordinare al rigor.oso controllo governativo dell'unico partito tutte le ma– nifestazioni del'1a vita economica, politica, spirituale, per poter costruire manu militari, a ritmo accelerato, la società socia1ista, -senza e fuori degli immortali principi « di libertà e di democraria ». · E tale infrazione della fondamenta4e norma sociologica, in virotù deHa quale libertà e democrazia necessariamente co– stituiscono ~ come si esprime Éernstein - « il mezzo per stabilire ili socialismò e, nel tempo stesso, la forma della BibliotecaGino Bianco sua realizzazione», doveva, insieme con la deformazione pa– ternaUstica dei tradizionali concetti di libertà e di demo– crazia, inevi•tabilmente portare ad un analogo travisamento autoritario del·l'idea socialista suJ piano teo~ico e pratico. In quanto a!lla teoria, basta tener conto del fatto che i bol– sceviichi ogg,i non nascondono più la loro ostilità contro il principio di uguag.Jianza sociale, dichiarando apertamente c·he « il socialismo è dis1,1guaglianza pianificata» (l'accade– mico sovietico prof. Mitin) giacchè ogni egualitarismo, se– condo la definizione di Stalin nel noto discorso del 1931, è una « reazionaria stupidità piccolo-borghese, degna 'di qualche setta pl'imitiva di asceti, ma non di una società so– cia.Usta, organizzata in maniera marxis'ta ». Ed a questa stramba concezione ideolog-ica del socialismo pienamente corrisponde la dolorosa pratica del regime. di pseudo-ditta– tura del i)roletariato e di pseudo-democrazia progressiiva, che ha oreato, non una società senza classi in cui l'anda– mento della vita collettiva sarebbe subordinato agli interes– si ed a1la volontà sovrana del popolo emancipato da ogni sfruttamento economico e coercizione politica e spi,rituale di qualsiasi genere, ma un capitalismo stata:le, dove, nel cli– ma di una totali'taria oppressione politica e spirituale, lo sfruttamento del lavoro e dei lavorato11i si mani-festa in ma– niera molto più aspra che nei paesi capitalistici Lotta sui due fronti. E' naturale che un fenomeno così tragicamente contrad– ditto(io neJla sua intrinseca sostanza, come i.I comunismo ·bol– scevizzato, avendo acquistato, per ragioni su cui non ci fer– miamo, grande peso specifico sul piano nazionale e inter– nazionale, abbia generato nella vifa pdlit-ica e sociale in ge– nerale e nel movimento socialista e operaio in particolare una confusione e uno scombussolamento, quàli finora non si era~o mai manifestati. Questo doloroso stato di cose è tan– to più dannoso in quanto 1utto il mondo attraversa ora una fase di profondo travaglio, mentre H capitalismo puro evidentemente sta tramontando e una trasformazione del– .l'organismo economico nel senso de1 socialismo è indiscuti– brlmente in via di 4"e~lizzarsi. La peculiare situazione del ·socialismo ~ parliamo, s'intende, del socialismo autentico, cioè di quello del:rlocratico - creatasi in conseguenza della comparsa sul,Ja scena della storia del bolscevismo, si suole oggi definire con la formula della necessità <li fa~e « la lotta s_ui due fronti», cioè, Jotta contro il. capitalismo e le forze conservatrici e reazionarie e contro il totalitarismo comunista. Purtroppo, questa breve formu'1azione non accenna alfa ra– dica,le· differenza nella na!tura stessa delle due forze osti[i contro .le quali il socialismo è costretto oggi ad impegnarsi. Bisogna, quindi, chiarire questo punto per evitare i malin– tesi e nocivi errori tattici nell'impostazione della politica ge– nerale e nella scel'ta. dei metodi di lotta contro i due ne– mici radicalmente diversi. Per individuare la peculia·re natura politica e sociale di ognuno dei sunnominati avversari che in socialismo deve combattere, e valutare l'influenza profondamente diversa che ciascuno di essi esercita sullo svolgimento del processo po– Jiitico-sociale e, particolarmente, del movimento socialista ed operaio, basterà attirare a'attenzione su alcuni elementi, più essenzia!li in questo caso. Occorre, prima di tutto, non confondere le cose e ricor– dare che il fron1e contro ~l capitalismo e le connesse forze conservatrici e reazionarie non è affatto un fronte nuovo, giacchè· essere socialista vuol dire, per definizione, lottare contro il capitalismo ed il regime borghese. Dunque, ciò costituisce una sorprendente novità, apparsa oggi per la prima volta nella storia, è la do1orosa necessità per il socialismo di lottare contro il bolscevismo ed il suo servo comumsmo e filocomunismo europeo, ossia contro partiti e movimenti che trascinano con sè una gran parte delle masse operaie. Esiste, pertanto, una distinzione sostan– ziale, quasi antitetica, fra le due cose. 11 capitalismo è un fenomeno fisiologico, che appare in un dato periodo nel– l'organismo della civiltà politico-sociale, quale ingrediente indispensabile, creatosi per effetto di una lunga. e spontanea
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