Critica Sociale - anno XLI - n. 9 - 1 maggio 1949
CRITICA SO'CIALE 211 zione neHa quale si muovono anche i regimi economici dei paesi ,europei. Oggi non si può più dubitare, infatti, che anche la anaggioranza del popolo aanericano non ha più fi– ducia nel libtro giuoco delle forze economiche, ma chiede l'intervento del potere pubblico nelle relazioni economiche e sociali, cioè è diventata fautrice dell'economia pianificata, razionalmente regolata secondo criteri di interesse col<letti– vo. Quamtunque la -propr,ietà privata e la classe capitalista contim:1ino ancora ad essere in auge, nonostante tutte le ma– ni-festazioni contrarie e devia.torie, l'osservatore imparzia·le non può non constata.re che la congiuntura generale della vita, - nel complesso dei suoi elementi psicologici, sociali e politici, - si è notevolmente modificata, nel senso che il rapporto dii forza fra i due principali- gruppi in lot-ta (ca– pitale e laivoro) ed iil,relativo peso della Ioro influenza nella compagine nazionaJe s.tanno diventando nettamente più fa. vorevoli agli intere&Si del lavoro e, in genera-le, alle cor– renti che tendono a c-reare un amovo e più lf'a.ZIÌonalequili– brio sociale su un piano più elevato de!Ja convivenza uma– na. Il fatto che tali tendenze empir-i'che si manifestaino sen– za un esplicito 1egame i.cleolog,icocon la dottrina sociailista (giacchè le T.rade-Unions americane sono, in generale, re– frattarie agi~ à<leali del col4ettiv,ismo), nulla cambia nella natura del fenomeno, l'bntriinseco contenuto sociale del quale prova che anche negli Stati Uniti la ·vita economica si sta evolvendo verso le nuove forme, L'a6Senza di motivi e di finalità dottri.na• lo, in questo caso, conferma intanto ancora una volta che ogni mO<Vimentoverso ,la giustizia sociale vvlen,s-nolen.s, sotto l'imperativo impUJ!sodel-le esigenz'< con– crete d~la realtà effettiva, inevitabilmente deve prendere la via tracdata daJla dottrina socialista. Ed a questo feno– menq_ è d'uopo attribui-re un suo specifico peso proprio og– gi, qua,ndo d 1 umanità si dòba.tte in una profonda crisi, nel– l'affannosa ricerca di un più. razionale regime d-i conviven– za •politico-sociale e quando il socialòsmo è d•ventato, sì, una forza cos,nruttiva, viva ed ,operante, ma, purtroppo, anche fortt:emente intralciata e, agli occhi di molti, compromessa dal bo,ls,cevismo-comun•smo che è, disgraziatamente, prodot– to degenerato del socialismo stesso. Per mettere in giusto rilievo questo fenomeno occorre tener pres.ente che qualche cosa di analogo caratterizza an– che lo ,tato d'animo di .una grande parte dei popoli soggio– gati a•! .regime sovietico. Come 1risuilta infatti dalle dichia– razioni dei nuovi emigrati dal-l'Unione Sovietica -, dichia– razioni ,registrate dal ·«Messaggero Socia.msta» organo dei menscevichi che $i pubblica a New York, - per larghissi– ma parte delle masse russ,e sociali-smo è sinonimo di bolsce– v.ismo, e ,perciò, mè gli em1grati stessi, 111è, secondo le loro asserzioni, i popoli <russi vogl,iono sentire nemmeno la pa– rola socialismo, 'Che neH'Uni0111eSovietica « è compromess.1 per sempre». Però, quanrlo i medesinn em.gra.ti, . anche ; più .;u:caini-tamente osti-li a1l'ideologia socialista, cominciano ad es.por,re il loco concreto programma polibico, economico e sociale --, rispondente, secondo essi, ai desiderata dei popoli sovietici, - essi, in sostanza, non fanno altro che formu– .Jare inconsa:pevolmente una serie di rivendirnzioni che co– stiit-uiscono i,1pallrimonio fondamentale del socia.J.is ,mofonda– to sui principi di ,J4bertà e di democrazia. E di questo cu– rioso fenomeno, così caratterìstico per la confusione spii"i– tuale che regna oggi nel mondo, deve tenere c0111to chi vuo– le ocienta.rsi nella complessa realtà del momento a.ttuak Ma i,Ì fenomeno americ-ano - essendo, ana,Jogamente al– J'esp<erimento laburista e a quelli scandinavi, un processo sostanziailmen,te rivoluzionario (r), nonostante le sue forme l~i, - acquista, inoltre, un pa:r-ticolare interesse dal fat– to che esso si cornpie in un paese il quale, per le sue ecce– zionali condizioni materiali (immens,e ricchezze naturali, al– tissimo -sviluppo deUe forze produttive, maturità costruttiva dell'ambiente operaio ecc.), costituisce il miglior « campo sperimentale» per og;ni più ardito tentativo di trasforma– zione nel campo economico-sociàle. Rivolgendosi poi a,J mondo asiatico (Cina, Corea, India, Giapp0111eecc.) sarà facile scorgere pure su1Io sfondo di burrascosi eventi, che scuotono oggi questi paesi, g,Ji ele- (1) Crediamo di dover fare qua:1-0he riserva su questa af– fermazione del .nostro ooJ.lahoratore (Nota di C. S.). BibliotecaGinoBianco mento di un processo di ,risv'!glio di forze poHtiche e so– oiali tendenti verso il ,r,innovamento nel senso suindicato, benchè in essi proprio questo intrinseco aspetto deg1i avve– nimenti risulti offuscato e traviato dagl,i artificios,i inter– venti insurrezionali e miJ,itar,i. Esiste, quindi, fondata ragione di afferma.re che - fat– ta debi-ta eccezione per l'Unione Sovietica soggiogata, in– si·eme con i suoi 5atelliti, ad un ferreo ,regime di èittatura reazionairia - quas.i i-n -tutti paesi del mondo sono, in vario , g,rado, arrivate aJ,la maturazione le nuove forze, vita,li ed operan,ti, che fanno lievitare il fermento di un radica!le rin– novamento economico-sociale. La stessa 'larga diffusione di tale tendenza testimonia che essa non è soltanto frutto di un atteggia.mento dottrinale o un episodio transeunte, ma è l'espressione naturale dell'evoluzione del mondo e risponde alle necess.ità ineluttabi1i del,J'epoca nostra, fa quale indiscu– tibilmente è un'epoca di .tJransizione che chiude una fase del.l'evoluzione economico-sociale e ne apre un'altra; epoca, insomma, in cui novus re,rwm ·ooscitur ordo. Antitesi tm .socialismo e comunismo bolscev.izz[t/o. Questo dominante elemento del-l'odierna congiuntura ge– nerale, certo, apre le più P't"Omettenti prospettive aJI•socia– lismo, i•l quale sicuramente sarebbe già da tempo entrato nelila fase cost-ruttiva con molto maggiore la,rghezza ed ef– ficacia, se non avesse inc0111trato'l'inaspettato intralcio ed impedimento aJ.le sue _potenziali possibilità oreative nel se– c_?ndo caratteristico elemento dell'a<btua!lecongiuntura gene– rale, cioè nella peculiare dottrina e movimento comunista inventati da.I bolscevi·smo s-usso. I-1 termine « inventati » è perfettamente a posto in que– sto caso, dato che appunto dai bolocevichi russi - che so– no maesm-i, ispiratori e guide del comunismo mondiale - la concezione comunista è st<ata riemp,ita di un contenuto così contra,tante a<H'idealesociali-sta che. inevitabilmente dc– veva sorgere una categor-ica contrapposizione fra comuni– smG>e socialismo, come fra due sistemi diversi e antagoni– stici nella loro intrin·seca essenza dottrina.ria, ideologica e morale. Per CO!L<eguenza, il problema dei rapporti fra so– cialisti e comunisti è .riuS'Citoa diventare un groviglio sem– pre più intricato e attornc ad esso, per colpa di studiate reticenze e di :ben _calcolate falsificazioni, si è e.reato un cumulo di fra.intendimenti e ,-malintesi. F.ra questi è l'opi– nione che l'inconciliabile antag0111ismo fra le .due correnti sarebbe stato elaborato g-ià da tempo durante l'evoluzione storica del pensie.ro umano tendente verso l'ideale egualita– rio. An:ZIÌ,è in voga persino l'opinione che iJl comunismo, ooll'odienna sua intel"'))retazione bolscev,ica, sia un puro « ri– to.rno a Marx », al genuino socialismo marxista, quello del « Manifesto dei comunisti». Ora, tutte queste affermazio– ni sono Ìll1 pieno disaccordo con la realtà. La verità è che l'espressione «comunista» fu adoperata da Marx esclusi– vamente per ·ragioni con'ningenti. In proposito abbiamo l'au– torevole testimonianza di Enge'ls. « Quando comparve il Manifesto» - dichiarn Engells - non lo potemmo inti– tdlare « Manifesto socialista», giacchè nel 1847 socialismo significava un movimento barghes.e, e comwnismo un mo– vimento operaio. E poichi! fin d'a,llora eravamo ben decisi nell'idea che d-'emancipazione dei lavoratori dovesse essere l'opera de1,Ja.stessa classe lavoratrice, è chiaro che non po– tevamo ,rimanere in dub'bio un istante sulla scelta tra i due nomi ». Que&ta categorica dichiarazione prova che l'intru- · glio comunista non può essere in alcun modo messo sotto la protezione di Ca.rio Marx. Prima del col-po di Stato bolscevico la distinzione f.ra ·so– cialismo e bolscevismo si riduceva - nella concretezza sto·-·. rica del mov-imei:itopolitico--sociale e nel pensiero teorico - s,empllicemente aHa differenza quanfita.tiva tra il maggior o minor g,rado di «egualitarismo». E questa differenza pra– ticamente era giudicata talmente insignificante che nella letteratura socia-lista si adoperavano i due termini come si– nonimi. Così, per esempio, Antonio Labriola spesso defi– niva il socialismo scientifico quale dottrina de'! comunismo critko. Si trattava, insomma, di diversi orientamenti tattici, di differenti metoch, e non di dottrine opposte neHa loro in-
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