Critica Sociale - anno XLI - n. 9 - 1 maggio 1949
CRITICA SOCIALE 203 volta, presso i Collegi, dai vice pretori e dagli avvocati. Presso le Corti d' App.ello i vuoti di questi uffici straordinari dovrebbero essere colmati da avvocati iscritti all'albo della Corte di Cassazione, mentre presso la Corte Suprema dovrebbero colla,borare con i m~gistrati richiamati in servizio per la costituzione delle sezioni straordinarie i professori di diritto ci– vile, penale e procedur ale, titolari di cattedra uni– versità o libe'ri doc.en ti. Si tenga presente che con tali energiche e decise disposizioni in sei mesi o in. un anno al massimo tutto ritornerebbe alla normalità. La spesa per far fronte ad un simile progetto dovrebbe esser.e col– mata in parte con uno stanziamento straordinario del bi1ancio dal Ministero di Grazia e Giustizia e in parte con un contributo straordinario dia esigersi, o in ba_se allt ricchezza mobile ,pagata dai singoli avv-ocat1, o con marche applicate sui vari provve– dimenti. L'urgenz;a con cui occorre provvedere consiglia di demandare ai primi Presidenti di Corte d' Appel– lo l'aMuazion.e di quanto sopra. Inoltre non dovrebbe essere consentito ai magistrati di rifiutarsi di pre– stare servizio in un ufficio diverso da quello al quale sono assegnati, anche se sito in località diversa da que1la in cui prestano servizio, .purchè compresa en– tro la giurisdizione della stessa Corte d'Appello. Infine·, poichè lo spirito della •proposta è quello di riportare al più presto la situazione alla norma– lità, è indispensabile che gli uffici di nuova crea– zione lavorino a pieno ritmo e senza sqste, stabilen– do magari una ·penalità per quelli che non abbiano espletàto il lavoro entro il termine che potrebbe essere fissato dal primo Presid ente d ella Corte di Appello, o un premio per coloro eh.e.lo sbrigheranno in anticipo. Noi crediamo che l'importanza del problema me– riti una legislazione d'eccezione: è la stessa serietà della giustizia che è in. gioco. Ciò che interessa è · far presto perchè ad ogni mese che passa il caos aumenta invece di diminuire. Abbiamo lanciato un grido d'allarme: a chi di dovere il raccoglierlo e fare in modo che v.enga posto un rimedio al male. MASSIMO PUNZO IL PROGRAMMA DEL PARTITO La nostra Casa editrice, d'accordo con la Dire– zione del Partito e con l'Istituto Studi Socialisti ha provveduto a.Ila pubblicazione in opuscolo del testo completo del Programma d'wone del P. S. L. I., già apparso nei numeri 4 e 5 di « Critica. So– ciale» (1948). L'~uscolo consta di 66 pagine ed è edito fuori serie nella nostra collana al prezzo eccezionale di 26 lire. Richiamiamo l'attenzione di tutti i compagni e simpatizzanti sulla opportunità, e.nzi sulla neces– sità, di consultare questo documento, frutto dello studio dei nostri compagni più preparati nei vari campi della vita politica, economica e sociale e di diffonderne la conoscenza.. Per prenotazioni e acquisti rivolgersi in Piazza Diu 5. BibliotecaGino Bianco Pianificazione urbana e rurale in Gran Bretagna L'origine delle molteplici: difficoltà inerenti all'attuale ri– pianificazione in Gran Bretagna si deve ricercare nella pas– sata riluttanza ad accettare iJ fatto che un certo controUo è essenziale per il sano sviluppo di un paese dove' si svolga un rapido processo di industrializzazione. Sebbene sarebbe ingiusto dire che gli industriali e i ,costruttori del XIX secolo e dei primi decenni del XX non abbiano in gran parte •riconosciuto .le loro respons~biiità sociali, è pur vero che la mancanza di qualsiasi freno alla libera impresa in tali per-iodi portò alla mancanza di una cooroinata pianifi– cazionP a lunga scadenza e ad una congestione nelle città e nelle zone industriaìi, come pure ad un incontrollato e– spawlersi delle zone ~uburb:rne verso la campagnsa. Il pianificatore di oggi deve dunque provvedere non solo a •porre rimedio a questi difetti del passato ma anche a studiaire un meccanismo, finarziario come pure amministra– tivo, a mezzo del quale impedire questi errori in avvenire. Egli si trova ad affrontare tre principali !}roblemi. Primo, il collnc1mento delle industrie. L'industria britanni'ca duran– te gli ultimi cento anni è andata sem!)re più concentrandosi in sette zone del paese. Gli evidenti: vantaggi di tale concen– trazione, facilitazioni nei trasporti, ridllzione dei costi di produzione graz:e a,[ coordinamento delle organizzazioni per i depositi e la vendita da parte di industrie affini, e il mag– gior numero di servizi sociali ed educativi là dove una vasta popolazione è riunita insieme, sono annullati dall'eccessivo affol.Jamento nelle città, che sono andate espandendosi a ca5o verso i sobhorghi, con conseguente ra,llenta,mento nei tra– sporti. Tntti questi fattori debbono essere presi in conside– razione nel tentare di trovare una soluzione a questo proble– ma, soluzione che può solo essere raggiunta attra,verso un pieno accordo tra coloro cui spetta la responsabilità ,:li s-i– tuare le varie industrie, coloro che- si occupano della pia– nificazione urbana e rurale nel più vasto senso della parola e tutti coloro che sono effett-ivamente addetti a lavori in– dustriali. Il secondo problema, la questione della p,roprietà della ter– ra, è senza possibilità di dubbio il più importante, poichè, senza una soluzione soddisfacente, non può esservi possibi– lità rii piani costruttivi in avveniire. In Gran Bretagna la maggior parte della terra è in mano di proprietari privati. Ciò r.on significa che iii proprietairio abbia il diritto asso– luto '.li fa.re ciò che gli piaccia di essa, ma la passata legi– slazione che controllava le sue attività era restrittiva più che costruttiva, mi,rava a prevenire gli abusi più che a pro– muovere il hencssere della comunità nel suo complesso. Inol– tre la legge britannica non· riconosce il diritto dello Stato a -requisire .Ja proprietà se questo non ha la possibilità rli pagare il relativo compenso. Perciò il controJ.lo della terra da parte deBo Stato comporta il pagamento di un compenso ai proprietari priYati, compenso tratto dai fondi pubblici. I problemi finanziari così sollevati sono estremamente complicati. fo teoria, il compenso dovrebbe essere scontato dalla miglioria, e cioè la perdita inHitta ad un proprietari() la cui ter,ra viene requisita o i cui diritti di uso vengono limitati, dovrebbe essere 1:ompensata dal vantaggio tratto da un altro proprietario la cui terra venga destinata a uJ. terit>ri sviluppi e il secondo tipo di proprietario dovrebbe. ragionevolmente pagare una parte del suo guadagno allo Stato per compe,nsare la somma pagata ai proprietari che si trovano nel primo caso. In pratica si è dimostrato vir– tualmente impossibile decidere i,l guadagno portato dalle mi– gliorie, con il risultato che -poche autorità locali si sono mes– se in condizioni finanziarie di sborsare compensi per i quali non avevano probabilità di incossare alcuna contropartita. Ciò ci conduce al terzo problema: queJ.lo del meccanismo a mezzo del quale applicare la pianificazione controllata ,lal– ,Jo Stato. La precedente concezione della pianificazione era, come abbiamo detto, !cx.aie e restrittiva e il suo meccani- ·
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