Critica Sociale - anno XLI - n. 8 - 15 aprile 1949

112 CRITICA SOCIALE questo -riguardo le forze politiche deila nuova Ila- In secondo. luogo tutte le forze politiche - com– lia - anche se per motivi assai divergenti - si di- presi allora anche i comunisti, che anzi vi eccel– mostrarono impari al grande compito, e per difetto, sero - si lasciarono agevolmente c0involgere nella non cerio per eccesso. lm,pari soprattutto all'esigen- unanimistica esigenza deHa massima moderazione. za d'infondere vivificante contenuto alle i-stituzioni ' L'equivoco di avere scambiato per autentico fermen– ed alle forme della _vita pubblica, trasformandovi il lo rivoluzionario una manifestazione sostanzialmen– vasto e profondo amato di rinnovamento e di ri- te bellica - anche se di guerra civile - come fu sveglio, suscitato in tutti gli strati popolari dalla la lotta di liberazione e le finali insurrezioni popo– Resi.stenza e dalla lotta di liberazione. lari, agì su tutti da formidabile antidoto. Rese tutti Fece dHelto quella « fiducia nel popolo » che i moderati, e tutti parteci,pi di responsabilità « uffi– progenitori am·ericani della moderna democrazia po- cia:Ii ». Per un lungo p·eriodo (e sia pure con diverse nevano come essenziale per essa. Assumemmo in- mire) tutti furono pervasi di lealismo statalistico; v,ece il retaggio sabaudo della profonda diffidenza tutti sbigottirono al solo pensiero di radicali e so– dei governanti verso le masse popolari, che d0veva stanziali mutamenti; tutti esitarono ad_ inddere nel– in seguito sempre più acuirsi col palesarsi del pe- le posizioni precosti<tuite, negli interessi acqui~Ht ricolo comunista. Se da questa colpa, che portava nelle forze tradizionali, tralt'esi in disparte in atte– a restringere la vita politica a sèiezionate élites di sa del recupero. Lo storico di domani cercherà in– uomini politici', ai gruppi dirigenti dei diversi par- vano, spazientito, le tracce di un qualsiasi germe liti o addkHtura ai loro leaders, agH. uomini f.acenti rivoluzionario in questo nostro dopoguerra (1). Que– parte del Governo (si ricordi lo scarso mordente sto moderan.tisrno - anche qui è da notami un lar– sul Paese che ebbe la Consulta nazionale), poche ,go contributo di spirito democristiano - non solo o nessuna formazione politica possono essere asso!- pose ogni c1ua nel cercare di schivare ogni aspro te. in molte delle-forze politiche _ e soprattutto nel- anta,gonitmo e <li atl111ire i contrasti, non solo evitò fa D. C. - operò veramente la paura del « salto nel di, imporre dràstiche misure o di turbare sensibil– buio ». Dare all'Itali11 una nuova struttura statale, mente le 3ituazioni tramandate, ma addiri1tura badl> darle l'as~etto di un.o Stato moderno, popolare, rea- ad attutire e a cancellare più fon.damentali antite– lizzatore, <love il problema della democrazia si po- si: a cominciare da quella tra antifascisti e fascisti nesse in termini cii efficienza ;piuttosto che di vani- per giungere a quella tra ,partigiani e collaborazio– loquenza, parve non solo impresa assurda, ma peri- nisti. Del cristianissimo• intento di generale conci– colosa. TaJe ,da rischiare un generale sfacelo. Pre- liazione, di fraterna paci.ficazione·, di concorde o– dominò quindi la preoccupazione di salvaguardare blio - già a suo tempo fatto valere nella fam1gera– l'integrità e Ja perennità •dello Stato, l'autorità del, la amnistia di Togliatti e C. - naturaim"ente bene– lo Stato, l'ossequio della legge. Si voleva impedire ficiavano le forze superstiti del fascismo, messe in ogni s0l111zion.edi continuità tra passato fascista ed « fuori gioco», ma nient'a.ffatto estirpate. ' avvenire democratico; ogni pretesa di fare tabula Non dobbiamo infine dimenticar-e come la fase 1·asa del passato; ogni esigenza di risolvere i pro- fina,Je di questo 'lssestainento democratico si sia com– blemi della democrazia italiana fuori dal pedisse- piuta - anche per rivè'rrberi internazionali - in una quo riiferimento agli istituti democratici o pseudo- situazione di sempre più aperta rottura col comuni– democratici del passato, e da tant'anni ormai obli- smo, e, per sua sciagurata elezione, con la sua fedele· terati. Si raschiò via (e non sempre bene ed a suf- a,ppendice fusionista. Situazione non accettata su flcienza). la superficie della' contaminazfonè fascista pinamente nè da una parte nè dall'altra. Da parte deHo Stato; per il resto si cercò di toccare'o man.o- comunista comin1ìormista si ripete contro lo sforzo mettere il meno possibile e di scomodare il meno dj assestamento ·democratico queHa manovra di di– possibile, epurandi compresi; soprattutto ci si pre- sturbo e di sovvertimento, di mina e contromina, di occupò di chiudere il più presto possibile e con il . violenza subdola e ,per1ferica e di infido legalitari– massimo di sanatorie e di .tolleranza ogni proce 5 so smo al centro, che in. pari tempo vien condotta, sul di rinnovamento dello Stato. Ma anche per quanto piano economico e su scala internaziona,le,, còntro concerneva il più vasto processo di assestamento l'E.R.,P. A questo « 1penicolo comunista», in verità in– democrntico non si fece molto di piìÌ e di meglio. gigantito da tutto l'anticomunismo «·borghese>, at– A troppi la libertà non apparve altrimenti che come .tizzato ad arte con. tutta la strumentazione·, dalla « restaurazione » della libertà; la democrazia altri- stampa al cinema, dalle adunate al confessionale, si menti che cornee,un « ripristino » delle istituzi~i del reagisce d'altra parte con strume·nti che in se stessi tempo j:Jrefascista, spesso non rimondate totalmente -hanno il pericolo di indurne a deviazioni reazioria– dalla ta,be fascista; la vita politica che come un « ri- · rie: cioè con. la tutela dell'~rdine pabbliico s>piegan– torno » al passato. Si voMe costruire ;per l'avvenire, do e rafforzando e spronando J'.aipparat@ della for– prendendo norma ed esempio dal passato. E si di: za pubblica, con f.unzione insieme intimidatoria e menticava che proprio dalla crisi, daMe iiisnfficien.- · repressiva. La « difesa deBa democrazia» è ormai ze, dalla asfitticità de<lla democrazia italiana e dal ad un pelo dal cadere su quel piano di tli,fesa con suo mancato radicarsi in vasti e profondi strati la mera forza e con. l'apparato repressivo, ch'è poi popolari il fascismo aveva preso !'aire nella sua 'Ja- H piano s•u cui la democrazia ha sempre fafto fal- rabola. Non intendo certamente denigrare qui la Ho-· limento. · stra Costitu-done - così lentamente e faticosamente Queste considerazioni ci portano alla necessità di elaborata -.: ma n0n. si può fare a me·n0 di notare constatare come il processo di assestamento demo– quanto in essa sia rimasto allo stadio di pura e ge- cratico, ormai compiuto, non è avvenuto senza gra-. nerica affermazione di principio, senza alcun &egui- vi tare e senza grosse ·falle, che non possono lascia– to di concretaz.ione positiva cii ciò che è potenzfal- · 1 re tranqu.Hli nè i democratici n.è i socialisti, se è mente ammesso, quanto, vaghe e generiche e scarsa- vei,o che la democrazia si di.fende anzitutto per mente originalf ne siano le direttive d'azione, conge– gnate •~em,pre-in tal guisa che la loro i,nosservanza non possa essere adde'bitata a nessuno. Solu:i:.ione re– gionale a parte (dei cui guai cominciam@ ad accor– gercf ora!), ,la mass•ima innovazione __:_imposta da uno dei poèhi autentici interventi ·della volontà po– polare - fu la soluzione repubblicana. E venne cir– condata di càutele e di mortificazioni tali, ehe par– ve si fosse assunto l'impegno di farla notar~ il me– n.o !I)ossi<bilee di disturbare il meno possibi,Je. BibliotecaGino Bianco (1) Natural-mente egli sarà avveduto a ·suffi~i'enza per non andarli !l aercare nel P.C.I. Come tutti gli altri paditi comu– nisU a 1 l di qua ~ella cortina di ferro, il P.C.I. legRto - d~p– :prima per necessaria fascinazio.ne, poi, col Comin,form. per un fol'male vassallag.gio l})oldtico - agli interessi ~steri di uno Stato, ha cessato, da tempo di essere, una forza rivolu– ziona.ria. Allche dOve si dirige contro la democrazia, come attualmente, la suà azione è <i'i sabotaggio e di -scardina– mento, di svalutazlon.e e di erosione, o tutt'al ,più agitatoria ed esasperatori.a, ma n,on mai azione rivoWzioiiar.ia.

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