Critica Sociale - anno XLI - n. 8 - 15 aprile 1949

CRITICA SOCIALE 189 Analogamente accadde alla salma di Mazzini: i suoi ami– ci e discepoli impedirono tuttavia, mediante l'imbalsamazio– ne, che la salma venisse decomposta e divorata dalle larve del cimitero (i « trwailleurs de la m<>rt :,, come le chiama Barbusse). Furono dunque più. rispettosi gli indiani con Gandhi. La discussi.one per fincinerimento de1le salme, iniziata da F. Coletti nel 1857, fu portata ai congressi medici di Roma e Firenze dieci anni dopo e finalmente a Milano nel 1876 fu istituito il primo forno crematorio. Dopo quella mila– nese, Società per la cremazione sorsero a Lodi, Roma, Cre– mona, Brescia (1883), Pd.dova, Udi-ne, Varese, Novara, Fi– renze, Livorno, Pisa (1884), Como (1886), Asti, San Re– mo, Torino (1887), Mantova, Verona, Bologna, Modena, Venez6.a, Spoleto, Perugia, Pistoia, Bergamo, Monza, Ge– nova, Bra, Savona negli anni successivi•. Il Congresso di Modena def ,1882 creò la « Lega detle Società italiane .per la cremazione>. A Torino gli iscritti sorro circa 2000: pochi, ma in con– tinuo ·aumento, e le cremazioni ammontano in media ad una settanti;ia all'anno (comj)resi i non soci). Anche all''!st.ero - come s_pliegònel suo discorso al Cor– gresso l'On. Casalini, vice sindaco di Torino, ed insign_e igienista -- la cremazione incontra un favore proporziona– le al progresso civile dei singoli paesi. Particolarmente nei paesi nordici e germanici e_ssa ha moJ.to seguito come ri– stùa dalle statistiche per i.\ 1946: Danimarca (6582 crema– zioni) Cecoslovacchia (10.139), Olanda (1549), Norveg,ia (3545), Svezia (8342), Svizzera (8531), Germania (nel 1938 ben 86147), Austria (3147). Negli Stati l!niti fra il 1939 e il 1943 i cremati furono circa 220 mila e in Australia 13 mila. Naturalmente 'i,n Spagna -la cremazione non è prati– cata. La spesa per una cremazione si aggi"ra sulle 5000 lire. La celletta perpetua per ,l'urna costa da 1000 a 6ooo lire. Com– . plessivamente assai meno che per 1'inumazlione {soltanto la bara costa oggi circa 20 mila lire). Ma non è certo in base a ragioni utilitarie che essa va giudicata. St devono tener presenti piuttosto ragioni igieniche (per– chè si evita la putrefazione del cadavere), morali (i-1 rito del rogo ha un senso di purificazione e liberazione dalle scorte t'!rrestri. Teophile Gauthler cantò: « Si nous sammes une statue - sculptée a /!itnage de Dieu - quand cette image est obattue - jetons-en les débris au feu! - Toi, forme immor– telle, remante - dans la flcmvme·aux sources du Beau - scms que ton argille ait la honte - et [es misères du to-mbeau:,, ), personali (si scongiura i-1 pericolo delle morti apparenti, non , rare, ad esempio, tra i folgorati) e spirituali (per l'altissimo rispetto che suscita l'urna cineraria, facile al:la conservazio• ne e al culto dei vivi). Se è vero che, come ha detto Pascoli, « il pensiero della morte è il maestro della vita:,,, serenità e consapevolezza debbono indurci a giudicare .\a morte senza timori e quanto avviene dopo di essa senza pregiudizi, come un fatto di ci– viltà cui ogni persona ragionevole non put\ sottrarsi. S1coR Agli abbonati ritardatari Mentre sollecitiamo tutti gN amici, il cui abbonamento è scaduto e che non hanno an– cora provveduto a rinnovarlo, a inviarci al più presto la quota; avvertiamo che, per in- 81lperabi:li motivi di economia, sia.mo oostret– fli a sospendere l'invio della Rivista ai ritar- datari fin da, questo numero. iblioteca Gi o Bianco FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera Gli StatiUnitie la federazioneuropea. Dal bollettino dell'Union Européenne des fédèrali,tes del 11o aprile riiproduciamo alcuni passaggi di un discorso dei– !' Ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi Jefferson Caffery, pronunciato ·u 24 marzo davanti all'Union françaiste des Fé– déralistes. 4:: ,Per quanto concerne il Patto AtÌantico, tengo soltanto a dire che, se gli stati I Uniti si impegnano a fornire l'aiuto in tempo di pace e la ò.'ifesa in tempo di guerra che le nazioni dell'Euro.pa avevano vanamente sollecitatO do.po il 1929, 11 Patto costitiujs,cc ugualmente un atto basato sulla concezio– ne di ;una unità .nuova presso gli Stati dell'Europa occiden– tale» ... « E' esatto, innanzitutto, .che il mio gov.erno sia favore– vole al federalismo europeo? Sl, è un fatto. Dichiarazioni in questo senso sono state formulate a più riprese negli edi– toriali dei 'giornali americani dei due partiti e dal governo stesso. ··ogµi volta ·che una misura concreta da parte delle nazioni ,europee segna una tappa verso un lavoro di unione •più stretto, la stampa americana esprime la sua soddi– sfazione ,per la ragione -stessa che essa ci vede un passo verso la realizzazione -di una Europa federata »... « Quando i'l governo francese propose la creazione di una As,semblea europea, la -feazione del pubblico americano fu la stessa. Il Saint Louis Dispalch si fece· l'interprete di un gran numero di Am'ericani, dichiarando: « rDovrebbe essere chiaro ora - che nessuna unità economica reale può essere rea– lizzata senza un grado importante di .unità politica ... Non ci si può attendere che una Europa disunita resti a lungo una Europa In pace. « Questo :punto di vi.sta è condiviso da -membri eminenti del Congresso americano e da personalità altolocate nei con~· sigli dei nostri pa-rtiti politici. Il senatore Pulbrigt ha gii1 •presentato al Senato una .pro,posta 1 di risoluzione in cui si ci'ichiara che questa Assemblea è favorevole alla Fe-derazione europea. Una Commissione della Ca.mera dei rappresentanti conclude -<cosi un-o studio sul ipiano •Marshall: ogni progresso considerevole verso l'unione economirca porterà parallelamen 4 te un certo grado di federazione politica ». 1• « Quando Foster Dulles, consigliere 1principale del Partito repubblica.no -per gli af.fari esteri e membro della delegazione degli Stati Uniti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite prese la parola all'American Cltlh ·di Pàrigi, egli scelse, in modo assai signific-ativo come soggetto della sua allocuzione l'interesse testimoniato ci:agli Americani alla questione deJ federalismo europeo, e la loro convinzione che l'unità po– litica dell'Europa era es·senziale »... « Io credo di avervi es,posto abbastanza il punto di vista americano tanto ufficiale quanto ,particolare, per dimostrarvi che gli' Americani vedono la creazione di un'Europa fede– rata come lo sbocco logico e neces·sario di due realizzazioni: la coopèrazione economica e la cooperazione militare tra gli Stati europei. La creazione di istituzioni federali europee equivale, in certo modo, alla costruzione di un'arcata soste– nuta da due pilastri. I pi"lastri, mentre vengono costruiti, possono drizzarsi cìa soli per qualche tempo, ma non pos– sono essere co~siderati sufficienti a se stessi e come fine a se stessi. II com-piment-0 dell'insieme, con la creazione di isti– tuzioni politiche nuove, deve restare una preoccupazione co– stante e le -pietre dell'arcata politica dovrebbero essere taglia– te e 1poste il più rapidamente ·possi,bile >. « Gli Stati Uniti d'altra parte non si augurano. di veder finito questo edificio per la sola ragione che esso è stato co– minciato. Tutto l'insieme ha il suo oggetto e questo oggetto, nei termini ,più semplici, è l'indipendenza dell'Europa. Per essere indipendente, l'Europa deve essere ,prosPci-a ei' essere forte militarmente. Io non pretendo che la politica americana sia del tutto disinteressata. La pros·perità dell 'E~ropa con– tribuisce a quella dell'America. Non s.i possono intrattenere relazioni commereiali continue con un paese senza risorse. I miei compatrioti hanno imparato, durante il perio<l:o tra le due guerre, che il loro ,paese non si arricchiva vera.JX! ente ac– cettando il pagamento in oro delle sue esportazioni. Il no– stro governo manda ora esperti all'estero, non soltanto per stimolare la vendita di cotone e di automobili americani, ma anohe iper facilitare al vari paesi le loro esportazioni ver– so gli Stati Uniti. Gli Americani temono soprattutto di veci'e– re cosi la loro stessa sicurezza minacciata dir:ettamente e di

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