Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949

CRITJCA SOCIALE 165 FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed- estera Sobrio apprezzamento del Patto Atlantico. Ora che l'adesione ò.'ell'ltalia al Patto Atlantico è un fatto compiuto, compiuto anche per volontà della maggioranza del deputati sociàlisti dJemocratici del Parlamento italiano, è più che mai necessario che l'opinione pubblica socialista si orien- · ti in modo possibilmente analogo ..all'orientamento dell'opi– nione pubbllca sociallsta degli altri paesi aderenti al Patto Atlantico_ dell'Europa Occidentale. Per questa ragione offria– ~o alla meditazione dei lettori, la traduzione dell'editoriale dc) periodico laburista Socialist commentary ci.'el mese, di nu\~zo. Esso d. 1 mostra: 1 10) che i socialisti britannici ca•pisco– no pe-rfetfomente l'adesione al Patto di paesi strategicamente ~ di frontiera > quali la Norvegia e l'Italia; 2°) che I'adesio– ne al Patto .\t:lanHco è vista dall'opinione pubblica socialista brHvnnica come una necessità tutt'altro che scevra da preoc– cupazione: dura lex, sed lex della, fase iniziale di un equili– bl'io europeo che ogni iSociaHsta deve sperare, operando per– chè si evolva nel senso dell'unità fèderalle del nostro conti– nente. « La determin,;zlone <lei governo norvegese di ,~e'gare il de– stino di quel paese a quello del 1 l'occidente, non ha subito ten– tennamenti. E? rimasta d'erma malg,rado -le esitazioni ameri– cane ad entrare in categorici .fmpegni milita.ri , malgrado l'in– timidazione russa, malgrado la critica interna e negli altri paesi scandinavi. 1 1 1 Congresso annuale del partito socialista norvegese ha ura -riaffermato alla unanimità iÌ suo ap,poggio a questa politica. A tempo debito cl si può attendere che la Norvegia aderisca al Patto Atlantico, seguita probabilmente dalla Danimarca. Anche Ù_ Diipartlmento ci'i Stato ed il .Parlamento americano sono certi di risolvere i lor-0 disaccordi e di trovar.e una for– n,ula coucordata con le ,potenze di Bruxelles. L'interesse de– st9.t-, dal pre~unto ;pian.o americano di abbandonar.e il Giap– pone. - il che complicava- le cose perchè sembrava dfmostra– re ~na generale insolidità americana - si è di nuovo asso– pito e siamo rimasti a chiedlerci quale .fosse il male più grande fra i propositi irres:ponsabili delle ·alte sfere ameri– cane ·o quelU dei giornaHsti 1n caccia di notizie sensazionali. Potremmo dunque con il Signor Ach:eson considerare .Je recenti difficoltà ed i mallntesi circa Il Patto Atlantico come « una pa,rte. inevitabile del dilemma democratico » e sperare che il forte reclamo proveniente da vari settori per « un ap– proccio meno spettacola-re e più solido » al problema sarà ora ascoltato da tutti coloro che vi sono interessati. Tutta– via in larghi settori del movimento socialista, assicurazioni sono necessarie, non soltanto p•er quanto riguarda la ~ pro– cedura o le formulazioni legali, ma anche in relazione a.J.1O scopo complessivo del Patto Atlantico. E' giusto per il la– burismo britannico perseguire una politica di all>e~nza -mili– tare difensiva col Canadà e gli Stati Uniti alla quale è con– nesso il riarmo? Quando il Signor Bevin ml settembre scorso disse all'O.N.U. che « gli armainJenti sono_ cari e sciocchi » egli esp,resse un sentimento condiviso ò:a molti. Ma egli continuò a sottoli– neare che « 11 governo mondiale al quale l'umanità anela » non si è avvicinat,r., ad opera dell'O.N.U. e perciò la sicur.ezza collettiva òleve essere ricercata su una base regionale. Donde la r~sponsabilità che I contraenti del Patto di Bruxelles coor– dinassero •la difesa dell'Europa Occidentale nel quadro del- 1'O.N.U. Esclusf I pacifisti teorici, pochi socialisti disconoscono la necessità di qualche organismo comune di difesa ]lell'U– nlone Occidentale. Quello che spaventa la gente è il legame che si sta forgianci'o con ,J' America. Per quanto sia chiaro che senza tale legame l'Europa Occidentale sarebbe attual– mente inca.pace di costruire un sistema difensivo militare efficace, sl teme che questa associazione atlantica possa coin– volgere l'Europa in qualsiasi conflit~o russo-americano se addirittura essa non precipiti v,erso tale conflitto. Vi è - poi il problema ulteriore che l'Europa occidentale, malgrado l'alleanza, p<J'Ssa non essere rifoPnita della difesa adeguata, e questo .dilemma rinforza la tesi iu favore della neutralità quale alternativa politica ,per l'Europa Occidentale. La propaganda comunista In favore della neutralità è cosl ovviamente parfe Integrante dlella politica generale comuni– sta di mantenere l'Europa Occidentale debole e cìivlsa, che essa non ha bisogno di essere Q.iscussa qui., Ma se anche consideriamo I sostenitori ,più sinceri della neutraliÌà, tro- iblioteca Gìno Bianco vi,amo che gli elementi Tealistlci fra loro devono ammettere che una dichiarazione di neutralità non offre garanzie di es– sere rispettata e che la principale minaccia per i paesi di essere so.p·raffatti, con o senza l'aiuto delle quinte colonnt, proviene dal settore russo. Riconoscendo là necessità di un preventivo, essi sostengono che i paesi europei assieme ad altri, se possibile, dovrebbero riunirsi per dar seguito aò una politica di neutralità armata. I recenti sviluppi scandinavi hanno gettato nuova luce su questi .punti di discussione .perchè, a causa, della precaria condizione geografica di qll'esti paesi, è ben comprensibile che essi siano stati fortemente ,inclini a perseguire ques~ po– litica. Ma senza raiuto americano le nazioni scandinave -era– no impotenti a provvedersi dei •mezzi necessari ad una re– sistenza efficace. Se l'America avesse voluto forni.re armi a tale raggruppamento neutrille, la Norvegia lo avrebbe forse ac– cettato malgrado il suo s•pecifico Clesiderio di unirsi al più potente gruppo occidentale. In rea,ltà gli Stati Uniti non do– vrebbero escludere arbitrariamente tale possibilità, ma am– mettere che in casi s,peciali è ·concepibile che le circostanze possano pronunCiarsi fn suo favore. Anche cosi tuttavia la scarsità dei rifornimenti è un fattore limitativo. Ma sono le reazioni russe le ,più chiarificatrici. Radlo Mo– sca ha inondato ·del suo disprezz_o l'idea di un qualsiasi bloc– co scandinavo, ha dichiarato · che qua•le che fosse lo scopo originale di un'alleanza scandinava, essa era obbligata a di– ventare presto o ta,rdi p?,rte del blocco anti-sovietico. In una trasmissio~ destinata alla Danim•arca, i Russi affermavano che ,la formazione CÌi un blocco scandinavo neutrale che a– vrebbe ricevuto armi dall'America era « non un atto neutra– le, ma una mina esplosiva sotto 1 le Nazioni unite~- L'oppo– sizioµ.e della Russia a qualsiasi federazione bakanica non iniziata da essa medesima - anche se era favorita dal suo !leale servitore Dimitrov - è stata continua e in, questo caso .non entravano in conto- gli aiuti americani. La strapotente superiorità militare della Russia In Europa e il fatto che aH'interno della Russia non· esistono forze po– ·tentl In grado di -modificar" e limitare le possibili Intenzioni spietate dei suoi governanti, forniscono I-e ragioni decisive per -i piani comuni di difesa dell'Occidente. Anche DJella sua for~ ma necessariamente inadeguata,-..jl Patto Atlantico è un'espres– sione importante dlell'ici'ea della sicurezza collettiva la quale ,può ,prevenire l'aggressione e restaurare un- po' di fiducia fra le nazioni più deboli. Per ·questa ragiorue, e non a causa di qualche Illusione sulle pei,fette garanzie di difesa, era giu– sto che le potenze di Br11xe11ies cercassero di legare l 'Ameri– ca in ,p-recedenza. Esse erano giustificate nel fare ciò perchè la politica americana era stata definita Illello stesso spirito che animava gli Uomini politici dell'Europa Occidentale. Nel suo discorso i,naugurale il Presidente Truman riaffermò questo dicendo : · • Lo scopo primo ùi questi accordi è di provwdere una prova indiscussa della determinazione comu– ne dei ,paesi liberi di resistere all'attacco armato, da qual– siasi settore .provenga... Se noi possiamo ,rendere sufficiente– ·mente chiaro in precedenza che -qualsiasi attacco armato coinvolgente la nostra sicurezza nazionale sarebbe accolto con forza strapotente, l'attacco armato può non verificarsi mai ». Si è _fatto troppo caso delle difficoltà costituzionali che im– pediscono delle assicurazioni ameticail!e precise di aiuto mi– litare. In essenza queste non sono unicamente americane ma sono comuni a tutte le nazioni democratiche sovl'ane. Questa diffic0ltà sparirà soltanto con lo stabiljniento di un sistema ci'i sicurezza mondiale bene organizzato, ,nel quale una forza di polizi~ internazionale funzioni nello stesso modo in clli funziona ora la polizia in un singolo Stato civile. Quel che importa attualmente è che gli Stati Uniti sono legati al– l'Europa e lo .sono in una pros,pettiva a lunga scadenza. Che l'America sia rimasta coinvolta in cosi breve tempo, malgrado ,profonde tradizioni di isolazionismo, è uno dei fenomeni più straordinari della storia contemporanea, ciò è avvenuto in gran parre grazie alla politica russa, malgrado che questo risultato fosse ben lungi dalle intenzioni della Russia. E' stata pure la politica russa che ha obbligato i so– cialisti riluttanti ad accettare la necessità di Un certo grado di riarmo e di un allineamento militare con gli Stati Unili. Le Nazioni Occidentali si t['lovano ci'i fronte a molti pro– blemi difficili nello scoprire il giusto equilibrio fra ·1e esl– genz-e della difesa e queHe della ricostruzione e, politicamen– te, nel mostrare fermezza e una volontà unita di · resistere senza abbandonarsi alla provocazione. La ripresa economica deve avere ,la precedenza, ed i so– cialisti dovranno combattere per questo scopo contro gli stra– teghi militari i quali prestano troppo poca attenzione ai bi– sogni sociali. Fortunatamente, anche: da un ,punto di vista difensivo a breve ·sc~denza, la rin~ita economica è una

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