Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949
164 C.RfTTCASOCIALE che giunti a deliberare la convocazione in Roma della tanto invocata Costituente italiana. Partito il Principe, incrinata perciò gravemente la Costi– tuzione, esautorati i ministri, indebolito il Consiglio dei de– putnti, anche per le dirnissioni di suoi membri, era necessa– rio provvedere, sia pure provvisoriamente, alle necessità dello Stato. Si passò pertanto alla nomina di una Giunta suprema di Stato di tre membri. Essa doveva, a nome del Principe, esercitare tutti i doveri pertinenti al Capo del potere ese– cut,ivo nei termini dello Statuto. Essa avrebbe cessato im- · mediatamente le sue funzioni ove il Papa fosse tornato o avesse delegato altri a sostituirlo. Costituito un nuovo Ministero, questo, fortemente inco– raggiato da,i Circoli cittadini, presentava un progetto di C o.stituente, per dare nuovo assetto giuridico al.Jo Stato. Ma il progetto non potè giungere in porto per la mancanza di numero legale del Consigiio dei deput(J)ti. Chiusa la sessione a fine d'anno, Giunta e Ministero; « per la SUJ)rema legge della salute pubblica», convocavano una Assemblea costituente «allo scopo di prendere tutte le de– liberazioni oppor-lune per dare un regolare, cowpiuto e sta– bile ordinamento alla cosa pubblica, in conformità dei vot,i e deHè tendenze di tutta o della maggior parte della po– polazione». Le elezioni ernno .indette p~l 2I gennaio 1849 ed a suf– frag,io universale, diretto, segreto. Erano elettori i resi– denti da un anno, di 2I anni in su, eleggibili i· cittadini di 25 anni ed oltre. S,i stabiliva, nel tempo stesso, a favore dei rappresen– tanti, um inde>1>1itàe;1ornaliera di due· scudi a cui non si• poteva rinunciare. L'assemblea romana, di 200 deputati, avrebbe funzionato pure quale Costituente it(J)/iana, designando per essa 6o dei suoi membri. La CoJJt;~te del 1849. . Sui J)reparativi della « Costituente romana» troviamo al– cune interessanti notizie nel Diario scf\itto da Nicola Ron° calli, rimasto inedito ,per molto tewpo e J)Ubblicato poi nel 1884 (Fratelli Bocca, Librai, Torino). Decisa la convocazione del,la Costituente, la eittadinanza romana fu invitata a solennizzarne la data con pubbliche manifestazioni. V,i furono perciò luminarie fa sera del 31 dicembre '48 e la successiva. I « Casini » si ornarono di arazzi e bandiere, collocando ai balconi i lanternoni. Due orchestre dieòerC' c0ncerto sulla Piazza del Popolo. Al Gesù la Giunta di Stato ed i Ministri parteciparono ai «Vespri», assistendo al Te rleu.m, per rendimento di grazie per la Co– stituente. La sera del tre ebhe luogo la dimostrazione militare allo stesso scopo.. I corpi militari, radunati a Piazza Venezia, sfi– larono poi lungo il Corso (poi Umberto), messo a festa. « Vi era - è Jetto - un~ discreta illuminazione. Tale dimo– strazione, per 5è impcnente e magnifica, pure fu senza brio~ (Il Roncalli non era un amico del nuovo ordine di cose). In Piazza del Popolo si era costruito un obelisco di legno, a cui fu dato fuoc0, per illuminarla. Poi le milizie ascesero ,il Campidoglio. li Marco Aurelio teneva la bandiera trico– lore ed era rischiarato da fuochi di bengala. Un sacerdote, l'abate Rambaldi di Venezia, lesse ·n de– creto della Costituente, .facendolo seguire da queste parole: « PoJ)Olo di Roma! tu sei chiamato ad infondere la poten– za v,itale alla infelicissima nostra Italia, e ricomporne le sparse membra, che si vogliono disg-regate ed oppresse dal– le nere congreghe e <lai òespoti. « Io, Sacerdote di Cristo; sento tutta la coscien·za di chia– marti dal Cam_pidoglio alla liber;tà ed alla indipendenza, per– chè •il principio di questo tuo diritto vive eterno nel Var.– gelo». La sera del 6 si radunarono nelle sale di Montèoitoric alcuni cittadini, tra cui era Mameli, per formare un Comi– tato collo scopo di « J)romuovere a11'Assemblea Costituente secondo i principii della eguaglianza e della swranità nazio– nale, quei cittadini che, a preferenza di altri, fossero re– putati di integra frde ed evidentemente liberali». Vi inter– venl)ero circa 800 persone. BibliotecaGino Bianco Nella notte del IO fu affissa, in vari angoli della città, ed al mattino alle porte delle Chiese, la copia di un «Breve» di Pio IX, con cui s·i òichiarava essere incorsi nella sco– munca non solo « i faziosi dei fatti del 16 novembre», ma pure « i legisbtori della Costituente dello Stato. come tutti coloro che si presteranno e daranno opera alla· stessa con– vocazione». Il « Bre-:•e » <lei Papa è piuttosto lunghetto e non pos, siamo riferirne che alcnni periodi. Daremo i più significativi. Il decreto per la e0nvocaz;one della Costituente è detto « mostruoso atto rii smascherata fellonia e di vera ribellio– ne... per ogni riguardo detestabile, col quale si pretese d, intimare la convocazione di una sedicente Assemblea nazio– nale per stabilire nuove forme politiche da dars,i agli Stati pontifici». Contro l'atto non solo si protesta, ma si condanna « in faccia all'Universo, quale enorme e sacrilego attentato com– messo in preg,iudizio della Indipendenza e della Sovranità (del Papa), meritevole dei castighi comminati dalle leggi sì divine che umane » . Si· proibiva qnindi a chiunque « di J>rendere alcuna 1)0.rte nelle riunioni che si osassero fare per la nowina degli in– dividni da inviarsi alla conòannata assemblea». La pena connninata era « 1a sconmnica maggiore, senza bisogno di alcuna oichiarazinne >>. Il !J, nel 1'eatro Metasta~io, si t!'!nne una -riunione, pro– mossa da un Comitato degli Stati italiani, per trattarvi della Costituente italianà « allo .scopo di servire d'istruzione al popolo». La seduta fu pubblica e la pa-rola era libera a tutti. Molto concorso . Ciceruacchi0 d altri si d_iec!en1alla propaganda nei « Ca– stelli ramarvi». Pare che a Genzano vi sia stata accoglien– za bur-rascosa. L'oratore fu costretto a fuggire. Il 2I, giorno delle elez·ioni, la «solenne» data fu annun– ciata r\a Castei Sant'Angelo con colpi' di cannone, dalle pub– bliche campane con suono a fosta. In varie piazze erano stati posti tavolini dove si distri• buivano schede in bianco, previa ,registrazione del nome del- 1'elettore. « In ossequio al,la verità - racconta il Diar,ista - non deve tacersi che i candidati venivano da essi stessi proget– tati ed a t;il uopo tenevano centinaia di schede g,ià fatte». Di notizie curiose si possono riferire le s~guenti: , Si era sparsa la voce che i parroci avessero chiésto a S. S., se avrebbero potuto da,re il voto per la Costituente. S. S. avrebbe risposto in modo affermàtivo, lasciando atla loro cosciema la scelta òelle persone. La voce produsse en• >tusiasmo verso il Papa. Il Cardinale Opizzoni, vescovo di Bologna, ricevuto l'at– to di scomunica, avrebbe racc0lto a consiglio teologi e dot– tori. Avendo essi opinato che dalla Costituente la Chiesa non avrebbe ricevuto danno e spregio, il Vescovo non ne fece fare la pubblicazione. Similmente si sa•rebbe compor– tato il vescovo di Ancona. Tutto procedette nella massima quiete e buon ordine. Alla votazione la folla · fu sempre · crescènte. Molti notabili e primari ;mpiegati del Governo si astennero. Invece a Rieti il vescovo fu il primo a dare la scheda. La sera della chiu– sura della vota2'ione vi fu una nuova festa militare. In Ro– ma la proclamazione dell'esito fu fatta in Campidoglio. « Le elezioni - è l'annotazione del giorno 31 - proce– dettero ovunque con t,ranquillità e con buon risultato di vo– tanti. Alcuni parroci (Subiaco). si ricusarono di sposare gio– van~ che, avevano dato il voto per l'Assemblea costituente e negarono l'assoluzione. in confessione, per lo stesso caso. Ciò va verificandosi ancbe in Roma. non senza produrre dissenzioni coniugali ed agitazione di spirito nelle donne, che, per plausibili motivi, esortarono gli sposi a dare ti voto ... ». Il .'i febbraio si rad•1nò la prima volta la Costituente tra grandi feste. Pr,ima dell'apertura, i deputati ascoltarono la Messa ali'Aracoe!i. L~ disse un cappellano militare essendo– si quei frati rifiutati di celebrarla, per ordine del vice-ge– rente. Ci asteni.,mo da ogni commento. (contmuà) GIUI,IO CASAI,INI
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=