Critica Sociale - anno XLI - n. 6 - 16 marzo 1949

140 CRITICA SOCIALE ------- --------· Marxismo e Leninismo I. Nelle pubbliche discussioni, il problema dei rapporti tra marxismo e leninismo assume oggi una parte sempre più im– portante. E' il comunismo russo il legittimo erede del mar– xismo? E, posto che si debba rispondere affermativamente, leninisrho e stalinismo sono concetti tra di loro identici, op– pure differiscono tra loro? A questi interrogafr,i si dànno svariatissime risposte, che tuttavia non sono affatto di ca– rattere teoretico e scientifico, ma di carattere p~litico. Nel conflitto tra Tito e Mosca il problema ebbe una parte de– cisiva, ma anche nelle file dei socialisti democratici vi soro taluni che sono dell'opinione che mentre col leninismo si sarebbe potuto collaborare, lo stalinismo ha invece reso ciò impossibile. ' La disamina di questo problema è quindi di grande ;,.'– tualità. Siamo perciò lieti che proprio recentemente sia apparsa una biografia di Lenin, che è dedicata anzitutto al– l'aspetto politico della vita e dell'attività sua. Essa è dov'uta alla '•penna di David Shub (Lenin, A Biography, Garden City, New Yor/l, Doubleday & Co, 1948), un vecchio rivo– luzionario russo che ha conosciuto e frequentato personal– mente Lenin e le altre figure dominanti del movimento. Pe<-– cato che l'opera non sia accessibile ·a chi non conosce l'in– glese. Shub distingue l'uomo ed il politico. Lo sfondo storico e .sociale viene trattato solo per quel che basta alla com– prensione della attività politica di Lenin. Anche gli scritti filosofici ·ed economici di Lenin veng0no semplicemente ac– cennati. NOf!Ostante queste limitazioni, i lineamenti esser,– ziali del politico e dell'uomo vengono fissati con straordina– rio acume e coh grande chiarezza, A ·questo riguardo Shtib dimostra una piena ed intima padronanza, persino nei 'pare ticolari, dél materiale a sua disposizione. Shub dedica a buon diritto una parte assai vasta della sua esposizione all'uomo .Lenin. Quello che egli tratteggia, sarà P/!r molti un inaspettato ritratto di Lenin. Lenin a1,pare co– me un uomo caldo ed appassionato, legato ai propri fami– liari, soprattutto alla madre e ad' una delle sorelle, con in– timo amore, p~eoccupato sempre della loro .sorte e della loro salute. Proprio questo amore per i suoi cari doveva so– spingerlo dalla affettuosa quiete della casa dei genit0ri nel bel mezzo della corrente rivoluzionaria. li fratello maggiore, Alessandro Uljanov, che egli idolatrava e considerava il modello delle sue aspirazioni infantili, fu implicato come studente in una con_giura contro lo zar, condannatò a morfe, e impiccato 1'8 maggio 1887. Lenin, o c0me più esaUamenté si chi.àmava, Vladimiro Jljitch Uljanov, aveva allora 17 an– ni (era nato infatti il 22 aprile 1870). Non v'ha dubbio che l'impiccagione del fratello abbia fatto su Lenin una incancellabile impressione e che abbia insinuato in lui un profondo sentimento di vendetta. Ma Shub mette opportunamente in guardia contro i pericoli cli sopravvalutare questo epi_sodio,Un uomo come Lenin si sa– rebbe presumibilmente inserito nelle file dei rivoluzionari; le sue stesse vedute sulla tattica rivoluzionaria dipendonc assai più dallo sviluppo della situazione russa che dai sen– timenti persçmali di Lènin. Quando Lenin lasciò la casa paterna per entrare nel mo– vimento rivoluzionario (tra la fine del 1887 e il,principio del 1'88) _questo aveva già superato i suoi primi stadi. Con l'as– ,assinio dello zar ,Alessandro I (1881) esso aveva raggiunto in pari tempo e un relativo culmine di successo e la per– suasione della fallacia della tattica degli attentati. Fu RO· prattutto sotto la guida di Plechanov e di Axelrod che si sviluppò la convinzione che il movimento aveva prospettive di effettivo succ_esso solo se si fosse collegato con il na– scente proletariato. E' questa l'epoca in cui il marxislT'o comincia a penetrare nel movimento operaio russò e a mu0- versi verso un rapido dominio. , · Anche Lenin si unì a questa tendenza. Ma con la vitto– .ria del marxismo, le altre correnti rivoluzionarie russe non Bibiiote.caGino Biancb erano affatto condannate completamente a morire e proprio Lenin è un esempio di quali singolari collegamenti il mar– xismo possa intrecciare, sotto la pressione delle circostanze, con concezioni ad esso sostarrzialmente estranee. Accanto al marxismo, quello che esercitava il più forte influsso spirituale in Russia era l'anarchismo di derivazione bakuniniana, dopo che esso subì una caratteristica trasfor– mazione, ad opera di Netschaiev. Da es,o 11roce,leva rkat• schev, alle cui tesi e prospettive Leuin si avvicinò parec– chio. Degli scritti di Tkatschev, lo Shub cita il seguente passo caratteristico: « N è oggi nè in futuro l'intero popolo è in condizioni di condurre una rivoluzione sociale con le sole proprie forze. Noi soli, noi minoranze rivoluzionarie, possiamo e dobbiamo rendere ciò possibile nel modo più ra– pido. Noi non dobbiamo fare: nessuna illusione che il po– polo, con le sue proprie forze, possa compiere una riv~lu– zione sociale ed organizzare la sua vita su di un migliore fondamento. Il popolò è naturalmente necessario per una rivolµzione sociale, ma solo in quanto una minoranza rivo– luzionaria assuma la guida di questa rivoluzione». Lo Shub osserva giustamente che dove-il Tkatschev parla di popolo, Lenin impiegherà, secondo il linguaggio marxista, il ter– mine di proletariato (pag. 55). Con la tenacia e la ferrea intransigenza che ,lo distin– guevano, Lei{in rimarrà fedele durante tutta la sua vita ,. questa concezione fondamentalmente non-marxista. Nei suoi scritti, il movimento operaio in Russia verrà sempre diviso in due diversi strati; e su tale punto va riscontrato un in– conciliabil~ contrasto con le altre direttive della socialdemo– crazia russa. Rosa Luxemburg fu una delle prilT'e persone ohe sin dal 1904 riconoblDe la fondamentale importanza del– la ·particolare concezione di Lenin e ne preconizzò la peri– colosità. (Si ve<la il ·suo articolo « Questioni organizzative della socialdemocrazia russa» in « Neue Zeit », annata XX, 2 voi. pag. 484 e segg. nel quale essa, polemizzando contro Lenin a proposito della 0rganizzazione del partito socialde– mocratico russo, si eleva· contro « l'obbedienza perinde ac– cadaver », contro la « disciplina sclliavistica », contro l' « ul– tracentralismo », contro il « bunòcraticismo » della organiz– zazione prospettata da Lenin). La teoria leninista delle mi– noranze rivoluzionarie trovò il suo acme nella tesi che il partito bolscevico con i suoi 240.000 aderenti era a,ltrettant,:i in grado di reggere la Russia che lo zarismo con i suol 1 130.000 nobili- (pag. 234). Il partito bolscevico, data la forma della sua' organizza– zione,, doveva sopportare tutto il peso. Lenin lo aveva non solo organizzato alla stessa stregua dell'ordine dei Gesuiti, ma lo conduceva anche secondo i loro principi. Nessuno ha ' impiegato nella realtà il principio « il fine giustifica i mez– zi» con la consequenzialità di Lenin. Egli non esitava a pre– tendere di essere in possesso della verità. In seguito a ciò egl[ si sentiva legittimato ad agire contro tutti i socialde– mocratici che non fossero della sua opinione, con tutti i mezzi coercifoli. In un discorso del 1907 davanti alla corte giudicante d.!°lPartito, dove si era presentato, accusato di avere denigrato la onorabilità. politica ,dei IT'embri del par– tito, egli diceva: « Ciò che non è ammissibile tra i mem– bri di un partito unitario, è ammissibile ed anzi obbligat-, rio entro le frazioni di un partito diviso. Non si può a proposito dei cowpagni di partito scrivere in un linguaggio che susciti nelle masse operaie l'odio, il disprezzo, il ~o– spetto. Ma si può ed anzi si deve scrivere in que5la manie– ra quando si tratta di una organizzazione del tutto parti– colare e ristretta». , Ma non è soltanto n~lle lotte di partito che Lenin si ri– bellava a tutte le prescrizioni collegate con la morale « bor• ghese », bensì anche nei met'odi con cui egli finanziava il partito. A 'causa della tattica delle insurrezioni armate e a causa della formazione e del wantenimento di « quadri > di rivoluzionari professionali, egli adoperava mezzi di gran lunga maggio_ri di quelli delle altre frazioni socialiste, che lavoravano, diversamente da quella bolscevica, con funzio– nari onorari e con l'aiuto di lotte economiche e di dim~ strazioni .pacifiche. In contrasto cc-n la loro tendenza a rac– cogliere e ad illuminare sempre più vaste masse, tenin 1ur neva invece l'accento sostanziale sulla formazione e l'add.,_ stramento di una piccola e risoluta minoranza rivoluzionaria

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