Critica Sociale - anno XLI - n. 6 - 16 marzo 1949

136 CRITICA SOCIALE Questi ragazzi seno perciò molte volte già provatt' alla realtà della vita. Non sono i figli di papà che per un di– ritto che neppure si mette in discussione, tanto è radicato nelle coscienze, possono perfettamente passare la loro gio– vinezza a divertirsi, esplicando cioè liberamente la loro gioia di viver bene: lo studente americano molte volte ha fretta di finire l'università, perchè la vita bussa già alla sua porta con le sue necessità. Sono questa maggiore vicinanza alla realtà della vita, e l'ambiente •sociale da cui proviene, proletario o molto vi– ..:ino ad esso, che aeterminano contemporaneamente lo stra– ordinario interesse dell'universitario americano per la poli– tica, e la sua posizione di sinistra, che gli fa prendere molte volte atteggiamento di precorritore delle masse nelle loro lotte. Noi nelle alte scuole d'oltreatlantico non troviamo forse molte gaie associazioni studentesche : ma ne trovia– mo una gran quantità invece di meno gaie, in cui gli stu– denti si raggruppano molt'è volte secondo la loro posizione politica, e in cui si dibattono seriamente i problemi della vita universitaria, e non solo quelli. E' giocoforza concludere che in quelle università, anche se a volte, per certe facoltà, quelle umanistiche soprattutto, la qualità dello studio non è tanto alta come in certi f.i– mosi centri europei, si lavora però· più seriamente che da noi. Molti fatti, oltre a quelli già ricordati, confermano quest~ constatazione : notiamo p. e. che molto maggiore è H numero delle lezioni a cui la .presenza è obbligatoria ; notiamo ancora che quasi sempre gli studenti hanno loro rappresentanti nel Consiglio Direttivo della Università, e possono così far senti,re la \oro voce su que1lo che deve essere l'indirizzo della loro casa di studio! il che però li spirige a sentire molto fortemente le proprie relative respon– sabi.Jità. Notiamo infine che attorno alle Università vi è spesso un vero e proprio fiorire di iniziative culturali, di as-sociazioni più o meno vitali, di cenacoli studentescmi, le cosiddette « pefias », di pubiblicazi.oni periodiche degli uni– versitari. IV' Dall'ambiente studentesco, di cui noi abbiamo cercato di cogliere i tratti più caratteristici, escono quelli che ·poi di– vengono t professori universitari: e professori e. studenti formano un complesso omogeneo, èhe anche se nçm è tutta l'università sudamericana· (la realtà è più varia di quella che noi siamo andati descrivendo), è certo ciò che ne costituisce la più singolare caratteristica e ciò che nella' sua vita ha importanza. ' Ed è da questo ambiente che è sorto quel caratteristico mòvimento politico-universitario sud~erica1,10 che è il ri– formismo. Il riformismo conta già akune diecine d'anni di vita, e si è· diffuso in molti Paesi sudamericani. Esso ·non selo con– cepisce la ,riforma dell'università sotto un punto ·di vista tecnico ,(in base al quale si batte per particolari riforme tutte t,:,ndenti ad aprire quelle alte sGuole - in cui la vita c111lturaile a volte· ristagna in posizioni un po' arretrate - alle più moderne correnti di studio), ma fondamentalmente si propone di difenderne l'indiq:iendenza dai poteri statali. In effetti nel Sud-America 1e università costituiscono, mol– to più che in Italia, istituti semiindipendenti, la cui vita è regolata più dalla volontà dei diretti interessati; professori e studenti, che dallo Stato. Questa indipendenza e la lotta per difende11la ed amplia,rla assumono il loFo vero signifi– cato solo se si pensa the la classe «colta», per così dire, e la dasse dominante non sono in Sud-America la stessa clas~e, ma anzi si trovano spesso ai poli opposti, e in lotta fra loro. Quale sia ia classe che ha avuto quasi' sempre in pugno lo Stato, e che tuttora è quasi ovunque al potere, · abbiamo detto prima : quella casta di grandi proptietari che è testardamente avversa ad ogni ri,forma sociale, e che ben a ragione temé di veder sprigionarsi dalle aule universitarie una scintilla rivoluzionaria, pericolosa per la sua domina– zione. Il riformismo, dal canto suo (e qui viene in luce la qratteristica. classista del\a sua lotta) iniziato· còme mo– vimento •i cui fini sono circoscritti ai ristretti problemi uni– versitari, ,ha finito quas-i ·sempre per interessarsi ·del com– plesso dei problemi nazionali. Senza assumere una partico– .far-e _tinta politica (particolarmente vicino penò al sociali– smo),, il riformismo ha accolto comunque nel suo seno so-' BibliotecàGino Bianco cialisti e radicali, ultimamente anche comunisti, e ancora molti giovani che solo nel riformismo e quali rifomùsti hanno sin qui partecipato alla lotta politica. Troppo lunga sarebbe la storia dei movimenti dichiara– tamente politici, a cui il riformismo universitario ha dato origine (l'aprismo peruviano, p. e.); troppo lunga la lista degli uomini politici di sinistra, oggi figure di primo piano nella vita sudamericana, e ieri semplici studenti riformisti. Noi ci limiteremo a ricordare (perchè più vicina a noi e perchè ad essa abbiamo avuto la gioia di P.render parte), la ,lotta che negli ultimi anni gli studenti universitari argen– tini hanno sostenuto contro la sorgente dittatura del colon– nello Peròn. Riuniti sotto la ba11diera della F.U.A. (la < Fe– deraciòn Universitaria Argentina), riformista, e che racco– glieva la stragrande maggioranza degli studenti, animati dal– la convinzione che il grave pericolo per la libertà nazio– nale imponeva loro il dovere di gettarsi con tutte le forze nella lotta, e di farlo non come singoli, ma proprio come universitari, in quanto rappresentanti della classe colta e quindi più responsabile di ogni altra; sostenuti dall'appog– gio di buona parte dei professori, gli studenti argentini si sono prima battuti per difendere la libertà delle Università dal Governo peronista (che intendeva attuare, e ha poi at– tuato, un piano per prenderne .Ì'l controHo mediante commis– sari governativi, cacciarne tutti i professori di idee pro– gressiste, e dare ad esse un indirizzo culturale conforme .alla sua politica fascista) ; poi, dopo che la poiizia di Peròn aveva anche materialmente infranto i fino allora inviola– bi,Ji diritti delle Università,. penetrandovi con la forza (ed arrestandovi lo stess9 giorno, nella sola Buenos Aires, quasi duemila studenti che, insieme a vari professori, vi si erano rinchiusi), essi sono scesi decisamente neJ.le strade, creando una assai forte organizzazione clandestina che preparava manifestazioni a ripetizione e che doveva diventare in ef– fetti la punta di lanéia della democrazia anti,peronista a,r– gentina, nella sua impari lotta per le elezioni' c;he si svol– sero nel '46 e che diedero ugualmente la vittoria a Perèin e a,l suo stato, dittatoriale.· . . Più che le fasi particolari di quella lotta, noi crediamo utile ricordare, .e vogliamo rendergli omaggio, lo spirito unitario eme in quelle giornate c;lel 1945 e del 1946 acco– munò tutti gli studenti delle università argentine nella lotta per ,Ja libertà, t0glien00 ogni importanza ai 1oro c;lissensi di' partito, forgiando quasi un nuovo partito e una nuova bandiera, quella della F.U:.A,., che era la vecchia bandiera del riformismo universitario, i;,ortata allora all'avanguarc;lia della nuova lotta nazionale. Allora furono ben pochi coloro· che $Ostennero 'la necessità di non immischiarsi quali uni-, · •versitari nelle vieende deHa vita pubblica, e che restarono· estranei a quella lotta che la forniazione culturale é le ca– ratteristiche sociali· degli studenti universitari argentini im– ponevano loro di intraprendere. Fu nel compless? un fl)Oto spontaneo e magnifico, rivelatore, per la misura in cui si compì, della vita>Jità c;lelle università argentine, c;lella loro adeFenza alla •realtà della vita. V · Ricordo una delle ultime iniziative della F.U.B.A. (la Federazione Universitaria di Buenos Aires) al cui svolgi– mento io abbiia assistito di persona, nei primi mesi del '46; . alla vigilia .delle elezioni in quel Paese. Si tFattava di coc. stituire circoli rionali, in cui i giovani universitari ed i gio-. vani operai potessero venire a contatto. Ciò con due scopi,. non però ..divergenti !:uno dall'altrn: il p•rimo era. c;lipropa-. ganda politica imm•ec;!iata,nell'imminenza. delle elezioni na-. zionalì·; l'altro, un altro fine, di più lunga e vasta portata, era quello di effettivamente diminuire la distanza ohe an– che in A,gentina divide la gioventù universitaria da quella delle fa.bbriche, creand(l) fra di esse un vivace s-cambio cul– turale, in• cui agli s-tudenti non sarebbe. spettato solo .il. co:q>– pito •di dare, ma anche quello di ricevere, e facendo un passo. diretto verso queHa Università popolare· ohe il riformismo, ha fra i suoi scopi priini. Si trattava non solo di porre a; disposizione dei giovani prnletari, mediante i ci11eoli. do-,. nali, buoni, libri e buoni corsi di argomenti tecnici e cui-. turali,: contando snlla collaborazione degli universitari abi– tanti '.nel ~ione, ma . anche di organizzare frequenti s-ca.mbi. di idee fra i giç,vani delle varie classi, in cui ~i s:i,rebbei:o·

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