Critica Sociale - anno XLI - n. 6 - 16 marzo 1949

CRITICA SOCIALE 135 L'Università • lll Sud I Non si può· dire che in generale la vita sociale e politica dei Paesi sudamericani presenti un particolare interesse per l'europeo, .e possa essergli particolarmente utile e ricca di insegnamenti che lo aiutino nella soluzione dèi problemi so– ciali e politici. del Vecchio Mondo: è infatti approssimati– vamente ·vero, sotto molti punti di vista, che lo sviluppQ dei Paesi sudamericani segue, con un ritardo· di un certo numero di anni, quello a noi. già noto dell'Europa : ripeten– done, molte volte,. certe forme politiche da tempo sùpe– rate, presentando per esempio regolarmente, accanto ad una struttura capitalistica che pretdomina nelle città, rapporti addirittura _feudali fra i grandi proprietari terrieri ed i 1 « peones >, 1 braccianti agricoli che vivono una vita miser– rima e _che non hanno spesso neppure coscienza delle loro rivendicazioni sociali e delle lorò responsabilità politiche. Tuttavia sarebbe un grosso errore considerare le società sudamericane come una pura e semplice copia in anetrato di quella europea, e quindi del tutto priva di interesse per noi. Vi sono aspetti tipici della vita in Sud-America, rap– porti e caratteristiche di classe nuovi e tali che meritano di essere da noi più conosciuti e studiatt; e qualcosa potrem– mo anche imparare da questo studio. Le novità derivano soprattutto da un fatto fondamentale: la giovit1ezza della società sudamericana, il fatto che le diversità createsi nel suo seno contino. relativamente pochi anni di età, e ·che alcune delle classi ohe anche lì si sono andate differenziando in seguito alla dinamica della vita so– ciale, sono sotto certi punti di vista meno lontane le une dalle altre che non nel Vecchio Mondo, divise eome· sono soltanto da una generazione o due da quella base comune che 'fu la grande i~migrazione della .fine '8oo-primi del '900, in cui logicamente le car~tteristiche di classe erano pres– sochè cancellate. lu effetti, in Sud-America, una Glasse soprattutto appare del tutto chiusa e appartata, presentando tutte le caratte– ristiche di una aristocrazia, anche se senza' titoli: quella che ha le sue radici nella casta dei grandi proprietari terrieri spagnoli del periodo preeedente le rivoluzioni politiche del principio dell'Boo o !'ancor· più imponente rivoluzione ecct•omica e sociale prodottasi in quasi tutto il Sud-Ame– rica alla fine del secolo scorso coll'inizio del,la grande im– migrazione europea. Questa classe chiusa, dopo aver dete– nuto ·pe_r lunghissimo tempo' nelle sue mani il potere eco– nomico (la fonte di produzione delle materie prime da espor– tare, ossia la terra) e il potere politico (11ttraverso i grandi oartiti conservatori che nelle pseudo-democrazie sudameri– cane facevano e fanno in tutti i modi incetta di voti nelle c:111'ragne nei 'ceti sociali diseredati), incomincia effettiva– mente solo ora ad essere superata dalla nuova realtà sud– am<'•C'ana, dall'incipiente industri~lismo che, nei più prog;re.• diti di quei Paesi, come in Argentina, sta trasferendo il po- , tere economico daUe mani dei grandi agricolto11i a quelle dei ',iuovi grandi industriali, e sta facendo sorgere per la prir.1a volta una coséienza di classe negli operai delle città e un barlume di coscienza di classe nei peones delle cam– pagne. Caratteristico sotto questo punto di vista è il « pe– ronismo> argentino, movimento che, con i procedimenti del– la più elementare demagogia, sfrutta a effettivo vantaggio delle vecchie e nuove classi ricche, alleatesi e resistenti con– tro il progresso, il nascente e ancor poco cosciente senti– mento di classe dei ceti diseredati', traviandolo e, in effetti, imbavagliandolo e rendendolo impotente. ' II Questo quadro generale della vita sudamericana, di cui ci siamo limitati a tracciare quelle che ci sembra ne siano le linee essenziali, ripete, come sl vede, motivi già noti alla vita europea, e a quella italiana in particolare. Pure alcune delle forze in gioco agiscono nella scena politico– sociale ·con intenti e metodi propri e caratteristici, e con– seguentemente alcuni degli istituti tipici della società sud– americana si differenziano notevolmente da quelli analoghi italiani (a cui limiteremo il nostro paragonej .. BibliotecaGinoBianco America • e lll Italia Noi vogliamo qui rif~rirci in particolare alle Università, all'ambiente culturale, politico e sociale. che esse rappresen– tano, al· 1or0' ordinamento e ai loro diritti, e alla parte che esse svolgono di conseguenza nella vita nazionale. , La prima. cosa che si deve notare a questo proposito è il fatto stesso che si possa parlare delle Università sudame– ricane nel loro complesso come 'di una forza unitaria' e do– tata di caratteristiche ben nette, tali appunto da fare di esse un elemento tipico della vita di quei Paesi. In secondo luogo bisogna dire che le Università nel loro complesso, per i movimenti di diversa indole a cui dànno origine, per le attività diverse di. studenti e professori, per l'influenza che esse acquist<1-nocolla loro vita culturale, rappresen– tano ben più delle 'loro consorell~ ·italiane, anche se queste hanno tanto .più antiche tradizioni, un peso effettivo, attivo e notevole (seppure in misura variabile dall'uno all'altro dei Paesi sudamericani), ne11avita della Nazione. In terzo luo– gQ bisogna porre in luce una sostanziale differenza fra la ca_ratteristica tinta .politica dell'ambiente universitario nel Nuovo Mondo, decisamente spinto verso posizioni di sini– stra, a queUa dello stesso ambiente in Italia, in cui le forze di sinistra appaiono isolate e .quasi travolte da un predo– minante agnosticismo o destrismo. Queste tre prime osservazioni richiedono una più vasta spiegazione, .che secondo noi vale la pena di cercare; per– chè può portare ailcuni utili suggerimenti, e indicare alcune delle direzioni che dovrebbe seguire un'azione intesa a tra– .sformare in senso progressista e a rendere più vitali e vi- · cine alla realtà nazionale le università italiane. III Una simpatica commedia argentina di qualche diecina d'an– ni fa porta il titelo « M'hijo el dotor» (Mio figlio il dot– tor~) e narra il dramma dell'immigrante di bassa condizione sociale, giunto nel Nuovo Mondo privo di cultura, che lì è riuscito, lavorando duramente, a far raggiungere al figlio il titòlo di dottore, ma che ora non può più capirsi col suo stesso figlio1o, che l'istruzione ha da lui aUontanato. La– sciando da parte ~I lato sentimentale _ed artistico della com– media, ·essa resta un caratteristico documento di quali siano in buona parte le origini della clas-se colta ar-gentina ed in genere sudamericana, che nelle un.iversità ha il suo centro ,. -la sua principale espressione. Chi ha frequentato una qualsiasi. di quelle università avrà certamente avuto campo di fare interessanti osservazioni sull'ambiente ,studentesco: in primo luogo si sarà accorto còn una certa meraviglia della mancanza di vita goliardica, con le sue tipiche dignità, feste e scherzose tradizioni, per noi caratteristica addirittura necessaria di un'università In America del Sud si ignorano le pene delle matri~ole e i trionfi degli anziani, le feste in ·costume e gli ordini go– liardici : il che vuol dire (e questa è una constatazione ben più importante) che vi si ignora quasi del tutto il lato fe– stoso della vita studentesca. La bélla :vita dello studente che tradiziona.lmente spende i suoi anni universitari ad amo– reggiare con le. sartine per poi lasciarle solo finita l'uni– versità, perchè solo ~llora incomincia ad avere una pro– pria responsabilità nella vita, è qualcosa di pressoc;hè sco– nosciuto in America. Ma perchè, ci si domanda, lo studente universitario sud- - americano deve avere un diverso concetto dei suoi studi? Alla domanda non è. difficile rispondere, osservande questi studenti un po' più da vicino: ci accorgeremo stupiti che un numero stranamente alto di loro frequenta un pò' irre– golarmente !'_università perchè contemporaneamente lavora. Poi, frequentando questi studenti, sentiremo che ·per lo più l'~mbiente sociale da cui p'rovengono è la piccola borghesia; _ i genitori sono negozianti, bottegai, impiegatucci, o t~nici, o operai risparmiatori che, come quel povero padre della commedia, hanno lavorato duramente per anni ed anni, ma– gari facendo una vita sacrificatissima nell'interno del Paese, per raggiungere una condizione sociale che consentisse .loro di mandare un giorno il figlio alla capitale a studiare al– l'Uni<Versità.

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