Critica Sociale - anno XLI - n. 5 - 1 marzo 1949

CRITICA SOCIALE 109 realizzato per il grano il .prezzo di 6500 lire per quello consegnato all'ammasso e 8-9 mila lire per quello venduto al mercato libero. Mediamente si può ritenere che- il prezzo del ,grano per il produt– tore sia stato di 7.000 lire per quintale. Per il grano– turco vincolato dal ·contingente il prezzo è di 4500 lire, la quantità, consegnata agli ammassi è però di scarso rilievo, il prezzo per il mais fuori con tin– ~nte oscilla dalle 6100 alle 6200 lire per quintale. Lo scarso quantitativo di mais consegnato agli am– massi autorizza a credere che i produttori abbiano mediamente- realizzato il ,prezzo di 6000 per quin– tale. L'ammasso per contingente ha sacrificato in primo luogo i salariati, poichè aeil essi non. è stato consentito di usufruire del mercato libero, ma han– iio dovuto cedere tutti i cereali che vanno oltre il 11ecessario per l'alimentazione, al prezzo legale di Laborismo e L'•ttivismo bolscevic-o. · .Dicevamo nell'articolo prec,edente che la concor– danza della tàttica dei comunisti odierni p,er pro– nruovere la ,rivoluzione monidiale con quella pro– l!l)etla·ta do Marx un .secooo f.a., nella sua circolare drel marzo 1850 alfa Lega dei ,comunisti, ci riporta– v• a quel1a interpretazione ,dei ra;piporti tra dottrina bolscevka e marxi•smo ·data dal L•aski nella sua in– troduzione alla nuova edizione ,centenaria del « Ma– aifesto dei comunisti », IJ)'IM)blicata ,da~ Partito del lavoro inglese. Si è visto -che H Laski, ·guardando atla evoluzione •deHa teoria •politica idei marxismo quale risulta dagli scritti idi Marx e sop•rattutto di Enge1s d01Po il 1848, considera con:trario al ma,r– x,ismo lo sforzo attuale dei bo1scevichi iper la do– minazione comunista del mondo, secondo la tattica escogitata da Lenin, al-la quale la rivo1uzione bo1- seevka vittoriosa ha posto iJ s~gello, così da esse– n presentata come il metodo rivoluzionario :per ec– cellenza. Eg-li ri,cor,da la ,r,u,de •sfuriata del 1846 di Marx ,contro Weitling ,-- il ,proleta-rio dalle «scarpe da ,gigalllite » del 1844 -; ma anche più esplicito a <111esto niguardo è stato Marx, nella « Nuova rivista renana » ,del 1850, contro gli « alchimisti della ri– Toluzione », i ,cospiratori di !J)rofessione, il cui me– stiere è queHo di « anti,ci-pa•re il processo -di svi– lup,po rivoluzionario, spingerlo artificialmente alkt sua crisi, improvvisare una rivo1uzione senza le condùzioni di una rivo1uzione, ,con nessl!lll altro sco– JilO immediato in vis>ta -che il rovesciamento del go– Terno esi,stente », -che è l'accusa fatta ora ai bolsce– viichi. Ciò .non esclude che da -adiri critici del mar– xismo sia stata afferma-la ancora -recentemente una llerivazione de1'la tattica bolscevica daHè dottrine politiche di Marx, « la parte ,più vitale del messag– lÌ-0 marxista », facendo del ma.rxismo una « scuola d'attivi,smo », attiivismo rivoluzionario alla russa si intende, un « marxis-mo alla salsa tartara », come ebbe a dire i;l R-31P1Porsort.Contro questa interpre-– t11zione leninista idei vo1ontarismo marxista, Plekha– aev, mairxista ortodosso, ma premunito ,per la sua forte -cultura occi-dentale dall'aocogliere I-a traduzio– Re leninista russa del marxismo, opp'one-va già, fin dal 1904, ,che, coll'fo.si.stere sulla «coscienza» Lenin faceva rivivere l'eresia idealistica di Bi,uno Bauer, denunciata da Marx tl)rima del 1848; che, coUa sua concezione del -partito socialista come di un tPicco– le gruppo di rivoluzionari di mestiere altamente disciplinato, egli confondeva la -dittatura del prole– tariato colla dittatura sul pro-letariato e che, col Jl!l'•pugnare un esercito di ri,voluzionari ,professio- iblioteca Gi o Bianco 6250 lire il grano e 4500 lire la meliga. La questione potrebbe, ,pur rispondendo a verità ,avere scarso ri– lievo nel senso che, tutto sommato, la differenza (valutando i cereali all'uno o all'altro ,prezzo) non raggiunge un valore apprezzabile. Ma non è cosi: le statistiche ci informano che i salariati fissi as– sommano, nel nostro paese, a poco meno. di 500 mila unità, ai -quali spettano 10 milioni di quintali di cereali in conto salario, di cui si può presumere che una metà sia consumata e una metà ceduta al prezzo di ammasso, con una perdita, quindi, di cir– ca 5 miliardi per differenza tra il prezzo percepito dai datori di lavoro e quello realizzato dai salariati. Dire che l'on. Segni abbia voluto intenzionalmente sacrificare i lavoratori non osiamo, tanto più che si dichiara spesso difensore dei lavoratori. Ed allora? FRANCESCO SAJA bolscevismo nali, egli era un discepolo non di Marx ma di Bakunin (1) . L'attivismo marxista. Del volontarismo e deUa IJ)arte che esso ha nella dottrina e nella prati-ca ,politi-ca del marxismo, si o-ccu;pa a fondo il nostro Rodo-llfo Mondolfo nell'e– same -di que-Ha che è per lui la « quintessenza » della filosofi.a deI marxismo, fatto i.n quei suoi mi– rabi-li saggi « Sulle orme ,di Marx :i>, -da noi già ri– cordati ,precedentemente (2), ai quali serve da pre– messa l'-altro non meno fondamentale suo libro del 1912 sul materiali;smo storico ,di F. Engels. Se si •consideri quella che è -la caraHe-ristica fon– damentale della concezione etico-pratica del mar– xismo, basata su queI «rovesciamento della praxis», che esclude, •così il fatalismo èata,strofi-co, come l'ar– bitrio del volere indipendente -dalle condizioni rea– li, il -pericolo per la politica ·del marxismo sta ap– punto, secondo il Mondolfo, nella sopravva1utazio– ne d·ei due termi,ni, -che H marxismo congiunge : la volontà (l'azione ,poli'tica), affermata indipendente– mente ,dalle condizioni (sopra-ttutto economiche) del suo operare, e lo svol,gimento dei ·processi eco– n-omici supposti automatici, fatali e inflessibili do– minatori degli uomini. H materialismo storico è per il Mondolfo una teoria del-la p·ru denza, nella quale la ,neicessità storica si identi.fi.ca colla ,possibilità. E' perciò un fraintendime nto del termine di « azio– ne » concepirla come azione immediata e violenta. L'azione non è per Marx quella negaiiva e distrut– tiva, idi ,cui ,già nel p-rimo -Cilopoguerra si è .più o me– no discorso; ma l'azione creatrice, -che progressiva– mente attua e traduce in •realtà il fine ,del sociali– smo, face,ndone un processo storko effettivo, che a gradi a gra-di si svoJ.ge e si compie, iper l'impulso e la volontà del pr,oletariato che lo vive. La vec– chia concezione del rivoluzionarismo massimalista, !'·utopia rivoluzionaria •che nasce daH'erronea so– prav valutazione dell'azione politica o della fede in u.na sua onni,potenza, sopra e contro le. forze •pro– dutti ve e le loro esigenze ineluttabili, nota il Mon– dolfo, rivive anche negli odierni concetti intorno alla « dHtatura -del .proletariato », considèrata non tànto quale momentanea necessità puramente poli– ti-ca, quanto come fondamentale ,condizione per la stessa creazione ab imis di quest'ordine, cioè come creatrice -del socialismo, ,prima nel-l'ambiente og- (1) Si veda in propos'i,to l'articolo del Timu Literary Sup– plement del 9 ottobre sul « padre del marxismo russo >~ (2) RODOLFOMoNOOLFO: Sulle orme di Marx. - IV edizione. Bologna, CA,,p,pelli, 1948.

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