Critica Sociale - anno XLI - n. 4 - 16 febbraio 1949

CRITICA SOCIALE 81 e sionisti generali > -, e parte di quelli religiosi, in partico– lare quelli dei lavoratori religiosi. Al di fuori di questo qua– dro restano soltanto il « Herut » lii partito uscito dall' « Irgùn Zvai Leumi »), che ha ottenuto 14 su 120 deputati è alcuni altri deputati rappresentanti i.·religiosi più ortodossi o gruppi particolari. La destra, pertanto, viene ridotta a proporzioni minime: la nazione ha dimostrato di aver fiducia non nel na– zionalismo cieco degli ex-terroristi, ma nel nazionalismo dei socialisti. Il socialismo ebraico è perciò in condizioni di impostare -con fermezza la vita della nuova Nazione secondo i propri prin– cipi e, con ogni probabilità, nei prossimi anni non muterà la linea di condotta seguita, anche se tutti i settori della vita ecònomica del Paese subiranno uno sviluppo senza precedenti. Interessanti indicazioni su quale potrà essere tale linea· di condotta mi sono stati dati, nel corso dì una conversazione, dal Direttore ,Politico dell'« Histadrut », Ruben Burstein. In sostanza ,i prossimi dieci anni saranno anni di costru– zione, nei quali l'afflusso di capitale in ogni forma, pubblico o privato, sarà una necessità vitale del Paese (che conta oggi 8oo.ooo abitanti, avendo ricevuto oltre 100.000 immigranti nel '48, e calcolando di riceverne 250.000 nel '49 solamente!). Il capita-le privato dovrà perciò continuare ad avere libertà ( re– lativa) di azione, ma sarà contenuto nelle sue possibilità, più probaQilmente ancora che in passato, da vari fattori: contem– poranea entrata in azione del capitale pubblico; esistenza di un Governo ebraico e socialista che creerà piani di sviluppo e favorirà il capitale nazionale; rafforzamento dell'Histadrut in regime di governo ebraico e socialista. Nel campo agricolo in particolare, il tr~mont6. del regime mandatario èhe quasi impedì la vendita di terre, la conquista di vaste zone di pro– prietà demaniale o senza proprietari legali, permetteranno un vasto piano di acquisti di terre eia parte della Nazione; l'a– gricoltura ebraica perciò si formerà fin dagli inizi su terre nazionali, e le premesse essenziali di una totale riforma a– graria saranno poste fin d'ora. La riforma stessa non potrà certo che attuarsi lentamente, e il problema più grave da risolvere sarà quello delle terre arabe, nelle quali· dovranno realizzarsi contemporaneamente una riforma tecnica ed una riforma sociale e legale vastissime (ma ciò indubbiamente a passi molto lenti). Nel campo industriale, senza· dubbio vi sarà un maggiore afflusso di ·capitali privati; l'industria fino ad oggi non era molto sviluppata, e il problema di una riforma non si po– neva, e non si pone neppure oggi. L'Histad_rut a questo ri– guardo non ha preconcetti, ma ha fiducia nelle proprie for– ze; e certamente Histadrut e governo socialista agiranno a fondo (l'azione è già incominciata) per incrementare ogni for– ma di cooperazione, e per potenziare le iniziative nazionali. Già ora nell'Esercito si svolge fra i soldati nuovi immigrati un intenso lavoro di preparazione, per facilitare la creazione di gruppi, che poi si dedicheranno all'agricoltura o creeran– no cooperative industriali: il che faciliterà il lavoro di rein– serimento di queste masse di giovani nella vita civile, evitan– do i rischi di una massa di singoli disoccupati e disorientati che potrebbero cadere preda di sfruttamento. I prossimi anni di vita in Is-raele, si presentano in defini– tiva come anni nei quali sarà necessario l'impegno al cento per cento di tutte le energie disponibili per risolvere gli im– mani problemi di trasformazione e di creazione di n\!OVeat- ' tività a cui la Nazione si troverà di fronte. Solo l'esistenza di un fortissimo appoggio di tutte le comunità ebraiche di– sperse per .il mondo consente di progettare l'arrivo e la si– stemazione di un milione e mezzo almeno di immigranti, in dieci anni, in un Paese che ne conta oggi all'incirca la metà; e solo l'impegno di almeno una generazione di ebrei palesti– nesi a sacrificare ogni desiderio di vita comoda all'ideale del lavoro costruttivo, consentirà di realizzare i piani e i pro– getti senza gravi perturbazioni sociali ed economiche. Del re– sto, la domanda se ciò si otterrà nessuno neppure se la pone in Palestina ; gli immigranti hanno incominciato ad arrivare a migliaia quondo non si sapeva _neppure ancora se si sareb– be riusciti ad arrestare gli eserciti arabi prima, di Te! Aviv o no; che gli immigranti devano ora entrare a diecine di mìgliaia al mese non è una cosa da discutersi, ma è il dato di fatto che crea problemi la cui miglior soluzione è da di- 5rutersi. E nessuno in fondo dubita che questa miglior solu- Biblio eca Gino Bianco zione possa non essere trovata; dubbi del resto non c'è nem– meno il tempo di averli, bisogna solo lavorare, e in fretta : e tutti in Palestina, gli impiegati del Governo come i lavo– ratori dei « kibbuzim », lavorano due o tre ore al giorno di più di quanto sarebbe normale; ma .ciò è una cosa tanto e– videntemente necessaria che a nessuno passa neppure per la testa di pr,otestare. Lo schieramento delle forze socialiste. Stati d'animo sirr{iliconsentono di bene sperare. Per, quanto dubbi e punti interrogativi vi siano anche nella situazione palestinese. Il più importante deriva dalla divisione, sul pia– no politico, del socialismo. Si noti che è divisione del socia– lismo, non divisione del socialismo e comunismo, giacchè il partito comunista ra_ppresenta una minoranza talmente mini– ma da non valer la pena di calcolarla (4 deputati su 120). Ma, come abbiamo detto prima, esistono qui due partiti socialisti; le distinzioni di teoria non sono troppo gravi, anche se il « Mapam », q1,1elloche si dice più di sinistra, si professa a volte ammiratore del comunismo russo; le distinzioni nel cam– po della attività pratica sono ancora minori, giacchè i due partiti collaborano strettamente nell'« Histadrut ». La divi– sione è dovuta, parte a deplorevoli motivi personali, parte a una reale diversa sensibilità di un settore del « kibbuzismo », in cui il « Mapam » ha una lieve maggioranza, dal resto delle masse lavoratrici: spirito più vivacemente e giovanilmente ri– voluzionario (almeno a parole), meno diplomazia e meno sag– geaa politica. La politica socialista di Palestina, come l'ab– biam descritta, è fatta di un miscuglio di audace rivoluzione creJtrice e di sapiente attesa, e fors'anche, a volte, compro– me~so: e naturalmente, senza che si debba parlare di fonda– mentali divergenze teoriche, vi sono divergenze che derivano dalla sensibilità e dal temperamento individuai"e, e che hanno il ioro peso, anche se non si può loro trovare un fondamento in concrete diversità economiche o sociali. L~ questione dell'unificazione ,o del permanere della divi– sione in. campo socialista è del resto tuttora aperta. Mentre, poi, dei due partiti socialisti, ve ne è uno che è di gran lunga. il più forte, ed è quello che meglio impersona la po– litica che ho qui tentato di descrivere: il « Mapai » infatti ha nella nuova Assemblea 44 deputati, a fianco di 18 del « Ma– pam »; ed ha dimostrato, quel che più conta, di aver oggi i più capaci uomini politici d'Israele (da Ben Gurion a Sher– tok e a molti altri). L'esigenza dell'ul\ificazione socialista si pone tuttavia con ca– rattere di fondamentale importanza anche in Israele; di ciò si deve render .ben conto ogni socialista italiano. ARRIGO Liivr IL PROGRAMMA DEL PARTITO La nostra Casa editrice, d'accordo con la Dire– zione del Partito e con l'Istituto Studi Socialisti ha provveduto alla pubblicazione in opuscolo del testo completo del Programma d'azione del P. S. L. I., già apparso nei numeri 4 e 5 di « Critica So– cia.le » (1948). L'opuscolo consta di 56 pagine ed è edito fuori serie nella nostra collana al prezzo eccezionale di 25 lire. Richiamiamo l'attenzione di tutti i compagni e simpatizzanti - sulla opportunità, anzi sulla neces– sità, di consultare questo documento, frutto dello studio dei nostri compagni più prepara.tinei vari ca.m.pf d eTha. vita. poUitca, eooruolillJilca e sociale e. di diffonderne la conoscenza. Per prenotazioni e acquisti rivolgersi in Piaua Di&z 5.

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