Critica Sociale - anno XLI - n. 4 - 16 febbraio 1949

76 CRITICA SOCIALE Anche .prima di esaminare pm d~ vicino queste ..-arie azioni, si può rilevare che quelle di parte so– vietica hanno l'aspetto -di una reazione, con tutte le debolezze -che questa porta con sè, contro l'ini– ziativa degli altri, sebbene non sia da escludersi una prossima azione più efficace anche da parte sovie- tica. I Patto Atlantico e Unione europea. E' a tutti eviden'te che 1a costituzione del Con– siglio europeo è in str-etta dipendenza degli svilup– pi che hanno preso le trattative per la stipulazio– nè del Patto Atlantico. In un certo senso si potreb– be anzi dire che, da parte di alcuni dei fautò-ri deJ Consiglio euro.peo stesso, esso viene considerato co– me una mossa ,preliminare al più vasto Patto e, di– rei quasi, una sollecitazione di esso. E' vero infatti che molti, anche da noi, non solo sono disposti ad accettare l'estensione del Patto Atlantico all'Italia, ma tale estensione sollecitano in, ogni modo. Talchè, mentre la stessa America sembra esitare di fronte ai pericoli che una mossa precipitata potrebbe co– stituire e procede con cautela, non soltanto, credia– mo, ,per cerca:re una formula che non contrasti con la costituzione americana (secondo' la quale il paese non può impegnarsi ad una azione bellica senza un esplicito voto del Congress-o), ma anche p,er evitare un prematuro irrigidimento della situazione inter– nazionale che potrebbe ,provocare una immediata azione d,ella Russia contro qualcuno dei paesi vici– ni, come ad esempio la Finlandia, e renderebbe in– tanto impossibile la con.elusione del trattato di pace con l'Austria, che in questi giorni si è di n.uovo co– minciato a discuter,e, -c'è viceversa in casa nostra chi non ha -ormai più dubbi di nessu'na specie. Così, il Consiglio europeo viene considerato come la effettiva attuazione dell'unione europ-ea, ma pro– prio per questo vien.e posto nel dimenticatoio il con– cetto stesso di Federazione -e.urop·ea. Ed il fattò che le questioni mili tari siano state escluse dalle com– petenze specifiche dcl Consiglio europeo, invece di dare a questo maggiore libertà, in realtà finirebbe con il leva,rgliene, in quanto le que!stioni militari, cui tutte le altre saranno subordinate, essendo risolte da altri organismi, potranno inficiare le possil:lilità di azione dell'Europa stessa. E questo, si badi, non pa-re .che sia nelle intenzioni dell'America, se il Segre-. tariò di Stato Acheson ha dic-hiarato anche Pecente, mente, dopo aver rilevato che aveva l'impressione che fossero stati compiuti sensibili p.rogressi v-erso la ripresà economica e la sicurezza .del vecchio con– tinente, che << perchè tale progresso sia efficace e duraturo, esso deve nascere dalle decisioni, dai desi– deri e dai profondi sentimenti degli stessi popoli eu– ropei, e non essere qualcosa di affrettatamente im– _provvisato all'estero». Il fatto è piuttosto originato dalla pro.fonda e·, diciamo pure, giustificata sfiducia del governo ingle 0 se sulla struttura e sulla solidità poHtica ed econo– mica degli altri paesi europei, specialmente della Francia e dcll'ltalia. Tuttavia, se per queste ragioni noi non ci sentia– mo di salut_are la còstituzion.e del Consiglio euro– peo con un peana, o di esaltare il successo della di– plomazia italiana per l'ammissione del nostro paese ad esso, e se restiamo diffidenti nei confronti della· recente adesjone dei cattolici all'idea di unione eu– rop,ea, ben sapendo che per i cattolici, legati alla concezione JJolitica -del Vaticano, n.on esiste un pro– gramma federalista, ma l'intenzione di ùnire tutti i paesi che hanno comune la cosiddetta base di ci– viltà cristiana, di fronte alla quale la forma dei vari regimi è del tutto indifferente (pe-r cui il fascista cattolico. Franco potrebbe essere considerato alla stessa stregua degli uomini sinc,eramente democra– tici), pensiamo· tuttavia che in esso sussistano valori positivi che sono suscettibili di potenziamento. Qtiin- BibliotecaGino Bianco di la posizione negativa è erronea e perfoolosa. Sia- . mo di f.ronte ad una situazione che può essere rad– drizzata, seppure con qualche notevole difficoltà .. La più notevole .consiste nel migliora-re la situazione interna del nostro paese, togliendolo dall'inc-ertez– za di struttura economica in cui si dibatte. Non com– prendere questo, e lagnarsi dell'incompren~ione de– gli altri, è v,eramente illogico. La reazi-one russa all'iniziativa occidentale. Abbiamo già dett'o che, di fronte alle azioni svol– te o annunciate dagli occidentali, la Russià è stata s-pin.ta alla •reazione. Le sue mosse non possono fi– nora esse11e qualificate altrimenti. Tipica· in questo senso la dichiarazione del Ministero degli Esteri so– vietico, che attacca l'Unione occidentale e il Patto Atlantico, accusati di essere' lo strumento per sta– bili,re con la forza la dominazione anglo-americana nel mondo. Non -diverso carattere ha an.che la nota, anzi le due note, della Russia alla Norvegia, per staccarla dall'adesione ,al Patto Atlantico e -per proporle un patto di non aggressione. Si tratta sempre di una replica, di un correre, .o tenta.r di correre, ai ri– pari. Anche l'intervista di Stalin, la cui eco si è or– mai spenta, ha giustamente fatto pensai-e ai com– mentatori che sì trattasse di una mossa propagan– distica. In verità, un aceordo tra Russia ed Ameri– ca raggiunto bilateralmente avrebbe un effetto ben diverso, quello stesso che già la Russia si p-ropone– va quando,, nel maggio scorso, ebbe luogo il i:ioto scambio di note tra Mosca e Washington: quello cioè di staccare i paesi europei, ed in primo luogo l'In– ghilterra, dagli Stati Uniti. Ma poichè ciò ormai è impossible, la manovra vien.e ridotta all'importanza del suo effetto secondario, qù-ello appunto della pro– paganda. Quanto alle proposte per un accordo sul– la Germania, a condizione che venga rinviata la co– stituzione di uno Stato della Germania occidentale, esse puntano sul problema forse più arduo di tutta la situazione internazionale odierna. Ma anche qui l'iniziativa è nelle mani delle potenze occidentali, le quali però, e ben a ragione, mostrano a questo pro– posito di non voler spingere le cose ad un grado di tensione estrema: tanto è vero che non si è parlato ancora di una inclusione della Germania occidenta– le nel Pattò Atlantico. , Quella che invece potrebbe sembra.re · u·na inizia– tiva sovietica è l'annunciata -costituzione del Con– siglio per la reciproca assistenza economica fra l'U– nione sovietica ed i paesi satelliti. Noi non credia– mo, però, che essa abbia veramente un tale valore. Anzitutto, la Jug,oslavia, la cui rottura con. il Comin– form pare ormai definitiva, non partecipa a tale ini– ziativa, e questo non solo toglie ad essa efficacia e possibilità di successo per l'importanza economica e strategica d·ena Jugoslavia, dovuta sop.rattutto. al fatto che essa -rappresentava l'unico sbocco libero per la Russia nel Mediterraneo, ma anche perchè ri– vela pal.esemente la scarsa fiducia e la scarsa paura nei confronti· della Russia di quei paesi che non sono direttamente sotto il suo tiro. Ma poi, questo nuovo annuncio, dopo· che ·già tempo addietro si era parlato del cosiddetto Piano Molotov (che certamen– te è anche stato messo in-atto, ed evidentemeiìte non ha podato a risuHati concreti) in.dica piuttosto una intenzione che una vera e _propria possibilità di agi– re. Del resto, le possibilità economiche dei paesi del– l'Europa, orientale non sono tali da consentire o– biettivamente una collaborazione che consenta loro l'autosufficienza. La pianificazione imposta da un paese col)le la Russia, che non può forn.ire gli stru– menti necessari per la sua attuazione, integrando i vuoti, non può che provocare scontento e reazioni. Tanto è vero che molteplici segni di crisi all'inter- /

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