Critica Sociale - anno XLI - n. 2 - 16 gennaio 1949
CRITICA SOCIALE 29' cultura, ima grande bontà d'animo e una grande generosità di cuore, ma lo spirito battagliero, la passione ,per .la scienza, per il sapere e .per la scuola, l'entusiasmo per la libertà e ,per la democrazia, l'a– more per la causa delle· classi lavoratrici, il cui moto ascensionale identificano, come già ebbe a proclamare, nel primo risorgimento, Carlo Catt~– neo, con « il fine supremo -del genere umano, che consiste nel massimo sviluppo della_ ragione e del– la libertà ». ' Ma il ritorno di Rodo1fo Mandolfo sarà ,parti– colarmente sal1Utato con entusiasmo dai socialisti democrati~i, -cioè dai socialisti marxisti (perchè non si è marxisti se non si è pervasi da spirito demo– cratico) che a giorni si riuniranno a Milano per il loro secondo .Congresso Nazionale', con il fermo pro-. posito di contribuire a chiarire la situazìone poli– tica italiana e a •precisare ·sempre più la loro p·o– sizione socialista rispetto agli altri partiti, compre– si quelli della .compagine gbvernativa, e ai ,grandi problemi politici e sociali che attendono di essere risolti per consolidare la repubbliK:a, la democra– zia e la libertà. Ed io mi auguro che il Congresso, nella piena consapevolezza· delle sue responsabilità, nell'affron• tare le s{Je discussioni e nel prendere le sue deci– sioni abbia presente il pensiero nobile, tollerante, largo e comprensivo della realtà storica, di Rodol– fo Mol)dolfo, la cui opera pone con estrema chiarez– za il fon,damento teorico del socialismo democratico. \ Questo richiamo all'opera del Mondolfo è sugge– rito non solo dal su.o ritorno e dal secondo Con– gresso del P.S.L.I., ma anche dall'uscita, a distanza di 25 anni, della quarta edizione della sua classica opera « SuUe orme di Marx», che tutti i· sociali– sti avrebbero il dovere di leggere e di meditare, se ·sono pensosi e desiderosi di •dar.e alla loro cultura socialista un orienta.mento sicuro e una base po– litica e filosofica seria. E' questo un libro nato, come molte delle opere di Marx e di Engels, dalla Sacra Famiglia all'Anti-· diihr,ing, da ·esigenze di lotta, per difendere e pre– cisare il ,pensiero socialista contro i suoi avversari e contro i suoi contraffattori e •deformatori, di cui oggi i più tLpici sono. i comunisti. Libro,'quindi, questo del Mandolfo, scaturito dal– la viva realtà ·della vita, ,per la vita del socialismo. Perchè, al contrario di quegli odierni neo-marxi– sti, che si illudono di vivere nello spirito_ marxista in quanto procedono « a colpi di citazioni ed inter– pretazioni di testi », rivflando, invece, uno scola, sticismo che va combattuto, « perchè allontana ed astrae dalla concretezza della realtà storica», il Mandolfo ritiene che il vero insegnamento di Marx non deriva da una « adorazione feticistica delle sue parole», ma dal su.o ammonimento sempre vivo:.« le cose non ,possono rimanere •Così; e noi stessi, noi utomini dobbiamo mutarle». Ora, in questo saper « aderire alla vita ·per ade– I'ire allo .spirito marxista », il Mondolfo ravvisa il meiodo più efficace di interpretazione dell'insegna– mento del Maestro, del .Maestro sempre vivo e pre– sente, del « Maestro che insegna l'attività autonoma e infonde la coscienza della responsabilità storica ». Per questa caì>a,cità del marxismo, a differenza dalle altre scuole socialiste, di dare al proletariato « una coscienza storica di se stesso e· dei suoi fini, e l'orientamento efficace della sua azione>, il Man– dolfo indica in esso « la bussola del movimento pro– letario>. Non è possibile qui -dire -dell'opera vasta e com– plessa di Rodolfo Mondolfo sul socialismo: opera iblioteca.Gì.noBianco intesa a « preparare una filosofia del socialismo », come scrisse Adelchi Baratono. Diciamo solo · come nella preparazione e nello svolgimento di quest'opera si noti una continuità, poichè dai sa.ggi intorno all'associazionismo e all'u– tilitarismo (da Cartesio, Condillac, ecc.) si passa a quelli sui precursori del socialismo moderno, con particolare riguardo alla filosofia della proprietà di Giovanni Locke, « il padre spirituale del socialismo moderno », e a « Le teor~e morali e politiche di C. A. Helvetius », nel cui pensiero il Mandolfo ritrova molti degli elementi •dai quali nascono le teorie .del Morelly, ·del Mably e del Baboeuf prima, e quel– le dell'Owen, del Fourier, ecc., ,più tardi: studi e ricerche che il Mandolfo completava -ed approfon– diva con altri saggi, tra i quali quelli ben noti su « Rosseau nella formazione della coscienza moder– na», « Il Contratto Sociale ,e la tendenza comunista in J. J. Rousseau », ecc. Dallo studio ,di questi sistemi socialisti, che cor– rispondevano ai bisogni e alle tendenze di quei tem– pi anteriori alla prima metà del secolo XIX, il Mon– ,dolfo, con un saggio « Dalla dichiarazione dei di– ritti al Manifesto dei Comunisti», ove esamina l'a– spetto storico e filosofico del problema dei rap– porti tra· Dichiarazione e Manifesto, inizia lo stu– dio del pensiero di Marx e di Engels, scriv.endo « Il Materialismo Storico in Federico Engels », che Emilio Vandervelde •definì « una grande opera» e « SµlTie Orme di Jlf arx », che •riempì di ammira– zione lo- spirito critico e acuto di Anna Kuliscioff e is·pirò a Guido De Ruggiero il noto articolo: « Un filosofo del Socialismo -:i-; che raccolse il consenso di tutti gli studliosi del pensiero socialista. E, non è il caso di ricordarlo, l'opera del Mandol– fo non si esaurisce negli studi sul socialismo, poi– .chè è a tutti noto che Egli, come attestano numerosi volumi delle sue opere, è uno dei più chiari e dotti cultori di stor.ia della filosofia (specialmente del– la filosofia greca), materia che con amore e con onore insegna da 40 ,anni nelle Università ita– liane (Padova, Torino, Bologna) e estere (Cordoba, Tucurnan). Non abbiamo dato che cenni brevi e incompiuti, ma noi qui volevamo solo porgere un saluto, a no– me dei socialisti, all'illustre Compagno che ritorna fra noi, e purtroppo solo per pochi mesi, per rive– dere gli amici e il fratello, il nostro Ugo Guido Mondolfo. E volevamo segnalare l'opera sua ai gio– vani, che anelano a formarsi una cultura e una co– scienza s.ocialista. Non v'è dubbio che essi troveranno nell'opera· di Rodolfo Mondòlfo una guida sicura e un esempio' raro di probità intellettuale, di .coerenza e di dignità, che. sono i requisiti essenziali di cui deve essere ricco un vero Maestro. . ENRICO BASSI Non sono intelligenti! La critica è un eserdzio dell'intelligenza. Ed è noto che l'es1e.rcizio affina ... Logico, quindi, che chi non è abituato alla critica, e a quella forma più diffi– cile di critica che è l'autocritica, quando pur sia co– stnet.io a farla, la faccia male. E' quello che succede in ques•ti ,giòrni ai comu– n-isti nostrani. · In vista del Congresso dleil nostro Par.lito, i co– munisti debbono, levato il muso, aver odorato il vento infido: chè in questo momento, non propizio di eventi ,per la loro causa, una prova di vitalità che si è venuta sprigionando dal P.S.L.I. deve ave.r dato loro ,ombra. Già, perchè iessi sanno· bene che il socialismo democr,atico può in •ogni momento eser– citar,e una attrazione sui lavoM.torf, 1:,,e.nmaggiore di quella degli appar,ati.
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