Critica Sociale - anno XLI - n. 2 - 16 gennaio 1949
CRITICA_SOCIALE 2.7 sono, urtare Ilarticolari interessi, finiscono Rer non so ddisf are nessuno. Non è possibile continuare avan– ti, p.er: questa. via. e con qµesto metodo, O app,are la possibilità di. una, audace azione riformatrice, ispi– rata. da un pensiero organico, aderente alle esigenze di. un, continuo progresso, o diventa imllossibile !',ulteriore prolungarsi del1a.·nostra: collaborazione, che. oi impedisre di. dare in altra, forma più. efficace il. nostro contributo alla. miglior difesa degli inte– ressi del Paese e del proletariato in, particolare. Ma la nostra eventuale uscita dal governo non dev'essere voluta, neppure in piccola parte, per la soddisfazione. di veder riconosciuta la bontà di una tesi propugnata da tempo, nè pet un vago e mal con– sigliato spirito di fronda o di opposizione alle cor– renti che hanno prevalso, sin qui ; dev' esser voluta e compiuta con ponderato senso di responsabilità e dell'obl;llig.oche a tutti, incombe di non a-cuire in, nes– suno·modo la crit,i che già oggi esiste nella vita· del Paese e il cui aggravamento potrebbe avere conse– guenze incaltolabili. E' questo soprattutto il galateo, rron di fbrma. ma di sostanza, a cui faceva appello il compagno Faravelli e che pertanto si concreta nel' rispetto; non. di forme convenzionali, ma dei sostan– ,ziali, interessi delle classi, lavoratrici (che non deb- bmno,essere: gettate nella voragine di. più perjcolòse. agital!,ioni~1 e- di• tutto il, Fa·ese._ c)I ~ne- sindtDeale; do più. oltre appartenere. ad u.na Confederazione. as- ; servita agli· interessi e alle finalità di un partito. po– litico, si sono, costi1uite in organismi autonomi. Di. fronte a questo sfaldamento i:iuò anche darsi che nella co scienza· di alcuni degli stessi dirigenti della C.G.LC. si faccia strada l'idea che non è lecito far g ettito così imprudente e impudente degli interessi dei lavoratori per servire alle esigenze politiche di Stati stranieri; e se non nei <lirigenti, può darsi, che la necessità di mutar strada penetri nella mente di un numero sempre maggiore di gregari, anche se· politicamente affiliati al partito .comunista. Quel gior– no_noi potremo veramente cogliere il miglior frutto dalla nostra yermanenza nella, Confederazione. E se il detto caso non dovesse viceversa verificarsi, noi ' ai:ipariremo veramente come i soli effettivi fautori della unità del sindacato se, uscendo- <lalla Confede– razione, inizieremo un'opera organica e' tenace per raccogliere 16. forze di coloro che si sono indlvtdual– mente allontanati da ogni organizzazione sindacale e, insieme,, di qµelle federazioni che si sono costituite ' in organismi autonomi, i qµali evidentemente c01:- 1 rono il' pericolo di rinchiudersi nella ristretta visoi– : ne degli interdsi· delle singole categ9rie e di senr tir sempre meno forte il. vincolo unitario. che con– , giunge tutti i !avoratori. Que !giorno veramente , l'unità sindacale della classe lavoratrice potra risor- • g_ereper opera nostra in virtù della stessa pazienza con cui noi' avremo lùngamente soi:iportato di rima– . , nere nella attuale c:G.I'.L. nonostante il settarismo.. Con lo stesso senso di responsabilità va trattata,e comunista a cui era ed' è ispirata Ja sua azione rirotta anche la questione sindacale. Qualunque sia · in 1 propesito llopinione di compagni ohe'pet la lunga d).,la p,olitica este-na. milizia rrel pa:rtito e per' l'acùme della loro intelligen° za noi teniamo nellà massima considè"r-azione,rite• nfamo· tuttavia che ottimamente abbiano fatto i no– stri compagni che .dirigono l'azione sindacale del no– stro •partito a. non seguire i democratici -cristiani nel– la loro secessione. L'alleanza che poco prima noi ave– vamo· costituita con ~ssi non poteva avere che un valore· rtegativo, cioè· di• opposizione contro la ten– d'ertz.r dei comunisti di sfruttare a esclusivo vantag– gio del loro partito le forze raccolte nelle. organizza– zioni-sindacali. Il giorno in. cui i democratici cristia– _ni avessero coSl1:ituito la maggioranza in un organi– sm0, del- quale avessimo fatto parte anche noi, essi , non, aw-ebbero potuto-sottrarsi, a, quello-che dev'esse– re· l'imperativo, della loro coscienza, dare cioè an– oh~ lfll'azfone sindacale l'ispirazione della loro dot• trina·. E'' allora noi, o avremmo dov-uto adattarci ad l1111l situazione non diversa dà quella .che abbiamo nella e: G. I'. L., o avremmo dovuto uscire anche dal nuovo organismo a 'breve distanza dal giorno in cui•vi fossimo entraiti, e avremmo contribuìto a crea– re uno spezzettamentb' e un disorientamento' gravis– simo, con danno forse irreparabile di quel' program- •ma di unità sindacale alla cui attuazione dobbiamo insistentemente tendere, anche nelle condizioni più disperate. Iì> 1 altra parte anche qµello sfaldamento nella G.C.I.L,, le cui forze si dicono oggi. ridotte di. cir:ca sòi milioni di due anni adtlietro a meno (e for– ohe. per il settarismo dei comunisti, va attuandosi se' a~sai meno) di due milioni, ci offre oggi possi- 1:llllta·èhe· non avremmo avuto se avessimo seguito i, democratici cristiani nella secessione. I singoli or– ganizza ti che si sono ritirati in disparte non avreb– bero seguito noi nella nuova organizzazione a preva– lenza democratico-cristiana- se non in piccolissimo, insignificante. numero; e tanto meno ci avr.ebbero se– !fUÌte• quelle Federazioni di mestiere che,. non, volen- o Bianco ~ ditlattlto am,he più lungo,dbitpre-cedenti pro'tllìS– mi offrirà:• il' dèstro nel prossimo• congresso il proa– Jjfema di politica' esterni a oui recentissimi· avveni+ menti dànno un interesse anclie più· v-ivo. N-oi siamo férmamente cotIVlintiche' nessun'· impegno, sia stato, a-ssunto sin qui dall'Italia; propendiamo anzi a ere• 1 dète che non 1 ci I siano neppur, state trattative f Mmali1 I per ottenere' l'adesione del governo italiano al Patto, ' cttlà:ntlc-0 o ad· altro patto occidentale. R-iteniamo pe-> rtJ che l'America, apprestandosi ad assumere imp-&– goi·pet1la 1 difesa; degli Stati, occidentali europei con+ tro una presunta minaccia russa, desideri che il mas- i simo numero d"iPaesi, quindi andte l'Italia, sia com- preso in questo patto; e non 1 è difficile presumere· 1 che tta, gli uomini politici italiani; anche· quelli che ' hanno· attualmente· responsabilità: di governo, più, d·i, • uno desideri' ohe questa,<( tutela-»<americana si esten– da anche· al· nostro Paese, il quale per questa: via verrebbe automaticamente· a, porsi· in condizioni, di parita cogli altri Stati occidéntafr che partecipassero, a-Ilostesso· patto. Vicev•ersaJ da guanto appare, !Hn, ghilterra non s~rebbe molto soddisfatta di questa1 estensione. del patto àhche all'Italia nonostante che,. evidlmternente; l'irn:lusione· dell'Italia significhereb• be intensificazione dell'azione americana di tt 1 telamel Mediterraneo, dove l'Inghilterra ha gelosi interessii 1 da custodire. Ma probabjlmente essai teme ogni ac– crescimento d'intervento americano neli'e questioni del Mediterraneo e principalmente nell'Egitto e nel– la Palestina. e teme d'altra parte che, posta sotto la tutela americana, l'ftalia potrebbe 11iù efficacemen- l te_rivendicare i pòssessi coloniali del periodo pre~fa– sc1sta. Per conto n9_strosiamo pell'avviso espresso anche da qualche. uomo politico americano : che nel suo. stesso interesse. e neleinteresse. di tutto l'equilibrio. •
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