Critica Sociale - anno XLI - n. 2 - 16 gennaio 1949

44 CRITICA SOCIALE Osvaldo Gnocchi Viani (I,) Della vita e del pensiero di Osvaldo Gnocchi Via– ni già è stato eg1,egiamente scritto e detto e non voglio neppure tentare di riassumere la così varia e complessa sua biografia, poichè sarebbe op'era su– perflua ricordare ciò che è presente nel cuore di tutti. Solo dirò che, se Osvaldo Gnocchi Viani sui campi di battaglia valorosamente combattè per la libertà, nelle battaglie di pace non meno valorosa– mente combattè, col- ,pensiero e con l'azione, per quella stessa libertà ,della _quale l'indipendenza na– zionale, l'ind~pendenza politica del cittadino e la sua indipendenza economico-sociale non sono che distinti aspetti, quasi diverse sfaccettature di una medesima pietra preziosa. L'uomo è la sua propria attività, è la sua ·pro– pria opera, è tutto e soltanto in ciò che costruisce materialmente e spiritualmente, è. nel contributo ~ che dà di sè alla vita del corpo sociale. Quel contri– buto rappresenta ii° suo passato, il suo presente, è la sua eternità. Tanto più libero è l'uomo quanto meglio riesce a rendersi conto esplicito dell'universale processo di cui è partecipe, ·della vita nella sua pienezza che in lui si puntualizza; e tanto più ricca e ,feconda è questa vita quanto più ferma ed alta è la coscien– za di ogni valore universale nel singolo, momento del tutto. In termini. sÒciali, intesi nel senso stret– to della parola, diremo che tanto più rkca e vigo– rosa è la vita quanto più alta ,è in ogni singolo in– dividuo la coscienza della propria socialità, come con dizione del suo stesso· essere. Per questo appunto uomini come Osvaldo Gnoc– chi Viani lasciano sempre nel inondo un'orma pro– fonda, che li distingue, anche se,. purtroppo, al plau– so ed al ricordo del volgo meglio offrono materia le dubbie glorie del successo militare, della raggiunta potenza, della raggiunta ricchezza. Alla memoria di uomini della tempra di Osvaldo Gnocchi Viani una sola forma celebrativa è ade– gtÌata: la indagine ap,profondita del frutto della loro azione e, infine, la continuazione dtll'opera loro. Per questo io vi dirò della Società Umanitaria che nacque dalla mente sagace di Osvaldo Gnocchi Viani, il quale seppe dare orientamento moderno, e perciò stesso duraturo, all'impulso generoso di chi volle, a heneficio dei diseredati, destinare la ricchez– za accumuJata con l'ingegno ,e con la_ fortuna. Che· cosa sia l'Umanitaria è facile dire e sapere se ci si contenti, della complessa istituzione, ormai più che semisecolare, di ,dare il catalogo delle ini– ziative, di dare l'elenco delle multiformi attività. Ma è chiaro che siffatta co·noscenza esteriore del– l'istituzione alla quale Osvaldo· Gnocchi Viani im- . presse veramente UP. originale suggello, non servi– rebbe ·a caratterizzarla nè a chiaramente definire la personalità del suo animatore. Noi dobbiamo gùar– dare più addentro alla vita dell'istituto, che ebbe dal suo ideatore il viatico di un pensiero vivo. Ciò che fu ed •è l'Umanitaria non scaturì compiuto, co– me Minerva dal cervello di Giove, dalla mente e dall'azione del suo primo segretario, bensì fu ed è il portato di uno svolgimento storico, ne-1 quale conversero le energie di molti uomini egregi, so– prattutto la grande anima e il geniale ,pensiero di Augusto Osimo. Ciò però che a noi qui oggi importa di delinea– re non è tanto questo sviluppo della istituzione, quanto J'idea originale di essa; quell'idea che fu (1) Discorso pronunziato· il 28-XI-1948 per Io scoprimento di una la,,piòe a Gnocchi Vlani, ln Ostiglia. BibliotecaGJnoBianco matrice di una rapida è fortunata evoluzion 1 e, ap– punto perchè germe fecondo; l'idea che costituisce il motivo pregnanie e costante della originalità della Società Umanitaria e che di questa fece e fa un istituto unico in Italia, e non Italia soltanto. Paesi ben più ricchi del nostro, ben più del no– stro avanzati nel campo tecnico e nel campo eco– nomico, nella cultura come nell'opera della previ– denza e dell'assistenza, allineano istituti che in ogni settore, per ogni particolare ,problema, offrono un contributo altissimo di umana intelligenza e di u– mana solidarietà. Ma in nessun paese forse, come nel nostro, e proprio per virtù ·della Società Umanita– ria, vi sarà dato di trovare un ente che, come· que– st'ultimo, sappia abbracciare singolarmente e nel loro insieme tutti i problemi sociali, ad es'si sem– pre adeguato e plasticamente aderente; che tutti i problemi sociali affronti singo\armente e nel lo– ro complesso, sotto il duplice aspetto dello studio e della concreta azione risolutiva. Questo costituisc~ il primo indiscutibile motivo· di originalità della grande creazione sociale che eb– be nell'opera di Osvaldo Gnocchi Viani il suo bat– tesimo e il suo crisma: l'essere cioè istituto nel qii°a– le l'anaNsi dei fatti sociali non è fine a se stessa, bensì ·premessa ad una azione riparatrice del1e in– giustizie, delle disuguaglianze, delle insufficienze so– cìali, premessa ad un'azione costrùttrice di una realtà nuova ,più alta e umanamente civile; l'essere un i- . stituto nel quale la concreta azione non si parte da sommarie tradizionali premesse, ma sempre dal ri– pensamento, dall'approfondimento, dall'aggiorna– mento di premesse teoriche. saldamente ancorate in un'obbiettiva, attenta indagine storica. La modernità dell'idea da -cui è stata generata l'immensa opera della Sociètà Umanitaria va ricer, cata anche in un altro aspetto del concetto gene– rale infonmatore po~to' da Osvaldo Gnocchi Vianf a reggere ,dalle fondamenta il costruendo edificio; ed è aspetto intimamente connesso all'altro già ri– levato, •è aspetto che forse ogni altro sintetizza: quello dell'autonomia dello sforzo col quale il dise– redato deve salvarsi, della intima spontaneità delle forze determinatrici di salvezza del singolo indivi– duo nel campo sociale, tal che quella salvezza non possa essere considerata altrimenti che come opera diretta dell'individuo medesimo. · Il concetto sociale che anima oggi, dopo ,più di mezzo secolo di vita, la Società Umanitaria, non ci consente di parlare sic ,et simpliciter di redenzio– ne dei diseredati. E' una parola questa che noi vor– remmo cancellare dal vocabolario. Il concetto ori– ginale ancorato a quella dizione, rispondente allo– ra ad una diffusa opinione, ad una diffusa realtà, si è radicalmente evoluto; ed oggi la Società Uma– nitaria si rivolge con la propria attività non tanto ai diseredati in quanto tali, ma ai lavòratori tutti, -non per risollevare i caduti nella lotta per la vita, ma per innalzare tutti in dignità e forza, per ar– ricchirli di una superìpre umanità. Il concetto moderno di attività sociale, di inizia– tiva sociale, si è sostituito non solo a quello di in– tervento caritativo, di beneficenza, ma anche a quel– lo di assistenza per chi è sconfitto nella lotta quo– tidiana. E !ii è tramutato non solo nel concetto di previdenza rispetto ad una rpossibile ,sconfitta, ma di creatività di forze ben vive dirette a impedire ogni possibilità di sconfitta. Questo punto non fu nè poteva essere interamen– te vivo e chiaro nel -pensiero di Osvaldo Gnocchi Viani, implicando un'esperienza di vita :psicologica e sociale, non ancora interamente spiegata alla fine del secolo scorso. Già però in Osvaldo Gnocchi Via– ni era attivamente operante l'idea che di quel pun-· to stesso non potrebbe non essere necessaria pre-

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