Critica Sociale - anno XLI - n. 2 - 16 gennaio 1949

40 CRITICA SOCIALE Discorso agli Non condùvidiamo del tutto il giitdizio del nostro colla– borato-re nei confronti della Co,,,fida, pur co,,iditvidendo ap– pieno il dissenso che egli esprime su molti aspetti· de/l'a– zione di essa. Pubblichiamo tuttooia questo discorso per la crit·ica costmttiva !he esso contiene nei. confronti del pro– getto Segni, e per /'impo.Mazione seria e sprègiudicata del problema detta riforma agroria. LA C. S. Avevo intenzione di fare un dettagliato esame del pro– getto di riforma dei contratti agrari iniziando il mio dire con l'esprimere la soddisfazione di parlare a tecnici e ad agricoltori autentici con i quali è molto facile intenderci sen– za dover ripetere l'a. b. c. e dell'affittanza e della mezzadria e della compartecipazione. Però, a pensarci bene, una simile impostazione a questo nostro colloquio· potrebbe. lasciare in zona d'ombra un dato di fatto molto importante. Voi agricoltori avete senza dubbio tutti i requisiti neces– sari alta comprensione del lato tecnico ed anche economico del progetto di riforma dei contratti agrari. Però, non avete dato provà alcuna di· intenderne tempestivamente gli aspetti politici. Deìla natura politica del progetto solo ora comin– ciate a sentire il peso. Ma quando è stato il momento di fare sentire la vostra voce, lungi dall'assumere una fisiono– mia vostra, di produttori agricoli, o dall'orientarvi verso quei pal'titi politici che potevano rappresentare la sana conserva– zione o la riforma avveduta ed efficiente, voi, con una in– genuità, senza pari, avete riversato i vostri suffragi proprio su quella formazione politica più forte di ogni altra che aveva in programma l'attuazione nel nostro paese di quella riforma agraria contro la quale oggi, speriamo non tardiva– mente, insorgono coloro che .dell'agricoltura conoscono l'es– senza, i bisogni e le possibilità. (1) Sono stato invitato a parlare al Convegno di Verona (10 gennaio) organizzato dalla Confida ·per esaminare il progetto ci'i riforma dei contr8.tti agrari. Credo che l'invito sia stato originato, sia dalla posizione ufficiale che occupo nel campo degli studi di economia e ,politica agraria, sia 1 dalla mia di– chiar.ata e dedsa avversione al progetto ohe sta per essér sottoposto all'esame del Parlamento. 1I di}igenti d~lla Confida che mi h,anno invitato non igno– rano qual'è il mio orientamento 1politico, giacchè le mie idee, sono state esposte quasi esclusivamente su « L'Umanità'> e su « Critica Sociale». Essi sanno che io son d'accordo con loro solo sul giudizio negativo da dare in merito al 1progetto. Già è diverisa la motivazione del giudizio· ed è diversa la im– postazione e la soluzione da darsi al ,problema agricolo na– zionale.,, Della ,piena libertà concessami (chè altrimenti non avrei accettato) ho sentito il ,preciso 4over-e di non abusare. •Ma non per questo ho mutilato il mio pensiero nè ho evitato di sot– tolineare il fatto fondamentale dell'errore politico in cui gli agricoltori sono incorsi il 18 aprile, quando hanno votato per la formazione politica eh.e già allora aveva rdichiarato di voler realizzare in Italia quella riforma che oggi tanto si· critica. Naturalmente ho sottolineato gli argomenti più ido– nei a raggiungere ,gli scopi immediati che il Convegno si è proposto: far capire al Paese eh~ quell'indirizzo di riforma è sbagliato. L'accoglienza avuta dalle mie ,parole mi ha confermato di aver fatto bene ad andare. Ma quel che più conta è il fa'tto che anche gli agriColtori 41iù avve<i\1ti sono -convinti della ne: cessità di rinnovare la vita agricola italiana. A costoro non' conviene negare nè critica ·costruttiva nè guiùa ~ell'orienta– mento verso le soluzioni che più son vicine alle nostre. Nep– pure nella R~pubblica di Platone è lecito attendersi che la riforma avvenga con 1 la piena adesione di coloro clie- de.bbo– no essere riformati;, però credo ugualmente che sia 1più giu– sto e 1più ife.condo chiamare gli interessati a---collaborare. Chi ha a•j>prontato il progetto senza voler sentire gli agricoltori e i lavoratori ha commessq anche un errore d'ordine psico– logicc, cho, si aggiunge agli altri più volte rilevati e anclte qui messi in luce. (nota dell'Autore) BibliotecaGino,Bianco agricoltori (t) \ Lo so, il vostra mea ci,lpa va attenuato per le considera– zioni di orciine politico generale che molti altri italiani hanno fatt~ il 18 aprile; però ciò non toglie che manchi oggi in Italia una specifica forza politica che faccia propri i pro– blemi tecnici, economici e sociali dell'agricoltura. Chi potreb-· be fare è male orientato; chi ha idee costruttive ,ed insieme progressiste non possiede la forza necessaria per tradurle in atto. Voi agricoltori vi siete snaturati e ne subite le conseguenze. Dico voi, ciascuno di voi e le vostre organizzazioni ed i vostri rappresentanti. Il travaglio della guerra, durante la quale voi agricoltori potete anche aver fatto dei soldi, (ma non siete gli unici , giacchè altri ne ha fatto assai più di voi), vi ha trovato ubbidienti e zelanti agli imperativi della maggior produzione possibile. In una situazione penosissima· e con a disposizione mezzi e norme di legge che avrebbero scoraggiato chiunque, voi avete continuato a dare al paese i fondamentali prodotti di cui aveva bisogno. L'esame obiettivo dei fatti che si sono svolti nel nostro paese da quando son cessate le ostilità ed è arrivata la li– berazione, dimostrano che per gli agricoltori come per i la– voratori la pace non è ancora arrivata e la liberazione nep– pure. Non alludo nè alle vicende politiche per le quali le in– terpretazioni. possono esser·e diverse, nè ai .depl~revoli epi– sodi che tormentano famiglie e coscienze ed ai quali nego ogni valore costruttivo ai fini del movimento ascensionale delle masse contadine. Alludo invece a interventi uffieiali o semi ufficiali interessanti l'agricoltura. 1 Superato il travaglio della guerra voi vi siete trovati di fronte al lodo De Gasperi, grosso bastone che si è voluto infilare fra le ruote della traballante carretta dell'agricoltura italiana. . Dir/ lodo De Gasperi al prodetto Segni. I o non biasvmo il lodo De Gasperi per i pesi che ha voluto addossare agli agricoltori più colpiti dalla guerra. Io biasi– mo, anzi ho immediatamente biasimato, il lodo De Gasperi per le insufficienze di ordine tecnico e giuridico dalle quali è troppo facile desumere che le· cose deWagricoltura si co– minciavano a· trattare con troppo pericolosa leggerezza fin dal giugno 1946, da quando cioè quel lodo fu pubblicato. Io biasimo il lodo De Gasi;,eri perchè, originato da motivi po– ,litici, esso ha mancato alla funzione politica di rappacificare le campagne risolvendo con facilità le vertenze. Quel lodo, al contrario, sembra studiato apposta per far sorgere un intricato groviglio di controversie per ogni punto trattato. Io biasimo·quel loro perchè impedetto, tanto è vero che dopo appena 15 gior.ni fu sentita la necessità di pubblicare una lunga trafila 'di norme di interpretazione. · Per tante altre ragioni si può biasimare quel lodo e potrei farvi un lungo e motivato elenco. M,,a su una sola voglio fermare la vostra attenzione troppo presa allora, come purtroppo sempre fate voi agricoltori, cialle norme che rappresentano peso· imme– diato. Alludo alle intenzioni : sorto per liquidare le vertenze mez– zadrili il lodo è congegnato in modo tale da lasciar facil– mente capire di voler liquidare la mezzadria per precostituire le condizioni di una riforma basata sulla piccola proprietà contadina. Badate. Questa non è interpretazione personale di studioso avveduto o pignolo. Per chi non voleva intendere il contenuto del lodo <'.ifu l'articolo di commento il quale concludeva: « ...queste agitazioni agrarie del '20 e del '21 potevano condurre fino da allora •ad una revisione equa del patto collettivo ed a quest'ora, molto pr.obabilmente, si sa– rebbe avuto uno svilt.ppo della piccola e media proprietà agricola che avrebbe fatto grandi passi con tutti i suoi be– nefici, effetti». Per chi non intenda l'ermetico latino del lodo furono scrit– te in chiaro italiano le parole riportate, le quali significano che se voi agricoltori foste crepati nel 1920-21 nessuno la- '

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