Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949
6 CRITICA SOCIALE Novissimo, dunque, solo per il nome ma non nel– la sostanza. Chi abbia seguito, in questi ultimi an– ni, le elezioni amministrative comunali trèntine, ha potuto abbondantemente rilevare come in esse non apparissero quasi più liste dei vari partiti politici; ma solo di « iljdipendenti » di varie sfumature, in lotta fra loro; e come, dove, apparve una lista de– mocristiana, essa fu quasi sempre battuta o riuscì a picco,J,a maggioranza. Ora si è rilevato chi fos– sero in buona parte questi «indipendenti». II Capo del Governo era certo ,per.fettamente al corrente di questo fenomeno se, nel suo discorso elettorale a Trento, volle far leva (sia pur equi– vocando) su una nostra « tradizione autonomista» per ricondurre questo gregge al senso della « di– gnità nazionale » (6), che impedisce di dirsi te– desco a chi sia itàliano, di Trento. li P.P.T.T. C'è chi crede di poter affermare che il movimen– to P.P.T.T. sia stato fomentato e materialmente so– stenuto dalla S.V.P., colla quale il P.P.T.T. ha comu– ne il simbolo (Etl•elweiss); e tali affermazioni sa– rebber@ giustificate dalla osservazione che la S.V.P. si sarebbe premunita - coll'acquisto di voti nel Trentino - contro la sua condizione di minorità nel Consiglio Regionale rispetto al. Trentino. E c'è anche chi va sussurrando d'influenze d'oltre Bren– nero, e non tutte tedesche. Ma, anche p•erchè non ritengo che gli effetti sieno apprezzabili, non è il caso (anche -se ciò fosse possibile ad un privato cittadino) di indagare. Nella città di Trento la notizia di questi 33.143 voti parve (i disattenti sono i più) yn'inattesa or– rida cosa. Confesso che sen.so di meraviglia anche più viva e di mortificazione an che più profond;i. io ebbi r-agione di sentire le molte volte in cui vidi « rappresentaN.ti » del popofo socialista e comuni– sta (gli operai erano e avevano voluto essere as– senti) partecipane ai comizi indetti proprio da que– sti 33.143 elettori, per la l(iiro « esigenza autonomi– stica ». Con ciò non voglio dire che non abbia una' confortante ragione sentimentale i! diffuso sdegno cittadino manifestatosi per quei loti; sdegno in cui mi piace riconoscere quella semplice italiana anima trentina, che fu confortò e sostegno all'ope– ra di Cesare Battisti. li Oonsig./io Regionale e il Consiglio Provincial•e trentino. Insieme co,i-15 consiglieri ,cl,ella D.C. (che· riscos– se voti 113.480) e coi 4 'del P.P.T.T. (che ne ebbe 33.143); il Trentino manda al Consiglio R egionale ed al P11ovinciale due rappresen1anti del P.S.LI. (voti 11.636), due del P.S.I. (voti 14.669), un comu– nista (vo,ti 10.534), uno (con voti 2992) dell'Asar, di cui ho detto innanzi. Un seggio l'ebbe anche (con voti 6115) la lista «Italia» del partito ispirato dal M.S.I., « antiautonomista », ma di un antiautono– mismo che si vuole esteso anche all'Alto Acdige; al qual partito, anche per solo' antiautonomismo tren– tino e per rea?ione all'oscuramento del .sentimento it-aliano rivelato dal P ..P.T.T., aderirono generalmen– te cittadini, provenienti dalle altre province d'Ita– lia. II par.lito repubblicano ebbe voti 1780; il li– berale, 2624. Nè all'uno nè all'altro partito perciò· potè essere aggi,udicato un seggio. Ambedue 1e liste portavano nomi di candidati di seria c·ompetenz,a. Da notarsi è il fallimento dell'esperimento circa la scelta delle competenze; visibile soprattutto nel- (GJ Ecco le pa.-ole d·i De Gasiperi: « Votate ,nel senso de<l– la nostra tmddzione ·a.utonomis.tica, ma vota,te anche nel sen– so dcHa nostra indi1pendenza e dignità naz.ionasle: questo in conJrontc, di voi e di altri che non ap,partengo·no alld vostTa tradi::ione, ma che vi sono _com,pagni nella costruzione regdo– natc >.'. BibliotecaGino Branco la lista del P.P.T.T., che pure ebbe, come dissi, 4 seggi. E, per quel che riguarda il Trentino, falli– men lo della speran1:a dei partiti di sinistra di es– sersi guadagnati i voti di quella prima massa amor– fa autonomista. Le dezi,oni in Alto Adige: carattere etnico. Una pa– rola sui ladini; gli Italiiani in A.A. , Quanto alle considerazioni, che possono essere suggerite dalle elezionj in Alto Adige (dove le liste presentate furono, come nel Trentino, in numero di nove) è da tener presente che anche qui, su al– cuno dei problemi che in esse si rispecchiarono (sui fondamentali, forse) non è possibile nè lecito ad un privato cittadino esprimere giudizi, tanto delicati e complessi •e oggi scottanti e di v•asto riflesso essi sono. Abbastanza interessanti mi paiono tuttavia le in– dicazioni che dalle elezioni si possono cogliere, spe– cialmente in rapporto non solo alle condizioni dei partiti polìtici in Alto Adige, ma all'importanza (a cui ho già accennato) della rappresentanza atesina sulla struttura del Consiglio Regionale. In linea generale, chi ha seguito con cuore at– tento lo spirito dei Tedeschi, e soprattutto dei loro partiti in A.A., dalla notizia del Patto De Gasperi– Gr,iiber ad oggi, ha potuto abbondantemente notare che l'estensione di tale Patto al Trentino e la inclu– sione dell'A.A. in Regione Unica con. questo, hanno dato un fiero colpo al valòre (che poteva essere efficacissimo nel Patto) di collaborazione etnica e di antidoto all'irredentismo tedesco, verso il quale - neì popolo e in qualche uomo politico - pare che così poco possano ·ora valere le <;merose gravez– ze •e gli impacci a cui il governo italiano si è sotto– posto con le clausole del Patto. Di qui, elementi non dubbi nelle lotte elettorali (e perfino rn,ella loro ìmpostazi0ne) d,i lotta etnica · e nazionale, iin cui, come è no-lo, il posto centrale è occupato dal1a Siid~iroler Volkspartei (S.V.P.). E auguriamoci che questa lotta etnica politica non accresca il disagio già. in parte sentito dagli ope,rai italiani importati in A'1to Ad.ige; poichè da chi volle od appoggiò l'annessione dell'A.A. e la Re– gione Unica in nome di utilità economiche, non si è pensato a distinguere' utilità di capitalisti da uti– lità dei lavoratori, pei quali ultimi il disagio di la– vorare fra stranieri è qui accresciutb dal fatt@,.di app,artenere al popolo sopravvenuto dopo una vit– toria militare. E poichè mi occorre qui di ricordare questa tri– ste parola di lotta etnica e ,questo triste, necessaria– mente in A.A. sopravvivente fenomeno, vorrei far notare, a chi, voleva far spuntare la questione ladi-_ na, come in queste elezioni i ladini abbiano dato la quasi totalità dei loro voti ai Tedeschi della Volkspartei, dimostrando il fatto storico (matura– to nei secoli) del loro assorbimento spirituale, e in parte anche fisico, ad opera dell'elemento tedesco, per effetto soprattutto della loro posizione geogra– fica, per cui erano da ogni parte circondati da gen– te tedesca (7). Ma con la lotta etnica (o nazionale?) si è rumoro– samente e vivamente intrecciata in A.A. la lotta dei· (7) Ad esellllp,io~ -nella Va1l Gardena, dove d'elemento in– digeno ladino è più vasto e coonpatto, le elezioni diedero que– sto ri-sul.tato: afflu-stSo dei votanti superiore a1l 90•%, AUa li– sta ci'ell'Edelweiss (S,V.P.) il 76,88% a Santa Cristina; il 75,63 a ~eJva; a Orti,sei il 67,04; .ad OltretOO".rente 1'85,44. Al secon– do posto viene la D. C., con tutti i voti di preferenza. al caindida,to tedesco; a g,ra,nde distanza, con cif,re irri,sorie, ven– gono le 11ste del P.S.J., del P.C.I. e della « U.S.-P.R.I. »; e la lista Hailiana « Autçmomia Tridentina» 1 !per la « difesa » del « giruppo etnico i,ta,Ii,ano » ebbe voti: ad Ortisei, O; a Santa Cristina 3; a Selya 2. Dedlichiamo ra nota ai democ:ta– tici che s,i .occupano dellla souo1a nelle valili la·ci'ine ed ai dotti sCTtittori dell'« Alflchivio per l'Alto Adige».
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