Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949
CRITICA SOCIALE gione di non aver voluto fomentare l'irredentismo tedesco nella vèra zona di confine? A queste miserevoli competizioni n,azionalistiche ed a tali deviazioni o soffocazioni dello sprito so– cialista doveva di necess/tà portare l'adesione data alla richiesta dell'autonomia e il voto dato alla costi– tuzione deJla Regione. Di pìù: dovemmo sentire uo– mini di sinistra unirsi -· sia pure in sordina - al– la affermazone,' gr</Jssol" abamen.te falsa, secondo cui la presente e;,igenza auton.omista non sarebbe stata che uno sviluppo del movimento rivoluzionario trentino del 1848 (3) e la continuazione della· batta– glia autonomistica di Cesare Battisti contro l' Au– stria e pel distacco dal Tirolo (41. . / ~ Effe/li attuali e lontani degli ,\errori delle sinistre.· Si ebbe dunque, così, la « Regione autonoma » con. la quale la D. C. nazionale ha raggiunto lo sco– po prossimo di fare di essa il proprio fortilizio; e quello, che appariva più lontano, df farne una pe– dana, un trampolino di lancio atfraverso l'Europa centrale. Plunto di sosteg-no ad est del tendone, che sta cercarado il paral[elo sosteglilo ad ovest. Di tale petl1ma, di 'tale tramp@lino, il Trentino è· stato 0 lega– ~o a far parte, anello vivo della catena con Roma. E' certo nel desiderio e nella necessità dei popoli una loro intesa, una loro collaborazione nello spirito di pace. E ci può essere chi intenda sinceramente raggiungere tale scopo e una giustizia sociale at– traverso la D. C. o, più esattamente, attraverso il ·Papato. Ma chi creda altrettanto necessarie all'e- levazione del costume popolare e della civiltà uni– ver.,ale e alla libertà ci.ttadina la difesa e l'espan– sio'le del principio laico non può non prendere not'a con preòccupazipne degli odierni avvenimenti e deplorare che il Trentino abbia cosi validamente contribuito, con la sua parti'còlare politica,. a soste– nere questo trionfo• delle •direttive cattoliòhe, nel senso meno plausibile, mentl'e ·proprio qui era (e fu da qualche solitario) tanto più facile prevederlo ed indicarlo. Nessuna propaganda fu fatta qui nel popolo, dai partiti di sinistra, per uno spirito laico, che doves– se informare la vita pubblica. E come potevamo aspettarcela, dopo l'approvazione dei I'atti Latera– nensi? Così nessuna battaglia su ciò, nella lotta e 0 lettorale. Non. abbiamo avuto che un molto misura– to accenno alla laicità della scuola, da parte di un oratore toscano del P.S.L.I., l'on. Lami Starnuti; mentre sappiamo che un fortissimo nucleo di mae– stri paventa il ritonrn, con questa autonomia regio– nale, alla strapotenza e; dicono, alla prepotemia del clero, sperimentata .ai tempi de11'Austria. Le elezioni regionali diedero .dunque nel Trenti– no la maggioranza alla D. C. (voti 110.480 su 196.976 voti validi) e nell'Alto Adige alla cattolicis– sima Siidtiroler Volkspartei (S. V. P.; con 107.379 voti su 158.878 voti validi) la quale se, sul piano nazionale, potrà rappresentare nel Co-nsiglio Regio- · nale qualche elemento contrastante, sul piano ideo– logico sarà sempre un'a1leata della D.C. Quindici rappresentanti avrà la D.C., tredici la S.V.P.; un blocco di ventotto consiglieri su quarantacinctue dell'intero consiglio. (3) La,rga <d·ocumenta<Zione di questo elemento nelJa storia trentina di!! 1848 s:i ha da,J recente vc,lume deJQa « Collana del Museo Trentino del Risorgimento: « L'azione pa,rlamenta– re del Trentino ,nel 1848-49 a Francoforte e a Vienna ». (4) Vedere: Una campagna autonomistica dli Cesare ·Batti– sti, (1899) ri1Pu.bb4icata nel volume « Scritti Politici » dcll'E– àlizione Namonale degli scritti d-i C. B. (pagg. 67-102). S;,1- lo stesso airgomento: « L'autonomia trentina nella relazione del capo della « Irredenta, Abteilung » (Bice Rizzi in « Coo-– rJere T-l'identino » 3 dicembre 1948), con 1Dotevoli giudizi dcl" le autorità pOll1tiche e,ustriache sul<l'autonomismo iru"ed.enti– slB trentino 0<P1Pa.-so nei a,rocessi. del 1915-1918. La vittoria della p.c. e tf.ella S.V.P. Rispetto al quale blocco è chiaro quale sarà la posizione di quel gruppo di 4 consiglieri eletti ora nel Trentino con 33.143 voti dal « Partito popolare Tirolese Tre,ntin.o », che si è messo così al secondo posto, immediatamente dopo la D. E. 11 partito, presentatosi con questo nuovo nome (P.P.T.T.), raccoglie buona pade dell'antica Asar (5) e recluta il popolo minuto, soprattutto contadino (dei 33.143 voti raccolti in tuttò il Trentino,, Tren.– to ne diede 310'8). Il manifesto elettorale di questo cosiddetto partito chiudeva coll'appello: « per la nostra Terra, per la nostra Fede ». Per « la nostra T,erra »·vi si intende il Si.id Tirol già austriaco, che fu, esso dice, la vera terra « dei padri »; onde de– nomina « bastardi» i Trentini, che si chiamano col loro puro e semplice nome di Italiani. I voti di questi quattro eletti saranno nel Con– s1glio Regional~ a volta a volta favorevoli alla D.C. o alla S.V.P. (quando potessero. presentarsi proble– mi in contrasto fr'a Trentino ed Alto Adige), o al- _ la D.C. e alla S.V.P. insieme; ambedue presentatesi c0me -usbergo « della , fede »; ,e favorevoli, per la stessà ragione, alla D.C. 'nel Consiglio Provinciale Trentino, dove la loro assisa tirolese non potrà a– vere altro effetto che di fare, degli eletti de) P.P. T.T. i « quattro• in berlin,a ». - Come si fosse formato nel Trentino questo parti-· to io ho creduto di dover indicare già nel 1946, con un articolo pubblicato dal periodico « La Co– stituente» dell'on. Conti ('15-30 ottobre) e conte– nente una distesa analisi, desunta dagli eventi pe– culiari della storia del Trentin.o; eventi ·che si ini– ziarono col distacco dal Lombardo Veneto nel 1866 e çoHa consegue.nte soggezione all'Austria cattoli– ca e feudale fino al J918, e si conclusero coi ri– flessi della politica fa'scista .in Alto Adige e colla dominazione · tedesca su11a Zona delle Prealpi dal 1943 al 1945. Dalle condizioni così createsi nel no– stro paese traevo -una delle ragioni a combattere l'rdea ,e l'esigen:za autonomista nel Trentino, anima– trici violente e rivelatrici di elementi civili e poli– tici nefasti in quel movimento; del quale appunto l'attuale P.P.T.T. è il legittimo frutto. Si diceva, alla fine del 1945, che gli aderenti al movimento, che allora si chiamava Asar - e da cui, per una scissione, è sorto ora il suddetto P:P. T.T. - fossero 50.000. Nelle elezio ni del 19 46, non ancora organi~zati in partito, non presen.ta, rono li– sta propria e gli. aderenti furono la sciati liberi di dare il loro voto ai vari partiti (che, tutti, si erano dièhiarati auton@misti) ed alcuni dei loro nomi apparvero in alcune liste. (Il più autoreyole di quel m·ovimento apparve nella lista del .P.R.I., che ri– scosse uno scarsissimo numero di voti). Nelle ele– zioni del 18 aprile questo movimento si affermò in. .partito con 15.000 voti dati alla Volkspartei! E– rano ancora troppi e dolorosi; ma una diminuzione dal numero, che si immaginava nel 1945, c'era. A tale diminuzione aveva dato opera, e ne aveva il frutto, la Democrazia Cristiana. Della cui opera di governo (se ne attendevano chissà quali miracoli e– conomici!) -e dei cui atteggiamenti (De Gasperi al– le solennità patriottiche del 1848 !) questi villici pa– re non siano stati soddisfatti (alcuni furono anche feriti nel loro sentimento religioso nel ~eder con– tinuata anche dopo le elezioni ·l'opera' politica del clero), sicchè possiamo pensare che dei voti per– duti nelle recenti elezioni dalla D.C., 33:143 sieno rappresentati da quelli ottenuti dal novissimo par- tito. , (5) L'A.sa.r (Associazione Studi Autonomia Regionale) era COUJU?Osta, l suo inizio, da questi P.P.T.T. ora dissidenti e da altri, che, conservandQ la medesima designazione di Asa:r, si sono ,presentati .con lista propria (autonomia regiODaile) alle presenti elezioni, rlseotenào voti 2992.
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