Critica Sociale - anno XL - n. 24 - 16 dicembre 1948

554 ·CRITICA SOCIALE €ismo e la avversione dell'onorevole Leone Marchesano, del– l'onorevole Russo Perez e degli altri che spno nazionalisti ... UNA VOCE A SINISTRA. - Mussolìni era un fede– ralista! MONDOLFO. - Volete affermare che è un'utopia? Ri– cordava ieri un oratore (non ricordò quale} che nel 1763 era derisa come un sogno di pazzi, da uno scrittore che pur I era consapevole della situazione, la possibilità che si co– stituisse· una Federazione fra le co.Jonie inglesi dell'America, federazione che viceversa si costituiva, sia pure_ in forma incompiuta, nel 1776 e che pochi anni dopo trovava· la sua definitiva sanzione in quell'assetto da cui sono retti tuttora salvo leggerissime variazioni, gli Stati Uniti. Necessità e possibilità della Federazione europea. . . Ed io credo che. in realtà alla Federazione noi siamo assai più vicini di quello che credano anche molti di noi che appartengono a questo movimento. La Feder.azione è assai diversa dal patto di Bruxelles come è assai diversa dalla organizzazione della vecchia So– cietà delle Nazioni e dall'odierna O.N.U., nella quale, come . nel psttto di Bruxelles, ciascuno degli Stati c01,traenti ser– ba in maniera rigida la" sua piena sovranità e non sacrifica niente per creare la possibilità di una più intima coesione con gli altri Stati. Oggi 'è anzi in vigore nella Organizzazione deUe Na– zioni Unite, in forma sia pure più ristretta, quel veto che era in vigore nella ·Società delle Nazioni e che assoluta– mente è la ne,gazione di ogni principio federalistico perchè mantiene la sov.ranità dei singoli Stati e fa .valere la' v.olon– tà di 1:no solo di essi in· contra~posizione anche al con– corde interesse e alla éoncorde .volontà di tutti gli a1trì. --E' necessario perciò che la Federazione sorga sopra. una forte restri~ione della sovranità dei singoli Stati, più forte di qµella che è risultata ieri dalla esposizione dell'onorevole Giacchero è secondo i. desider.ii che' in proposito1ha ·mani– festato· anche il Comitato direttivo del Movimento Fede– ~alist~, Éuropeo; quei sacrificio' della sovranità dei si'ngofi Stati che molto chiaramente ed efficacemente enunciava fin dal 5 gennaio.del 1918,-trent'anni fa, l'onorevole Luigi Einau– di: « I p\ù, qµando discorrono di S~cietà delle Nazioni - egli diceva - pensano ad una specie di perpetua alleanza o confe\lerazione di Stati. Tutti implicitamente ammettono che glì Stati· alleati o c~nfederati · devono .rimanerè piena– mènte sovrani e indipendent[ ... Ora, se l'esperienza storica dovesse essere davvero la maestra della vita, totti i discorsi della Società. delle Nazioni,. fatti in questi ultimi me.si di• guerra, sarebbero senz'altro apparsi vani quando si fosse ricordata la fine· rr:iseranda dei tentativi finora compiuti, e· durati talv;lta per pochi a~ni e tal altra per secoli; di Soci;tà 'delle Nazio~i intesa nel senso, che pggi appare un-i– camente possibile, di confederazione di Stati sovrani>.. Questa federazione di popoli dobbiamo costituirla sul fon– damento dell'E.R.P.? Possiamo discutere e ve dere se sia o no opportuno. Ma a questo riguardo dell'E.RP., mi permet– ta l'onorèvole Nenni, .iJ quale ieri ha giustamente inveito contrn le bugie degli· uomini politici, che io cerchi di in– tegrar.e quella parte molto piccola di verità che egli ha enunciato riferendo alcune· parole di una relazione che ha attribuito - e forse a ragione -. all'onorevole Tremelloni, parte la quale, però, acquista un diverso significato quando s_ia integrata da altre affermazioni che sono contenute ;, quella stessa relazione,· perchè Tremelloni dice, sì; che questo faticoso lavoro di riorganizzazione della nostra attività' pro-– duttiva .comporta necessariamente il' ·passaggio .attraverso una fase iniziale che, se non può qualificarsi depressiva, non .può, d'altra parte, e.ssere propùlsivst, ma continua: « Il carattere <li staticità ·che tuttorn 'SÌ può riscontrare nel,la nostra <;éonomia .... NENNI. - L'ho letto. MONDOLFO. - ....non deve quindi preoccupare. E' il passaggio obbligato per raggiungere uno stadio dal quale l'ascesa econornica avverrà ad Un ritmo che compenserà lar– ' gamente la stasi attuale>. .. E prima aveva dichiarato: ~ ciò nonostante ·si può fin d 'ora dare un giudizio sintetico degli effetti· avuti dall' E.RP. sulla economia nazionale, e cioè BibliotecaGinoBianco della disponibilità di prodotti alimentari, materie prime in– dustriali, dichiarando che il solo fatto di avere la certezza della copertura del saldo di una ·bilancia commerciale, cal– colata anche in funzione di alcune opere di ricostruzione del Paese, ha impedito il verificarsi di movimenti specu– lativi (incremento di stocks, investimenti all'estero) che a– vrebbero potuto segnare la più deleteria ripercussione sul– l'equilibriò economico del Paese. Da questa certezza è de– rivata una serie di conseguenze favorevoli per la vita eco– nomica nazionale, i cui risultati, però, non possono che manifestarsi lentamente». Noi abbiamo pensato ad un certo momento di stabilire sulla base dell'E.R:P. questa federazione di popoli, tra– sferendo cioè dal campo puramente economico al campo pol itico q uesta coordinazione dell'attività degli Stati aderenti all' E.RP. perchè ci sembrava, appunto, che questa coor– dinazione economica, implicando ·la necessità di -una coe– sione intima nella vita dei s,ngoli Stati aderenti, potesse rappresentar.e una agevolazione al compimento di questo fine verso il quale andiamo. Ma se voi ritenete, se i fatti dimostreranno che può nascere il sospetto che questo rian– nodamento a un vincolo fra le nazioni europee, che neces– sariamente è collegato coi rifornimenti americani, potesse costituire una limitazione della piena indipendenza, noi sia– mo disposti a' cercare ogni altra base per la costituzione di questo organismo federale fra i popoli europei, purchè :Ja federazione si compia e contribuisca val~damente a renderr, più sicura e più tranquilla '.Ja pace. · Alla federazione europea io assegno un compito complesso e molto impattante. Risolveremo con essa la vita del po– poli, portandola da un gretto egoismo nazionalista ad un · largò senso di solidarietà umana, renderemo più facili gli ~caml;>J._ di metd, di uomini, di idee, ·renderemo tosì più prospera la vita materiale, più facile per tutti la ricerca del lavoro; più ricca e più elevata la vita spirituale e risolvere– mo così anche la questione gerrhàlilica nella q11alenon cre– do che si possa· spassionatamente veaere iJ pericolo che af– facciava ieri 1 1 onorevole Nenni, perchè una Germania la quale rientri in un organismo federale e sia perciò obbli– gata a rinunciare alla sua sovranità, specialmente per quello che riguarda !;ordinamento militare, torna a divenire uno dei · coefficienti maggiori della prosperità economica dell'Eurn– pa senza diventare per quest,o un pericolo per la sua sicu– rezza. E ad ogni modo, se questo pericolò. ci fosse, sarebbe anche eliminato dal. fatto che. preposito del,le nazioni occi– c)erttali è di ins~aur-are un orclinamento federale an€he nel– l'interno della Germania, ment~e voi sapete che è stata pro– prio la Russia che ha propugnato la riunificazione politica della Germania stessa. La federazione europea deve essere naturnlment!è' armata, ma ·con un esercito ordiaato e posto sotto Jlesclusiv<!> eo– mando del Superstato; e quindi non strumento di naziona– lismi sospettosi,' nervosi, piccini. Con questo esercito, che sarà tratto da· una popolazione di ·almeno 250 milioni di uomini, la fedèrazione eur'Opea, se dovesse, come noi augu– riamo, estendersi anche ai paesi orientali e sopratrutto a quei Paesi che noi oggi consideriamo satelliti della Russia, avrebbe in sè· una forza sufficiente per tener .fronte alle 111iinacce imperialistiche che venissero da oriente e da oc– cidente~ e l'oriente e l'occidente potrebbero per questa ra– gione essere tranquilli dal per.icolo che potesse venire dalla parte opposta, perchè c'è ·qui la forza di un'Europa, ·che vuole mantenersi indipendente, perchè ha una pròpria au– tonomia da difendere, una propria civiltà da salvare, un proprio sistetnà di vita da mantenere· e soprattutto vuole che continui a splendere sopra tutti i popoli quella face' di ci– viltà che qui si è accesa e che ha illuminato il mondo per tanto tempo (AppJausi). Ora, da questa funzione che avrebbe la federazipne eu– ropea anche nel campo militare, noi possiamo veramente sperare- che possano essere affievoliti, fino ad esaurirsi e a spegnersi, quei sospetti che oggi dividono la Russia e l'America. Noi possiamo sperare non solo di difendere la pace e la civiltà dell'Europa, ma di difendere con quest'o-' .,vera la pace e la civiltà di' tutto il mondo. Per questa via l'Europa avrà ripreso e continuerà la sua missione (A/– Plaml). '

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