Critica Sociale - anno XL - n. 24 - 16 dicembre 1948

I I - CRITICA SOCIALE 567 chi ii « venir meno dello Stat~ » quando a. questo si sosti– tuirebbe Ùna « amministrazione delle cose » altrettanto dispo– tica e coattiva)· potrebbe divenire più esosa e più parassitaria della classe capitalista odierna: non vi è quind,i, secondo lui, un s,ostanziale divario tra copettivismo democratko,r caro ai socialdemocratici, e• collettivismo autorLtario e sC:hiavistico, in s·enso comunista e sovietico. Vi è pertanto una vigile preoccupazione verso ogni soluziione · od istitu,'?-ione che possa distruggere la libertà, l'indipencìenza, la spontaneità delle forze- e degli stimoli. Profondamente democratico, il Merlino è d'altra parte guas-d-ingo nel Jascl•arsi illudere da•! facile mito della democrazia politica. Non solo intende -che « una dominazione burocratica, anche se non è aristocratica o 'plu– tocratica, costituisce sempre una dominaz.ione oligarC}:l•ica, con tutM i mali ed abusi da ogni domina~ione inseparabili » e irridente quindi. aÌ principi-o d'ella sovranità ipo·pola~e; ma riafferma ,che la democrazia politica è illusoria senza egua– glianza economi,ca; giacchè « la forza che risulta dalle ri-c– chezze a coloro che le possegg,ono si" converte -in potere, e influendo sugli organi legislativi, amministrativi ed esecutivi, sottomettendo, dividendo e corrompendo elettori ed eletti, stam•pa e partiti politici e capi di governo, sconvolge lo Sta– to; asservendolo agli ,interessi· della cI'as·se capital-ista ». Non esita anzi a giung~re a questa. affermazione schiettamenfe. mar– xista: « Noi possiamo concludere che lo Stato moQ._erno non è un'aS~ociazione di uomini 1-iberi eò' uguaJ.i che 'coo·perino a•l comune benessere, ma è una di .quelle società anonime che hanno bensl i loro consigli di arp.ministraz.ione e le loro assemblee generali, fila che sono dom:i,nate :-:segretamente dai banchieri o gruppi di gro.ssi affaristi, che d,ispongono dei ca,pitali •social,i e prepairano la rovina degld azioni,sti ». Ad uri certo pu·nto ii.I Merlino, sgombrando le· illusi_oni della demo◄ crazi,a politica dello Stato_ 9-.ttuale, fa spa una fesi del socia– lismo tr.ad ,izionale re afferma che « la vera democrazia - o · megliO lo Stato di. tutti - non può essere concepita ,che in rapporto alla società avvenire, oioè dopo la s-cornparsa ci'elle grandi ineguaglianze economiche e quindi d~l·l'Ìgnora,nzEl e delle necessità che vincolano e domi,nano il pensiero e l'a– zione degli individui e delle ·masse». Pagine acute sono anche dedicate alla interdLpendenza fra trasformaziOne econo- 1nka e traiSformazione della strurtum politica. · Ma se da questi &parsi · apporti e soprattutto dall'amore per la libertà,. per l'indà!pendenza individuale, per il riistpetto delle minoranze che ispira tutto U libro, si ,passa alle solu– zioni costruttive' -che jl Merlino propone dopo aver=e moss;;t una dvasti,ca crHica (cOn I'aioc \J.sa à:i dispotismo --e di totali– tarismo) al'le a~tre soluzioni tradtzionali · del socì,ailismo, Ilon ci .si può sottrarre ad una im'l):ressione ·ni contradittorietà o di insufficienza. « Li•b.ero indivi,duo in una berl. composta· 'organizzazione -sociale » ( « 'non H trionfo dell'egoismo indi– viduale nè •l'annuliamento dell'uomo vivo s,otto la ~acchina bur,ocratica dL un'org?,ni12:zazione statale»); società .:fon.data sulla solidarietà, sulla socialità, sulla giµ,stiz'ia: questi i .pun– ti di partenza e di arrivo ci.'el Merlino. Ma sia sul terreno economi-co, sia sul terreno politico, le sue soluz•ion.i 8.(p-paiono. sbrigative e facilonisti-che, iper non dire •utaipistiche. Sul ter– reno .economko, egli riprende il·•princ,ipio. proudhoniano « dal– la. dominazione ali 'associazione »; proclahia : <.: libertà nella scelta del lavoro e dei, consilmi; responsabilità individuale; solidarietà e reciprocanza neUa sfera degli interessi generali e ,comuni, tra i quali in• primo luogq la distribuzione dei mezzi di lavoro a tutù .i lavoratori, e · quindi l'eguaglianza iniziale dell.e ç~ndlizioni ». Senonchè il Medino .djmostra ef– ficacemente come ·la fase ascendente, concorrenziale, del capi– talismo sia tramontata e vinta daHa fase monopolistica, ri– volt~ --ad una dominazione d-isipo'tica, eselusivi-stica, soffocatri– ce·: e non s•i vede come da questa fase si ·pos,sa ,passare age– volmente ad u~a organiz~azione soliclaristiica e conciliativa degli ,nteressi e deJ.le cla,;si. Cosi tra realtà presente e quadro della organizzazione fu– tura si. intei,pOne quella frattqra ch'è •t,ipica 'di tutti i si,stemi UtOipistici.. Ed è q_uello che H Merli.no cercava accuratamente di evitare, asserendo che « tra la società che muor.e e quelila che nasce non vi è soluzione di continuità:• il nuovo s'in– nesta al vecchio; il presente -si eleva suUe s,palle del passato » e che « la società futura non si deve concepire çome un ideale proiettato ci'alla nostra immaginazione -sul quadro della v'ita reale; ma c~me il rprolungamento, lo sviluppo, il IPerfe– zion~mento dell&.' organizzazione sociale attuale nel contenuto e gell~ fol'lme :.. Invece, ,pro,prio •ad onta del suo « gradua– Usmo » o « trasformismo » il Merlino, alla fine del suo lavoro, deve constatare che si,a nel campo .economico che iin quello politico -le forze conser.vatrici non consenUranno l~ trasfor– mazioni previste e auspkate, non abdicheranno al loro mo– nopolio ed ai •loro ,privilegi, sbarr.eranllo la via alla finale lr1111formulone. E allora lii renderà nect;Ssaria una « profonda ronv·ulslone », una « rlvoiuzlone demo~r~tlca > diretta sia pure· ·oteca Gi ·oBianço non a istaurare dittafure ma a ricostruire su basi di giu– stiz.ia e libertà: rivoluzione destinata ad i-ncontrar~ accanite res·istenze che « più che da-ll'iniziativa O.'ì un partito o da una minoranza audace, come suol dirsi•, scaturirà da un mo-– Vimceto d•i ma•sse, verrà dal bas•so,. quasi dal s0ttosuolo, e si propagherà agli ::,trati superiori e· a tutta la compagine sodale». Di fronte a questa previsione della necessità di, un inter– ve:nto tivoluzionario tra passato e futuro, tra mondo borghese e 'società socialista, che è conferma della imipossibilità di rag'.giung.ere' U socialismo con una semplice evoluzione delle ,istituziolli• attuali, il Merlino _è tratto ad asserire: e la rivo– luzione riuscirà so!tanto se susciterà.nel popolo le energie ne– cessar,ie a compi.ere tale trasformazione; se i partiti politici di avanguardia. agiranno in uno spirito di concorci'ia; se le varie categorie di lavoratori del braccio e della mente, se operai e eontadi,ni si comprenderanno e, r.fusciranno ad or– ganizzRre ic loro rapporti senza coazione su una base di reci– procanza ». Con ciò questo solitari() « socialista liber_ale :, o « lJbertario » veni,va a dare ragione agli sforzi di quelle cor– renti ;più schieM,amente (anche se meno intellettualisticamente) 'politiche del socialismo italiarru, da cui, sOspettari.do uno sfon– èto eò uno s.pi ,ri.to i.JI.iberali, si ...era trafto sdegnosan;ente in •disparte. g. p. ANTONIO GRAz1ADEI: Il capitale ed il valore - Roma, ed. Leo– nardo, 1948, ,pagg. 360, Lire 1000. Quest'ultima ·pubblic·azibne del noto economista, traduzione riveduta di un'opera che aveva visto la luce •in fr&nce6~ nel 1936, ha il pregio' di sii;itetizzare in un solo volume le teorie e le critiche che in materia economica 1 il Graziadei viene svolgendo da oltre un ,cinquantennio. Abbiamo così una, spe– cie di summa graziadeiana che in realtà abbraccia tutti i fondamentali settori dell'economia: dal valore al prezzo, dal– l'equilibri9 ·economico in regime ,concorrenziale e rispettiva– mente in r.egi,me di monopolio, al processo reale . di deter– minaz,ione del prezzo, dal reddito e <;lai soprapprezzo delle singò'le imprese all3. pro•prietà dei capitali ed a,i co_n,ratti di lavoro. Dobbiamo aggillngere che, vista così, nel suo com– plesso, COJ1 lo sviluppo· delle tesi basila•ri e con la loro arti– colazione nei. vari aspetti' d~lla vita economica, la economia del Graziadei ne guadagna, rispetto alle singole monografie dedicate à questo o quel ~ettore, si che la lettura di questo volume è utile anche .ner coloro che già in precedenz-a cono– sceyano singole monografie, e ciò nonost(!.nte l' A. mostra una, coerenza scientifica ed una stabilità di metodo che non hanno conosc.futo nè crisi sostanziali nè profo-ndi mutamepti. Lascian– do ad altri, più_ competente, il giudicare la portata delle teorie economi-che dell'A., preme qui so)rattutto notare come in questo stùdioso, che pur rimane fedele alla sostanza del pensiero marxista, pur derivandone ·certe conseguenze che lo portano fuori del nostro campo, per appagarlo della vi– sione comunista, ci sia sempte stata una ferma voloi::ttà dl s~ttrarsi ad ogni bigotta ortodossia rispetto alle dottrine economiche di Marx: Se è nell'A. costante preoccupazione il raffrontaFe con i fenomeni economici le teorie di' Ma;rx, de– nunciaridòne senza sott.erf,ugi deficienze ed errori, una delle tesi fondamentali di questo lavoro, svolta nelle prime parti, ma auche più oltre ri-presa, sviluppata ed integrata, è che l'interprettzione rparxista della economia .borg~ese non viene confutata à superata,, ma attinge anzi un più autentico nucleo di verità, a,bbandonandone quellµ. _che 'Venne esaltata come la t,esi-cardine, e cioè la teoria, di;· derivazione ricardiana, del valoi-e-lavoro ed itl conseguenza del plus-valore, base della acèumulazione capitalistica, come conseguenza del plus– lavoro. Il Grazi~dei: non es.ita a confutare sia ìl princi,pio che il valore trovi la .sua origine nel lavoro, e quindi nel;la _produzione anzichè nello scambio, sia quello che. la tesi del plus-valore possa avere una validità in una visione per singole imprese. E d'altra parte pro,prio al GraziH.dei si deve lo sforzo di dimostrare la validità delle tesi marxiste, donde la legittimità di ,parlare di sovrapiprodotto, in una visione complessiva d'Insieme di tutti i rapporti economici, che raf– fronti il risultato dell'attività dei lavoratori C •·~ella dei ca– pitalisti. Ma è -soprattutto nel sovraip'prezzo, cioè, diversamente dal Marx, non in un fenomeno della produzione, ·Pensi della circolazione e dello scambio, cpe il Grazladel :trova la font. più caratteristica del profitto e della accumulazione capl'– tal!stlca. Direttore: UGO GUIDO IIONDOLFO Vice-direttore res,pons. : ANTONIO GREPPI G.P. Autorizzazione Tribunale Milano 8/10/1948 n. 646 del R~òtre Tipografia Plnelli - llflano _ Via Farnetl, 8 .

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=