Critica Sociale - anno XL - n. 24 - 16 dicembre 1948
CRITICA SOCIALE 563 Un «Conquistador» moderno In quasi tutti i paesi -latino-americani, quando c'è uno sciopero, si vede ondeggiare una bandiera ,nera e rossa alla porta delle officine .o deHe botteghe chiuse, presso una tenda sotto la quale si riparano gli scioperanti che stanno di gua1'– dia perchè il padrone non faccia uscire le sue merci. Ovun– que gli operai attendono ,i risultati delle commissioni arbi– trali del lavÒro, e sanno che ·la legislazione sodale del loro paese, qualunque esso ~ia, è una delle più progredite del mondo e li garantisce contro ogni manovra qei padroni. · !yfa se sanno tutto questo, essi ignorano, in generale, le cause dello sciopero che stanno facendo ed i negoziati con– dotti in loro nome dal leader del loro sindacato. Essi igno– rano anche perchè aderiscono a quel sindacato •piuttosto che ad un altro e non compi;endono affatto perchè, essendo così ben protetti dalla legge, sono così miserabili e gio– cati volta a volta dal padrone e dal leader sindacale. A quanto pare non soltanto gli operai latino-americani ignorano queste cose, ma i dirigenti dei sindacati degli Stati ' Uniti_ stessi. Infatti, ( capi del C.1.O. e dell'A.F.L. hanno ·dato prova, negli ultimi tempi, ,cdi una perfetta ingenuità nei confronti del movimento sindacale 'latino-americano. ·.La classe operaia del ,continente è numericamente molto debole_ e, nel suo <:omplesso, non ha coscienza di classe. I contadini sono ancora più inconsapevoli, dominati volta a volta dal clero e dal « cacico ». Il sindacalismo vi è dun– que artificiale, fomentato dai governi o .fondato da immi– granti del principio del secolo che conservavano qualche resto delle tradizioni europee. Quasi ovunque i sindacat-i ri– cevono sovvenzioni ufficiali e sostanziali dai governi, e, di fatto, gli operai non possono lavorare se non sono affiliati ad un sindacato. Benchè il movimento· sindacale sia molto diviso, le sue caratteristiche sono comuni a tutte le cen– trali. Pratica~ente ,il leader dltenta un funzionario indi– retto del governo, i cui sussidi servono à pagare il suo sa– lario, dat0 .che g1i (?perai guadagnano ovunque così poco che non possono mantenere il loro sindacato mediante con– tributi. Di più, il /e.ader non è un operaio, ma più spesso un avvocato, un politico o un avventuriero, sep;pre dispo– sto a mettersi d'accordo con il padrone, ad ingannare gli operai con le parole o, quando occorre, ad intimidirlo con la forza. Isolato tra il gangsterismo dei leaders' ed il colonialismo dei comunisti, il movimento sindacale latino-americano non ha fatto in realtà nulla per migliorare la vita del lavoratore che conduce· una esistenza inferiore a quella dell'ultimp ope– raio europeo od americano : non .più di quanto si è preoc– cupato di dargli una educazione di classe ed· una disciplina diversa da quella della paura e .della demagogia. . Certo, vi sono paesi in oui q11este caratteristiçhe sono attenuate, e specialmente quelli che hanno accettato nume– rosi 'immigranti europei, i quali hanno dato al sindacalismo il tono di classe e di onestà, ereditato dal loro paese di origine. Ma anche là la canci;ena guadagna terreno, ed il sindacalismo si mostra patriottardo, proibendo il lavoro agli operai rifugiati o immigrati. Soltanto dopo la guerra il C.I.O.' e l'A.F.L. hanno co– minciato ad interessarsi del sindacalismo latino-americano, e l'hanno fatto con una profonda ingenuità. Tuttavia, Sera– fino Romi.taldi riuscì, a fatica, del resto, a far convocare la conferenza di Lima, nel gennaio scorso, · e, a creare la Confederazione sindacale interamèricana che, teoricamente, riunisce tre milioni di aderenti. Ma tutto ciò è inutile e non serve per nulla alla classe operaia, Il grande problema del sindacalismo latino,americano è q9ello della moralità e del– l'indipendenza, e ·di fatto l'aiuto del C.I.O. e dell'A.F.L, i:ion fa che nuocere alle possibilità di arrivare a questa in– dipendenza ed a questa moralizzazione. In ogni caso, l'at– tività delle due organizzazioni arnericai,e non è diretta in questo senso, probabilmente per poca conoscenza della realtà. Praticamente, ingannando gli operai, i sindacati non fan– no che accentuare le tendenze reazionarie ~he dominano le masse popolari del continente. Fino a quando i leaders im– morali non saranm~ scartati ed i· lavoratori non dirigeranno realmente i loro sindacati, l'appoggio del C.I.Q. e dell'A.F.L. • non farà che compromettere agli occhi dei. lavoratori il prestigio di queste organizzazioni, poichè esse si rendono eca G"inoBianco complici degli imbrogli, della demagogia e del colonialismo dei loro dirigenfi. Fino a quando la· parola leader non scom– •parirà dal linguaggio del più miserabile indiano dell'Istmo e delle Ande, il sindacalismo latino-americano non sarà che una sequela di manovre fittizie, e sterili, e in fin dei conti utili solo ai parti~i re:zionari dell'Emisfero. La lotta sul piano sindacale. Sapendo che l'influenza del Dipartimento di Statp ame– ricano finirà per togliere loro i loro sostegni, i comunisti conducono la battaglia in sen.i ai sindacati, dove gli ele– menti indipendenti e socialisti lottano per togliere loro la direzione, appoggiati dal!'A.F.L. il cui anticomunismo non si confonde con quello di Truman, e che lavora molto atti– vamente contro la C.T.A.L., con un certo successo. L'offensiva cominciò nel Messico e la .C.T.M. si scisse; poi nel Cile, dove i comunisti furono espulsi dai posti di– rettivi. Attualmente la lotta prosegue in seno alla ç'.onfe– derazione dei lavoratori cubana in cui il comunista' Lazaro Pena è stato sostituito da un elemento del partito « au– tentico» del presidente. Nel Brasile, i comunisti sono stati ''dichiarati fuori legge, non tanto per far piacere a Washin– gton quanto perchè si erano alleati a Vargas, nemico del generale Dutra, atttiale presidente più o m_enodemocratico; i loro sindacàti si sono scissi. I quattro pilastri della C.T.A.L. sonÒ dunque scomparsi: Per parare al danno e per sabo– tare nelle radici stesse ed in anticipo il piano Marshall, i sindacati che sono ancora a direzione comunista hanno scatenato degli scioperi. Il movimento è partito dalla Cer lombia, nei campi petroliferi di Cali, po-i dal ·Brasile nelle miniere di Minas Geraes per passare in seguito negli in– genios di zucchero cubani, e sboccando nella sommossa, su– bito' dÒm~ta, di indiani boliviani, e nella serie di scioperi -delle regioni minerarie de1 Cile, che hanno obbligato il go– verno di sinistra di questo paese a dichiarare la legge man- ri~ I 'Due fatti cor,onano questa attività contr~ il rifornimento dell'Europa - poichè è questo il senso profondo di questa agitazione, di cui il pur giusto motivo degli aumenti salariali non è che una maschera - : la rottura delle relazioni· dipler matiche tra il Cile e la Jugoslavia e tra il Brasile e la Russia. Le prospettive del movmiento operaio indipe1-ulente. Non bisogna dedurre da tutto ciò che i comunisti siano molto potenti sul continente americano; i movimenti che essi hanno scatenato sono st~ti in anticipo votati all'insuc– cesso. E' questa del resto un'accusa che gli operai ed i con– tadini - e persino le tribù indiane che vi hanno parteci– pato - possono fare ai dirigenti che,, per obbedire -alle consegne diplomatiche, li hanno condotti alla morte .., perchè in queste lotte ~ scioperi c'è stato un totale di centotrenta vittime, l'inutilità del cui sacrificio era evidente per chi conosce la situazione del movimento americano. Infatti, su una popolazione di centotrenta milioni di per– sone, non ci sono che due milioni- di operai industriali ed in riessun luogo i lavoratori agricoli sono sufficientemente concentrati per permettere una vera organizzazione. Se gli Stati Uniti si oppongono all'industrializzazione del conti– nente, è tanto per conservare i mercati e le riserve agricole quanto per impedire lo scoppio di un movimento operaio che essi temono sarebbe comunista, ma che· potrebbe anche be– nissimo essere indipendente, infìuenzato dai gruppi socia– listi e sindacalisti che esistono nell'emisfero. Tuttavia è ancora lontano il tempo in cui si _vedrà nel- 1' America I latina un movimento operaio indipendente e po– tente e dei partiti operai liberi. Le forze progressiste, per le raisioni che abbiamo esposto, si trovano. tra gli esigui strati intellettuali e nelle masse sempre più, ristrette degli immi– granti europei. L'operaio resta ancora, per la sua incultura, uno strumento delle chiese, cattolica o comunista .. Se il comunismo latino americano sabota per interessi di blocco il piano Marshall, ed in generale i rifornimenti al– l'Europa, i governi, eccettuati alcuni", lo sabotano indiret– tamente, non per ragioni politiche, ma semplicemente. per fare aumentare i prezzi e far valere nel campo monetario il monopoiio, che praticamente detengono, delle riserve di– sponibili di certi prodotti alimentari.
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