Critica Sociale - anno XL - n. 23 - 1 dicembre 1948

CRITlCA SOCIALE 545 lizz:i,i-e"le popo'iazioni. slave rigenerate, il popolo forte e unito, g;iari che-· li dominavano ·sarebbe· passato in seçonél~- linea cliia:tnato a r.ea1izzare' il grande impero slava dall'ElM alla <ilavantial superiore intèresse della rivoluzione europea.- ·Che· Cina, e 'dall'Adriatico all'Oceano glaciale artico. l:l panslavi- è la stessa tesi di 'Lenin nel suo discorso di Brest Litowsk: smo rron è on movimento di indipendenza nazionale; è un essere gÌi interessi del socialismo. in, ogni caso superiori nio'vimento che vuol cancellarn ·ciò che ha creato una storia anche a quelli delle -nazioni di disporre di se stesse; la tesi miHenaria e dichiara· una guerra a coltello contro le razze messa oni in pra.tièa, per i paesi dietro la << cortina di fer- celto:..latine ~ germaniche, che hanno finora àominato l'Eu- ro », per il piano Marshall e il resto, a pro' .della madre- 1'Spa, e, ragbùnto· lo scopo, non potrebbe mantene,rsi che patria del comunismo. I, ' oo'll'assoggettai:nento della medesima. Da confessione · rèJis La posizione rispettiva delle parti in causa nei riguardi giòsa, esso si' è tramutato in un programma politico, c0;l dell'interesse del socialismo, si è ora,, infatti, per i comuni- &lo.000 baionette a sua disposizione e la stessa: forma « se- sti odierni, rovesciata rispetto a quella' che, per Marx' e per dicente democratica e, socialista del panslavismo 110n diffe- Engels, la Russia aveva 11el conflitto di un secolo fa; al- ris~è ìn fondo che per la sua fraseologia e la sua ipocrisia !ora pilastro, per lo.o, dei'la reazione 'europea e ora, P,er i daJ. panslavismo volgare, onesto, russo». comunisti staliniani e i)usionisti d'ogni paese, la ves_si!Efera Bene.detto Croce, richiamati, in un articolo nei" suoi Qua~ della\ libertà e della democrazia nel mondo intero; la libertà- derni di_ Critica, ì cupi presentimenti del1lo storico Carlo e la democrazia «vere», quelle bolsceviche. Tr9Ja, .. ,nel 1844, sml « cimento titanico» che, prtma 0 poi, Ma se i dme -amici contavano a1Jora su di un inevitabile ci avrebbe preparato la « moscovita ingordigia d'impero», conflitto tra gli alleati dopo la vittoria è sulla· previ:sta la quale, in « marciata attilesca », impadronitasi che si fo's- crisi economica nel <jopo-guerra come premesse per· la ri- se. di' Costantinopoli, si sarebbe versata, « dittatura selvag- presa del movimento rivoluzionarfo europeo conseguente ala gia »; '·sull'Occidente, nota che « perfino -Ca.Io Marx, nel la guerra, gli stessi sono. notoriame'1te i presupposti ai quah cui_ ·petto vibravano ancora, nonostante le ·sue· teorie, talune si è ispirata, dopo l'ultima guerra, la politica estera sovieti- cotde 'di Hbertà, guardava fremente I/incombente pe"ricolo ca, fondata sul convincimeF1to delila rivalità tra <i l'imperia- rùsfo ·e· si .stringeva ansioso alla "ci.viltà ddl'Ocdàente », lismo » inglese e quello amer,icano e sulla preconizzata. e- au- ··. · spicata nuova erisi economica agli Stati Uniti, catastrofe I I nJJch1XJ:1iellismo s viet-iro. economica, la più grande- di' qualsiasi altra nella storia, dalla ' M · ·1 ·R. (I' d' d li · d d. . . . quale nas.cerà il· ·nuovo ordine comunista mondiale. Ed è in- a 1 1azanov_ e 1tore e a gran e e 1;z10necnhca d Il d . M t' 1 d. !l'I . · M teressante notare che, a, detta del Riazanev, ·le letter-e sulla e e opere 1. arx e ,c,nge s p er conto e s tituto arx- Engels di Mosca, fino alla sua. çlestituzio ro.ee deportazione questione orientale sono ·il catechismo della politica estera · , · · · · del bolscevismo· e che alla. tattica seguita allora da.Marx ne_l_ .1931 da paute dei"di~cepoli niù «veri» del.m_a_rxismo_in ,. e Engels si sono, costantemente riferiti i l)olscevichi nella cui lui era maestro, senza che siano mai stati divulgati i motivi. della sua caduta in disgrazia), il Riazanoy, a propo- loro pol"itica internazionale vqso le parti belligeranti, nelle · ~ · due rivoluz!oni ,del· 1905; e,. speciahrente, dei 1917,_così co- sitp· _di ques_t~-lettere su la questione orientale, nel determi- . m~, , ger la ,Joi;o politica nei -paesi del << blocco orientale>~ f1?re, 9elle sue. coqfel'.enze su _Marx e ,Engels .(2), la posi- dopoguerra, essi si sono ispirati al famoso « Indircizzo del zione loro ,rispetto al problema, rilevava l'.imwrfanza della tattica da loro seguita _allora rispetto alle· part( bellige- Comi~ato Centrale della Lega dei comunisti», scritto da Marx e Engels nel marzo del 1850, quando cFedevanò . im- \ ranti. Essi riconoscevano bensì e-ssere la Russia: iJ.,pilastro minente _una r_ipresa dell'p_ndata ·rivoluzionaria,, e che _Lenin <lella r·eazione europea, e Marx, ancora rnel primo indiriz- ··· . sapeva quasi a memoria, e.,lo.ci(ava spesso e se _ne era val5o zo ·dell'Internaziònàle sulla guerra· franèo-prus9ianà ciel 1870, · , t , h 0 ··11 f · d d' · st 1 t't .r: t . •'d , per concretare_la _sua·tatti.ca per 1a conquista del pot,_ere, . no era e ·e <i: su o s on o I que a o a ,1;ranei a spun'<} la tÒriÌà .figt!rri{~èlla Russia». Ma-ne co1.aseguti,sérivè· il Ria- · · La circolare di Marx d,_ el 1850.. zanov, che Marx ed Engels abbianò préso· fa 'difesa: del'ia· ci, , viltà, "dei lumi e del 'progresso -oontro la Ru,ssia e ·che si L'indirizzo espone le tattiche ·appropriate dà seguire nelle sian'o sollevati' tc:intr6 'gu·es-t'ultima per nnettersÌ1·ii''fi:a,rrçùde- fasi successive àelfa r.ivciluzione, pFinia, d'urant"e e clopo·l'av=. gli'"inglesi e dei' frarice;i iUùrrinati e civili?" Il èrederlo sa- vento af potere' dell'elt>:men·to· più radicale della d'emocrazia, reblle. grave '.érrÒre. Nei loro àrtito,l"i i due a,mici i:riticano qmello dei piccoli' borghesi Fepuòblicani, i << demoératici SO" tarito·"ia Frahtia e l'Ihghiltei:ra che la Russi,,: .e,-·ùÌitti· i teil· tiali »,' i•<<rossi». Ccrrpito essepzia,le del proletariato, se 0 tàtlv\· <l'i' Napoletine'e,di,.:f>almers-to11'per raippres~tare que- c0ndo l'indfrizzo,'è quello di forzare' la rivoluzione, radica- sta: 'guerra· «onie la .gi:ìèri-a d'ella civiltà: · 1 e 'il~J-'ptòffeèsso còn· 1-izzandola, e di spingere ·all'estrèmo le prGJpost@dei derro- trò:la, ~atb~rte'.as_iaticà'sirto' s~iet~talnerite !~i\1-àW'l>:e(foì-o ·, çratici vittorìosi, affirtchè \I'· dominio· dei democ~atici bbr- . 11.01.a -~s1?teva, •.dhe. 1:m unico cnteno: esàruatial!é~ 2 bìf.\i1st~- ghési ·rechi in sè fin dal!'inizi'o il germe del'la propria dis- niin~ritò iÌ, ':fuàzione '·ddla sua' influenza -sull'\ii!teleram 1 é¼iti:i sofi/ZiÒÌ\e, ..susçitaÌido; -firì dà!· primo momento della vitto:. d~i•l_<! ·_r)v~luiiiBe, · sul t~f!oi-zam·e~to · d~llb< 1 iijlfrit<j/(i~diu( ria cotflune,' ia diffidénza centro gli alleati di ieri, e, dopo z1òn~n~. E: 11!- stessa .pos!z10tie; come. si" sa:;:}u ;j1Jsi11~ta"pof' di aver con loro proceduto d'accordo contro la frazione àel– cla·_ loro conto L~ssalJ_e1nella guerra del r8~1C;a~c;he ·qui , la ·bòrghesfa, di ~ui persegtiivano la caduta,· opporsi loro in la· sola cosa-. l:!a 'tehe1- davanti, l'interesse de11a· rivoluzione. tutte le cose per il cui mezzo essi vogliono consolidarsi al Mf; g.ìà rte! '.°suo- artiéblo dei• 1849 nella Nùoifa''Gtìzzètta re- pote1·e per. c·onto pi-optio. ·Gfi operai' debbono adoperarsi af- rianà sul « p\i1i-slavismb .d@mbcratico-»·- attitol-o' _'del mas- finchè la· eccita2>fone rivoluzionaria immediata non. venga simo interdsé àrtche ·attuale per i prinéipi 'd@1laplù genui- di nuov~ soffocata .subito..dopo la vittoria. Al contr,\rio,' ess; · na. « ~ealpÒlitik »- ai quali si _ispira .:.....:Marx at1fc,ta' s:p_ie~ debbono sforzarsi 'di· inanterie~la viva qua1.atopossibile, non· tatamente l'« appellò. ·agli .slavi» del Bakunin, ove, ·egli seri, opponendosi ai· cosiddetti" eccessi -della vendetta popolare; ma ve;' nò~ si ·vedoho çhe << più o meno mòràli' catégori~ », come prendendone anzi in mano la direzione, e éostituendo," a:c- giu:,tizia, libertà, uguaglianza, indipend~:.éa ·e 'lsirt'ili; ,le' qua- can~o ai governi ufficiali; propri gcberni -rivoluzionari Òpe- H ·su0nano''riJc:ilto·0ene,'·111a, nelle questiobi 'stqrìche··e poi-i- rai, cosicchè· i gòverni democtatici'" llotghesi, non solo per- tidiè; non-'ptovano· assolutamentè · nulla, ··pÙchè' Q1!1i còn'-· dano subitb. l'a'ppÒggio degli operai; ma,si veggano fin•dàl tano la forza e la spregiudicatezzà. Però, :dopo esser'si messo principio sòrvegl'iati ·e••iinacciati da org:miitni .dietro cui decisarbenté_f;ctintro•· le'·« sentimentai>tà » pànsla'viste derro- si trova tutta 1a gran· i:Passa degli oper::ti. Mentre i piccoli cràtiche dell:i''co"stituzìoi/e indipendente dei piccolFSta.ti- slavi borghesi derrocradd voglion ·portare al più' presto possibile nazionali nori 'vitali',' ·comè contraria alla tendenza storica la rivoluzione· àlla ·conclusione, realizzando tutt'al- .più ri- dèìla.· costituzrone cli· grandi Stati, Mairx· soggiungeva, che forme destinatè a rendere m·omentanèamente soi:,poitabile la se ·gli S:lavi;. in qualche epoca delià lor.o oppressione, aves'• ' situazione degli operai, dice la circolai;e, è nostro interesse ,erci cormm:Tltto una nuova storia rivoluzionaria, "fa, rivolti- .' e nostro compito rendere· 'perrrantnte · 1a rivcluziorÌe, 'sino a zioÌie ·da qliel ·rb0metrto ·avreòbe avuto interesse àlla · loro e" che il proletariaJo non abbia conquistatò .. il potere dello Sta– ~tipazione e l'inte~esse particolare deil tede!ìc~i -e dei ·ma-· to e le forze produttive decisive nqn siano concentrate nelle mani dei proletari. Il grido di battaglia degli. operai _deve dunque essere:' « La rivoluzione .in permanenza i». Un con;, •cetto !Juesto desunto dall'esperienza della rivoluzione' giaco- (2) RIAZANOV: Marx e Engels. Milano, Istituto cditorialè.ifa- limri;· 194S. · " 1 ibllotecaGino·Bianco • I

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