Critica Sociale - anno XL - n. 22 - 15 novembre 1948

Cf\_lTICA SOCIALE • tratto, che le sembrava pcvico~osa per le nazionalizzaz.ion1 stesse. Il Congresso ha ratificato questo modo di vedere. R~stavano da: designare i me1nbri del Consiglio generale. Lawther, presidente del sindaca1o à•ci minata1,i e non comu– nista, fu eletto con 7.411.000 voti. Tutti gli eletti appartengono alla corrente non comunista; il ,primo dei comunisti, Arthur J-Iorner, ottenne solo 2.373.000 vùH. Cosl la sconfitta dei co– munisti appare grave, ma essi sono troppo tenaci per consi– derarla definitiva. Bisogna tperò aggiungere che la vittoria del non comunisti non è una vittoria dei ·sindacati indipen.dcnti, ,poi-chè i lead.ers della tendenza vittoriosa souo tutti impegnati a fondo nel- l'esperimento laburista». J p. ga. Ciò che si stampa Ma il socialismo che cos'è? E' questa purtroppo la domanda che ironicamente o se– riamente, sentiamo rivolgerci dall'uomo della strada d.i fron– te alla crisi che travaglia ili P. S. in Italia ed altro.:e, e di fronte .alla temerarietà con cui 'Cla alcuni si conclude che il socialismo è... il bolscevismo. Non ostante gli eventi che ci mostrano come basti il ca– priccio d'una o di poche persone per cessare da un momento all'altro di essere «socialisti» ,per diventare « trotzchisti » tuttavia l'idea che socialismo sia qguale a bolscevismo è si; pure mal celata, in chi parla di ~<fusione», è latente i~' chi dice che, siccome il P. C. raccoi;lie attorno a sè le masse noi ci snatureremino ·se ce ne distaccassimo, ed è manifest; in chi ripete che, qualunque errore commetta la· Russia, noi non possiamo unirci ai suoi critici, perchè in Russia si sta sperimentando il primo grandioso esempio di socialismo in -atto.. Si avverta che da questo preconcetto, fisso in molte memti come riflesso di condizioni s.toriche e politiche, derivaqo il tri).vaglio del nostro partito, l'artificiosa rimodernatura della distinzione fra «riformisti» (o· destra) e «.rivoluzionari» (o sinistra),. la ,difficoltà di comprensione fra queste c0r– renti e, di conseguenza, la .ritrosia, non confessata, alla riu-. nificazione socialista. Si -ripetono, insomma, ·i motivi della scissione del 1921, con -!',aggiunta, del ricordo d'un'aspra lot– ta condotta in cO'mune e che oggi rende ,per,pllessimolti corrt- . pagni di fronte J!lla decisione d'un distacco dal P. C. . Ora, come allora, è diffqso il convincimento che la società può salvarsi solo superando la contraddizione im cui è are– nato il( c,apilalismo, « cioè 1.iscen'dodaHa forma di produ– zione di merci, generatrice dell'antitesi, per passare ·ad una forma <li fPrcduzione sociale, per i bisogni collettivi in cui ì\l. principio rnlidaristilco celebri il -suo pieno trionf; (1) ed ora come allora gran parte ,del proletariato, per giudicare programmi di partito e di governi, prende come pietra di paragone· la Russia, la quale nel 1919 attraeva come una in-· cognita suséitatrice di· molte speranze ed o~a s'impone con la ,sua forza e con la minacc~a del suo successo. Comu!1que, come doveva allora, così dovrebbe svale~e ora, per i socialisti senza aggettivi, rquanto scriveva il Motidolfò in un libro 'che suscitò critiche •e polemiche e, pubblicato ora nella .su.i: 4' edizione, tanto più ci ipuò essei:.e di ·guida, perchè risponde oon precisione e ,chiarezza a queste obie. .zioni. :Se citiamo il libro del Mondo1fo, non lo facciam~ per amore di studiosi, ma perchè l'autore scrisse traendo <!li-· rettive dalla nostra più ,pur.a dottrina e (cosa r,ara nei teo– rici) adattò l'insegnamento ai fatti che si svolgono -sotto i no:;tri occhi. . La sit!-lazjone, sotto molti ipunti di vi.sta, si ripete anche perchè, allora come ora, si torna ,a discutere di Marx e di marxismo, di fatalis.mq e di volontarismo, ed il Monddlfo, difendendo le sue idee dalle critkhe 'CielRosselli, del Bas– so, del Labriola, del Barbagallo e di altri, 'con i suoi chia. (1) R. MONDOLFO, « Sulle orme di Carlo Marx·», 4a ed. •Bo– \ogna, Clllppelli, p. 22. BioliotecaGino Bianco rim.enti, -riprodotti in questa 4• edizione, ci può essere dì grande giovamento. Intanto, in quest'aura di adorazione chiesastica, è da ri– cordare come degna di esempio la posizione del Mondolfo, qu_ando afferma che « Marx può ben av,er torto, come qua~– siasi altro mortale~ e « se Marx ci apparisse nell'errore, do– vremmo voltargli le spalle»· (2) ; ma che, prima di dir co– sì, occorre esaminarlo, comprenderlo bene, spi-egando le sue· contr.addi·zioµi e seguentl0lo nel suo. Sf)irito. Ciò che ha fatto il Mondolfo, il quale (come opportuna– mente osservò Aladino su questa Rivista (3) avrebbe po– tuto, i,n qu\!sta 4• -edizione, darsi la soddisfazione di mo– strare ,come la sua interp~etazione del ·1919 sia pienamente oggi confortata dagli scritti marxisti (lrteologia, Manoscrit– to) apparsi posteriormente. Dunque noi in Italia, se legges– simo di più e ricordassìmo ciò che abbiamo letto, potrem– mo trovare nel Mondolfo, e ricordarlo ai polemisti francesi, una indicazione per orientarci nelle discussioni attuali, che toccano t,anto da vicino la -storia che stiamo vivendo (4). Il. nostro int~rprete della dottrina marxista, il quaJ.e ha scritto du,e libr.i sul Marx e sull'Engels che superano di mille miglia i commenti ,5ettari e miopi ddla scuola leni– nista, fio dal 1919 vedeva 1'Jel so·cia:tismv 1a migliore vi•a d'u– scita dalla crisi che dal -1915,ad oggi ti angustia; nel so– c-1.aJismo, che può legittimamente e francamente appellarsi 11lla dottrina marxista, senza incorrere in qtiegli errori in cui incorrono gli interpreti bolscevichi e che ci sono rinfac– ciati oggi dai critici di destra, ciecamente persuasi, essi pu– re come i bolscevichi, che ·marxismo sia uguale a materia– lismo: nel soC'Ì/ailismv che 'già il rMondolfo .delineava in mo– do da evitare La.deviazione .e la illusione in cui, per di– versa via, cadono e ·riformisti e massimalisti; nel socialilsmo che, dopo cento anni Idi stt,1dio e :di esperienza, non dovreb– be più. essere uno pseudo-concetto sentimentale, r,na dovrebbe ess.ere chiaramente definito nella mente cdi tutti. Tanto più che, do,po la lprirna guerra lll'ondiale r, tpiù profondamente dopo la secbnda, era difiusa l'impressione che non fosse pii! possibile tornare a qmella forma economi'ca,·che, basata sul privirlegio,' accompagnata dall'a perenne autocondanna della disooeùpazione, non trovava .altro sb~cco che -nella guerra. Si trattava nel ,1919 e si tratta nel 1948 di « fra,pass0 :i, e di « -rJcostruzione europt;a », che potevano insieme prepa– rare « que!Le condizioni, che sole avrebbero potuto consen– tire la instaurazione futura dei ,fini <voluti'ardentemente' dalle masse lavoratrici: la produ#one sociale per i bisogni so– ciaii e l'eliminazione deHe antitesi di classe ,e di !'lazione » (5). Ma, per cooperare a tale ricostruzione il proletar,iato deve sentirsi sicùro· « con\ro il pericolo.· cdi .diventare strumento tl'un'astuzia del capitalismo, simulante per ~ezzo dello Sta– to un cornrenso ,a finalità che volesse invece fOlltrastar~ e mirante solo a ripr~'dere il vigore momentaneamente per– ·duto, per riconc;Jtlista,re il suo domimio. E guesta sicurezza al proletaria,to non poteva venire che per ... il controllo sulla produzione» (q). Sembra di leggere un ,brano che riassuma le- oqiezioni e le risposte riguard,a.nti l'E.R.P. di oggi! Dunque: controllo che non -serva a rinsaldare, ,a ·conser– '11<1,re, ma a preparare il «trapasso», senza quell'uso della violenza che - come scrive il ,Mondolfo .in p6lemica col fiascista Panunzio - aggrava i danni·e ritarda'anzi che fa: dlitare l'avvento del socialismo. Ecco l'aspetto rivoluziona– , rio che chiede il concorso dell:i. volontà e non si disancora dalla realtà, a1e segue e non interrom,Pe lo sviluppo stori– co, che è proprio ·del realismo socialista e ripudia tanto 'l'il– lusione del riformismo, il _quale artificiosamente propina· os– sigeno ad' un moribondo; quanto Jlutopi-stno del massimali– smo, che Vtlole precorrere e forzare gH eventi. Eéco anche qui le, conolusioni chìa1:oveggenti del Mondo!~ fo: « ~essun superamento della crisi mo'rale e sociale è pos– sibile, se non ricçnosca ed• attui le esigenze e i diritti del processo storico.-Perciò, soltant0 nel richiamo ,e nell'ossie- (2) O: c., pp. 116-117.' (3) Critica Sociale deJ 1° giu~no 1948, n. 11. (4) Se, p. e., il Ruhél nelle sue « Pages choisies poar une éthique socialiste ~, di C. Marx avesse conosciuto gli scritti del Mondolfo, sarebbe stato più completo. (5) o. c., p. 26. (6) Ibidem. /

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