Critica Sociale - anno XL - n. 22 - 15 novembre 1948

d'una «causa» dichiarata giusta (e consid~rata quasi giusta da esperti come A. Koestler') avrebbe la scelta fra tre li– bere decisioni: l'adempimento leale e lieto dei suoi doveri di cittadino e di buon patriota; il martirio dell'obiettore òi coscienza; gli estremi ed ingloriosi rischi della diserzione. Ma non è lecito ignorare come nella stragrande maggio– ranza dei casi l'uomo si trovi. incorporato armato addestra– . to, spedito in un ignoto arcipelago e sull~ spond~ del Reno · agli ordini del Gene_ra.lePatton, .prima di avere potuto ca– pire (anzi, ~tentanòo sempre-più a capire) quel che gli suc 0 cede. . Tutti i dubbi sull'opportunità di farsi aperto difensore e zelante sostenitore di « cause imperfette» e, più in là, tutto quello che merita il nome di <<pacifismo», si fondano 'su questa esperienza: che nei mostruosi ingranaggi della mo· derna « civiltà di masse » qualsiasi cosciente aspirazione e decisione dell'uomo perde ogni ragione d'essere, e qualunque .. · sia l'esito del gioco· di detti ingranaggi, nulla ne può risul– tare di valutabile in termini di significati umani, di felicità personale o di· socievolezza. · L'assoluta, intransigente opposizione a questi ingranaggi, la resistenza in tutti i modi e con tutti i mezzi alla loro stretta, è la condizione prima d'un ,« ritorno alla misura umana », d'una coerente « politica del popolo ». Che la perf,ezione non sia di questo mondo proprio il buon senso «popolare» non cessa di ripeterlo da millenni. Ma la «verità» o è intera o non esiste. Ed un entusiasmo di gio– vani, un movimento di popol-0, la fiducia reciproca, sono impossibili senza la convinzione profonda d'essere nel « ve r9 ». e non in crepuscolari ambiguità. ' ' ANDREA CAFFJ FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed es~era la vittoriadi Truman; Sulle elezioni americane e sulla imprevista vittoria di Tru~ man ri·produci,amo parte di un articolo di G. Horst, pubbli– cato sulla rivista svizzera Servir, con U titolo « Vittoria della de111ocrazia negli Stati Uniti. Dopo una critica alle previsioni della stampa americana, che egli accusa di aver cercato di influenzare l'opjoione pubblica, l'A. seri-ve: « Noi non crediamo che votanci'o 1per Truman l'Amer.icano abbia soltanto votato contro Dewey. Sebbene abbia avuto spesso la mano forzata dalla maggioranza del Congresso e dal suoi stessi consiglieri (dottrina Truman), noi non abbiamo mai pens~to che Truman fOsse veramente l'uomo debole, mal Informato·, poco adatto alle responsabilità presièlenziali, che l'opinione quasi unanime aveva voluto vedere in lui. Anche questa opinione cl è parsa sospetta. Essa costituiva una of– fensiva insidiosa contro l'eredità di Roosevelt; essa preten– de-va Implicitamente che il lungo favore goduto dai demo– cratici non era dovuto che al prestigio e alla fermezza di un presidente ci'efunto; essa ha preso pl'etesto dalla grandezza del suo predece~sore' ·per diffondere sul con1o di Truman un 1 pregiudizio sfavorevole. Ma oggi noi abbiamo la prova che votando per i democratici gli Am,ericani non hanno votato ·per un solo uomo; essi hanno votato per 't1ll... programma di di giustizia sociale e di pace. « arry Truman esce Ingrandito e giustificato dalla sua cam– pagna elettorale. Con il coraggio e l'originalità deile sue ini– ziative egli conferma l·a nostra Impressione che la sua Inef– ficienza apparente non ~ra dovuta di ·fatto che all'ostruzic– nismo del suo entourage e della maggioranza repubblicana alla quale aveva ci'ovuto far fronte. Ricordiamo alcune delle sue azioni: Il veto che ha opposto alla legge Taft-Hartley con– tro i sindacati; iJ veto che ha op,posto alla integrazione della Spagna nel piano Marshall; la sua opposizione alla richiesta del circoll milltari di godere del controllo della bomba ato– mica, opposizione che, in periodo eJettorale, rischiava di co– stargll cara poichè gli alienava ambienti Influenti. .. « Votando per Truman, il popolo americano dimostré di condividere la fiducia del presidente nella possibilità di ot– tenere .mediante trattative risultati pacifici feéon<ii ». Sulle stesse elezioni, 11 londinese New Statesman and Nation scrive: o Bianco 521· « Per la quinta volta di seguito Il popolo americano, a dispetto della sua stampa, degli zar degli affari e degli scommettitori, ha votato per Frankiin De!ano Roosevelt. Dirlo non è recare ombra a Truman, .la cui fede ostinata nel suo partito e nel New-Dea! è stata il fattore ,individuale determi– nante nel miracolo di queste elezioni ». Il Songresso delleTradeUnlons britanniche. Riproduciamo da,J!a Reuue Syndicaliste di ottobre un com– mento al congresso annuale deJle TrEl.òe Unions britanniche, che si è tenuto a Margate nel settembre scorso. « Il ... Congresso dell'anno scorso aveva segnato qualche in– certezza nelle disçussioni: le masse sembravano in un certo modo deluse dell''esipertenza laburista .e richiedevano aumenti di salario, sotto la spinta comun.ista. Quest'anno il malessere è stato dissipato. Gli avvenimenti di Franoia' del novembre-dic:embre hailno mostrato ai membri delle Trade Unions come il sindacalismo poteva essere in occidente i.I ca,rallo di Troia del comunismo. Dalla fi.ne del ò.'icembr~ scorso essi hanno cominciato a reagire con en~rgia. Gli avvenimenti di Pr,aga e la parte giocata nel colpo di mano comunis.ta dalla Confederazione del Lavoro a direzione co~ munista hanno confermato le loro apprensioni. Per sei giorni, 800 delegati rappresentanti sette milioni e. mezzo di lavoratori hanno discusso, sotto la ,pr.esidenza di Miss -Florence Hancok, pres,idente uscente. Questa, circondata del prestigio di quarant'anni di vita militante, ha dato Il tono alJe discussio)li, levandosi contro un eventuale utilizza– zione della F.S.M. per i fini imperialistici G.'i una potenza o di .un gruppo di potenze, ed esortando i sindacalisti sinceri a lottare contro i tentativi di sabotaggio di un 'organizzazione, esistente in Inghilterra come in molti -altri paesi, che cerca .'di P,rovòcare con tutti i mezzi disòrdini nelle industrie. Già le accoglienze ai delegati cli organizzazioni affini furono significative. Shinwell, delegato. del Labour ,Party, fu caloro– samente applaudito, n1entre Schofield, delegato del movimento cooperativo ,controllato dai comunisti, .ebbe accoglienze !redde. .I delegati dell'A.F.L. americana ebbero molto successo, senza dubbio,· perchè molti trade-unionisti si ricordavano che nel 1945 1:A.F.L. era stata sola a dire che si ,commetteva un grave errore associandosi ai comunisti' neÌla Federazione ·sindacale mondiale. Si aspettava un dele~ato deÌ!a F.S.M., che non venne, ed a cruesto proposito sl ebbe un incidente importante. Tewson, segretario del T.U.C. (Trade Unions Congress) ·spiegò che aveva chiesto a nome del C.onsiglio generale alla F.S.M. di desi– gnare un oratore ehe parlasse l'itnglese e che appartenesse ari'. un paese che non avesse ancora mandato ra,pprese_ntanti dopo la guerra. Si sperava di av,ere cosi Scbevenels, antico segre– tario generale delJa F.S.M., segretario aggiunto della ·F.S.I. Saillant comprese che, in modo cortese, gli si diceva dì non venire, e pretese di imporsi. Il T.U.C. rispose che non desi– derava sentirlo. Saillant allora fece pon,e la questione al Congresso da elementi comunisti. Deq.kin, segretario del più forte sindacato britannico, quello dei tras,porti, e presidente dclJa F.S.M., rispondendo agli' interpellanti, protestò contro la « ci:on1inazione permanente deg1i elementi comunisti nella F.S.111. ». Egli affermò che Il T.U,C. aveva perso il suo tempo a cercare di agire ver la. pace nella F.S.M. « Questo organi– smo, egll aggiunse, diventa uno strumento della politica so– vietica. E' diventato del tutto impossibile farne un mezzo per difendere la pace ». ' A enorme mak:gioranza il CongreSso res1pinse la mozione in favore della F.S.M.: questo atto è denso di sÌgnificato per l'avvenire della F.S.M. e lo stesSo Deakin nC sottolineò la portata dichiarando che sarebbe andato a Parigi per porre in atto la politica definita dal Congresso. I comunist<i, battuti su questo terreno, prenderanno la ri– vincita su quello delle rivendicazioni immeò•iate? Prima del Congresso, la stampa conservatrice non aveva esitato ad an– nunciarle, ma non avvenne nulla. L'intervento di sir Stafford Cripps, Cancelliere dello Scacchiere, convinse i delegati che bisognava diminui're i benefici e stabilizzare i :,alai-i i.n luogo di impegnarsi sulla vìa dell'inflazione. Un'altra grossa questione era stata regolata~ dal Consiglio generale nel suo rapporto. Si trattava delia gestione <leile industrie nazionalizzate. Due correnti si erano fatte ltice: una rcclnmava la partecipazione operaia al controllo delle im– prese, lasciando la debita ,parte alla competenza dei• dirigenti e .ci'cgli esecutori sindacalisti; l'altra corrente adottava una gerarchia inversa. I minatori, gli ,impiegati delle l'.T.T. ed i ferrovieri reclamavano co~i un controllo operaio più effi– cace. La maggioranza, del Consiglio generale, indicando. che la competenza della massa degli aderenti non è ancora suf– ficiente, Jyi rifiutato di reclamare questa estensione del con-

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