Critica Sociale - anno XL - n. 21 - 1 novembre 1948

I, 494 CRITICA SOCIALE J).anilewsky, il quale, nel r86g, preconizzava l'avvento di una ;mova civiltà slava, nella forma di una ·federazione pan– slava sotto l'egemonia della Russia, erede predestinata del– la presente civiltà germano-roma11ica e nel'la quale sarebbe stata per la prima -volta attuata nella storia, non solo una astratta ma una reale e ·concreta giustizia' nei rapporti. tra i cittadini nella sfera economica e sociale. Sebbene egli· sia contrario· al messianesimo un.iversalistico degli slavofili, ri– torna nel Danilewsky il motivo del pensiero storico russo per unirsi alla !legazione aggre~siva della civiltà oeçiden– tale, che lo fa ostile all'occidentalismo di Pietro il Grande,. il quale avrebbe impedito alla Russia l'adempimento 'del suo compito storico universale, quello di· creare il nuovo tipo di civiltà, secondo la ·«legge» storica per la quale la sto~ia tiene, per così dire, « in riserva» sempre la parte non esau– sta di un popolo rimasto lontano dal contatto colle civiltà straniere più evolute, per affidargli, in un momento dato, il compito del'unificazione e del rinnovamento politico del mon– do in una cultura autoctona. E in base a guesti principi egli elaborava il programma di una federazione panslava, che richiama, in modo sorprendente, la situazione dell'Europa. orientale creatasi in questo dopo guerra. Il Danilewsky però non potçva ptevedere, nota von Schdting, che l'Occidente si sarebbe··espanso oltre l'Atlantico e fino al Pacifico e che la «legge» delle riserve di forze storiche potesse trovare applicazione nelle nuove forze degli Stati Uniti. Qra, nulla muta allo stato di fatto, secondo von Schelting, se all'asso– lutezza del cristianesimo ortodosso e del messianesimo uni– versalistico degli slavofili si sostituisca l'assolutezza del co– munismo. L'espansionismo slavo, contro l'opinione spesso e– spressa, resta per lui un ·fatto reale nella determinazione dei fini insormontabili della politica russa di potenza, e in proposito egli richiama il motto di Guizot, che i popoli,, an– che _quando stanno distruggendo il passato, restano, per ciò . che è l'essenziale del loro carattere e destino, tali quali li ha {atti la storia, e che importa perciò grandemep.te, non soltanto per là soddisfazione degli spiriti, m a per la buona condotta delle nazioni, che queste tradizioni siano ben cono- sciute ·e ben compres!!. · In una sua nuova opera suHa Russia e l'Europa, co111e problema della filosofia· della storia in 'Russia, ·della quale pure -è fatto ampio resoconto nel fascicol0 del S maggi.o 1948 della « Neiie Ziircher Zeitung », von Schelting esami– La Russia e il marxismo. Il probl.ema del carattere pecilliare del comunismo russo, deriv1inte dalla situazione e tradizione storica in cui è sorto, e più particolarmente dei suoi rapporti' col marxismo, è stato oggetto recehtemente di tsame da punti· di vista di– versi, che meritano di esser tenuti presenti. Così Nicola Berdiaev, il quale aveva chiamato la potenza sovietica una « satanocrazia » e si era poi riavvicinato ai bolscevichi nel– l'ultimo decennio seguend0 il rngno di un destino messianico d@.Ipopolo russo, riteneva che il comunismo rispondesse a vecchie tradizioni popolari, e ancora .nel suo ultimo scritto, prima della morte, sulla evoluzione del marxismo in Russia, egli combatteva la tesi che Lenin e Stalin siano gli eredi genuini di Marx. Il bolscevismo è, secondo lui, un marxismo specificamente russ'o; non un materialismo deterministico, ma un « titanismo sociale», che, coll'accentuazione dei va– lori nazionali, è diventato il nazionalcomunismo .e personi– fica antiche tradizioni russe. La tesi della l'ivolu:Ìione russa come incontro del marxi– smo coll'ant\chissimo messianesimo cristiano « profondamen– te radicato nell'anima russa e risvegliato dall'applicazione del marxismo», è affermata pure da F. W. Foerster in un suo articolo sulla civiltà occidentale e la· rivoluzione russa (2). Per il Foerster la rivoluzione russa, sebbene parli il lin– guaggio marxista, è di origine fondamentalmente russa e, nella sua essenza, sarebbe anzitutto la protesta dell'Oriente contr:o l'pccidente moderno e contro l'infiltrazione delle sue idee e dei suoi metodi nella vita russa. Contrasti secolari hanno trovato in essa. l'espressione delle loro contraddizioni fondamentali e dell'incompatihilità dei loro principi. ·La Rus– sia è collettivista nata e antiborghese e il Foerster cita dal Berdiaev esempi di questa avversione del russo per la so- ; cietà borghese nata, in Europa dofO la grande Rivoluzione francese. Tutto un continente si è levato .c0ntro un altvo; è tutto un emisfero che, rifiutandosi di accettare l'ordine eco– nomico e sociale che domina il mondo moderno, gli oppone un sistema orientato verso idee radicalmente contrarie. Ma verrà giorno, egli afferma, in cui il marxismo cadrà come un velo e in cui il cristianesimo russo scoprirà al mondo il volto purificato e battezzato della rivoluzione. Leggete « Pa– drone e servitore» di Tolstoi e capirete la vera natura del– la !,ivoluziòne nissa. Tolstoi e i bolscevichi. na i rapporti .•tra la Russia e l'Europa dopo le esperienze , Questa così singolare interpretazione .della r-ivoluzione · di due guerre mondiali, le cui conseguenze si manifestano bolscevica richiama la· rivoluzione mistica p~econizzata ap- nella fine della posizione mondiale dell'Europa e nella di- punto da: Tolstoi: il regno dello Spirito Santo, « la rivolt1- struzione-della' politica plurisecolare tedesca in Oriente, nelle zione· -che sosti1uirà; al cristianesimo corrotto e al regime profonde mutazioni egualitarie nella struttura economica e di"dominio che ne deriva, il vero •cristianesimo, base della sociale e in quella ·spirituale dell'Occidente, nella rivolu- uguaglianza· tra gli uomini e della vera libertà,· alla quale iione bolscevica e nell'imperialismo rus·so, che si vale della aspirano tutti ·gli esseri dotati di ragione>>; libertà e cul- rivoluzione comunista come· mezzo di espansione e di· sicu- 0 tura, ·come egli clirà nella sua lettera aperta allo Czar, es- sendo i sommi beni dell'umanità. Libertà e ,cultura interpre– rezza e ptoclama come -fine la rivoluzione mondiale. tate però da lui in, modo dà permettere ai bolscevichi di fare . E' 'stato ·del resto osservato che, parallelamente al ~ist e" di lui un pi:ecursore. Nel trentennio .della. Russia sovietica, ma dei trattati cogli Stati dietro la « cortina di' ferro», sarebbero. stati infatti stampati . quasi 28 milion1 di copie l'U.R.S.S. ~tilizzerebl>e or~ anche la politica del panslavi- della sue· opere in russo e in 55 altre lingue delle varie na- smo, promovendo l'ideà della «-fratellanza slava» tra i suoi zionalità dell'U.R.S.8'., ed è ora in corso la pubblicazione satelliti. Una forma di razzismo, ·sussidiaria alla m1ss10ne di un'edizìone nazionale in 96 volumf. Cinque musei tolst0- assegnata al proletariat0, propagata con un certo successo iani sono stati i~tituiti-sotto-Ja. direzione-dell'Accademia delle tra i cèti non proletari dei pàesi slavi confinanti' (1). Già Scienze. Eppure rivoluzionario anche lui alla sua ~aniera - Her.zen, in esilio, contro Marx e Eniels €he credevano nella il « diavolo, in figura umana», come lo apostrofò per la stra- ·.parte pren\inenfé riservata alla Germania nell'iniziare la ri-- , da un ortod0sso dop0 la cwndamia del Sinodo -, egli era voluzione sociale mondiale, credeva· nel destino special[ dell:i 'contrario ai rivoldzionari che ricorrono alla violenza, per- Russia, lpiena di vigore e anche piena di barbarie», e ave- chè non nelle rivoluzioni, nòn el socialismo, ma solo nello va proclamato che l'Europa occidentale era otma:i morta e smascheramento del,la falsa d0ttrina reHgiosa e nella restauT çhe per rinnovare e continuare. la storia non restavano che ·razione della vera è la, via d'uscita; quando gli uomini ca- due fonti: l'America da un lato e ia barbarie orientale da:!- pirarino che,· non da ·parlamenti, scioperi, sindacati, coope- l'aUro. La rivoluiione sociale può ·essere un'idea nata dal;a rafrve, invenzioni, scuole, · universit~ e ·accademie, non dall.1 esperienza dell'Europa occidentale; ma, egli· scriveva, c'è _una rivoluzfone può venire un risultato utile a gente c0n una fa]. cetcta-base di verità nel timore che il gÒverno russo comin- sa concezione· religiosa. Il !llezzo per usèire dal circolo della- ci; ·ad avere del comunismo, perchè il comunismo è l'auto- servitù in cui' le -classi_dirìg~ti tengono gli operai non .sta crazia russa capo~olta. . nel distruggere la· violenza colla violen2a, nell'appropriarsi · i· mezzi di QTOd~1zione, <:>, nel· combattei-e i· govei:ni coi Par- ·---.--. (1) J. S. RouoEJ<: «· One world versus an iton. curtain wQ)'ld ». In Annals of the· A.merican Academy of poli,tical "1'd 1ocial .science, luglio 194:8. ' · (2) E' pu.bbllcÒto jn /< Annee p·ol!tique et r~vue des etu.des cooperative$'», ,marzo-ap~ile 1~48. Biblioteca ·,GinoBianco·

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