Critica Sociale - anno XL - n. 19 - 1 ottobre 1948
CRITICA SOCIALE 445 di necessità urgente; essi vennero trasferiti ad occupazioni considerate urgenti dal governo ». \ Luce sulla Polonia. Circa la Polonia, il pro-memoria dell'American Fede– ration of Labor dichiara: « Non vi è possibilità di formare unioni indipendenti dal controllo governativo... Agli operai non è permesso di scendere in isciopero pev il miglioramento delle paghe e delle condizioni di lavoro. Secondo rapporti governativi segreti, vi sono stati, in un anno, 107 scioperi in Polonja soffocati dalla polizia. Un comunicato ufficiale, diramato dal Ministro della Pubblica Sicurezza il 7 giugno 1947, ac– cusava i dirigenti sindacali arrestati di provocare scioperi >>. Numerosi eminenti sindacalisti polacchi « sono stati ar– restati e ~ono trattenuti ancora in carcere senza nessun proces!IO >>, si legge ancora nel pro-memoria, il quale spiega: « La funzione assegnata ai sindacati in Polonia è di ren– dere possibile la massima produzione senza riguardo a paghe adeguate. -Nel congresso dei lavoratori agricoli, che ha avuto luogo a Poznan nel mese di maggio del 1948, veniva dichiarato ufficialmente che non vi dovevano es– sere aumenti di paga senza. aumenti \Jella 1 pr9duzionc, Il segretario generale della CO"nfederazione Polacca del La– voro ·dichiarò che gli operai avrebbero soddisfatto le pre– tese del governo. Conseguentemente, le richieste di, au– mento di ·paga sono considerate atti di tradimento e di sabotaggio. « Il sistema stakhanovista funziona in pieno per stimo– lare una oempre maggiore produzione. Le conseguenze di questo sistema sono sinistre, rome nel caso del minatore Vincent Pstrowski, che morì di esaurimento fisico, dovuto ad eccessivo lavoro ». (In precedenza, l'apparato propagan– distico governativo aveva presentato il Pstrowski come ope– raio stakhanovista esemplare). ln Jugoslavia. Per quanto riguarda la Jugoslavia, il pro-memoria del- 1' American Federa:-ion of Labor rivela che: « gli ... ope– rai. .. non hanno diritto di formare organizzazioni si_ndacali o di adçrire ed appartenere a sindacati di loro scelta. Essi debbono appartenere ai sindacati controllati dal go– verno... Questi sindacati appartengono al Fronte del Po– polo, strumento del partito comunista. « La politica gen,:rale dei sindacati è determinata dalla Commissione Sindacale del Comitato Centrale del Partito Comunista Jugoslavo. Tutte le nomine dei membri di co– mitati importanti e dei dirigenti di tutte le federazioni di mestiere e delle loro sezioni debbono ricevere l'ap– provazione dalla Commissione Sindacale del partito ..• « 1 salari e l'orario lavorativo, come pure le norme pro– duttive, sono stabiliti dalla direzione della fabbrica, la quale è scelta dal governo... Gli operai non banno il di- ritto di scioperare... ·, « Gli operai non possono trasferirsi da un parte all'al– tra del paese senza permessi speciali rilasciati dai com– missari delle fabbriche, controllati dalla polizia segreta (U.D.B.)». In conclusione, col suo pro-memoria, l'American Fede– ration of Labor propone al Consiglio Economico e So– ciale una schema di mozione che: « Invita le nazioni menzionate nei due pro-memoria ed appartenenti alle Nazioni Unite a rispettare i diritti. sindacali come stabiliti nella mozione approvata 1'8 ago– sto 1947; « richiede alle stesse nazioni di riferire all'ottava ses– sione del Consiglio Economico e Sociale sui provvedi– menti presi a tal fine; « invita l'Organizzazione Internazionale del Lavoro ad intraprendere subito un'inchiesta sulla pratica dei diritti sindacali in tutti i paesi appartenenti alle Nazioni Unite ed all'Organizzazione Internazionale del Lavoro. « Si augura che tutti i paesi interessati aprano le loro porte per un 'inchiesta a fondo da parte degli organismi internazionali ». VANNI B. ·MONTANA ibliotecaGino Bianco Regionalismo e pèrplessità burocratiche Il pericolo dei doppioni Dalle indiscrezioni che si hanno sul progetto di légge per la attivazione degli istituti costituzionali riguardanti l'ordi– namento regionale sembra che si cerchi ·di limitare la riforma ad una sfera circoscritta il più possibile e di incepparne l'azione con una vigilanza e tutela governativa sul modello del vecchio tipo applicato ai Comuni e Provincie ed in con– trasto coi concetti autonomistici e di decentramento che .hanno ispirato la costituzione repubblicana e la stessa crea– zione del nuovo istituto. A parte la viola~ione dei concetti democratici che hanno portato alla attuale costituzione nazionale, in campo tec– nico tale limitazione di attività regionale non viene a solle– vare lo Staio degli enormi pesi burocratici ·che gli sono addossati e, P,~r di più, determina una nuova burocrazia re– giona:le che verrà così a rincrudire il fenomeno della ele– fantiasi amministrativa che è già una grave e dispendiosis– sima piaga nazionale. A ciò si aggiun~ano le difficoltà di creare l'assetto finan– ziario della regione e il pericolo quindi di creare un orga– nismo anemico, stentato, incapace di potenziare e disimpe– gnare i servizi che gli sono affidati. Stabilito l'assetto regionale, non c'è via di scampo: o si passa a un decentramento deciso e risoluto, sollevando lo Stato da un adeguato numero di servizi, realizzando una economia in spese e personale -e deferendo alla regione t11tti i servizi non prettamente statali, o si incorre fatalmente in un doppione di apparato amministrativo .che importa spese dilapidatrici, ingenerando un groviglio di attribuzioni che è quello appunto che si ,vorrebbe evitare. Secondo i progetti predisposti per la regione, ad esempio, verrebbero mantenute le Prefetture. Viene subito da domandarsi: passati alle Regioni i servizi sui Comuni, sulle Provincie, sui Consorzi, sulla beneficenza e assistenza, ecc., quali mansioni restano alle Prefetture? Come se ne può giustificare la permanenza? Il servizio di polizia e di pubblica sicurezza è già deferito al Questore. La Prefettura anche qui si dimostrerebbe pleo– nastica. Quindi, tecnicamente non avrebbe più ragione di essere, a meno che si dica con franchezza che può servire per il ser– vizio ·elettorale dei partiti al governo come ai tempi di Gio– litti di buona memoria e che si vuole mantenere il Prefetto magari al solo scopo di sospendere i Sindaci che non fanno il loro dovere ... Così dicasi di alcuni Ministeri e di molte Divisioni di Mi– nisteri. Ad esempio, realizzata la Regione e seriamente po– tenz,i;,,.ta,che sta a fare il Ministero dell'Agricoltura e Fo– reste? Che. itaranno a fare ,varie Divisioni del Ministero Interni, del Ministero dei L.L. P.P., del Ministero dell'I– struzione pubblica e di diversi altri Ministeri? Inutile sofisticare. Creati gli Enti decentrati regionali, co– me ormai la costituzione li ha creati, a mano a mano che si passano agli stessi i servizi statali occorre subito smobilitare le ,relative bardature e passare il personale relativo alla Re- gione senza aitmenti di nitmero. . Non creare mai duplicati, nè assumere maggior numero di personale, nè gravare con maggiori spese. ·Nelle regiom si devono collegare i servizi abbinandoli con altri affini, sem– plificandoli, decentrandoli alle Provincie od ai Comuni, alle loro sedi periferiche alla portata di mano del cittadino e del contribuente, che ne saranno così sempre direttamente avvantaggiati. Cercare, come si vede dagli schemi di legge, anche e spe– cie di quelli ufficiosi, di limitare le attività regionali, tli incepparne e di anemizzarne l'azione amministrativa, è pro– proprio creare un doppione di Stato e di Regione con lo scopo evidente di far fallire il nuovo istituto costituziona-
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