Critica Sociale - anno XL - n. 19 - 1 ottobre 1948

, . 438 CRITICA SOCIALE l'interYento presenterà sempre, anche ridotto nei . limiti più modesti cui abbiamo accennato; le insi– die che può contenere; gli interèssi illegittimi che potrebbe favorire. Questo nostro scritto non inten– de ad altro che a porre una questione che ci sem– bra ogni giorno più inevitabile e la cui soluzione si fa sempre più urgente. La dottrina del non in– tervento - dottrina individualistica, gretta, supre– mamente egoistica - non risponde più alla esigen– za di una società di Stati sempre più solidali Ira loro. Il modificarla' s'impone. Si modificherebbe ad L'esaltazione ogni modo, per la forza delle cose, ed è ritile che· questa forza sia illuminata da ùna teoria corrispon– dente. 'Malgrado lentezze inevitabili, ritorni, errori, delusioni, l'avvenire è oer gli Stati Uniti dell'Euro– pa e del mondo, per le grandi solidarietà interna– :donali. Prepararle, discipl,inarle, assicurarne i van– tDggi col minor possibile sacrificio delle legittime autonomie è il problema phì urgente della Storia. Ecco perchè il non fntervento nella vecchia for– ma deve ritenersi condannato. FILIPPO TURATI della libertà fatta da Treves all'indomani della marcia su Roma (da Critica Sociale del 16-30 novembre 1922) A noi, socialisti! Ora il gioco· è a carte scoperte, lutan.do i Fisultali spediti della violenza bellica, pr.e– ogni ambiguità è stata crudamente, temerariamente .l')aravano· i sentimenti degli uomini e le forme del dissipata. La dittatura sta sopra di noi, sta 'sopra reggimento autoritario e personale. La scervellata gli Ita~'iani. Il Parlamento non c'è più. Il Parlamen- adorazione del mito rivoluzione nelle univoche for- to, che poteva essere .anche il « bivacco dei mani- me imperative e dittatorie del bolscevismo russo as- poli »' è stato «formalmente» conservato, come un . sociava, sia pure con intendimenti diametralmente giocattolo inoffensivo, a modo del Senato romano . opposti, il proletariato' all'azione reaziona,rfa di di Augusto o di Caracalla. Il Parlamento è stato con- smantéllamenlo della Ubertà e di demolizione del servato per dare col proprio suicidio la legittima- vivere· democratico.- Ciò, ·che poteva essere un eru- zione al regime personale dei pieni poteri e del- dele spediente ne'cessario di un'ora,. abbiamo_ teoriz- l'illimitato maneggio della pubblica finanza. La boF- zato quasi oome verità universale. Se consentivamo, ghesia liberale e parlamentare si prostra nella pro- ammirando, al quintuplice voto degli operai -russi pria ignavia, nella sua incommensurabile viltà. Le e bolscevichi contro il voto unico e semplice dei correnti antiparlameNlari inneggiano al miracolo- contadini ci spuntavamo le armi per oppugnare il so evento, ohe corona oltre ogni, sper.anza i tenaci voto plurimo e per· difendere il Suffragio universa- assalti della reazione. Mentre il proletariato. resi- I.e e la Proporzionale in Occidente. Ogni cosa ridot– stette due anni al selvaggio regime del ferro e del· ta a un gio-co meccanico di. forza, la Reazione si fuoco e del· bastone, che devastava ed abbatteva i chiarì più forte e ei iutimò il siìenzio, meno anco- suoi fortilizi e non la sua anima, la borghesia si è ra con il bavaglio che con la approvazione preven- arresa in quindici giorni, chiarendo che -tutto ciò tiva- che avevamo da-ta ai gesti della forza vittoriosa. che esisteva di milizia democratica in Italia era Ora è stupefacente come l'apologia, che la slam- proletario ed era socialista. pa quoti.diana fa per mille modi dell'evento dittato- Dal fondo della rovina in cui, ci troviamo è an- rio, è la stessa che si faceva dell'evento rivoluzio- cora questa una gioia 'superba ed una ragione di nario. E molti, in buonissima fede, ci scuotono gri- speranza. ·se, come noi fermamente crediamo, 1-a dando: non vede_be che è una rivoluzione? E se la . borghesia ed il regime· capitalistico non possono Rivoluzione, come la gente si è abituata a concepi- vivere fuori del sistema rappresentativo e delle for- re, è soltanto ·una presa violenta del ,Governo e la nìe democratiche, prestò verrà che i c.eti più con- soppressione delle guarentigie individuali e la coi'l- sa·pevoli e vigili della borghesia ritorneranno al centrazione di tutti i ooteri in una mano, questa è proletariato per chiedere umilmente,aiufo e coope- la Rivoluzione. E l'apolqgia si in.tesse di tutte le razione alla riscossa necessaria e per chiedere il variazioni pos·sibili sul tema: il fine assolve per i perçlono della folle,. iniqua- e crudele politica di mezzi; e· quasi non è alèuno che si accorga della in- persecuzione del proletariato da essi armata, _quan- sidia dialetticD .e mouale che si Nasconde sotto il ve- do - gli imbecilli! - si prestavano a segare QOJil lame delli versi strani. Che qui non si .assol;von.o i gran foga il ramo dell'albero sul quale si assi- mezzi per un fine; m~ si giustificano per un suc- devano. cesso, per una « vittoria personale» che è fine a se Ma ciò sarà - e sarà tanto più presto - quanto. stessa, oioè non offré prospettive di rinnovamento più H socialismo saprà rinnovarsi, rompendo tutti e di elevazione, ma soltanto di ritorno· a for-n'le ar- i cerchi angusti della rappresentanza limitata degli retrate e condannate· di vita e di oippression'e de- interessi delle categorie, per diventare il centro di gli umili. L'adorazione del successo non ha nulla attrazione e di irradiazione di tutte le energié urna- di comune col senso augusto della congruenza dei ne compresse ed umiliate e che fervorosamente mi- mezzi al finè, che è, anche noi lo <:mediamo, tutta rano alla libertà! La libertà è un'augusta, una santa , la concreta saggezza umana. parol<a, che acquista un sen·so religio-so, quando il La libertà è u11a; si nutre di uguaglianza e si ap– contenuto di essa è perduto nell'ordine storico e pella alla solidarietà di tutti. Lo si ripeta fino al,a temporale. e -si riduce a vivere dentro la chiusa· e, sazietà. L'origine dei fatti presenti, la decadenza spiata coscienza deglL uomini. . parlamentare fino afl'ultima abbiezione conclama- Noi stessi ...:_e lo confessiamo con profonda mot- ta nell'assemblea eletta dal suffragio universale, l'at- tificazione - peccammo 1 contro la libertà. Era così tuale perdizione; del ceto dirigente, riposano nella naturale _l'ambiente della libertà politica per una scioeca opinione che si potesse distruggere la li- società nata dalla rivoluzione liberale e. creata ap- bei;tà solo per la classe lavoratrice e che il flagelc posta per lo ·sviluppo sfren.abo di tutte le 'àt1ività lo scaten~to si arrestasse alla ·soglia della gran mas– economiche e sociali, che,quasi non potevamo im- sa dei ceti medi é rispettasse i modi propri della maginare che la _democrazia 'Si potesse promt1overe . vita politica liberale, democratica. altrimenti che per essere superata! Torto, gravis- Il più potente contrafforte. delle- istituzioni libe- simo torto non a-vere tenuto i-n sufficiènte conside- rali borghesi era nel proletariato, comechè questo razione le forze latenti di reazione violenta, che tendesse• a superarle ·progressivamente. Quando fu persistevanp nei sedimenti profondi del'le' colletti- demolita la potenza politica del proletariato con lll vità umane e che si rafforzavano e affioravano nei distruzione in suo danno delle guarentigie comu- ceti deUa plutocrazia prevalente. ni, franò imme,Uatamente il sistema, delle stesse i 7 I lunghi anni della guerra, facendo diventare con- stjtuzioni liberafi borghesi. E quello che più mon~ s1,1etudine quelle deleghe di poteri che erano ne- e che più dona alla efficacia della di.mostrazi'Olre, cessarie per condurre la guerra stes·sa e soprava- all'ora di difendere a viso aperto nell'assemblea ia·- BibliotecaGino Bianco-

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