Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948

362 CRITICA SOCIALE Tendenze evolutive • del comunismo L'attenzione del mondo è oggi rivolta in prima linea alle trattative di Mosca, nelle quali i rappre– sentanti dell'Oriente e dell'Occidente disputano in– torno alle pnsizioni di partenza per le future trat– tative in merito al destino della Germania. In con– fronto, Berlino e la Conferenza danubiana di Bel– grado son diventati teatri di scontro di second'or– dine. Ma mentre si svolgono queste schermaglie dì– plomatiche, nell'interno del comunismo internazio-· nale si compie uno sviluppo che appare alla luce molto meno delle 1:1otere delle éonferenze, ma per contro nelle sue ripercussioni esterne è di molto maggiore importanza, giacchè esso determina il corso dell'intiera politica sovietica, quindi non sol– tanto all'interno ma anche verso l'estero. Il Cremlino in questi ultimi mesi è stato costret– t? all~ difensiva. Questa è, per una dittatura, una situaz10ne alla lunga insostenibile, poichè una dit– tatura ha bisogno di successi per giustificare il suo duro siste~a di fronte alla popolazione, ed essa cerca quesh successi nel campo della politica este– ra o militare, in quanto ogni allentamento del si– stema all'interno significa ,una minaccia per il suo potere illimitato. Per questo le dittature sono mol-, to più sensibili delle democrazie agli insuccessi di prestigio politico, e sono doppiamente sensibili al– lorquando tali insuccessi coincidono con. situazio– !1i di crisi all'interno, come è in massimo grado 11 caso attuale dell'Unione Sovietica. La ,politica economica di Mosca nel corso della trentennale esistenza della dittatura ha sofferto mol– teplici variazioni, ma in. sostanza essa oscilla tra due polf, benchè gli avvenimenti si succedano in un quadro continuamente mutevole. Subito dopo la presa del potere nell'anno 1917., il partito comuni- - sta in Russia fu èostretto, in parte da una sottova– lutazione delle difficoltà reali e in ,parte dalle cir-. costanze esterne, a compiere una immediata e to– tale socializzazione di tutta l'industria e contempo– r!1neamente a ~iq~idar~ _tutti quei gruppi e quei ce– h che ,per rag10111pohhche od economiche offriva– no resistenza a questa totale socializzazione. Il ri– sultato de!Ia dittaturà, instaurata con l'ausilio df una sanguinosa guerra civile sulla vita politica ed economica del popolo russo, furono: un.a completa catastrofe economica ed una ribellione non soltanto degli operai e dei contadini, ma a~che di vasti gr!,IPPi delle !orze armate, la quale raggiunse il cul– mme nella rivolta dei marinai di Kronstadt. Lenin stesso, dopo la sanguinosa repressione della rivol– ta, rov~sciò il ,co~so del~a politica economic11 liqui– dando Il « comumsmo di guerra » e annunciando la nu?'.'a, •politic!l economica (la « NEP »). Questa si– gmfico sganciamento dell'economia agraria dall'in– flusso dello Stato e attrazione' del capitale stranièro sotto forma di .concessioni industriali. !n.dub_biamente !I?esta deviazione dai principi ongmah .ctella politica economica comunista salvò il si_st~ma sov~etii:o '(lalla complet_a rovina. In pochi anni 1economia si riprese, ,proprio nel settore agri– colo, e la guerra civile cessò. Ma appunto il raffor– zamento economico dei contadini e l'inserimento d~l capible ,privato nell'industria minacciavano la d!ttatura. c?mu!1i.sta, ,per_chè si formavano dei grup-_ P! ~ociah i cm _mteressi stavano in piena contrad– d!z10ne col dommio del regime. I successori di Le– nm non aveyano altra sce~ta tra liquidare a poco _ a P!],COla. ditta_t_ura comumsta o prendere di nuo– vo m pugno pm che mai le redini dell'economia statale. E' not0 quale delle due vie abbiano scelto i dirigenti' del Cremlino: verso la fine del 1930 i _germJ capitalistici nell'industria e. nell'agricoltura furono c<;>mpletamente soffocati. -L'agricoltura per mezzo dei kolkoz fu sottoposta all'influenza statale e contemporaneamente l'industria, il commercio ed i traffici passavano in assoluta proprietà dello Sta– to. Questo cambiamento venne accompagnato da terribili lotte interne che incominciarono con la di– struzione fisica di milioni di contadini agiati, i co~ sì detti ku,laki, e •che raggiunsero il parossismo cir– ca un decennio più tardi (1937) nei processi insce- BibliotecaGino Bianco - ~ n!lti a Mosca contro la vecchia guardia del bolsce– vismo. Da questo momento in avanti si può vera– me~te ·parlar~ dell'illimitato dominio di Stalin pres– so ~l quale fmora nessun « secondo » è apparso al– l'orizzonte con cui egli debba condividere la pie– nezza -àel potere. Ma egli aveva appena raggiunto questo punto di arrivo, quando, attraverso l'avvicinarsi della nuova guerra mondiaie, veniva a crearsi una situazione completamente nuova. Il tentativo di Stalin di te– nersi fuori, per mezzo del trattato con Hitler, dal cozzo delle potenze ,per poter poi in ultima analisi fungere da arbitro tra i contendenti esausti fallì completamente e sfociò nella guerra russo-ge;mani– ca, che esaurì quasi completamente le forze econo– miche dei sovietici a tal punto che, senza l'aiuto del– !~ ~ote~ze .~nglo~as~on~. non sarebbe •stato loro pos– sibile riuscire vmc1tori. Ma, nonostante questo aiu– to, il regime sovietico fu costretto a fare appello a tutte le energie -del popolo. La guerra provocò nel– l'industria e nell'agricoltura un. rallentamento del rigido ·centralismo che caratterizza l'economia sta– tale comunista. I dirigenti dei singoli stabilimenti f?rono ,cos!retti_ a sviluppare molta maggior inizia– tiva pr.opria di quanto mai non fosse stato loro concesso in tempi di· pace, e ai contadini fu con– Cf:1SSa per la lçro ec?nomia privata una assai mag– g10r libertà d1 movimento, in modo da assicurare almeno parzialmente gli alimenti per l'esercito e per gli operai nelle industrie d'armamento. Di nuovo, quindi, dopo la fine della guerra e do- • po aver superate le difficoltà ctella_prima riconver– sione, il sistema sovietico si trovò di fronte alla scelta tra irrigidimento .o rallentamento della dit– tatura, come dopo il 1920 a seguito del successo della NEP. E ancora la decisioJ'\e fu in favore di un irrigidimento. Un passo decisivo su questa stra– da fu la svalutazione del rublo nel dicembre del 1947, çon la quale le ricchezze accumulate dai con– tadini. furono in. gran parte confiscate. Contempo– raneamente si ebbe una limitazione del commercio privato e un rafforzamento· del'l'influenza statale ~eI kolkoz. E. anco_ra questo cambiamento nella po– hhca economica viene accompagnato da un'interna epurazione del partito, della quale sintomi caratte– ristici sono stati, fra l'altro, le decisioni statali sul– le norme per regolare la.produzione artistica del– la poesia e della musica. Se contemporaneame~te si stia svolgendo nel politburo una lotta interna di .potenza, come a suo tempo dopo la morte di Le– nin, si può da fuori malamente giudicare, ma co- · mµnque lo si può dedurre· da certi segni. Le pos– sibilità di una futura politica dell'Unione Sovieti– ca sono così multiformi che non possono mancare r_appresentanti di diverse concezioni ed interessi e parimenti non possono, questi, non venire a c~n– flitto, come nell'ultimo stadio della NEP. Tuttavia, la situazione negli ultimi due decenni è sostanziaI– mente mutata. Nel decennio dal '20 al '30 nessuno pensava allo scop,pio di una guerra tra le grandi potenze, e la .Russia' sovietica si mantenne scrupo– losamente lontana dalle liti mondiali. Gli insuccessi delle rivolte comuniste in Germania, Ungheria e Ci– n_a~ra il 1920 e il 19~5 erano così patenti che scon– sigliarono qualsiasi tentativo di ri,peterli. E uno dei •~aggiori motivi di disputa tra Trotzky e Stalin era Il problema se il socialismo fosse possibile in un solo paese o se invece per la sua realizzazione a– Yesse bisogno di una rivoluzione mondiale. Stalin era allora il sostenitore di u-na politica d'isolamen– to e cercava di realizzare la ,pianificazione econo– mica russa, mentre in politica estera si difendeva contro i temuti attacchi degli Stati capitalistici per mezzo di una cintura di ·paesi deboli tra i quali al– lora era da includere anche la Germania. Questo strato -difensivo che circondava la Russia a semi– cerchio dal capo nord sino alla Cina, attraversan– do l'Europa centrale e sud orientale e quindi l'A– si_a, è ?ggi sparito a seguito della mutata politica d1 Stalm .. Dap:pertutto quindi sono sorti punti di contatto diretto e co,:i, ciò anche superfici di attrito con le 'potenze mondiali. Per questi motivi, la ripetizione del medesimo contrasto interno di due -decenni or sono si tramu– ta oggi in conflitti di politica estera, e pertanto la . Russia deve tentare d'introdurre il sistema sovieti– co senza limitazioni in. tutti quegli Stati che ep-

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