Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948
398 CRITICA SOCIALE prole di contadini hanno fame di terra. D 1 altra parte non si può negare che nei latifondi lo sfruttamento del suolo ha luogo in forma intensiva. Cosi. il Landtag dello Schleswig– Holstein promulgò una buona legge agraria, che venne ap– provata pure dalla C.D.U. Contro questa legge si eleva ora Il signor ·Schròter, !Presidente locale della C.D.U. Egli critica il fatto che il « governo » pretenda troppa', terra (proprio mentre J. co1nunisti sostengono che ne !Preleva trop,po poca). Sembrerebbe quindi che si •sia trovato quel giusto mezzo che In clemocrazia esige. Invece il aignor SchrOter rifiuta oggi le decisioni che il suo partito un anno fn condivideva. Iii fatto si è che nel frattempo anche qui è divenuta preponderante la volontà del grossi agrari, che determinano la politica del partito. I piccoli proprietari, che credettero ai programmi eletto1-aili della C.D.U., che allora voleva « dividere le terre », debbono rammaricarsi per i voti dati. Altro esempio. « In· Baviera la potenza occllipi\nte dovette intervenire affinichè .j} governo democristiano attuasse la riforma agraria. Dopo lunghi indugi esso dichia.-ò finalmente che la riforma agra– ria sarebbe stata decisa per la fine del 1947. Come risultò, di 1.600.090 ettari di grande proprietà ne venivano messi a disposizione 34.000 in tutto. Il governo democristiano aveva concesso ai grandi proprietari di mettere a disposizione ciò cui essi erano cLisposti a rinunciare. Alla fine venne messo a disposizione non più di un decimo dell'area richiesta per la suddivisione in poderi, ti·a cui superfici incolte o paludo– se, del -tutto inadatte all'appoderamento. Qui non si tratta più di una riforma agraria in senso cristiano, ma addirit– tura di un sabotaggio, sotto il manto del cristianesimo »-. Le cose non si limitano a queSto. Riserve, espliclle o im– plicite, vengono fatte dalla C.D.U. an<:he nei confronti della economia pianificata che, ,nell'e condizioni della Germania, è una necessità. Naturalmente non è possibile alla C.D.U. di prendere aperta posizione di ostilità contro la pianificazione; si tratta 1piuttosto di frrupporre l'inerzia, il n1isoneismo o la riluttanza burocratica ·ad ogni innovazione pianìficatl'lice. C'è una esplicita tendenza a proteggere i J})Ossidenti, i produttori, sia agricoli che industriali, da ogni misura di economia coat– ta, anche se resa necessari-a dallo stato deficitario delll'ali– mentazione e dagli lnte,:essi collettivi della popolazione. E' specialmente nel Consiglio Economico che alla volontà ad un tempo innovatriice e .realizzatri,ce dei socialdemocratici, ten– dente alla protezione dell'interesse collettivo e ad una gra– duale socializzazione, tSi contrappone una volontà conserva– trice della C.D.U., sia nella opposizione a misure proposte, sia suscitando opiposi2Il.oni, Dei ceti meno duramente colpiti, contro le misure p,ian~•ficatri'Ci. · Prospettive alimen~ari mondiali. lJ Times di Londra esamina in un suo articolo di fondo la situazione alimentare mondiale. « La promessa di eccel– lenti raccolti· in Europa e nell'America del nord, scrive il giornale, dà qualche speranza che ·la situazione alimentare mondiale sarà un po' migliorata quando l'anno in corso sarà finito. Già nell'emisfero meridionale sono stati fatti buoni irac– col~i. Gli ap,provvigionamenti di grano per l'anno prossimo potranno essere uguali od. anche superiori. a quelli di prima della guerra, e in alcuni paesi, come la Francia e l'Italia, in cui il cattivo tempo ebbe effetti disastrosi l'anno scorso, il miglioramento Potrebbe essere notevole. Nel nostro paese un raccolto notevolmente aumentato di patate dovrebbe aiu– tare, insieme ad altri miglioramenti, a riportare le calorie dell'alimentazione della_popolazione al livello di prima del– la guerra. Tutto questo, tuttavia, Don deve fai'ci dimenticare che rimangono aspre difficoltà. Come ha fatto nota,re sir ,J ohn Boyd, mentre la produzione aliméntare è inferiore al volume precedente, la popolazione mondiale è aumentata del 10 per cento. In India si assiste ogni anno ad un aumento di quattro milioni di abitanti. In Italia, .per prendere un esempio ipiù ,•icino, la p·opolazione è aumentata del 7 per cento nel corso dell'ultimo decennio. Sel gli approvvigiona– menti di grano raggiunsero il ]oro volume precedente, que– sto non sarebbe ancora sufficiente e non rappresenterebbe che un debole contributo per soddisfare i bisogni di questo nu– mero crescente di persone non sufficientemente alimentate. « Di •più, la fornitura di alimenti diversi dal grano ~ zucc~ero, ca,rne, prodotti del latte, grassi e olio - è diminui– ta più J?.Otevolmente ancora e quf il migitoramento sarà ne– cessariamente più lento. La penuria di grano e di semi oleo– si per l'alimentazione del bestiame impone un limite all'au– mento ...di pro.dazione di carne e di allevamento. L'approvvi– gionamento mondiale in prodotti del latte ed in grassi e olio per l'anno 1947-48 è valutato all'88 per cento della media annua del periodo 1935-39 ». · L'articolo continua sostenendo la necessità di un'azione in– ternazionale in questo eampo. BibliotecaGino Bianco Maggioranza e opposizione. Il numero di luglio de. « Il Ponte > pubblica un articolo, apparso anche ne • L'Italia ·socialista> dell'8 e 9 luglio, di Piero Calamandrei (« Maggioranza e opposizione») in cui si compie una analisi ed una critica della attuale situazione parlamentare. Il -Calamandrei osserva che gli elementi indispensabili del sistema parlamentare, maggioranza ed opposizione, mancano nel nostro Parlamento. Certo, &crive il Calamandrei, « a guar– dare al numero una maggioranza c'è, e come .plumbea e mas– siccia. E in quanto all'opposizione, se per costituirla bastas– sero i clamori anche i sordi si accorgerebbero che l'opposi– zione non tace. Ma quel che manca per ora tra que~te due quantità contrapposte è un terreno comune di discussione, sul quale possa svolgersi quella dialettica ragionata di con– t, ras.ti che è già, nelle lotte parlamentari, un modo di solida– rietà e di collaborazione. Afllnchè ... dalle discussioni tra due contraddittori venga fuori una soluzione intermedia che ab– bia qualche costrutto .pratico, occorre prima di tutto che tut– t'e due cerchino di capirsi, cioè di capire almeno quali sono i punti del loro dissidio; ma in questo parlamento sembra proprio, finora, che i due antagonisti facciàno di tutto per non ,crupirsi, per non incontrarsi se non in veri e propri « in– contri» di natura ,pugilis_tica; l'opposizione non fa nulla per farsi ascoltare, la maggioranza si rifiuta energicamente di stare ad ascoltare... l'opposizione. Vanno avanti, gli e gli altri, per proprio conto1 su due diversi piani, sui quali non avran– no mai la occasione di imbattersi e di guardarsi in faccia ». Dopo aver osservato che il livello qualitativo del Parla– mento è scadente, il Calamandrei aggiunge: « Questa generale decadenza qualitativa, la quale, anche quando l'aula è piena, diffonde intorno un senso di vuoto, è visibile in tutti i set– tori, ma soprattutto in quelli della democrazia cristiana, la quale ha vinto tro.ppo e soffre di _questa sua vittoria iper– trofica che l'ha costretta a riempire gran parte dei suoi seg– gi con uomini improvvisati, che ignorano l'abbecedario par– lamentare e che per ora non hanno altra esperienza politica che quella, piuttosto sommaria, fatta nei comizi elettorali. !Ifa questo è il minor male. ·n male grave è che questa mag– giorlln,za democristiana è venuta fuori non da una lotta po'!. litica ma <;la una lotta veligiosa .... La lotta elettorale, come ~ noto, è stata coi:n,battuta non SU un programma sociale ma su un perentorio dilemma di carattere confessionale: il vero trionfatore di quella gio,rnata ... è stato il Pontefice:. e infatti anche nell'aula di Montecitorio,· dai banchi della democrazia cristiana, quasi come formula di esorcismo contro le eresie che uscivano dalla bocca dannata degli oratori comuni~ti, il nome del pontefice· è stato ripetutamente acclamato. . Questo è, per chi guardi pacatamente, il motivo più inquie– .tante della intransigenza e della intrattabilità di questa mag– gioranza: di essere tenuta insieme, .più che da opinabili in– teressi economici, dalla infallibiltà di un dogma... Sono con– vinto che se si m~ttessero a discutere strettamente di" proble– mi sociali ed economici, molti deputati della .sinistra demo– èristiana si troverebbero assai più vicini a qualche, comu– nista che non a certi feudatari meridionali loro colleghi di partito: ma non c'è da sperare 1-n queste parziali intese sul terreno economico-sociale, quando a dividere democristia– ni e comunisti c'è l'abisso che separa la vera fede dalPere– sia,1 la salvazione dalla dannazione .:.. Assai difficilIÌlente, continua il Calamandrei, si adatta « ai dibattiti pa-rlamentari una maggioranza compatta e trion– fante, per la quale qualsiasi eterodossia politica, anche se ·non tocca direttamente la religione, può essere considerata una bestemmia, e qualsiasi oppositore come un peccatore ». E di questa intolleranza si sono avuti sintomi di cui i più gravi non sono forse i .più clamorosi. « Ciò che ... megl-io ri– vela gli umori intransigenti di questa maggiorllllza... è la sprezzante noncuranza manifestata più volte contro l'oppo– sizione col silenzio e coll' la deliberata astensione da ogni reazione polemica... Queste forme... con le quali la maggio– ranza ostenta di non degnarsi neppure di discutere gli argo- · menti dell'opposizione mi sembrano, .per la sorte del sistema parlamentare, più pericolose delle reazioni più .violente; è una specie di ostruzionismo a rcovescio in cui la maggioran– za, mirando a screditare l'opposizione, viene in realtà a tra– dire la ragion d'essere del parlamento, nel quale il voto do– vrebbe essere in ogni caso la conclusione di una discussione e non il mezzo brutale ,per soffocarla >. Passando poi a considerare l'opposizione, il Calamandrel scrive: « essa sembra fatta apposta per favorire il gioco del– la maggioranza... I grossi errori di psicologia che hanno con– dotto il Fronte alla sna clamorosa sconfitta elettorale si ri– petono e si aggravano nella tattica di questo primo periodo parlamentare, in cui la monotona insistenza degli oratori di opposizione nell'accusare d1 nullità U rei;ponso elettorale
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