Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948

360 CRITICA SOCIALE Tutta questa complessa situazione ci assegna un compito grande e pieno di responsabilità, certo mol– to superiore alle forze di cui noi possiamo dispor– re in questo rhomento. Ma di queste forze noi dob– biamo cercare di moltiplicare l'efficienza e di accre– scere il numero, perchè la missione che la situazio– ne presente ci affida e c'impone è tale che noi non abbiamo assolutamente il diritto di fallire all'attesa. U. G. M. I colloqui di Mosca Nel momento in cui scnviamo, sono allo studio nelle Cancellerie occidentali i .rapporti inviati dai tre delegati d'Inghilterra, Francia e Stati Uniti a Mosca, in seguito all'ultimo colloquio da essi avuto con Stalin. Questo ha recato un'improvvisa schiarita nella situazione, dopo che i precedenti sette incontri con Molotov sembravano non aver portato ad alcuna conclusione e si temeva che la situazione volgesse rapidamente al peggio, un peggio che nessuno pre– vedeva con esattezza per il momento, ma al quale tutti i contendenti, ad eccezion.e forse della Francia, si erano venuti preparando mediante mobilitazioni, manovre militari e campagne per agire sull'opinione pubblica. Non è possibile per ora fare previsioni, nè sui prossimi incontri nè, tanto men.o, sull'esito finale delle trattative in corso, la cui posta è altissima : guerra o pace. Tuttavia un esame degli avvenimenti ultimi nel quadro della situazione mondiale ci per– metterà di trarre una conclusione, nell'attesa, che probabilmente si prolungherà rper parecchie-settima– ne, di un comuni,cato ufficiale che annunci la convo– cazione di una Conferenza dei Ministri degli Esteri o, addirittura, dei « Quattro grandi ». In verità, dunque, l'esito di queste trattative non sarà gran cosa in sè, in quanto non porterà a risultati concreti e tangibili anche se dovesse essere il migliore possibile. Esso dir:'t infatti solo se sulle questioni che attualmente divi,dono l'Oriente ,dall'Occidente a proposito della GP.1m~nia è possibile riaprire le discussioni che fu– rono interrotte a ,Londra nel novembre-dicembre '4 7. E non è detto che queste nuove discussioni siano destinate poi ad avere successo, qualora dai soli problemi oggi sul tappet.0 si passi a quelli più gene– rali che riguardano l'Europa stessa e la sua orga– nizzazione economica e politica. In questo caso, su– perati, per via di compromesso, i fossati costituiti dal blocco di Berlino, dal progetto' di creazione di uno Stato occidentale tedesco, che è già in via ~i attuazione attraverso la ·compilazione, in atto da par– te -dei Ministri presi<lenti degli Stati tedeschi, del te– sto della Costituzione, dalla questione del controllo occidentale sulla Ifuhr, dalla bolscevizzazione della Germania orientale e dalla rkhiesta di un «Cong,res– so del popolo tedesco» e di un plebiscito sull'unità germanica escogitati dai Russi, dalla recente riforma monetaria e dall'introduzione del marco occidentale a Berlino e nella zona orientale, il pericolo di guer– ra, che oggi è stato fatto balenare agli occhi delle popolazioni d'Europa, non sarà che allontanato per un periodo di tempo forse non lungo. Dovranno al– lora venire alla superficie quelle altre questioni di cui ora si parla per accenni, ma che pur sono le fondamentali, e che si basano partkolarmente sulla situazione di crisi economica che travaglia i due blocchi e che, ove non si potesse trovare un modo per conciliare le economie complementari dell'Eu– ropa orientale e di quella occidentale; attraverso una nuova organizzazione politica stabile, finirebbe con il costituire l'incentivo vero della prossima guerra mondiale. Le cause e gli sviluppi diplomatici delle conv,ersa– zioni di Mosca. Le conversazioni di Mosca, che hanno segnato un trionfo della diplomazia segreta in. un momento in cui' si era ar-rivati' al. punto culminante della guerra BibliotecaGino Bianco fredda, hanno suscit~to tali quantità di commenti durante il loro svolgimento, e nel tempo stesso so– no state circondate da tale segreto, che non è an– cora dato di farne la storia. Ricordiamo solo che esse hanno avuto inizio per decisione delle tre Po– tenze occidentali con la nota inviata a Mosca il 6 luglio per richiamare l'attenzione del governo so– vietico sulla grave situazione che si era venuta de– terminando a Berlino in conseguenza del blocco. La nota diceva che i tre governi consideravano il blocco stesso una violazione degli accordi concer– nenti il controllo e l'occupazione di Berlino, con– clusi dalle quattro Potenze occupanti. A questa no– ta, Mosca rispondeva che gli accordi non erano più validi, perchè erano già stati violati precedente– mente dagli alleati. Questo primitivo scambio di no– te aveva un significato abbastanza chiaro. Esso po– neva infatti in discussione, dal punto di vista giu– ridico, la responsabilità di chi aveva violato gli ac– cordi precedenti (quelli di Potsdam e di Yalta). Ve– nendo dopo lo scambio di note russo-americano, che tanto rumore fece e così poco seguito ebbe al– cuni mesi p·rima, ma che, a parer nostro, è stato troppo rapidamente dimenticato, le nuove note se– gnavano, rispetto alle prime, un notevole passo a– vanti quanto alle possibilità di condurre ad una so– luzione, e confermavano, portandola su un pian.o più vasto, la ragione che era stata alla base delle .note precedenti. Come si ricorderà, infatti, con quelle la· Russia aveva cercato di avviare trattative con l'America per la con.clusione di un accordo bi– laterale. Con le nuove note, le potenze occidentali tentavano di avviare nuove trattative per giungere possibilmente ad un accordo fra i « Quattro gran– di » o, comunque, ad una chiarificazione. Tutto ciò sta a dimostrare che da parte dei contendenti c'era la volontà di non ,spingere le cose all'estremo, ma, se non altro, di « guadagnare tempo ». In altre pa– role, che nessuno dei due voleva la guerra a sca– denza immediata. Naturalmente, però, ciascuno a– veva cercato e. ce~ca di evitare o rimandare la guerra con il maggiore vantaggio possibile per i suoi interessi immediati non solo, ma anche per le prospettive future di assestamento del mondo, in modo da facilitare le r~ciproche posizioni in caso di guerra. (Devo qui aprite una parentesi. 'E' una cosa che profondamente ripugna .al nostro spirito socialista dover continuamente ripetere e ribadire questi concetti sulla guerra e sul pericolo di una sua imminenza. Ma oltre al fatto che; obiettiva– mente con.siderando la situazione internazionale, non è possibile distoglierne lo sguardo, resta che, se si vuole evitare la guerra, o almeno se si vuole portare un proprio contributo a che una guerra sia evitata, non c'è nulla rli più sciocco che nascon– dersi la faccia per non vedere il pericolo. Io penso anzi che ci sia da parte di troppi italiani ed eu– ropei un.a sorta di aspettazione fatalistica . degli e– venti, che può .essere- estremamente dannosa). Ora, dunque·, dal punto di vista della diploma– zia, siamo di fronte ad un tentativo di semiconci– liazione, di un compromesso di tipo tradizionale, che parte prudentemente da un punto assai limi– tato, sebbene sia il più difficile: quello della si– tuazione a Berlino. A questo proposito, i punti di vista, che sembra abbiano trovato un piano su cui avviare una conciliazione, riguardano alcuni aspet– ti fondamentali, quelli che già abbiamo ricordato, su cui pare si siano appuntate le richieste delle due parti. L'azione diplomatica, con le sue trattative segre– te, si inquadra però in una situazione che giova te- - ner presente. Anzitutto quella della Germania, dove i focolai sono più vivaci. A Berlino esiste una si– tuazione paradossale. Malgrado gli sfor7)i alleati per continuare nel rifornimento della città (rifornimen- --to per il quale essi avevano preso preciso impegno nel 1945, dietro richiesta dei Russi stessi) la po– polazione soffre di privazioni continue. Il Munici– pio, in seguito ai ben noti incidenti, si trova oggi in presenza di due p,olizie, di due servizi di rifor– niunento, di due servizi per il carbone, che di:pen– dono dagli occupanti e che sfuggono in gran parte al suo controllo. I sindacati si sono scissi a loro volta, men.tre i contrasti fra i partiti, e special– mente fra i partiti più o meno demoq:atici delle

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=