Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948
394 CRITICA SOCIALE mine. Egli afferma che esso non esisteva « prima del 1835 »; e si attribuisce « la triste fama di averlo introdotto nella nostra lingua », in una serie · di studi su Fourier, Saint-Simon, Owen ed altri, ap– parsa nella « Revue {/es deux Mondes » a partire dal 1• agosto 1836. Secondo Io scrittore inglese G. J. Holyoacke (n.el suo libro The History of cooperation in Engla nd) fu invece Robert Owen nel congresso di Manchester del 1836 ad usare la •parola « socialismo» e « so– dalista », per indicare la sua dottrina ed il suo movimento. giugno 1831, quanto segue: « Noi vogliamo togliere la proprietà dai vincoli feudali, rper renderla ac– cessibile a tutti, e quindi per socializzarla ». Poco dopo si ritrova il termine in un'opera di Guépin.. Il doti. Angelo Guépin di Nantes era noto tra i medici per i suoi importanti studi oftalmolo– •gici; sotto Luigi Filippo e durante la seconda re– pubblica fu u11 valoroso ,pioniere del socialismo e scrisse nel 1833 un breve volume intitolato Traité d'Economie Sociale. In esso si dice: « Occorre so– cializzare la proprietà fondiaria, poichè essa è trop– po feudale, troppo individualistica ... Si devono so– cializzare i mezzi· di scambio, i mezzi di ripartizio– ne di tutte le risorse, il credilo e le banche ... ». La stessa origine ha il -sostantivo « socializzazio– ne ». Il Globe del 7 ottobre 1831 parla degli operai che « per mezzo della socializzazione del loro la– voro devon.o assumere il ruolo di ,pubblici impie– gati». In realtà però la parola è ,più antica di quanto possano attribuirsi l'Owen, il Reybaud o an.che Pier– re Leroux. Gabriel Deville l'aveva già usata nel 1831 in un piccolo settimanale dal titolo Le Semeur « .Journal religieux, politique, philosophique et lit– téraire ». Invero, in un articolo intitolato « Catto– licesimo e Protestantesimo» del 23 novembre 1831, si legge: « Non ci si se_para per separarsi... Ci si separa per unirsi: l'individualismo deve portare al socialismo, il protestantesimo al vero cattolicesimo, La parola « comunismo » sorse indubbiamente la libertà alla 'unità ... ». L'articolo non è firmato, nello stesso .periodo di tempo. Babeuf, il Graccus– ma è facile individuarne l'autore. Uno dei princi- Babeuf della « conjuration des Egaux », è indubbia– pali collaboratori del Semeur era. Alexandre Vinet. mente ii .primo comùnista in senso moderno (Gues– E in un libro del Vinet, Essai sur la manifestation de, Jaurès e Vaillant lo hanno S4)esso riconosciuto). des convinctions religieuses, si trova proprio la « Lo scopo 'della società è la felicità comune (bon– stessa ca ratteristica frase: « Non ci si separ.a: per heur commun); lo scopo della Rivoluzion.e Francese -separar.si ... », •che è identica a quella apparsa JJel- è parimenti la felicità _!:omune », si legge nel pro– l 'articolo del Semeur. , gramma del Tribun du Peuple. L'espressione ritorna Chi è questo Alexandre Vinet del quale, senza di continuo nel giornale: « Le istituzioni plebee de– alcuna malignità, -si può dire che, all'infuori dei vono garantire la felicità comune (bonheur com– circoli protestanti, è un dimenticato? Era nato nel mun), un benessere eguale .per tutti i membri>. 1797 ad Ouchy e mod' nel 1847 a Clarens; fu (Trib un du Pieuple n. 35 del 9 frimaire anno IV). teologo protestante, critico letterario, professore di Benchè Babeuf usi spesso l'aggettivo « commun » letteratura francese al Ginnasio di Basilea, profes- non usa mai invece le parole « comunismo » o « co– sore •di teologia alla Università di Losanna e auto- munista ». re di svariati lavori come Méditations évangeliques, La parola «comunità» (communauté) ricorre nel Elude sur Blais,e Pascal, Théologie pastorale, ecc. 1796 nel Manifeste des Egaux, nel quale lo scolaro Se, realmente, come sembrerebbe, la parola « so- di Babeuf, Sylvaire Maréchal, riassume in poche cialismo ~ fu coniata da lui, essa sarebbe stata crea- righe l;i base della dottrina di Babeuf: « Noi aspi– ta dunque da un avversario; cosa invero non nuova. · riamo a qualche cosa di più alto, di più giµsto (del- Ma è veramente sua?' Egli la usa senza includerla· . la legge agraria), ossia al bene comune (le bien com" in virgolette o senza sottolinearla, senza scusarsi ·mun), ovvéro alla comunità (communauté) ». per adoperare un neologismo, come se essa fosse Ma la parola « communauté » non è affatto nuo– gi_à n.ota. E' quindi verosimile che la parola fosse va nella lingua francese,· ·poichè la si trova già in già; stata impiegata in altre ;pubblicazioni di quel testi del XIII secolo a significare la comunità degli tempo. Poco ·dopo Pierre Leroux ·contribuì a darle abitanti di una città o di un borgò, e successiva– diffusione, e il Reybaud la introdusse neili ambien- mente di un convento e, infine, la comunità di beni ti accademici. tra coniugi. Ma ne-I 1796 venne usata per la prima L'aggettivo « sodalista », . derivato dalla parola < socialismo », per quanto consti a me (ed in que~ ste cose bisogna usare questa prudente, personale riserva), è stata per la ·prima voHa usata nel gior– nale di Fourier La Réforme industrielle ou le Pha– lanstère. Un antico discepolo di Sain.t-Simon, che poi div'enne un seguace di Fourier, e che scrisse nel 1839 una Notice biographique sur Charles Fou– rier, Charles Pellarin, descrive nel numero del 12 aprile 1833 una assemblea mezzo ·politica e mezz.o ·economica tenutasi a Nantes, e nota: « Noi speria- mo· che gli autentici socialisti ed individualisti vi diverranno maggioranza». . La parola viene anche usata in un_a lettera del 12 maggio 1834, •diretta al Fourier .da Adrien Berbrug– ger, nella quale si parla ,per la prima volta della co– stituzione di un partito socialista. « Per quanto con– cerne i seguaci di Owen », dice B!lrbrugger, « mi sembra non essere ,più molto lontan.o il momento in cui essi formeranno con noi il grande partito socialista, che sarà costituito da tutti i seguaci del– la vostra scoperta. Diversamente i seguaci di Owen, come già quelli di Saint-Simon, rischierebbero un grave insuccesso». Un'altra derivazione da « socialismo » è ·il verbo « socializzare », che il Larousse definisce come « ren– dere sociale.» e -che significa soprattutto tramutare qualsiasi possesso privato in un possesso sociale. Sembra che siano stati i seguaci di Saint-Simon ad usarlo per la prima volta. Nel periodico Le Globe, che, dopo la morte del fondatore della scuola, ve– niva redatto da Ba.zard, .Enfantin, Miche! C_hevalier, Pierre Leroux e· altri, si può leggere, in data 29 BibliotecaGino Bianco volta in senso comunista. - « Comu·nismo » e « ,comunista » sorgono verso il 1834, senzà che si ·possa, peraltro, stabilire chi ab– bia per primo usat o questa espres sione. Ma dal 1834 al 1848 la si trova continuamen.te' in giornali, pub– blicazioni, opuscoli , libri e pole miche. Era l'epoca in cui Cabet, Voyer d'Argenson, .Dézamy, Pillot ed altri svolgevano agitazioni comuniste, in parte clan– destine, in parte alll! luce del giorno. Heinrich Hei– ne, ,che alJora. viveva a Parigi,- poteva, nell'Augsbur– ger Allgemeine Zeilung dell'11 dicembre 1841, scri– vere che « presto o tardi l'intera commedia bor– ghese in Francia, unitamente ai suoi parlamentari eroi da operetta ed alle sue comparse, troverà una terribile fine e comincerà un post-spettacolo, che si chiama regime comunista ». L'origine della parola « èollettivismo » è nota. L'ha usata il socialista e filosofo belga Collins, già nel 1843; nel suo libro La science· sociale, nel quaJe auspicava la nazionalizzazione del suolo. Il suo si– stema, che egli .presenta come « socialismo raziona– le », non ha mai trovato grande rispondenza nelle masse. e nel Belgio non ha radunato più che una dozzina di discepoli. Ma il linguaggio dei sociali– sti si è più tardi impadronito della parola che egli aveva creata per spiegare le sue idee sociali. Verso il 1868 Bakunin l'introduce nella Prima In– ternazionale é anzi contrappone: al « comunismo » di Marx e dell'Engels il· termine « collettivismo », che venne P?rticolarmente usato dagli « internazio– nalisti » svizzeri, italiani e spagnoli; tuttavia egli la -intén.de come una delle forme dell'anarchismo con- temporan eo. _ Quando Jules Guesde tornò dall'esilio e riprese, a partire dal 1876, la sua infaticabile propaganda,
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