Critica Sociale - anno XL - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1948
CRITICA SOCIALE 377 I Soviet compirono la funzione che era stata loro assegnata. Quando l'ondata crescente dell'entusia– smo rivoluzionario della borghesia trascinò lé mas– se degli operai e dei contadini, e questa marea tra– Tolse _lo spirito di ·meschinità quotidiana; quando, portalI da questa ondata, i bolscevichi si impadro– nirono dell'apparato governativo, la funzione del– l'elemento sovversivo, con la sua azione diretta, fu compiuta. Aveva fatto la sua funzione di catapulta. Lo Stato, realizzato con l'ai:1to della formula del « tutto il potere ai Sovieti », divenne il « potere so– vietico », e la, minoranza comunista, incarhata in questo Stato, seppe mettersi, una volta per sempre, al riparo da una eventuale recidiva nello « spirito di meschinità». E' in questo momento che il pensie– ro, che lentamente andava sviluppandosi nel sub– cosciente, riuscì finalmente ad avere la sua mani– festazione nelle teorie del genere di quella sopra– citata dell'O.rlovsky. La dittatura come mezzo di proteggere il popolo. contro la meschinità reazionaria, di cui port.a i ger– mi· nel sangue, fu lo storico punto di partenza del comunismo rivoluzionario, .mentre la classe operaia, personificata in .esso, cominciava a veder chiaro nel– la menzogna e nell'ipocrisia della libertà proclamata , dal capitalismo. Buonarroti, il teorico del complotto comunista di Baheuf del 1796, riteneva che sarèbbe indispensa– bil.e, avvenuta la conquista del potei;e da· parte dei comunisti, di isolare la Francia dagli altri paesi con U)la barriera insuperabile, onde preservare le masse da influenze nefaste. Egli pretendeva inoltre che nessuna ·pubblicazione potesse apparire in Fran– cia senza avere ottenuto la preventiva autorizzazio- ne del governo comunista. . _ « Tutti i socialisti, salvo i furieristi - scriveva da parte. sua il Weitling, vèrse il 1840 - « sono u– nanimi nel ij.tenere che la forma del governo chia– mata democrazia non con.viene ed anzi nuoce al– l'organizzazione sociale,' il cui recente principio è in via di realizzazione ». · Stefano Cabet scriveva, press'a poco alla stessa epoca, che la società socialista potrebbe am·mettere, in ogni città, un solo giornale, che sarebbe poi, ben inteso, governativo: il popolo deve essere protetto çontro la tentazione di ricercare la verità nell'urto delle opinioni. · Nel 1839, durante un processo politico dedicato alla famosa insurrezione di Blanqui e Barbès, ven– ne prodotto un catechismo comunista, scoperto· pres– so gli accusati. Tra le altre cose, vi si esponeva nel modo seguente il problema della dittatura: « E' in– contestabile che, dopo una rivoluzione operata a vantaggio delle nostre idee, dovrà essere creato p.n potere dittatoriale, con la missione di dirigere il movimento rivoluzionario. Esso attingerà necessa– riamente il suò -diritto e la sua forma nel consenso della popolazione armata, che, ·operando per uno scopo d'interesse generale; rappresenterà, evidente– mente la volontà illuminata della grande ,maggio– ranza della nazione ... Per essere forte e affinchè la sua azione sia sollecita, il potere dittatoriale dovrà essere concentrato nel più piccolo numero possi• bile di uomini... Scalzare la vecchia società, distrug– gerla alle fondamenta, rovesciare i nemici esterni ed interni della Repubblica, preparare le nuove ba– si di organizzazione sociale e condurre infine il po– polo dal governo rivoluzionario al governo repub– blicano regolare:· queste sono le attribuzioni del po– tere dittatorjale ed i limiti della- sua d urata » . Come si vede, i bolscevichi non han.no ·fatto grandi progressi rispetto alla dottrina dei co muni- sti parigin.i del 1839... . Classe opemia e1 soc11etàcapitalisticà. La classe operaia è un prodotto della società ca– pitalista. Per questa ragione il suo pensiero è sot– toposto a questa società. La sua coscienza si svi– luppa sotto l'impulso dei suoi maestri borghesi : la scuola, e la chiesa, la caserma e la fabbrica, la stam– pa e la vita sociale, in una parola tutti gli elementi che contribuiscono a formare la coscienza delle masse proletarie sono ·potenti fattori al servizio del– la influenza delle- idee e delle tendenze borghesi. Su questa constatazione si _sono basati i socialisti rivoluzionari ,per sfociare, nelle loro df:!duzioni, nel– la ammissione della necessità della dittatura di una ibliotecaGino Bianco, minoranza di proletari coscienti, dittatura che pe– serebbe non sol·tanto sull'insieme della nazione, ma anche sulla maggioranza del proletariato stesso, Il riconoscimento dell'inevitabile asservimento spirituale delle masse proletar-ie da parte della clas– se capitalista si trova manifestamente alla base del– le deduzioni dell'Orlovsky, che abbiamo sopra ci– tato. Ma questa idea deriva, senz'ombra di dubbio. da una concezione materialista. Essa è fondata sul– la ·tesi che il pensiero degli uomini dipende dal– l'ambiente materiale: tesi che caratterizzava molti socialisti e co-qmnisti, utopisti o rivoluzionari; della fine del XVIII o del principio del XIX secolo. Ne - scopriamo traccie in Robert Owen, in Cabet, in Weitling, in Blanqui. Tutti costoro riconoscono che l'asseTvimento spirituale delle masse deriva dalle condizioni materiali della loro esistenza nella so– cie_tà attuale. E tutti ne deducono che solo una mo– dificazione radicale delle condizioni materiali del-. la loro esistenza nella società· attuale. E tutti ne de– ducono che solo una modificazione radicale delle condizioni mat,eriali della loro esistenza, solo la trasformazione radicale della società renderà le masse capaci di dirigere il loro proprio destino. Ma chi realizzeTà questa .trasformazione? Dei sag– gi educatori dell'umanità, sorti dalle classi privi– legiate, esenti dalla pressione materiale che pesa sùl pensiero de1'le masse. Così rispondevano gli u– topisti sociali. Una minoranza rivoluzionaria com– posta da uomini ai quali un insieme di circostanze più o meno fortuite abbia permesso di preservare da questa pressione il loro ceTvello e _la loro vo– lontà; insomma da uomini che formano nella so– cietà una •eccezione che conferma la regola. T_ale era la concezione dei comunisti rivoluzionari come Weitling, Blanqui, ecc. Ed è parimenti quella dei loro epigoni di tipo anarco-sindacalista, quali Pou– get ,o Gustave Hervè. Dittatura benevola, secondo gli uni, violenta, se– condo altri, tale era il deus ex machina che doveva gettare un ponte tra l'ambiente sociale determina-· tore tìell'asservimento spirituale delle masse e l'am– l'>iente sociale che renderebbe possibHe il loro svi– luppo come esseri umani. · « Il carattere dell'uomo » - scriveva R. Owen - << è formato dall'ambiente e dall'educazione .., Il problema che ne del'iva è dunque il seguente: trasformare questi due fattori del carattere, in modo tale che l'uomo .divenga vir– tuoso », Secondo l'Owen il compito di operare que– sta trasformazione incomberebbe ai legislatori, ai filantropi, ai pedagoghi. · Pacifisti o rivoluzionari, gli utopisti, quindi, era– no solamente per metà materialisti. Essi intendeva– no in una maniera puramente metafisica, ossia sta– tica, la tesi che fa dipenaere la psicologia umana dall'ambiente materiale; essi non avevano coscien– za della dinamica del processo sociale. Il loro ma– terialismo non era dialettico. Lo stato di correlazio– ne che collegava un dato aspetto della· coscienza so– ciale ad un dato aspetto della vita sociale, che ne è la causa determinante, si pre&entava al loro spi– rito come qualche cosa di prefisso, di immutabile per sempre. Per questa ragione .ess,i cessavano di essere materialisti e diventavano idealisti della •più pura acqua, non appena ceréavano di trovare in qual modo occorreva agire praticamente per modi– ficare l'ambiente sociale e rendere possibile una ri– generazione delle" masse. Già nelle sue glosse al Feuerbach M_arx ha con– statato quanto segue: « Quando insegna che gli uo. mini sono un prodotto delle circostanze e dell'edu– cazione e che, conseguentemenie, gli uomini nuovi sono il prodotto delle circostanze nuove e di una nuova educazione, la dottrina materialista. dimen– tica che le circostanze cambiano precisamente ad opera degli uomini e che l'educatore stesso deve essere educato, Questa dottrina conduce quindi ine– vitabilmente all'idea di una società composta di due parti distinte, di cui una è situata al di _sopra del– la società ~come, ad es. nell'Owen) ». · L'~mancipazione della classe lavoratrice. Applicato alla lotta di classe del proletariato, c10 significa quanto segue: sospinta dalle stesse « cir– costanze » della società capitalista, che determina– no il suo carattere di classe asservita, la classe la– voratrice entra in lotta contro la società che l'as-
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