Critica Sociale - anno XL - n. 15 - 1 agosto 1948
3'48 CRITICA SOCIALE E questo per tre vie: 1) creata la Regione, occorre ora decentrare alla me– desima tutte le mansioni non cli carattere puramente statale. Esaminiamo distintamente per ogni ministero centra]e quanto è da deferirsi alla Regiohe. Alla Presidenza del Cò11siglio dei Ministri, ancora con provvedimenti fascisti, sono stati deferiti: a) la parte consultiva del Consiglio cli Stato e della Corte dei Conti; b) la avvocatura dello Stato; c) il Consi– glio nazionale delle ricerche; d) l'istituto centrale di stati– stica. Con provvedimenti del dopo guerra: e) l'alto commissa– riato di Sanità e igiene; f) l'alto commissariato dell'alimen– tazione; g) il commissariato del Turismo. Occorre: esaminare la convenienza o meno di mantenere tali residuati del fascismo; mantern~re e· semplificare l'Isti– tuto di statistica; decentrare i servizi cli sanità e mantenere al Ministero dell'internò, come fu per il passato, un sem– plice Ufficio cli coordinamento; abolire al più presto il Commissariato-dell'alimentazione e decentrare i servizi tu– ristici alle Regioni che vi hanno interesse. Al Min.is.teroEsteri nulla v'è 'cla mutare. Il M·inistero< degli f11terni deve esser ridotto pressapoco al: le mansioni che aveva con la legge del dicembre 1866; abo– lendo' le direzioni generali dell'amministrazione civile, delle demografia e razza, del fondo culto (v. più oltre), ecc.; de– centrando le Direzioni Generali degli affari di culto, di ser– vizi antincendi. Localmente vanno abolite le Prefetture. Per il Ministero dell'Africa Italiana sono da ridurre al minimo i servizi e da passare al Ministero degli Esteri, in attesa della soluzione del problema· coloniale. Nel Ministero di-Graz·ia e Giustizia è da semplificare la Direzione degli affari di culto, unificandola con la analo– ga direzione generale del Ministero interni. La riforma portata al Ministero delle Fi,nanze e Tesoro con la legge s settembre 1944 n. 202, con sette Direzioni generali alle Finanze, un ispettorato del lotto, un Ufficio cli coordinamento, l'amministrazione autonoma dei Mono– poli e il Corpo di Guardia di Finanza, ha creato un orga– !1ismo troppo vasto, pesante e fa,rraginoso, che va sempli– ficato in ogni branca. Va abolita la Birezione generale Fi– nanza locale. Il servizio dell'anagrafe tributari\! e del nuovo Catasto urbano in elaborazione praticamente segnano tutt'al-• tro che un miglioramento: occorre studiarne- la semplifica– zione. Anche il Ministero del Tesoro .è molto ingombrante. Sono transitorie le Direzioni generali delle pensioni guerra e dei danni di guerra: decentrahili i servizi della Cassa DD. e PP., .dell'Ente Previdenza dei dipendenti statali, ecc. 'n Ministero della difesa, con concentrati i servizi dellà guerra, Marina ed aeronautica, ha però ancora la massima parte delle mastodontiche bardaturé fasciste, che vanno snel– lite anche per un migliore adeguamento dei servizi stessi. Il Ministero della Pubblica lstruzione, eccetto il cambio del nome, ha ancora tutta •la ba-rdatura della legge fascista del 1937. Ha ben otto· Direzioni generali. Troppe! Vanno decentrate alle regioni l'istruzione primaria, secondaria e le biblioteche. Il Ministero dovrebbe limitarsi alla istruzione superiore classica e tecnica, _belle arti e accademie. Il Ministero Lavori Piibblici ha ben sette bi~ezioni gene– rali fissate con 1a legge 16 settembre 1940 n. 1438. Sono stati poi creati nel 1946 i Provveditorati regionali per le o– pere pubbliche. Per la viabilità, lo Stato dovrebbe gestire solo l'Azienda autonoma statale, le open~- marittime e l'edilizia statale, decentrando tutto il . resto, acque pubbliche com– prese. Il Ministero dell'Agricoltura e foreste potrebbe, decentra– te le mansioni, essere abolito. Nel Ministero dell'Industria e Commercio è stato com• piuto un discreto riordino còn le leggi 21 giugno 1945 n. 377 e 23 febbraio 1946 n. _223. li Ministero del Co-mmercio estero è da concentrare, come_ Direzione Generale, con quello dell'Industria e Commercio. Il Ministero dei Trasporti e comitllicazim,i, decentrate le• tranvie e linee automobilistiche; si può lasciare inalterato. Il Ministero della Mari-na ·mercantile va lasciato, e po– tenziato( anzi. Biblioteca G1no Bianco Sfrondato lo Stato da tali funzioni secondarie: 2) resta disponibile buona parte del personale statale. Di q;1esto, parte almeno è assunta dalla Regione in base al Par VIII delle norme tra1,1sitorie della Costituzione. 3) La restante parte esuberante del personale dello Sta– to deve essere gradualmente dimessa e mandata in pensione. .'\ tak effetto, .sarà bene agevolare tale passaggio con mi– glioramenti dello stato cli riposo e con la bonifica, come del resto è stato ventilato, cli cinque anni per maturare il tempo del passaggio a riposo. Così si sfollerà il personale esuberante, si selezionerà la parte restante e si potrà, di questa, miglio– rare le condizioni eco1;aµ,iche, esigendo da essa un reale e veramente efficace rendimento. Ma questo ancora non s11rà sufficiente per la riforma am– ministrativa. Decentrati e sistemati i servizi, sia centrali che locali, occorrerà ancora dare luogo aìla sempiificazione dei medesimi. E per questì sarà uopo mobilit;ire dei tecnici e degli e- sperti nei vari campi affinchè: · a) i servizi regionali siano istituiti e coordinati con la massima semplicità e sp_eclitezza; b) specie nei servizi municipali siano portate le maggiori semplificazioni, poichè è proprib nei Comuni dove, ·dopo che nello Stato, ristagna un farraginoso e pernicioso ingombro clj storpiata burocrazia, che inciampa i servizi e rende len.ta e pesante l'azione amministrativa. Qui in modo speciale si dovranno creare piccole Commis– sioni cli esperti, che possono essere scelti fra i Segretari co– munali dei medi e piccoli Comuni, dove' il panorama gene– rale della macchina burocratìca si. ha nel suo complesso ~ nella visione totale. Tali Commissioni daranno elementi pre– ziosi di efficacissime salutari riformi e semplificazioni._ Su tali ba.si il Governo e il Par)amento potranno avviar-e a soluzione la riforma amministrativa in Italia. ALBERTO. P AINI . Legisla,zione sindacale L'enunciazione del tema non può riferirsi al solo diritto .positivo vigente, poichè troppo ,scarne e, confuse sono le norme giuridiche attualmente in vigore in materia sindacale. Anzi sono propri-o le imprecisioni ed· i silenzi legislativi éhe rendono opportuna u.na discussione la qua.le dia un orien– tamento alla pubblica opinione, ·prima che il vago articolo :39 della ,Costituzione venga traclofto dal Parlamento in con– crete norme di applicazione. Delle tre posizioni teoricamente possibili' dello Stat9 verso il Sindacato - divieto dj organizzazione, agnosticismo, ob– bligatorietà del Sindacato - l'art. 39 ha scelto... la quarta, cioè una posizione di compromesso fra la libertà sindacale e l'intervento statale, fra le associazioni e carattere priva– tistico ed il conferimento alle .medesime di funzioni di di– ritto pubblico. La conclamata libertà di organizzazione sindacale è più apparente che sostanziale: Anzitutto viene _imposto l'obbligo della registrazione presso uffici locali o centrali, secondo norme çlie 9aranno emanate. Se la registrazione avesse puro carattere formale, non troverei• nulla da obbiettare; è evi– dente che il· conferimento detla personalità giuridica, anche di di-ritto privato, deve accompagnarsi ad una pubblicità che perinetta ai terzi di venirne a conosc~nza. Ma quali saran– no i limiti dell'intervento statale? Già l'art. 39 subordina la registraziont, all'esistenza di un ordinamento interno sta– tutario a base democratica; requisito che ci troverebbe tutti consenzienti, se escludesse interventi di carattere politico {" non aprisse una breccia a controlli di merito a cui sarebbe difficile porre dei conf;;,'i. Lo stesso artificioso meccanismo escogitato per la stipulazione dei contratti collettivi, con la rappresentanza unitaria ai sindacati re&"istrati, in proporzio– ne dei loro iscritti, implica un controllo del numero e delle
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