Critica Sociale - anno XL - n. 15 - 1 agosto 1948

342 CRITICA SOCIALE E allora gli eventi recentissimi meglio si spiegano. Se es– si·, come doveva pr~vedere qualunque UOJTIO politico dotato di senso di responsabilità, e tanto più se elevato alla scuola rivoluzionaria, hanno rappresentato un grave colpo al movi– mento operaio in Italia, che era già in una delicata situa– zione difensiva, ciò poco importa o poco rileva per il P.C.I. Esso sapeva benissimo che un moto insurrezion·ale, in questa situazione internazionale, non avrebbe potuto_ avere successo alcuno, se non a rischio di provocare un conflitto. Ma esso è pago (anche se il prezzo pagato dalla classe lavoratrice è e sarà esorbitante) di avere più profondamente scavato la frattura tra governo e ma-sse proletarie, tra !flOndo del la– voro e dirigenti dell'economia, tra partiti proletari e partiti democratici, e di avere inferto un grosso danno all'econo– mia del Paese ed -un grave sussulto aÙa ancor fragile no– stra democrazia. Il non· intedere queste cose, il non rendersi conto sino a qual punto viene· polverizzata ed esautorata un'azione so– ci.alista che intenda associarsi o non voglia di,ssociarsi da questa ovvia e palese strategia comunista, il non capire che essa costituisce la negazione di ogni premessa socialista ed il riptidio di ogni positiva conquista per la classe lavora– trice, costituisce una grave ed irreparabile responsabilità per i nuovi dirigenti del P.S.I. Nè è per loro discriminante od atte;mante il pretendere cli avere_con ciò obbedito al prin– cipio della « unità operaia». Esigenza prv,;ia: l' « iuiità socialista ». Il processo di ricostituzione della « unità di classe», oggi dilacerata dalla strategia comunista, ha come premessa il di– sin,cantamento ed il disancoramento delle masse proletarie dal mito e dalla compagine comunista. Ma questi non sono possibili sinchè non ci sia ùna soÌ1cla e unitaFia compagine, che accolga tutti i socialisti democratici, che esplichi una p0litica essenzialmente e risolutamente sòcialista, pronta a clemmciare senza paure e senza equivoci le deformazioni co– muniste e l'abuso che "i comunisti ,fanno delle forze prole– tarie italiane. Questa esigenza potrà ridare alla dasse la– voratrice italiana· (nel suo più vasto com.plesso) q1,1elle. due forze che l'azi<;ne comupista è invece, per i propri specifici piani, interessata a scalzare. In primo luogo, la potenza di una organizzazione sindacale che, anzichè venire avvilita a strumento della politica agitatoria ed esasperante ciel P.C.I., . sia in grado cli esplicare la effettiva difesa degli ,nteressi economici della classe lavorat~ice, fromteggianclo una cdn. troffensiva padronale che sta avanzando in maniera paurq– sa, avvalènclosi degli er-rori della C.G.I.L., e di promuovere quindi ·1e conquiste della classe lav.oratrice: La minacciata scl_ssione sindacale democristiana, d-i tanto gravi ed irrepa– rabili conseguenze, può forse essere evitata ,solo i11 quanto le correnti ;socialiste;- dando altra impronta al)a ·lGtta sinda– cale e disincagliandola dalla dipendenza dal P.C., sappiano ritrovare in extre-mi; le premesse per-·un'az.ione unitaria, su costruttive e positive premessè sodaliste. 1m secondo lu.ogo l!ma forte compagine socialista .può operare a salvare la stes- • sa democrazia politica eia pericolose involuzioni, e farne 11110 strumento valido ed efficiente per il perseguimento degli intèressi collettivi e un ·mezzo. che apra la via alle con('Jl!liste socialiste. Ecco perchè oggi il· problema della « unità socialista» re– sta ancora il problema centrale del nostro paese .. E sinchè ' i di,rigènti del P.S.I. resterann,o paralizzati ·dagli equivoci del concetto o del mito della « unità cli classe», essi non po– tranno, ad onta di tutte le possibili intenzioni e di tutte le manovriere risérve, avere che uri. solo destino: asseconda– re, a danno della classe lavoratrice italiana, la manovra in– teFnazionale del Comunism0; frustrare, a scorrio della clas– se lavoratrice italiana, la istanza ciel socialismo democratico. Grur,IANO P!SCHlll, BibliotecaGino Bianco Piano Fanfani . . e r1sparm10 coatto Come risulta dalle notizie stesse che ne hanno date 1 g·iornali, la proposta di legge che va setto il nome di « Piano Fanfani» ,$.Ì prefigge contemporanea-mente tre scopi: prov– vedere parzialrnente all'urgente bi'Sogno di'nuove abitazioni; cercar di diminuire il numero dei disoccupati; favorire il ri– sparmio in forma coattiva, soprattutto per evitare la neces- sità dell'mflazi,one. , L'atteggiamento di opposizione immediata-mente assunto dalla C.G.I.L. rientra, nei si_ste-m1i agitàtori, ,che costituiscono' la caratteriistica della sua azione presente. Ciò non toglie tuttavva che nei suoi motivi di opposizione ce ne sia qual– cuno che merita di essrr preso m considerazione, non per respingere senz'altro il piano Fanfani o qualunque altro il Ministero presenti in sua sostituzione, ma per apportare ad esso qualche modifica e q_ualcheintegrazione che lo renda pùì efficace e attinga il denaro necessario non solo al sus– sidio dello Stato e al rtsparmio operaio, ma anche a qualche altra fonte da '::Uiesso possa essere tratto in misura -mag– giore, e perciò più efficiente al prirmo e·al secondo degli sco- pe'.sop-rrJJ -menzionati. ' Credia,mo pertianto c/Ìe, pur tr:attandosi di un problema senza ditbbio urgente, non sia il caso. che it Miniistero vo– glia costringere il Parlamento ad approvare· il progetto pri– ma di prender le vacanze estive. Si deve lasciare che esso - possa essere -meditato e subisca il fuoco di prova del 'esame e delle/critiche che potra'YIIY!O esse~e"fatte dagli esperti di tut– ti' i problemi la cui soluzvone quel progetto inv{?ste. Meglio iardare un paio di mesi l'approv"azione de/Za propo-stiache lasciarvi sussistere quelve deficienze che l'aiuto di una chia– roveggente e ponderata discussione pu0 servir-e ad elirminare, Noi abbiamo già trattaio de/; problema· della casa nel fa- - scicolo del r 0 lugli@,m un articolo del c~mpagno S evergni– ni, e mviti,wno qu,anti altri coinpagni 1tsperti · del problema hanno, una opinione da esprimerè a servirsi delle nostre co– lonne. Dia,mo intanto uno scritfo invi{J)toci da:! co-mpag 1~0 Ferruccio Vigore/li, che contiene os,servazi!Jnisenza dubbio degne di esser -meditate, 1 • LA CRITICA SOCIALE Nulla di· nuovo, sot~. ,il· sole. Gi'à l'economista_ del « be– nessere», '.Keynes, sul Tv,nes del 14-15 novembre 1939, scri– ·vendo sulla condotta economica di guerra, lanciava una nuo– va. originale- proposta, l?artenclo dall'ass1,1mtoche, in CGnsè– guenza dello svilupp0 delila produzione di guerra, era <la prevedere· un aumento Filevamk <deHeentFate delle ·classi· la– v·oratrici, e val-utat1do détto incremento a circa 500 milioni _di sterlime (1939); il Keynes argl!liva che esso avrebbe appor– tato sicuramente· un corrÌspettivo aumento nei consumi, che Ja politica cli guerra invece yoleva andassero compressi. Egli pertanto, s,cartati i p~euclo-rimedi consistenti nel razionan::en– to e nelle misure contro i profitti il1leciti, affeDmava che l'e– quilibrio·· poteva essere stabilito soltanto ricorrendo ai tre metodi ecoaomici appPopriati, e cioè: libertà assoluta ,nel rialzo dei prezzi, aHment0 propòrziomale delle imposte, ri– sparmio forzato sofit0 forma di deposito bloccalo, al 2½'% annuo, presso l,e Casse cli Risparmio, fino alla fime della guerra. Stabiilito un salafio massimo base in 150 sterline, egli stabiliva un~ scala di percentuali cli reddito per l'ob- - bligo del risparmio forzato, Questo progetto ha tPovato in Inghilterra soltanto una parziaJe e limitata applicazione, ben lontana eia quella proposta da Keynes, con risultati che devono ddini-rsi catastroftci rispetto alla. convenienza eco– momica del .risparmiatore, •n quanto. l'inflazio11e ha letteral– mente p0l-verizzato i! mòclesto risparmio. La Germania, auspice il Ministro delle Finanze del Reich, F).tnk, introdusse uma originale· 'forma di. risparmio ·blocca-– to, o differito o conge1ato che dir si voglia, diffus0 sotto il nome cli rispaFmio ferreo, aU0 scopo di c0ngela,re la so– vra'bbomdante capacità cli acquisto, come assedva il Funk, Ogni salariato o stipendiato poteva ;ichiedere 'al capo 'azien-

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