Critica Sociale - anno XL - n. 14 - 16 luglio 1948

330 CRITICA SOCIALE Ciò che si stampa GIULIANO PrscRBL: «-Marx giovane» (1818~1·849), Milano, Gar– zanti. Tante sono ormai le biografie di C. Marx, n1a questa si di– stingue per la freschezza e la larghezza di visuale, che non serve al Pischel 1per darci U:n Marx « suo », un M8rx dogma– ticamente ,precursore di ,particolari sviluppi del marxismo, ma per fa1·ci conoscere lo svolgi1nento obiettivo del pensiero di C. Marx, come lo si può desumere dai documenti e dal– l'epistola,rio. .Poichè, secOndo alcuni, il Marx risorto dal vasto materiale Iodevblmente messo insie1ne dagli studfosi russi, .sarebbe di– verso da quello noto ed amato in Occidente e sarebbe inne– gabilmente la premessa necessaria del leninismo. Il Pischel, da ser.eno esa1ninatore, non si preoccupa di quel– lo che il lettore pòtrà dedurre; egli narra, ricorda, collega fatti e pensieri, lasciando che il giudizio sintetico sia fatto da ehi legge, secondo le , prove 1presentategli. Non trala-scia nulla che possa servire -a render completa tale sintesi: non lo studio de1l 'an1biente familiare e cittadino, non il ricordo ùelle agitate vicende storichr di <iuel lontano periodo; non le 1nanifestazioni particolari di quei personaggi,· uomini di pen– siero e d'azione, tutti riicchi di pregi, ma non privi dì difetti. E Carlo Marx ne esce vivo e preciso col suo carattere com– plesso, ma « u111ano »;- pronto allo scherzo, ma temuto per i. suoi sch~rni; prodigo di idee, ma pungente per le sue cri– tiche; geloso Qel suo pensiero, 1na pronto a ri.conoscere i suoi errori con la franchezza ~dell'uo·mo leale; sensibilissimo aglii affetti della famiglia e dell'amicizia, ma anche pronto a sa– crificare il suo sentimento P,er le necessità della lotta; fa,oì– le alle sfuriate dell'ira, ma non all'implacabilità dell'odio; suiperiore al successo ed all'insuccesso. Insomma Carlo Marx .si riconferma qui, come dagli scritti del Vorliinder, « uomo pieno », volto quindi per mentalità -e temperamento a Vedere la vita se1npre sotto il punto di visfa universalmente umano~ · Il Pischel non •ci dà solo il cu1·riculum vitae. ma anche quel– lo studiorum ed opportunamente mostra come gli. scritti del MaFx non siano vani ozii del ricercatore solitario; ma siano episodi di lotta, in cui- il pensiero serve ad illum-inaFe l'azio– ne. C-;;sl il lettore ~egue pass-o per passo (purtroppo f,ino al 1-849) lo svolgimento del « marxismo » come firutto d,i quel– l'epoca ansiosa di un nuovo ordine, e di quell'uomo-, ouì. il preveggtnte padre/ augurava ll]nga- vita per i( be,:ie dell'u- manità. '-..._ · Ci •passa sotto gli occhi il Marx,. che ,contro ,il gretto stor.'i– cismo del diritto sente l'esigenza kantiana del « dover-esse– re » e poi, scontento .di questo i,dealismo di puro an1moni– mento, si converte alla concretezza dell'he,gel.ismo, superato in seguito, sotto l'infiluen;a del reale umanesimo feuer,bachia– no, fino a giungere a quell.,esistenziaiismo fecondo, che non racchiude la vita nel piccolo individuo «che è eome è e dove è », ma la vede nella sua complessità dialettica, ove l'uomo ~ubisce e modifica l'ambiente s~ciale. Ed il Pisehel illustra la coerenza di questo svilu1ppo con l'accenno a fatti ed a ·scritti ed-ha il inerito di mostrare d'un lato la· giustificazione dei mutam'enti necessari e dall'8.Itro Iato la chia1~a linea deÙo s-yilup.po stesso, ,e.he . non legittima davvero quelle conse·guenze odiosamente settar.ie e ciecamente materialiste ·tanto- care ai teorici bols-cevichi. Libro utile per tutti, qtfesto del Pischel, ·perchè rinfresca la ..,_ memoria di scri'tti o di episodi di,menticati (p. es. la difesa della libertà di stampa ·e la polemica contro il « grossolano c9munismo ») e perchè ci presenta la vita di C. Marx in mo– do da ,poter eSsere davvero ese-mpio per tutti not, bisognosi, si, di coraggio nelle decisioni, ma soprattutto di chiarezza in · _queste decisioni. AI.FnEDO POGGI G. A. WB'f:rRn - Il materialismo dialettico sovietico - ·r.or.ino, ed. Einaudi, 1947, pag. 431, lire 1350. Il recente yolume del Wetter sul « Maferialismo dialettico so.vietico > voÌ-i-ebbe essere un'esposizione fedele ed obiettiv.a della filosofia russa sviluppatasi sulle orme di Marx. A noi tuttavia non sembra che PA,.utore abbia raggiunto lo scopo ehe si era prefisso,, sia perchè s'è lasciato influenzare da ese- Biblioteca Gino Bianco j!eti del màteriaHsmo dialettico di scarsa o addirittura di nessuna importanza dal Punto di vista speculativo, come De– borin e Mitin; sia pe~chè ha ·EÌccettato senza molte riserve la tesi, sistenuta dal Masaryk e dal revisionismo ceco-austriaco, che insiste sulle scaturigini positivistiche della filosofia di Marx e sulla tendenza del pensiero sovietico contemporaneo a rinnovare le posizioni del vecchio positiv~smo. In tal modo, noi pensiamo, il Wetter s'è preclusa la pos– sibilità .di compren~e-re il materialismo dialettico, e quindi di cogliere le intrinseche debolezze. Che vi sitino pensatori sovietici a tendenza positivistica è innegabile; ma è altret- _ tanto innegabile che .Marx avversò esplicitamente il positivi– smo e Lenin lo trattò da filosÒfia. reazionaria, alla stessa stregua dell'empiriocr:iticìsmo, dell'idealismo, del razionalismo e di ogni altra filosofia in cui la coscienza non risultasse in modo evidente come una proiezione materiale. Che Lenin (e eon lui molti altri) abbia assunto un tale at– teggiamento di fronte al positivismo, non è ce!to privo di signifjcato. Per lui, infatti, il positivismo, al pari dell'idea– lismo, s'identifica col soggettivismo e con lo scetticismo e quindi può a sua volta divenire ~trumento di giustificazione deHa str,uttura capitalistica dell'ordinamento sociale. Per.ico– lo che, a parere d-1 Lenin e degl'interpreti marxisti che na– vigano nella sua scia, è da escludere qualora il m~terialismo sia'- 1Ìlteso oggettivisticamente: nel senso ci9è che la realtà non sia una, proiezione del pensiero, ma un'entità esterna al soggetto, il cui movimènto· ,sia determinato da. leggi che le siano insite. E sono le leggi del movimento della materia, che si pongono co!De condizioni .obiettive e_ sì proiettano nel pensiero, determinando i•n tal modo il ~ontenuto. La for– mula ehe da Feuerbach giunge fino a Lenin ed al leninisti - l'essere crea il pensiero - significa che quest'ultimo è il risultato di un modo dì essere oggettivo, trascendente, nel sen– so che ha il Carattere della necessità, e che •non è suscetti– bile di alcuna modificazione. Senonchè, a questo punto, il materiailismo marx-leniniano minaccia di dlvenir suicida. Se, •infatti, le leggi d,i trasfor– -maiione sociale sono imposte da ~ondizioni oI>iettive, e se (come dev'esser vevo, posto che -sia vera la for.mula. « l'es':'. sere crea il pensiero ») nell'uomo si registrano passivamente le trasformazioni operate dalla sottostr,uttura materiale, l'a– aione rivoluzionaria è sterile; poichè non si dànno rivoluzioni c_}leson siano immanenti al pro~esso di svolgimento sponta– 'neo della materia; in definitiva, -quindi, non sono consentite trasformazioni sociali per virtù umane, ma solo. trasforma– zioni extraumane che l'ubmo deve necessariamente subire. Co– sic;hè un conse.guente inarx-leninismo, cioè un'ideologia che .postuli lo spontaneo èvolversi dei fattori sociali, dovrebbe, c;ome ha fatto ,il sociologo americ~no James Burnham, spie– gare il movimento della storia come dovuto a leggi meccaniche. Qùesta contraddizione insita nel ma,r.x-leninìsmo non è sta– ta dal Wett;r presa nella debita considerazione; laddove è propFiio da essa che è derivata una filosofia comuniS(ica, il cui contenuto è sostanzialmente diverso del vecchio marxismo. Non -che di tale· contraddizione sia da prender nota snl piano teoretico, poichè qui è ovmai scontato che tanto la. formula hegelìana, secondo cui il pe1:1siero ci:.ea l'essere, quanto la for– mula marxiana, secondo cui è 1'esser.e che·· crea il pensiero, hanno solo validità criteriologica per l'interpretazione- del rea .. le,: menime s~no intFinsecamente contradddttorie e tautologi– che, se. intese in senso metafisico, cioè come formule entro cui si es-aul"hSca tutto· il confenuto del rèale. I•n:fa,t,t,ila con– temporanea filoso:fiia del comunismo, prOprio pér trovare giu– stificazione all'azione rivoluzionauia, la quale, come diceva– mo, non si intende bene oome potrebbe avere luogo i'll ull si– stema rigidaD,l.ente deterministico, ha spostato il suo accento dalla sottostruttura economica alla classe politica. Nel vec– chio marxisnio la --t~asf.ormazione dì rappol'Ìi sociali è condi– zionata dal sistema di r.elazioni. economiche esistente in una società determinata. Nella concezione comunista odierna la s·trutturà di una società può essere trasformata solo dalla classe politica .. 11 proletariato insomma rimarrà una- sterile antitesi élialettica ·della classe capiitaliistica, se non sarà or– ga~ìzzato sindacalmente. e politicamente, in guisa che 18 clas– se politica .che esso esprimerà potrà inserirsi nel gioco delle forze poliMche contrastanti· e determinare il rovesciamento del- le poSìz.ioni. · · Già• Marx s'era avveduto che il semplice capovolgimento

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