Critica Sociale - anno XL - n. 13 - 1 luglio 1948
CRITICA SOC.JALE 289 Ìniziativa p ,riva.ta e azione dello Stato.' Il problema ' . . i?élla burocrazia. Per tutto ciò noi non potremo evidentemente far grande assegnamento sull'iniziativa privata, pur -ri• conoscendo che essa ha una rapidità di risoluzioni ~. di .movimenti che spesso manca a.Ba iniziativa pubblica. Ma essa si muove sotto l'attrazione del– l'alto profitto, del quale non offre oggi nessuna speranza l'applicazione_ del capitale alla éostruzio– ne di case popolari. Iniziative private nel campo edilizio noi ,abb-iamo certamente avµte, che si sono però arrestate, o quasi, dopo la opportuna• limita- --zìone dei crediti attuata dalle banche, anche per ispirazione del precedente Ministero. Ad ogni modo quelle iniziative si son.o rivolte alla costruzione di cinematografi e di altri simili locali di dtvertimento, alla costruzione di case di lusso, che si potevano ven– dere ad alto prezzo, in blocco o per apparti!menti, a · persone arricchite col mercato nero o con altri si– mili utili di congiuntura e desiderose. di trovare un sicuro investimento dei capitali così facilmente e disonestamente accumulati. E' quindi inevitabile che provveda lo Stato al modo di finanziamento di · Enti pubblici a cui dovrà essere affidato il compito di costruire un sufficienle numero di loca-Ji p_er le abitazioni_ del popolo. A questo compito lo Stato dovrà accingersi senza indugio. · Nel campo dell'edilizia e dei lavori pubblici è al– .tissimo il numero delle scuole che devono essere riparate o costruite ex-novo, fino a poter accogliere, per tutta la durata dell'orario· sc-olastico, tutta la po– polazione di alunni che va continuamente crescendo di numero. E altissimo è il numero delle strade vec– chie· da. rimettere in piena efficienza e delle strade· nuove da aprire per migliorare i sistemi di ·c'omuni– cazione; urgenti sono le riparazioni e gli amplia– menti da compiere nella maggior parte dei porti italiani; urgenle la sistemazione raziona-le dei baci– ni montani e un'altra serie di lavori pubblici che si dqvrà cercare di compiere con quella rapidità di cui ci dà confortante esempio l'opera veramente degna 'clella massima fode compiuta dalle Ferroviè dello Stato. Non meno urge, nel campo della ricostruzione ma– teriale, la rimessa in efficienza di tutto 'il nostro ap– parato i,ndustriale, anche perchè è necessario che, col bisogno che noi abbiamo d'importare così alte . quantità di prodotti alimentari e di materie prime di cui siamo privi o insufficientemente dotati ci 'mettiamo al più presto m condizione di poter espor– tare una quantità di prodotti sufficiente a colmare gradualmente il disavanzo della nostra bilancia com– mer-eiale. E poichè un.a difficoltà di esportazione è .da qualche tempo nata anche dall'elevato costo di produzione, occorrerà che si cerchi di ridurre tale costo col perfezionare gradualmente i metodi di pro– duzione senza bisogno di toccare i livelli dei salari i quali, fatta eccezione per ristreftissime categorie' sono appena sufficienti (o non sono neppure sùf: ficienti) a provvedere ai più elementari bisogni del- . la vita. A tale riduzione dei costi dovrà provvedere _anche il perfezionamento dell'abilità professionale .dei lavoratori e -un consapevole sforzo da parte di questi di accrescere sempre più, nell'interesse del Paese, la propria efficienza produttiva. · Nel cerca~. di aprir~ nuove possibilità d'impiego alla mano d opera noi dovremo trovare Ia possibi– lità di assorbire tanti operai periodicamente o per– manentemente disoccupati e di giungere un po' alla volta allo sblocco dei licenziamenti che non avrem– mo diritto di consentire, pur riconoscendo il dan– .no che esso arr.eca in. tanti settori dell'economia nazionale, fin. che non abbiamo certezza che esso .non contribuisca ad accrescere il flagello già grave della disoccupazione. Anche per quest'opera di ricostruzione del nostro'. apparato industriale non è possibile affidarsi all'ini– ziativa privata. Credo che siamo 0rmai tutti d'.accor– do nel ritenere necessaria una pianificazione, la. quale deve _naturalmente essere compiuta senza ec– cessiva rigidità e con la cura di evitare ogni ec-; cesso di apparato burocratico e ogni dannoso in– ceppamento alla iniziativa privata, la quale può e deve continuare ancora a dare un prezioso apporto. Per quanto concerne l'opera -dello Stato,_ gli istituti ìbliotecaGino Bianco di cui questo già dispone, come l'I.R.I., il F.I.M. . l'A.G.I.P. e tanti altri vanno. profondamente rifor: mati, perchè sin qui sono. stati poco efficienti e ~al~ effic~en_ti, centri spesso di. dispersione di pre– z10s_imezzi. fmaf)ziari, _di favoritismi, di coniizione. Si affaccia a que~to riguardo il ·problema della bu– rocrazia, per la cui riforma- è ormai tempo di pas– sare dai discorsi ai fatti, valendosi delle conclusio– ni a cui è giunta l'apposita commissione presiedu– ta dal. prof. Forti. A proposito di tale problema. ca– de qm opportuno osservare come alcuni ministri ab– biaI_10 certa~ente contribuito ad aggravare anzichè a nsolvei:e il problema della burocrazia cori la co– stitu~ione di pletorici gabinetti, la cui creazione ha s~~c1t~to qualche non ilJegittimo sospetto di favo– nhsm1 a vantaggio di clientele politiche ed elet– torali. Il problema del Mezzogiorno. .Con _ l'opera di ricostruzione è strettamente con– nesso 11 problema del Mezzogiorno, che si deve fi– nalmente affrontare in modo organico. Esso è un problem~ non i:egionale 1;1-anazionale, perchè ogni sforzo di maggior elevazione della vita di tutto il P~es~ sarà inceppato finchè non siano sensibilmeNte m1ghorate le condizioni delle regioni meridionali e perchè è impegno d'onore di tutta la nazione di attenuare quanto è possibile lo stato d'inferiorità in cui. quelle _regioni sono 'rimaste dal 1860 fino ad og~1. N~n ~1,d~ve nascondere che il persistere di ta– le ~nfenonta e dovuto, oltrechè a co_ndizioni natu– rah e ad altre maturate in più secoli di storia; an– c~e alla prevalenza che il nord è riuscito ad eser– c1t~re .n.ella vit:i po!_itica nazionale, sia perchè le regiom settentr10nah possedevano già· al momento della unificazione, un apparato produttivo a cui corrispondeva una classe di produttori forte e be– ne agguerrità, capace pertanto di far sentire il pro– prio peso, per ~e.zzo di un'adeguata rappresentanza, · anche nella pohhca dello Stato; sia perchè il Mez– zogiorno, cui ma.nc11vano siffatte cond'izionf ha avu– to· una rappresentanza politica· inorganica 'che si· è curata assai- più di sostenere interessi particolati di per~one e di gruppi che interessi generali della regione. Il problema meridionàle è costituito da molti e v:iri proble!lli par!icolari: quello agrario e fon dia– no, quello. mdustnale, quelli concernenti il sistema ·di c~municazioni, i porti, .i bacini fluviali, le scuo– le d1 cultura generale e di cultura professionale e così via; ma questi aspetti sono così strettame~te ,coi:nessi che la soluzione di ciascuno di essi non~ puo e_ssere a?eguata ed efficace se ognuno di essi non sia esammato in correlazione con. tutti gli altri . "er questo motivo io sono perfettamente concorri~ nella proposta qui presenfata da un collega che tra le Commissioni parlamentari una nuova ne sia co– stituita per la preparazione e ·1•esame di tutti i prov– vedimenti riguardanti il Mezzogiorno. Io vado anzi oltre; e poichè ritengo, per la ragione detta che mancherà ogni' organica iniziativa per la soÌu~ione del ,problema meridionale1 sinchè lo studio dei vari suoi aspetti sia frazionato fra· -tanti Ministeri, giu– dico necessario, se si vuol addivenire ad una con– clusione, che lo studio di tutti gli aspetti del pro– blema e la preparazione di tutti i relativi provve– dimenti siano accentrati in. un unico ufficio, al quale possa essere attribuita tutta la responsabilità di quel che si fa e di ·quel che ·non si fa per la preparazione dei dati che debbono servire di base alle risoluzioni del Parlamento, e per l'esecuzione dei provvedimenti che questo abbia deliberati. Premesse, modi e conseguenze dell'E.R.P. Europa e America. Anche qt1esto problema, come gli altri sopra ac– cennati, convergono oggi naturalmente tutti sul pia– no Marshall, intorno al quale io n on credo. oppor– tuno d'indugiarmi ora, perchè n.on è possibile par– larne con qualche risultato, pri ma c he ne siano no– ti i particolari, sia per quel che riguarda la sua configurazione, sia, soprattutto, per quel che ri– guarda i modi e i termini della sua attuazione." Su questo punto poi ci auguriamo che il Governo possa
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