Critica Sociale - anno XL - n. 13 - 1 luglio 1948

288 CRITICA SOCIALE tocrazia nostrana, che non poteva più fidai:e sull'ap:– poggio delle coorti arm~te e che aveva bisogno d1 farsi perdonare !a conmvenz,a che a_veva dat<;>per tanti anni alle v10lenze e ali oppress10ne fascista e _il vantaggio che aveva _i~ t~1tti_i modi cercalo di trarne non era in cond1z10m d1 poter onriorre una vittori~sa resistenza all'impeto di costruttiva rivo– luzione con cui noi avessimo tentato di introdurre un radicale mutamento nella struttura economico sociale. E' stata l'inconcludenza dei Partiti di sini– stra, soprattutto di coloro_ che in quel momento ne dirigevano l'azione, che c1 ha fatto perdere un mo– mento prezioso che non ritornerà prossimamente nel quadrante della nostra storia. Con una politico di verbosa demagogia e di indecoroso « doppio giuoco » si è incoraggiata -la ricostituzione di forze reaz.ionarie, cbe oggi oppongono . una formidabile resistenza e sono anzi venute sempre pii1 assumendo un atteggiamento aggressivo, mentre la mancanza dt ogni programma concreto e costruttivo lasciava di– sperdere miseramente le forze che avrebbero potuto contribuire a un civile e benefico rivolgimento, . Da questa situazione noi abbiamo creduto e cre– diamo necessario che si cerchi di uscire al più pre– sto. Ci siamo chiesti ripetutamente se a tale intento avremmo potuto dare un contributo più valido stan– do al'l'opposizione o al Governo, e abbiamo concluso per i,l secondo termine del dilemma. E' strano che ron. Nenni abbia preteso di muoverci accusa per questo e abbia so'ggiunto che questa nostra parte– cipazione al Governo è un fatto nuovo nella vita parlamentare. Non riusciamo veramente a spiegarci una tale sua affermazione dal momento che è tra– scorso appena un anno da quando il _P.S.I. e il P.C.I. facevano parte del Governo insieme con la Demo- ' crazia cristiana e senza chr questa avesse assunto verso i suoi alleali quegli impegni precisi che ha assunti oggi con l'enunciazione di un programma particolareggiato; e sono passati non più di sei me– si da quandu, .illa costituzione del quarto Ministero De Gasperi, gli stessi partiti, sulle colonne dei loro giornali e in altre' pubbliche manif estazioni, riven– dicavano il loro diritto a far par.te del Governo in– sieme. con la D.C:, c~m la quale o ggi considerano cosa quasi mostn1osa che noi abbiamo accettato di collaborare. Certo non fu senza qualche incertezza la nostra scelta fra opposizione e collaborazione. Sentivamo e sentiamo tutto il peso della responsabililà che ci siamo assunti accettando di partecipare al Governo: sappiamo contro quali e quante difficoltà dovremo lottare, che nascono dalla stessa situazione politica ed economica del nostro paese. Sappiamo che sarà molto dura, come ha detto !'on. Riccardo Lombar– di, l'opposizione degli a vver sari del Governo, tanto nel Parlamento quanto n.el Paese, dove c,ertnmente si cercherà di acuire il sen so del malcontento per cercar d'.impedire ogni azfone fattiva del Gover,no. -Anche maggiore doveY\l naturalmente essere la nostra esitazione per il fatto che nel Governo noi siamo in minoranza di fronte ad un partito che ha la 'maggioranza assolÙta nella Camera e una forte: maggioranza relativa nel Senato, e che dell'azione politica ha una visione generale notevolmente di– versa da quella che ispira l'opera ::iostra. Ma in que– sto momento sentiamo di aver con esso una tem– poranea concordia di vedute e di fini sui punti es– senziali dell'azione immediata di Governo: e _poichè a questa azione noi abbiamo coscienza di poter re-. care un apporto verame'nte efficace· che, sotto certi aspetti, per ragioni che accennerò in seguito, nes– sun'altra forza politica -potrebbe dare, per questo abbiamo creduto fos~e nostro dovere di addossarci ·una pesante respo11sabilità, nella sper~nza di poter per questa via renderci più utili al Paese, e special– mente alle classi lavoratrici, ai cui interessi si ri– volge con particolare cura l'azione del nostro par– tito. Il compito della presente legislatura. Compito fondamentale della presente legislatura è di consolidare gli ordinamenti repubblicani che so~ ao stati proclamati e tracciati nelle loro linee fon– damentali. C'è una quantità di istituzioni da creare BibliotecaGino Bianco o da riformare, dalla regione alla Corte Costituzio– nale e. al Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, dagli ordinamenti amministrativi centrali e periferici agli. or'dinamenti scolastici; e nel crearli e nel riformarli noi dobbiamo fare in modo che essi servano alla effettiva · tr'aduzione in realtà di quel principi di democrazia che sono stati troppo va– gamente enunciati senza che molti si rendessero conto delle esigenze a ctii essi debbono effettiva– mente soddisfare; Dobbiamo preparare con medi– tati provvedimenti legislativi e con la creazione di idonei istituti la realizzazione delle promesse enun– ciate negli articoli 34, 38, 41, 44, 46 della Costitu– zione, promesse che rappresentano un impegno di maggiore giustizia che noi abbiamo il dovere di non tradire. E intanto dovremo compiere quell'opera di rico– struzione materiale e morale che possiamo conside– rare appena -iniziata e per il cui compimento non basteranno neppure gli ar\ni della prcs~nte legisla– tura, anche se essa morrà di morte naturale e anche se durante la sua vita l'opera nostra si ·manterrà sempre assidua e fervida . Per la ricostruzione morale intensa dovrà essere l'opera. soprattutto della scuola, molto più ampia e . profonda di quanto apparisca nel programma mi-. n.iste!"iale. Dobbiamo non soltanto rifarci dell'opera di distruzione e di ai,retraménto determinata dal ventennio del fascismo e dai cinque anni della guer– ra, ma cercare anche di portarci rapidamente al li– vello delle nazioni oiù progredite per poter gareg-– giare •con esse anche nel campo della, vita econo– mica (per cui una buona. preparazione professionale è premessa necessaria), come in tutti gli altri campi• della vita civile, massime in un momento in cui, co– stretti come siamo a cercare nell'emigrazione uno· sfogo all'esuberanza_ della nostra ma'no d'opera e un contributo a colmare il deficit della nostra bilancia commerciale, dobbiamo cercar di mandare all'este– ro operai moralmente consapevoli della loro dignità e dei loro diritti e capaci di farli valere, é profes– sionalmente educati a compiere un lavoro ch!l possa ricevere una sufficiente retribuzione. Mi si consenta a tal proposito di dire sln d'ora_ che noi potremo raggiung_ere più facilmente queste• finalità se, anzichè m!mdare o lasciar andare per il mondo operai isolati, noi creeremo tra l'oro vincolii che li accomunino in una solidarietà di, lavoro, di interessi, di forze. Abbiamo dietro noi esempi glo- · riosi di emigrazione nell'interno e all'estero: le glo– riose cooperative di braccianti ravennati che, sotto la guida dei nostri compagni Armuzzi e Baldini, -hanno compiuto il miracolo della bonifica del ter– ritorio di Ostia,· nella quale hanno sacrificato pa– recchi dei 10110 in un momento in cui mancàva ogni, difesa contro H flagello della malaria; e le non me– no gloriose coonerative che durante il periodo fa– scista, per sottrarsi alla bestialità del partito domi-· na~te e 'per assicur'Ìlrsi un dignitoso lavoro. sotto· la guida dello· stesso Baldini e di a ltri com pagni no– stri si sono trasferite all'estero e han.no compiuto Una magnifica opera di -bonifica e di trasfo rmazione agraria, specialmente nella Franci.a meridionale. Per quanto riguarda la ricostruzione materiale, il problema della casa è certamente quello che si pre– senta più urgente, specialmente il problema delle rase popolari, che occorre risolvere per sottrarre rapidamente tanta parte del nostro proletariato a condizioni bestiali di vita, che sono una: minaccia al'ia salute pubblica e alla morale e costituiscono una ,vera vergogna nazionale. Giudicherete voi, giudiche– remo· noi, in correlazione an«he alla convenzione stipulata con gli Stati Uniti, quanta ,parte dell'E.R.P. possa esser destinata all'esecuzione di questo urgen– te programma edilizio. Anche. se· sarà possibile trar– re qualche utile contributo da quel fondo, bisogne– rà tuttavia attingerne da altra parte in misura mag– giore,• cei:cando con tutti i mezzi di comprimere i consumi voluttuari perc-hè il risparmio nazionale possa dare un notevole apporto e cercando anche di accrescere il grtt ito dei tributi con una radicale e audace riforma fiscale, che corrisponde nello ste!>~:> tempo ad un'esigenza finanziaria e ad una esigenza di giustizia.

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