Critica Sociale - anno XL - n. 13 - 1 luglio 1948

, CRITICA SOCIALE 299 Per i vani dati in locazione e non sottoposti a blocco, i proprietari praticheranno un aumento pari a qùel1o stabilito per i locali sottoposti a blocco, ma ~olo per i'locali eccedenti il rapporto sopra indicato; e dovranno versare all'Ente il relativo importo. Al– lo stesso ve rsamento , per la corrispondente catego– ria di locali, sor.io sottoposti i proprietari che abita– no direttame nte i v ani, nei casi in cui questi siano stati acquistati dopo la liberazione. Calcolando in circa 30 milioni i vani da sottopor– re a.Ila maggiorazione, questa dovrebbe risultar~· in me.dia di L. 5000 per vano all'anno per raggiungere la sopra indicata somma di 150 miliardi, giacchè si può ritenere che il maggior gettito prodotto da quei locali per cui la maggiorazione va duplicata, tripli– cata, ecc .. , compensi la mancanza di ogni gettito per quei' vani che sono esenti dalla maggiorazione. Per quanto concerne i lavoratorf l'aumento di af- · fitto si traduce in. un onere non irrilevante; ma si fa assegnamento su quei sentimenti di solidarietà u– mana che essi molte volte hanno mostrato di nutri– re, tanto più che si tratta di andare incontro a fra– telli, .che, avendo perduto la casa (che essi invece, più fortunati, si sono conservat:;i), e ne.Ila forte mag– giora,nza dei casi an.che l'arredamento, solo in parte rimborsato dallo Stato ,_ vanno trascinando ormai da cinque anni una vita di stenti e di umiliazioni;· d'altro lato, ammesso che con la rnaggjorazione di cui trattasi, il cariane d'affitto di un vano dovesse salire a L. 7-8 mila l'anno; occone ten.er Presente che questa cifra, data la svalutazione della lira, cor– risponde a meno di 115 dell'affitto anteguerra. All'Ente nazionale per la ricostruzione edilizia pos– sonò partecipare Provincie, Comuni, Isti~uti per le Case Popolari, Istituti di previdenza e di assicura– zione, Casse di Risparmio, Istituti finanziari, Consor– zi di proprietàri di fabbricati distrutti o danneggia– ti e Società legalmente costituite, la cui prevalente finalità e capacità di concorrere alla ricostruzione edilizia sià riconosciuta dalle autorità competenti. Siccome, per effetto del forte aumento delle· spe– se di manutenzione e delle imposte, i proprietari di casa, anche addebitando agli inquilini le p"ercentua– li di spesa consentite dalla fogge, ven.gono a trovarsi in disavanzo, si pensa di andare loro incontro, non già per ripristinare in loro favore la rendita 1ricar– diana ,dell'immobile, ma solamente per colmare quel disavanzo che rappresenta una palese ingiustizia, e per metterli in. pari tempo in grado di far luogo al– le :riparazioni degli s-tabili, che si rendono necessa– rie, specie dopo i danni della guerra, nell'interesse degli stessi inquilini, i quali, altrimenti, finirebbe– ro col dover abitare in ambienti ... inabitabili. Si calcola che i 2/3 della maggiorazione X apporta– ta agli affitti possa servire per gli scopi di cui sopra: ai proprietari dei vani affittati e sottoposti al bloc- - co vengono pertanto assegnati a fronte dei loro ver– samenti e entro detti limiti· (2/3 della maggiorazio– ne X) titoli ·di credito negoziabili e ammortizzabili in 50 anni, sui quali viene corrispo~to l'interesse annuo del 4·%, Uguali titoli ricevono i partecipanti per le somme da essi conferite. Calcolando, gros– so modo, in L. 250.000 · (sulle L. 300.000 versate dai ·proprietari) l'importo della maggiorazione x, e quindi in L. 166.000 quello da rimunerarsi, l'annuali– tà da corrispondere per ogni van.o (compreso il ca– pitale e l'interesse) ammonterebbe a L. 7.760. Quanto al terreno, il cui costo, facendo una media fra città e campagna, si aggirerà intorno alle L. 40 · mUa per vano, si ritiene di poter fruire della facol– tà consentita dal D. L. 10 aprile 1947 cap. Y, nel senso di otten.ere l'espropriazione per pubblica uti– lità di tutte le aree necessarie per l'attuazione del piano in oggetto. Ai proprietari verranno rilasciati titoli come quelli per i proprietari dei vani affittati: l'annualità da corrispondersi per il terreno ammon– terebbe a L. 1.860 per vano. Tenendo conto delle spese di amministrazione e di manuten•zione dei locali e -delle spese di gestione dell'Ente nazionale e degli Enti regionali o interre– gionali, il canone di affitto per vano si stabilirebbe in L. 15.000 annuali, cifra che, data la svalutazione della moneta, ~appresenta solamente 1/3 .dell'affitto anteguerra, e che, comunque, si ritiene accessibile anche alle classi lavoratrici. ibliotecaGino Bianco Data l'estrema urgenza di in'iziare l'attuazione del piano, lo Stato dovrebbe versare immediatamente, .se non tutto, almeno u na buona parte del suo con– tributo per il corren.te anno, nell'attesa che abbiano ad affiuire al l'Ente na zionale i contributi dei pro– prietari e dei partecipanti: se lo Stato non fosse nella possibilità di far· fronte a tale onere mediante versamenti in contanti, potrebbe far ricorso aWe– missione di annualità, che verrebbero scontate pres– so gli Istituti finanziari abilitati a tale genere di ope– razioni: nelle more della procedura per l'otteni– mento dei tali sconti, l'Ente nazionale potrebbe pro– curarsi anticipi dalle Casse di Risparmio o dalle Banche di credito ordinario, che verrebbero garanti– te da privilegio sulla cessione all'istituto finanziario del credito verso lo Stato. Quanto al costo dei vani preventivato in L. 540.000 (L. 500.000 per la costruzione e L. 40.000 per il terre– no) ·si ritiene che abbia a ridursi - in. modo che sia possibile costruire un maggior numero di vani di quello preventivato - a seguito, da un lato, della· cessione gratuita, da parte dei Comuni, di aree dema– niali, e dall'altro dello svolgimento nei riguardi del– le imprese cui verranno affidate le costruzioni (per quanto possibile tale compito sarà da riservare agli Istituti per le Case Popolari ed a cooperative .edi– ficatrici di indiscussa serietà) di un'azione di vasta portata per la riduzione ·dei costi. . . Gli Enti regionali e interregionali avrebbero infat– ti, fra l'altro, il compìto di promuovere: - l'unificazione, la normalizzazione e l'indu– strializzazione dei materiali e delle strutture edilizie; - il coordinamento dei. piani di approvvigio– namento, ,dj trasporto e di costruzione; - il perfezionamento delle capacità pn:ifessio– nali dei lavoratori, attraverso l'assistenza aziendale e l'istruzione in. scuole .murarie; - l'istituzione di sezioni staccate del Consiglia. delle ricerche a fianco delle Facoltà universitarie di ingegneria, ed il potenziamento di quelle già esisten– ti, per l'anal!isi delle condizioni tecniche di lavoro, dei metodi e dei tempi di lavorazione, per le inda– gini su.i servizi di coordinamento e sull'efficienza della direzione delle imprese incaricate delle costru– zioni per lo studio del razionale impiego dei mate– riali e delle strutture e le ricerche riguardanti la fab– bricazione dei materiali, i procedimenti e. gli stru– menti di lavoro, allo scopo di sviluppare tutte le for– me di assistenza tecnica e di consulenza e di attiva– re gli scambi di esperienze e di risultati generai-i. Se si vuole considerare la necessità di sostituire i locali insalubri. e portare il grado di affollamento allo stesso livello che aveva nel 1931, e cioè di 1,5 per vano, risulterebbe, sempre secondo le dichiara– zioni dell'on. Canèvari, un'ulteriore deficienza di ·circa sei milioni· di vani, ai quali occorrerebbe ag– giungere l'annuale fabbisogno dovuto all'accresci– mento della •popolazione. La costruzione di questi van.i potrà essere affron·-· tata dall'iniziativa privata, anche contemporanea– mente all'opera dell'Ente nazionale, date le maggiori possibilità di cui i proprietari dei vani sottoposti al blocco disporranno, realizzando i titoli ricevuti dal– l'Ente nazionale. Contributo non. trascurabile a que– st'opera sarà dato ancora, come già è in atto, dalle costruzioni di case assunte in proprio da società e da enti cooperativi per conto di determinate cate– gorie di lavoratori, con la sovvenzione dello Stato in ragione del 50% della spesa mercè lo stanziamento di 23;5 miliardi di cui ai D. L. L. 8 maggio 1947, 22 dicembre 1947 e 24 marzo 1948. Con la fine del settennio considerato si pensa di poter sbloccare gli affitti, in quanto il numero dei ·vani nuovi risulterà allora tale da consentire il pas– saggio al regime di libertà, senza troppo grave dan- · no per gli inquilini: il canone d'affitto delle case costruite dall'Ente nazionale in L. 15.000 per vano funzionerà, comunque, da efficace calmiere sul mer– cato degli alloggi. Con lo sblocco l'iniziativa privata, anche se gl_i affitti saranno contenuti, in dipen.denza delle costru– zioni compiute dall'Ente, troverà certamente un in– centivo per contribuire al compimento dell'opera di· ricostruzione. _ · La propo,sta avanzata tutela i vecchi proprietari,

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