Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948
2(?8 CRITICA SOCIALE Questa spontanea manifestazione della massa espri– meva qualche altro cosa ancora: la gioia per il fat– to che il socialismo democratico ha trovato in Euro– pa la sua vera strada e il suo specifico compito pra– tico, la creazione degli Stati Uniti di Europa, la garanzia per essi della democrazia interna, lo svi– luppo economico e sociale del socialismo e la co– struzione della pace nel mondo. Dalla lotta per que– sti obbiettivi deve sorgere una vera Internazionale socialista, che sappia intendere le eccezionali situa– zioni, per cui molti partiti socialisti sono costretti ad operare solo in esilio. e sia quindi capace di ab– bracciare tutte le forze attive del socialismo. Fine della politica di, cavitolazione. Nella riunione parigina dell'aprile di quest'anno l'unione dei partiti· sot:ialisli dell'Europa Occiden– tale si dimostrò unanime nella elaborazione del programma per la creazione degli Stati Uniti d'Euro– pa. Essa affrontò il compito con buona lena e con volontà di lavorare costruttivamente. Per la durata di due anni questa unione è rimasta a vegetare nel– l'impotenza e non aveva esercitato alcuna influenza prulica o spirituale sugli eventi europei. Si vedeva– no opernre i singoli partiti nei singoli paesi, ma la c•)munitil dei partiti socialisti era incapace di unirsi in unn politica comune. L'inclusione ufficiale dei partiti" cli St~li sotto la dittatura comunista rendeva impo~sibi'~ C\gni intesa su problemi pratici. Anche sul tF;rreno i11ternazionale il rimedio non poteva essere diversu che sul terreno interno dei singoli paesi: e ci0i• una recisa e' chiara separàzione tra socialis;no c:emnc-rntico e socialismo terroristico, ur,a liberazione della socialdemocrazia dalla confusione col comunismo. L'internazionale socialista doveva o morire per consunzione o avviarsi per quella via che i suoi amici nei s:ngoli paesi da tempo le ad– ditavano: rompE>rc i ceppi che costrin.gevano assie– me i liheri socialisti e i socialisti succubi dei comu– nisti. Gli. clementi fi\H:omunisti vennero estromes– si. E allor.'l si con5t:t!c clic• invece di un indeboli– mento si verificò un'l fresca v·italità e venne vera– mente nperla la via per l'affo marsi di una attiva e combattente i!1terna·.-1cuak socialista. · • Questo importanre mutamento del socialismo euro– peo deve essere particolarmente rilevato; Come av– venne? Fu anzitutto decisivo il nuovo orientamento del– le vaste masse della popolazione europea. Nel cor– so del 1947, la situazione dell'E uropa appariva sen• za speranza. Distruzioni sen.ia precedenti; le basi agricole dell'Europa Orien tale tagliate fuori dall'Oc– ciden le; la popolazione delle città rimasta priva di mezzi di alimentazione; l'industria senza carbone e st-nza materie prime, che vivacchiava appena; nessun mezzo per procurarsi altrove ,Je cose più necessarie. Tra queste macerie e in questa miseria le dittature-– bolsceviche dell'Europa Orientale hanno costretto violentemente dodici milioni di uomini senza averi e senza beni, affamati e malati. Nel grave malconten– to sociale· non era possibile costituire dei governi stabili e lavorare secondo un piano. -A ciò si ag– giungeva il senso generale di insicurezza. Le forze americane venivano ritirate quasi con;ipletamente dall'Europa. Le forze armale çlei singoli paesi euro– pei erano disorganizzate e male armate. Ad esse in– vece si contrapponeva il completo armamento delle forze militari sovietiche. Anzi la potenza militare della Russia cresceva continuamente, perchè essa tramutava gli Stati suoi· satelliti in campi trincerati. Come si poteva avere in tali circostanze una qualche fiducia nell'avvenire dell'Europa Occidentale? Co!11e si poteva credere al mant-enimento della indipenden– za po.litica degli Stati dell'Europa Occidentale e <1Jla stnbilità del loro ·regime democratico? La grande massa della popolazione non aveva la necessaria fi– ducia nell'avvenire. In ispecial modo oscillanti ap– parivano gli intellettuali. Il rimedio tuttavia soprag– giunse e la massa dubitante venne meglio orientatu. L'importanza storica degli aiuti americani all'Eu– ropa Occidentale non può essere ancora completa– mente valutata. Ma_in primo luogo è enorme proprio la loro importanza v11orale. Essi apparvero come un evento capovolgitore della situaziàne. La storia cono– sce soltanto esempi di potenti e di ricchi che si ac– costano ai deboli per depredarli, come oggi fanno in sostanza anche i russi nelle loro zone di occupa- BibliotecaGino Bianco zione. Tanto piì1 si resta stupiti nel vedere offrire dall'America all'Europa Occidentale merci di ogni genere per il valore di milioni qi dollari senza im– aorre controprestazioni. Si deve crederci realmen– te? O tutto ciò non nasconde delle condizioni poli– tiche impossibili? Le condizioni ci sono, veramente, ma esse sono per gli europei esplicite e favorevoli: aiutaievi scambievolmente; unitevi, lavorate insieme E' secondo 1111 pi::)no. Tutto lo sbraitare dei comunisti viene messo a tacere dai nudi fatti: giungono già da1l'i11nerica dei beni reali per nutrire le masse af– famate, per· ricostruire le case, per rimettere in se– sto le inùnstrie. \'iene dimostrato praticamente che il nprislinc, ecoryomico dell'Europa Occidentale è possihile con la buona volontà di lavoro e con la conct,rdi& degli europei. Con questa evidente dimo– strazione I orientamento dt-lla gran massa della po– p,Jlazione cominciò a modificarsi. Dapprima essa prese respir0, poi tranquillità. Dal momento che i popoli dell'Europa Occidentale sanno che la loro li– berta politica e la lç,ro indipendenza sarà difesa, se occorre, anche con la potenza· delle armi, il senso di fidnci,t nel futuro ha ripreso a dominare. n secondo importante fattore è il rafforzarsi dei partiti wcialderuocratici e continentali, che prima or,eraYano solo dietro le spalle del grande Partito La– burist-t ir,glese. Da molto tempo l'importanz::i del Lal.Jour-l'arty britannico non era soltanto qnella ùi una guida, ma era addirittura decisiva per la comu– nità -tlei sociàlisti dell'Europa Occidentale. Il partito · labm isia inglese sta attuando una profonda trasfor– mnzione dell'economia. Si comprende da sè che il I .abnnr-Party aspi,a alla tranquillità nei confronti deliri Hnssia Sovietica e attua una politica puramen– te pacifista, sinchè il bolscevismo non minacci il movimento operaio nel paese, o lo Stato e l'Impero lirit:urniro. I partiti socialdemocratici continentali si !ro1·ano in una situazione meno sicura. I loro Stati e,l i lor" movimenti operai sono assai più ,diretta– mente minacciati dall'imperialismo bolscevico. Ma cc,! rnfforwmeiato dei· partiti continentali anche il supranento del Labour-Party inglese volge verso la fine. Già ·nell'autunno .1947 i rappresentanti del Par– fitll dei laYon:tori olandese ottennero che si prote– stasse apertamente contro la sottomissione dei par– titi soc-ialisti dell'Europa Orientale alla servitù co– munishi e che si liberasse H Comisco da membri non liLeri. Lo stran.golamentò della democrazia in Ce– co~loYacchia; I.i dura offensiva del Cominform con– tro ogni tentativo di ricostruzione economica del– l'Europa Occi<il.ental€y,l'aperta lotta per il manteni– mento· o l'abbattimento delle istituzioni d"emocrati– che ·in Italia furono tutte circostanze che rinvigori– rono la decisione dei rafforzati partiti socialisti con– tinentali, e costrinsero anche il Lab6ur-Party ingli,se à rompere gli innaturali riguardi nei confronti con i partiti degli Stati asserviti dell'Europa Orientale. Dei ,purtiti sottomessi ai c0m1misti nolil rimase nel– l'ambito del Comisco che il p-iccolo gruppo greco. I partiti Sùcfaldemocratici dell'Europa Occidentale ve– don.\l oggi molto chiaramente che il fare l'occhiolino ai comnnisti non può mutare in nulla il fatto fonda– mentale dell'instaurarsi dell'imperialismo bolscevico. L'imperia!J~rnn bolscevico scorge nei partiti social– dc·mocralici i suoi capitali nemici perchè gli impe– discono di trnmutare le forze lavoratrici dell'Euro– pa Occidentale nella sua qU:inta colonna. Nè basta: l'imperialisn•o bolscevico non vuol consentire che nell'Europa Occidentale l'economia venga ricostrui– ta senza dittaura e terrorismo e che venga costituito per via' dernoc1·atica un ordinamento economico ~o– cialista. Un'intesa trn socialismo democratico e so– cialismo ll:rrnrist.ice,. alla quale molti egregi socialia sti. dell'Europa Occidentale avevano dedicato i loro sforzi, si appalesa praticamente impossibile. Il so– cialismo dunocn::tic<, è nell'Europa Occ;idertale nna forza. Esso ha In ferma volontà di vivere e di raf– forzarsi nella clcmu,:razia. E il bolscevismo orientale ha l'altrettantcl ferma volontà di eliminare questo suo concorrente, Fra i due, in avvenire, può decid~– re sol11la lotta. La Federazione europea. C'è però un·a domànda che può essere posta: co– me mai i socialisti europei hanno posto come punto centrale della loro politica l'aspirazione ad una fe– derazione europea politica ed economica? Questa
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