Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948

264 CRITICA SOCIALE Credo anzi che l'unità, forzata, l'unità per l'unità, l'unità it1organica sia stata disastrosa nel passato e una delle cause del trionfo del fascismo in Italia. Estensione e specificazione L'unità a qualunque costo lusinga i cervelli semplici - o semplicisti - che hanno irrparato che l'unione fa la for– za, verità meccanica e aritrretica che ha valore dì assioma. Piace ai segretari dei Partiti, fanatici anch'essi del tesse– ramento a scopi fiscali - quante più tessere }ante più quote e più propaganda - e a quanti scambiano l_etessere colla coscienza, che sono cose diverse. Compagno: dunque socia– lista. Ma il progresso dei partiti avviene col loro sviluppo non soltanto in estensione, ma in profondità. Ha tre dimensio– . ni. E la specificazione - ossia la distinzione - è anch'es– s:ì; quindi, un elemento di pregresso, una necessità di vita. La selezione sota· fa il partito. L'aumento qualitativo. Agli inizii. 'Partito e movimento sindacale. Agli inizi dei partiti, quando il vento· spira in favore, af– fluiscono larghe masse entusiaste. Si comincia ad accumu– lare i c-iotoli per lastricarè. Ma q·uanto vi durano? e quanto è utile la loro milizia? Avviene nel partito come nel movirrento sindacale agli inizi che ha il flusso ed il ri.flusso dell'Oceano. Migliaia, centinaia di migliaia che lottano in- uno sciopero per un van– taggio immediato, non capiscono niente della lotta di clas– se, e se iie_vanno, o perchè vincitori o perchè vinti. Vengono finchè splende il sole: nei giorni di tempesta, quando più dovrebbero far fronte, si rintanano. Dune di sabbia che il- vent0 disperde; costruzione di pie– trisco che la marea erode e disperde. Non muraglia,. non macigno che resista alle ondate ,1.v– versarie. <t Lavoratori di tutto il mondo... ». . èhe l'unione fa la forza è assioma- euclideo. Ma dev'es sere unione, non agglomerato. Il motto: « lavoratori di tutti i paesi, unitevi» che chiude il Manifesto, sintetizza il socialismo. E' il socialismo, a pat– to che. l'Ùnione sia socialista e tutti di un colore. L'uovo e la gallina. Formare una -sola testa, un solo cuore. Sentimento ·omo– geneo, pensiero corrune, nel fine che orienta, nella strategia generale e nella tattica che è l'azione quotidiana. In altri termini l'unità non è il punto di partenza, ·è il punto di arrivo: è l'ideale che s'insegue e che spesso per il mutare dei problemi ccncreti - sembra tanto più al– lontanarsi quanto più lo si insegue. Lè due fasi. Si potrebbe dire, in linea generale, che codeste unioni tu– multuose, inorganiche, fatte di entusiasmo, sono necessarie, sono utili,· sono innocue in una prima fase ·del costituirsi di un partito (come nel movimento sindacale, che è \'altra faccia), quando biscg11a scuotere ·l'inerzia e le resistenze, affermp.rsi; nella fase della critica negativa e della prote– sta, nella quale è facilissimo essere d'accordo. · E serve al reclutamento. Ma quancio in prosieguo .si tratta di penetrare, di costrui– re, di sostituire un nuovo organismo al vecchio xganismo sociale, allora -la selezione qualitativa è più nece;~aria dello sviluppo quantitativo. Un nucleo bene affiatato vince assai più di una moltitu– dine sparsa. I greci, un manipolo, valgono meglio dell'eser– cito di Artaserse. La torre di Babele è la torre di Babele. la è troppo ambigua ed elastica. Seduce i semplici... ma se è fra i contrarii ed in.compatibili, crea la babele del pensiero, la paralisi dell'azione». Ma poi, richiamando i concetU esposti In questo dlscOrso, continuava: 4 LB .mia parola non pu 1 ò dun– que essere SQSpetta se - nelle condizioni prrsentl - mi as– socio a voi nella letizia e nell'entusiasmo; se aggiungo il mio appello al vostrò, perchè tutti i sociali~ti democr.aUci ....:..essi soli, ma tutti - formino una sola sch)era ». (La C. S.). BibliotecaGrnoBianco Le tendenze. Sorgono le tendenze. Utili, innocue, deleterie. Diversità di educazione, di ambiente, di problemi, di co– struzione. Spirito demagogico, rivalità di capi; difficoltà dei proble– mi. Cause buone e cattive ma immobili danno luogo al tu- .multo. Due forze contrarie non fanno una doppia· forza ma ~o– no la _paralisi. I tedeschi. I tedeschi - oggi più di un milione nelle file del partito - sono forti non perchè siano un milione, ma perohè af– fiatati ed agguerriti da mezzo secolo di lotte, dalla consue– tudine di 200 giornali, dalla unione intima degli spiriti, per cui potranno forse· fare fronte alla controrivoluzione che li minaccia. , Il numero conta quando è forza: L'errore del faséismo (i 40 milioni d'italiani, denutriti e schiavi). Esempio: la storia del sociqlismo in Italia. Uscendo dalle generalità, guardiamo - noi che l'abbiamo vissuto come altri - alla storia di 40 anni del movimento ·socialista in Italia. Le glorie del socialismo italiano. Storia che sono ben lungi dallo screditare. Tirerei sassi in piccionaia, anzi sul mio capo. Il fiorire_ del socialismo in Italia - paese povero, divi~ so, analfabeta, criminale, fu un prodigio della -Storia. Fe– ce della plebe un popolo. Fece la vera unità del Paese. Era in procinto di portarsi al livello del proletariato delle re– gioni più evolute. Il nostro movimento cooperativo, la resistenza, il movi- mento dei contadini eraqo esempi anche per l'estero . Fummo vinti perchè eravamo forti. Trionfarono perchè mostruosi. (sic!) Ma aveva una tara, un vizio organico: e fu il feticismo della unità, che ci portò alla. disfatta. Ci portò alla disfatta perchè ci impedì di formare una forza unitaria, sufficiente alla resistenza necessarja del dc>-– poguerr'a. · L'unità fu la inazione. Le scissioni suècessive. -, Intanto lo sviluppo del Partito è tutto una serie di> scis• sioni, di scissioni f.econde. Già è una scissione il fo;marsi di un p:Mtito: da r,: parti– re :1>, dividere. Dalla nebulosa generii:a del democraticismo da un lato, la democrazia tutrice degli operai,. l'azione protettrice del mutualismo a ba~e di patronati e dall'altro d'ell'insurrezioni– smo anarch\co, giacobino, blanguista (moti di Romagna, mo– ti del Meritlione) sorse di fronte ad esso, di fronte alla preistoria, il primo nucleo classista : il Partito Operaio ita– liano, ·nell'epoca dèi primi grandi: scioperi, quando lo scio– -pe~o era vietato ; scioperi agricoli ed industriali. Ma ancora apolitico, antiparlamentare, corporativista, blusista, che riem– pì il decennio dall'8o al 90 e si ·ebbero i primi (illeggibile) processi sociali alle Assisi, le prime eroiche affermazioni proletarie italiane. Sala Siv0ri. Si trattava di farne un partito politico, di avviarlo alla lotta parlamentare ed alla conq1,1istadel potere. E ciò av– venne a quel· Congresso di Genova del '92 cµe cì separò Ja ciò che era allora l'ostacolo : gli anarchici. Separazione dolorosa: v'erano nobili spiriti e alte intel– ligenze d_ellaseu·ola di Reclus e di Kropotkline e oratori ef• ficaci. Ma· era inevitabile. · Sala Sivori segnò la data della nascita del n~stro partito. Dalla scissione la vita. Chi ricorda il pessimista ·discorso di Prampolini che ne uscì estenuato?

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